Gruppo FIAT al salone di Ginevra 2003 |
Il 15/3/2003 alcuni membri dello Staff de www.ilpistone.com (alura, ChB, Homer, Raven) si sono recati al Salone Internazionale dell'Auto di Ginevra, sicuramente uno degli eventi piu' importanti nel campo automobilistico.
Ecco un resoconto il cui obiettivo non e' tanto trattare il lato tecnico di cio' che era esposto bensì un riassunto "emotivo" della giornata.
Eccoci entrati dall’ingresso principale del Palaexpo e ci compare lo stand della Fiat...a darci il benvenuto una giallissima Marrakech, versione scoperta (e 3 porte) della Gingo, secondo studio non troppo studio dopo la Simba che, pare, entrerà in produzione l’anno prossimo dopo l’uscita della versione 3 porte dell’utilitaria di serie.
Ovviamente trattandosi di un prototipo l’interno è molto hi-tech ma la macchina è davvero piacevole. Subito dietro troviamo le due novità principali dello stand (e fra le più importanti dell’intero salone): l’Idea e la Gingo. Tralasciando qualsiasi commento sui nomi scelti non si può che constatare quanti passi avanti siano stati fatti nel design soprattutto degli interni.
La Gingo, modello fondamentale per il salvataggio del principale produttore nazionale di veicoli, appare molto equilibrata dal vivo, più che in foto.
Il taglio netto del portellone non la rende squadrata quanto la Multipla e soprattutto è ripreso molto bene dall’andamento della parte anteriore. Gli esemplari esposti erano naturalmente in versione full-optional e presentavano grandi cerchi in lega da 16” e paraurti verniciati (che non sono l’ideale per un’auto da città) oltre a interni molto ricchi. Nella console centrale, davanti alla leva del cambio manuale tipo Multipla-Ulysse, troneggiava il clima bizona, la pulsantiera per i comandi principali e un enorme zona “audio” con vano doppio DIN molto ben celato e occupato da autoradio e lettore CD. L’ampio spazio disponibile suggerisce la possibilità di avere fra gli optional anche il sistema Connect. Davanti alla leva del cambio ci sono anche i pulsanti degli alzavetri, in posizione forse un po’ nascosta e scomoda. Bisognerà provarli. La strumentazione è tradizionale e dietro al volante, coperta da una voluminosa palpebra. Le plastiche appaiono economiche ma piacevoli al tatto (controllo costato alcuni richiami dalle bellissime ragazze immagine che bacchettavano chi si sporgeva verso la piattaforma girevole per “tastare” la qualità del nuovo prodotto). Molto precisi gli assemblaggi, da notare per esempio il perfetto allineamento del coperchio dell’airbag passeggero. Forse la plancia è un po’ massiccia, ma non dimentichiamoci che si tratta di un prodotto che DEVE costare poco! Ben realizzati anche i semplici pannelli porta.
In bella mostra nelle vicinanze anche il nuovo gioiellino di casa: il 1.3 JTD 16V Multijet che andrà a equipaggiare tutte le auto di fascia medio-bassa del gruppo (Fiat, Opel & associate).
Poco distante ecco la zona “Idea”. Dando un giudizio
personale sull’estetica devo dire che dal vivo mi ha un po’ deluso rispetto alle
fotografie. La macchina è molto equilibrata (pare un po’ più alta della Meriva),
però il taglio della coda è un po’ troppo verticale e i fari posteriori forse
potevano essere studiati meglio. In compenso la vettura esposta presentava dei
cerchi in lega da 17” davvero esagerati per il tipo d’auto che però
alleggeriscono molto la fiancata. L’interno è decisamente più curato e ricco di
gadget rispetto alla Gingo, come è naturale. In questo caso la strumentazione è
centrale e parzialmente “annegata” nella voluminosa plancia che nasconde due
cassetti dall’apertura molto grande (chissà se l’interno sarà spazioso quanto
promette?). La console centrale presenta il clima bizona simile a quello della
Stilo e una ricchissima batteria di comandi per l’impianto audio. Il cambio
fuoriesce anche qui dalla plancia e sarà disponibile (così come per la Gingo)
anche in versione automatica sequenziale. Molto ricca la dotazione di vani
portaoggetti.
Nello stand Fiat erano presenti poi il restyling della barchetta già visto al Motor Show, il nuovo Ulysse, la Punto in versione HGT 130 con kit Abarth, alcune Stilo berlina e Multiwagon (quest’ultima novità per la Svizzera) e soprattutto la nuova versione Abarth 5 marce. Esteticamente si differenzia dalla vecchia per i paraurti più bombati e con prese d’aria maggiorate. Il cambio manuale non pare comunque il toccasana per una versione che di Abarth ha davvero poco...e pensare che c’è un certo 5 cilindri turbo che non vedrebbe l’ora di sgranchirsi i pistoni su un’auto un po’ più leggera dell’ammiraglia Lancia...
Si passa subito nelle vicinanze allo stand Lancia. Qui la cosa che subito non si può far a meno di notar è la popolazione di standiste: tante e tutte (o quasi) davvero belle, bellissime. Peccato in un certo senso, perché toglievano molta attenzione alla novità più vicina alla commercializzazione del gruppo Fiat: la nuova Lancia Ypsilon.
E’ inutile spendere parole sull’estetica: è oggettivamente bella questa utilitaria, sicuramente molto personale nell’estetica e impossibile da confondere con una rivale. Molto bello il tetto apribile panoramico di una versione esposta, lascia perplessi però il sistema di apertura: come si vede nella foto la parte mobile si apre sopra il tetto e resta sollevata di un paio di centimetri, con buona pace dell’aerodinamica. Si spera che non fosse stata completata l’apertura!
Gli interni sono davvero opulenti, sia negli esemplari esposti con gli interni in pelle, sia in quelli con l’alcantara. Ricchissima la dotazione con impianto audio Bose e lettore CD, clima bizona, cambio automatico con funzione sequenziale, sedili elettrici, comandi audio al volante. La strumentazione è molto più in alto rispetto alla vecchia Y e si suppone quindi più visibile. Il quadro strumenti ha una grafica old style su fondo avorio e cornice cromata...fa molto Thesis, così come la finitura della console centrale e i pannelli porta molto ben rifiniti e con le viti tutte nascoste. Il bagagliaio è piuttosto piccolo ma molto ben rifinito.
Superato l’esame Piston’s CQ. Resta da vedere il
posizionamento sul mercato e le dotazioni delle versioni base. Ricordiamo la
gamma motori che partirà dal 1.2 8v da 60CV per passare al 1.2 16v da 80CV e
soprattutto ai nuovi 1.4 16v da 95CV e il nuovo MultiJTD 1.3 da 70CV.
Presenti nello stand ovviamente diverse versioni della Thesis e della Phedra, una delle quali con un sistema di intrattenimento multimediale già visto su altre vetture sul mercato.
Ok, continuiamo con la visita dopo la scorpacciata di novità in casa Fiat-Lancia. Subito a fianco troviamo lo stand della Toyota che naturalmente presentava fra le novità la versione completamente rinnovata della Avensis, della MR2 e della Celica, già viste al Motor Show. Novità invece molto interessante l’enorme Land Cruiser 90 e 95 in versione ristilizzata (già provate dalle varie riviste del settore) e soprattutto, per noi tamarri amanti delle auto sportive, la Yaris TS turbo.
Questa versione, che verrà prodotta in serie limitata, monta il 1.5 16V della TS con un turbocompressore che porta la potenza a 150CV e la fa accelerare da 0 a 100 in soli 7” grazie al peso contenuto. La caratterizzazione estetica è piuttosto pesante e prevede paraurti anteriore e posteriore specifici, alettone sopra il lunotto, cerchi in lega multirazza da 16” con gomme 195/45, minigonne e sedili molto profilati. Nello stand era presente anche l’intera gamma Lexus con la nuova IS Sportcross sia in versione 200 che con il 6 cilindri 3.0 non importato in Italia.
Novità invece il SUV RX300 completamente rinnovato e presentato anche in versione ibrida (prototipo). Destava molto interesse il portellone posteriore completamente elettrico sia nell’apertura che nella chiusura...
Proseguiamo passando nello stand Rinspeed dove era ovviamente presente la Bedouin realizzata su base 996 biturbo dalle forme davvero particolari. Lo stand era dedicato a diverse trasformazioni a metano di autovetture tedesche fra le quali una Zafira in versione definitiva pronto-commercializzazione e una A6 Allroad invece con grossi problemi di autonomia da risolvere (per ora solo 250 km) a causa della scarsa capienza delle bombole installate...ah, per la cronaca il venditore a precisa domanda di ChB sull’erogazione del motore così trasformato ha risposto che è molto vicina a quella dei motori diesel...nel senso che con l’adozione del gas naturale si deve aumentare la compressione portando il motore ad avere un comportamento simile ai diesel.
Sempre nell’Halle 4 ci avviciniamo all’area Renault ricca anch’essa di novità assolute: la principale per importanza commerciale è senza dubbio la Scénic II, che avrà il compito di ripetere il successo della precedente versione. Le possibilità ce le ha tutte grazie a una linea davvero piacevole nell’odierno family-feeling del marchio.
In pratica non solo un’Espace II in scala ridotta ma anzi una vettura molto personale ed equilibrata. Cosa che non si può dire invece della Mégane Coupé Cabrio che dovrà rivaleggiare con la cugina 307CC.
Gradevole in versione scoperta, seppur con i montanti del parabrezza molto lunghi che ostacoleranno molto probabilmente l’abitabilità per le persone alte (le vetture non erano aperte al pubblico), con il tetto chiuso mostra un cofano posteriore davvero troppo lungo. Presente anche tutto il resto della gamma, nuova Clio V6 compresa,
con il nuovo Kangoo leggermente aggiornato, la Clio, la Laguna, l’Espace nuovo modello (tanto bella fuori quanto dispersiva dentro), la Vel Satis e il nuovo Trafic. Non presente invece la morente Avantime.
Salite le scale dell’Halle 2 eccoci allo stand Opel. Subito diverse
Meriva fanno bella mostra facendo vedere una linea molto piacevole e pulita
e un interno davvero versatile e ben concepito (come nel sistema di ribaltamento
dei sedili e negli ingegnosi sistemi di ribaltine che rendono il vano di carico
perfettamente piano).
Essendo una delle poche case che ancora crede nel turbo-benzina cattivo, ecco prontamente esposta l’intera gamma OPC dell’Astra (berlina, SW, Coupé e Cabrio) e la spettacolare Speedster turbo da 4”7 da 0 a 100 che tanto ha entusiasmato i bimbi del Pistone e che tanti problemi ha causato al sottoscritto per riuscire a scastrarsi dal posto di guida!!!
Anche la Vectra riceve questa motorizzazione oltre al mitico Suzzu 3.0 TD, le novità però assolute erano la Signum, nuova declinazione della Vectra che precede la SW vera e propria e che in pratica risulta essere una via di mezzo fra una SW e una Coupé a 4 porte... personalmente la trovo incomprensibile e inutile, ma a molti è piaciuta! Fra le possibili personalizzazioni anche un bracciolo centrale posteriore multimediale
(che vedremo anche in BMW per la serie 7 e in Mercedes per la classe S) con frigobar, ripiano per computer portatile, telefono, fax, stampante e collegamento wireless fra essi. Bellissima invece senza ombra di dubbio la GTC Géneve che dovrebbe anticipare la futura Astra.
Allo stand Italdesign erano esposti due prototipi su base Corvette dalle linee molto americane e davvero mozzafiato.
Da togliere il fiato all’idea di incontrarla per strada la Hummer, presente nello stand con 3 modelli di vari colori.
Sempre molto bella invece la declinazione cabrio della Saab 9-3 (ex 900), anche se questi paraurti e minigonne così pronunciati potrebbero esser relegati fra gli optional o alle versioni più sportive.
Presente una 9-5 elaborata ufficiale da Hirsch con il 2.3 turbo spinto a 305CV, un allestimento interno lussuosissimo ma da oltre 60000 euro. Con queste cifre ci avviciniamo alla zona supercar.
Tutti stretti l’uno vicino all’altro in un virtuale abbraccio al lusso e alle altissime prestazioni ecco in sequenza gli stand Ferrari, Maserati, Bugatti, Lotus, Pagani, Spyker, Laraki, Bentley e Lamborghini con nel mezzo l’enorme spazio dedicato all’Audi. Ma procediamo con ordine. Se le due case rimaste davvero Italiane presentavano una la gamma ufficiale (Maserati, niente Kubang purtroppo), l’altra faceva impazzire il pubblico con la Enzo, la 575M, una 360 spider di colore blu molto elegante
vari motori “sciolti” compreso il V10 di due anni fa, la F1 iridata e soprattutto la nuova, spettacolare 360 Challenge.
Prima di rischiare il soffocamento da bava per gli altri gioielli ecco lo stand Audi che con la nuova A3 riusciva a far perdere molta dell’adrenalina accumulata da tali visioni...per carità, macchina eccezionale specie nella cura dei particolari interni ed esterni, linea molto piacevole ma poco originale. Il frontale davvero troppo simile al resto della gamma, A4 in testa, e il posteriore molto Leon.
Personalmente la trovo molto interessante grazie alla linea bassa e allungata, un bel passo avanti rispetto al modello precedente, però la fantasia era stata relegata al colore scelto per tutti i modelli esposti: il rosso. Per cercare di non confonderle con il resto della gamma ecco che il grigio tornava a fare da padrone. Purtroppo i nuovi pacchetti S-Line estetici montati su tutte le versioni esposte han causato una grottesca “caccia all’S” da parte del sottoscritto e di Raven (che proprio pivellini non sono) che han scambiato per la nuova S4 prima una 2.0 FSI Avant e poi una 2.5 V6 TDI. Dopo averla finalmente trovata la nuova S4, ecco ripetersi il problema con l’S6...e infatti una 3.0 quattro e una 2.5 V6 TDI quattro grazie alla verniciatura integrale e ai cerchi Avus venivano apostrofate erroneamente per la versione V8. Per fortuna la RS6 si riconosceva da sola! Presenti anche la TT 3.2 sia coupé che roadster, l’A4 Cabrio quattro e il prototipo Nuvolari oltre alle versioni lunga e TDI dell’A8.
Dopo una lunga dissertazione filosofica sulla futura S3 visto il motore 3.2 montato sulla versione normale, ecco davanti a noi la Gallardo, esposta tristemente DENTRO lo stand Audi... non aggiungo nulla alle foto.
Sempre in zona Audi ecco l’altro marchio di lusso: la Bentley, con la Continental GT.
A questo punto si ricomincia con i gioielli del Salone: la mia preferita compare, giallissima, subito nello stand Pagani: non serve una scusa per riposare le stanche membra ammirando il design incredibile di questa meraviglia in fibra di carbonio...criticabile la finitura pacchiana degli interni, ma quando si spende 1 milione di euro per una macchina si può tutto!!!
Tanto per non perdere il ritmo ecco la Spyker C8 anche in versione Le Mans, la Bugatti Veyron
le varie Lotus Elise e Esprit, le Cadillac XLR roadster e 16 (dal famigerato V16 da oltre 1000CV), la nuova Chevrolet Corvette 50th Anniversary, la Laraki...Laraki?!
E che è Laraki?! Già bella domanda che vi ponete...la stessa che ci siam posti noi vedendo questa copia della 456GT e questa specie di 360 modena.
Una replica indiana con motore Maggiolino? No, siamo a Ginevra...e infatti pronta la scheda tecnica: motore V8 Mercedes AMG con 500 o 600 (!!!!) CV, velocità oltre i 330km/h e da 0 a 100 in (molto) meno di 4 secondi. Chi la costruisce? Il figlio del Sig.Laraki le disegna con grande fantasia, il padre (un magnate marocchino) le produce...chi mai le possa comprare non si sa, chi poi abbia il coraggio di lanciarle a quelle velocità è un mistero.
Dopo questa discussione filosofica ecco prontamente un mostro nero che ci si presenta davanti a farci batter forte il cuore: una coupettona degli anni 60 esposta in uno stand marchiato Volga?! No, aspetta...leggiamo bene...meccanica BMW 850 (ma dove cavolo le prendono?!), solo la carrozzeria è retro...ma che caz...è spettacolare...e via a perderci i minuti davanti a cercare di capire...cosa si vuole capire!? E’ bellissima. Punto.
Torniamo sulla terra? Eccoci allo stand Skoda, dove hanno in piena filosofia VW inventato, per modo di dire, la piccola “bomba” a gasolio...ecco a voi la Fabia RS con estetica e interni sportivi, cerchi da 16, spoiler e minigonne e scarico e...il solito 1.9 TDI 130CV! Provo a salire al posto di guida, chiudo gli occhi e...aria di casa! Riesco sempre a occhi chiusi a trovare tutti i comandi dove mi aspetto che siano...sulla mia Ibiza! Ma vabbé! Altra novità assoluta la Fabia WRC che a breve sostituira nel mondiale Rally la Octavia in via di pensionamento.
A quanto pare visto il successo della 206WRC anche in VW si son decisi a proporre una vettura più corta e maneggevole. Presenti le solite Octavia in tutte le salse compresa la RS (qui 1.8T 180CV per fortuna) Station Wagon.
Momento di suspence a guardare i megaschermi appesi al soffitto che van su e giù sopra l’enorme zona a loro dedicata ed ecco comparire il pienissimo stand Volkswagen. Come sempre, pur non proponendo nessuna novità trascendentale, ecco la solita ressa che si accalca a vedere le vetture portate da Wolfsburg: come diavolo fanno?! In ogni caso l’atmosfera è sempre molto hi-tech, con display (senza touch screen però) vicino ad ogni vettura per illustrarne le caratteristiche più una zona dietro a Phaeton e Touareg con panche rotonde con annesso monitor per navigare nel sito web sull’autovettura scelta. Nella prima zona che si incontra vicino allo stand Skoda ci sono le vetture “normali”: ecco il Beetle Cabriolet in diversi colori e allestimenti, alcuni chiusi, altri aperti e altri in fase di apertura-chiusura: interessante la capote elettrica con unica maniglia di blocco/sblocco centrale.
Carina la capote aperta che resta in vista con la classica forma del vecchio Maggiolone. Presenti una Bora FSI, la solita Variant TDI 150CV, qualche Polo e Lupo. Alle spalle la zona “Touareg” con tutta la gamma: V10 TDI, V6 3.2, V8 4.2 (già visto a Detroit, qui con allestimento sportivo e gomme Pirelli Pzero Rosso da 19”!!!) e 2.5 TDI. Sorvolo sul discorso assemblaggi dell’intero stand perché se ne occuperà l’addetto (forse) ChB. Pochi passi ed ecco la zona “Touran”
Che dire in merito? Basta mettere il marchio Opel davanti e dietro ed ecco la Zafira, ma venderà...la plancia sembra quella della new Polo, il volante è addirittura lo stesso. Molto spazioso il bagagliaio che opzionalmente potrà ricevere due sedili supplementari. Dietro, in una zona simmetrica a quella del Touareg ecco l’altra “ammiraglia”: la Phaeton. Qui con anche il V10 TDI. Che dire? Sempre bellissima e lussuosissima, davvero eccezionale. Nelle vicinanze la zona berline con la Golf R32 DSG e un paio di Passat compresa una berlina 2.5 V6 TDI 180CV 4Motion (con una selva di letterine rosse).
Ultima novità il nuovo Caravelle con i nuovi motori V6 3.2 e 2.5 TDI 174CV (oltre al 1.9 TDI 100CV...si muoverà?!) e un interno in stile Phaeton. Decisamente valido!
Ultima vetrina dell’immenso gruppo ecco la Seat con il prototipo quasi
pronto per la commercializzazione: l’Ibiza Cupra R.
Non aggiungo nulla alle foto perché è bellissimissima e non accetto commenti alternativi. Dopo aver dato un’occhiata alle solite Leon Cupra R e Cupra 4 TDI e le orribili Cordoba ci allontaniamo scendendo le scale dalla Halle 1-2 per ritornare al padiglione 4 a fianco dello stand Renault.
Siamo in zona Nissan dove, fra una miriade di fuoristrada alcuni dei quali sconosciuti al nostro mercato (come il Pathfinder) e di Micra nuovo modello faceva bella mostra la 350Z. Forse la delusione maggiore di tutto il salone, davvero poco dinamica dal vivo... Molto valido il frontale, ma tutti ci aspettavamo ben altro.
Si passa quindi alla Honda, stand davvero immenso. Probabilmente la scelta di uno spazio tanto grande era obbligatoria per farci entrare tutte le Accord SW che hanno portato (ha un bagagliaio immenso, ma in nero è già allestita carro-funebre senza ulteriori spese).
ma per fortuna la parte alta ci permetteva di ammirare le sportive del gruppo: la nuova NSX e soprattutto diverse S2000 dotate anche di hard-top e di allestimento sportivo Honda. Sempre entusiasmante. Eran presenti ovviamente diverse declinazioni della Jazz (purtroppo non il prototipo Type R visto a Bologna) e della Civic, compresa una 4p. ibrida.
Nelle vicinanze c’era l’anonimo stand Suzuki che oltre a una replica
stradale della Ignis Super 1600 (con un nuovo 1.6 16V dalla potenza non
precisata) presentava la Concept S da molti guidata in Gran Turismo 3 su PS2.
Si arrivava in scioltezza allo stand Mazda dove rimaneva a lungo il cuore di tutti noi: ebbene si, la RX8 dal vivo non solo mantiene quello che promette ma anche di più.
Ammirati il Renesis da 240CV, gli interni ottimamente rifiniti e dal design che richiama i cerchi dei fari posteriori e soprattutto il nostro Raven che testava l’abitabilità posteriore non potevamo che avere un’ottima impressione che un bel test drive in occasione della presentazione ufficiale prima dell’estate sicuramente non farà che confermare...ah, c’era naturalmente la Fiesta truccata Mazda che, grazie al design in pieno accordo col nuovo corso risulta molto più gradevole dell’originale Ford. Ford che compare con il suo enorme stand subito a fianco, stand dove stranamente veniva poco incensata la novità principale: la Focus C-Max in versione definitiva. Solo un paio di modelli in un angolino, chiusi in se stessi. Che strano!.
In compenso c’era la Ford GT che faceva bella mostra di sé, in tutta la sua cattiveria, con le sue forme muscolose e basse come l’antenata di “anta” anni fa!
Tutt’altra cosa la nuova Fiesta ST Concept, una via di mezzo fra una versione Super 1600 da Rallye e la futura ST150 di prossima presentazione [foto 127,128].
Ovviamente non potevano mancare Focus, Mondeo e Fiesta con i nuovi allestimenti, la Ka con il nuovo motore 70CV, la Sportka [foto 126] e soprattutto la Streetka, qui presentata anche con l’hard-top. Di prossima uscita, costerà intorno ai 19000 euro: in Ford continuano ad essersi montati la testa! [foto 134].
Poco distante ecco l’ultimo stand del gruppo Fiat: l’Alfa Romeo, anch’essa ricchissima di novità. In un angolo circondato da “tribune” rosse, identiche a quelle riservate alla Brera al Motor Show ecco la maquette della Kubang, il crossover in stile 147 che in futuro non troppo vicino dovrebbe far entrare anche il Biscione nel giro dei SUV. Qui presentato come manichino senza meccanica e senza interni mostra una linea molto simile alla media di casa.
Nelle vicinanze presenti due 147GTA (una di uno splendido bianco nuvola.), una 156GTA Selespeed, una Sportwagon JTD 16V e il restyling di Spider e Gtv con i nuovi motori 2.0 JTS e 3.2 V6 (depotenziato rispettoa alle GTA a 240CV spinge la coupé a 255km/h,la velocità più alta della storia dell’Alfa tra le auto di serie). Al frontale in stile 147 si contrappone il solito posteriore e gli interni poco rinnovati...difficile pronosticare una rinascita commerciale delle due sportive..
Sul retro dello stand ecco il solito pavimento bianco già visto a Bologna sul quale erano esposte altre due versioni di Gtv e Spider più una 147 2.0 TS Selespeed nel nuovo allestimento sportivo Ti. Molto belli i cerchi, peccato che a tanta cattiveria esterna e interna (splendidi i sedili) non corrispondan motori adeguati (e niente JTS ancora).
Infine (ma non per importanza) eccoci alla novità assoluta: la GT Coupé. Qui presente con sole due vetture (delle quali una nascosta in una zona chiusa al pubblico normale entrambe con vetri oscurati.
Nessun accenno a meccanica, motorizzazioni e prestazioni, non si può che commentare la linea: se il muso è molto simile a quello della 147GTA il taglio dalla ¾ posteriore è completamente nuovo. E’ più bassa e filante e la coda molto meno pesante di come sembri in foto. I fari lunghi e sottili e la forma bombata del cofano posteriore non la rendon poi così simile al Fiat Coupé. Esteticamente direi molto riuscita, grazie alla maggiore lunghezza rispetto alla 147 è ancora più dinamica. Come si nota a me è piaciuta moltissimo!!!!.
Di Giorgio (Homer)
Formattato ed impaginato da Marco (alura)