Allo stand Audi vi erano diverse novità, a livello di
modelli, motori e prototipi. La prima considerazione da fare, però, è alquanto
critica. La scelta di AMAG, importatore svizzero per le auto del Gruppo VW, di
presentare tutti i modelli A4 e A6 in versione S-Line. Va bene fare della
pubblicità a questo pacchetto estetico-tecnico opzionale per tutti i modelli ma
l’effetto visivo, al quale si deve aggiungere la scelta del grigio metallizzato
per quasi tutti i modelli, portava ad appiattire lo stand.
Quali novità mondiali si potevano ammirare la nuova A3
e la nuova motorizzazione 4.0 V8 TDI CR per l’A8. Novità europee la TT 3.2 SMG
e la A8 a passo lungo, mentre la S4, qui presente in versione Avant, quale
novità svizzera.
Il 4.0 V8 TDI ha dei numeri obbiettivamente spettacolari per il
genere di motore (tralasciamo volutamente la discussione sulla funzionalità o
l’utilità) ponendo nuovi limiti superiori nella categoria, pensando ai pari
cilindrata della concorrenza BMW e MB. Sulla carta, accoppiato al corpo vettura
della A8, promette di far meglio dell’altro ottimo esercizio tecnico che
risponde al nome di VW 5.0 V10 TDI, che però è con tecnologia PDE.
275 CV e 650 Nm permettono all’A8 equipaggiata con
questo motore di scattare da 0 a 100 km/h in 6,7” consumando 9,6 l/100 km nel
misto e una velocità massima di 250 km/h. Alberi a camme e sistemi periferici
sono comandati da catena, soluzione che permette di contenere le dimensioni
longitudinali. Questo motore si aggiunge alla nuova famiglia di motori,
inaugurata dall’altro V8 di Casa Audi, il 4.2 a benzina che equipaggia la S4.
Con una lunghezza di soli 516 mm, il TDI è anch’esso caratterizzato dalla sua
compattezza. A pari cilindrata, la recente concorrenza presenta 150 mm di lunghezza
in più.
Questo V8 a 90° è costituito da un blocco motore in
ghisa con grafite vermicolare, materiale due volte più solido che la ghisa
grigia classica ma anche 15% più leggero. Il suo peso totale di soli 270 kg fa
del 4.0 TDI uno dei V8 diesel più leggeri.
Passiamo all’altra novità mondiale, la nuova A3.
Anche qui il dubbio sulla scelta cromatica ci ha assalito: era infatti l’unica
non grigia ma completamente esposta in color rosso brillante. Questa scelta è
apparsa un po’ bizzarra, forse che si volesse far passare il resto della gamma
Audi in secondo piano rispetto alla nuova A3?
Come sulla versione precedente, la A3 si presenta in 3
allestimenti: Attraction, Ambiente e Ambition. Per il primo è previsto
l’adozione di serie dei cerchi da 16” mentre per gli altri due sono previsti i
17” di serie.
Esternamente: nuova griglia, si inizia a intravedere la doppia
calandra richiamante la grossa calandra delle Autounion dell’epoca. Questa
soluzione è estremizzata, d’altronde, sul prototipo “Audi Nuvolari Quattro”.
Nuova fanaleria sia quella principale sia i fendinebbia. La linea di cintura
ripresenta, dopo molti decenni, una scanalatura. Si ricorda questa soluzione
stilistica nelle Audi 75 e 100 degli anni ’70. La parte posteriore, molto
sfuggente e molto arrotondata, sembrerebbe la meno riuscita. L’andamento
generale, però, dà l’impressione di un’auto molto bassa e sportiva; infatti le
dimensioni, rispetto alla versione precedente, sono aumentate per quel che
riguarda il passo (+65 mm), la larghezza (+30 mm) e una diminuzione
dell’altezza (-10 mm). Altro elemento estetico gli enormi scarichi cromati
posteriori, sia in conformazione mono-tubo sia bi-tubo. Pure la versione diesel
presenta lo scarico dritto e non ricurvo.
Passiamo agli interni: l’impostazione della strumentazione richiama
l’estetica della A4 Cabrio e della TT. Infatti troviamo le bocchette di
aerazione rotonde. La climatizzazione, di serie su tutti gli allestimenti, à
del tipo bi-zona. La solita batteria di airbags (6), ESP, ABS, ecc. ecc. e gli
appoggiatesta reattivi ai posti anteriori.
Volante, pomello del cambio e maniglia del freno a
mano in pelle di serie. Da notare la presenza di una retina porta-oggetti dal
lato passeggero anteriore, idea già vista e collaudata su tutta la gamma Mercedes-Benz,
per la cronaca.
I sedili anteriori sono più ergonomici e sagomati nella parte posteriore, rispetto alla versione precedente, permettendo, assieme a un passo aumentato, un incremento sostanziale dello spazio a disposizione dei passeggeri posteriori. Lo spazio sopra la testa è notevole nonostante la linea apparentemente bassa. Le portiere, in funzione dell’allestimento, presentano degli inserti che possono spaziare da un elemento plastico colorato abbinato ai colori della plancia, all’alluminio, alla radica.
Le maniglie sono in metallo e possiamo notare un
inserto in alcantara nella zona dell’appoggia braccio.
Nuova disposizione degli arredamenti interni della
consolle centrale, caratterizzata da una soluzione molto interessante per la
leva del freno a mano che presenta un ingombro veramente minimo.
L’appoggiabraccio centrale è di dimensioni leggermente più piccole della
versione precedente.
Il bagagliaio, ottimamente rifinito e rivestito,
presenta delle soluzioni molto pratiche pensate per il carico di piccoli
sacchi. Troviamo infatti una rete fissa sotto la cappelliera e un gancio per
appendere, appunto, sacchetti o altro. Una presa da 12 Volt è fornita di serie.
Sopra la cappelliera, opzionale, abbiamo la presenza di una retina parasole.
Le novità tecniche riguardano essenzialmente i motori.
La più grossa novità è rappresentata dall’unita turbo diesel 4 cilindri di 2.0
litri, 16 valvole e iniettore pompa (PDE). Questo motore, infatti, adempie alle
norme Euro 4 senza aver bisogno di filtri anti-particolato.
Le motorizzazioni disponibili sono le seguenti:
I motori sono combinati, a seconda dei casi, a cambi
meccanici a 5 o 6 rapporti o a un cambio Tiptronic a 6 rapporti che costituisce
una particolarità esclusiva nella categoria delle compatte.
Oltre al cambio meccanico, le versioni più potenti a
benzina e a gasolio possono essere abbinate al nuovo cambio sportivo
robotizzato DSG derivato dalla tecnologia provata in competizione.
Sempre senza molta concorrenza nella categoria delle
compatte, la trasmissione integrale permanente quattro può essere abbinata alle
versioni più potenti a benzina e diesel.
Il telaio.
La nuova A3 deve la sue qualità dinamiche alla concezione raffinata delle
sospensioni costituite da un sistema McPherson evoluto all’avantreno e un
sistema a 4 bracci al retrotreno. Le regolazioni dello chassis sono concepite
per una risposta sportiva e agile. La fissazione diretta delle barre
stabilizzatrici sui puntoni della sospensione riduce le oscillazioni della
scocca rispetto all’asse longitudinale. Questo chassis presenta, quale qualità
supplementare, un confort di marcia che non sfigura se rapportato a modelli di
segmenti superiori.
Ma è tutto oro ciò che luccica? Abbiamo trovato una incongruenza, o difetto, di progetto molto clamorosa. Difetto o incongruenza che potrebbe dare problemi all’utenza che vive in zone con condizioni meteorologiche rigide. A fronte di dimensioni molto accresciute rispetto alla versione precedente, e probabilmente alla concorrenza, che garantiscono una grande efficacia pulente, i tergicristalli di nuova generazione Bosch aerotwin presentano una impossibilità a effettuare la classica manovra di alzare le bacchette dei tergicristalli per evitare lo “sfondamento” che la neve potrebbe causare lasciando la vettura all’aperto sotto una grossa nevicata.
Come si può notare nella foto, le bacchette non si
posso alzare più di così. È un particolare costruttivo che ci ha abbastanza
sbalordito, pensando alle condizioni invernali che abbiamo vissuto negli ultimi
tempi.
Abbiamo fatto notare la “cantonata” progettuale a un
venditore e ha dovuto convenire, non ostante ci avesse spiegato le mirabilie
del nuovo sistema riguardo l’effetto pulente e la capacità di aderire alle alte
velocità, che “si, effettivamente si è fatto un errore”. Lo abbiamo marcato
stretto su questo aspetto poiché la prima reazione è stata di decantare le
qualità del sistema studiato dalla Bosch, qualità riguardo gli aspetti
aerodinamici e per la costruzione “ecologica” del tergicristallo, riciclabile.