QUALITÀ/AFFIDABILITÀ
BMW Z4 – Autojournal n° 650 – 08.07.2004
Globalmente
riuscita
Sostituta
dell’incantevole e affidabile Z3, la roadster Z4 doveva offrire delle
prestazioni eccellenti. La missione sembra compiuta, quasi interamente.
Scheda
segnaletica
Lancio: marzo 2003
Luogo di
produzione: Spartanburg (USA)
Produzione
sino a fine giugno 2004: 84'277
esemplari
Vendite in
Francia fino a fine giugno 2004: 1’407
esemplari
Prezzi: da
32'100 a 41’300 €
Aspetto esterno
Buona presentazione
Lavoro eccellente sulla carrozzeria. Nessun
difetto d’allineamento tra i lamierati: gli spazi interstiziali sono, in tutti
i casi, fini e regolari. I retrovisori esterni sono solidamente ancorati e non
vibrano mai, neppure ad alte velocità. Gli specchi sono riscaldati in
permanenza, con qualunque temperatura esterna: una scelta volontaria che ognuno
può giudicare, ma questa funzione si avvera inutile in estate e non si tratta
di un mal funzionamento. Le parti di plastica (gusci dei retrovisori, paraurti
anteriori e posteriori) non presentano particolare sensibilità alle aggressioni
esterne. La verniciatura non mostra nessun difetto importante: nessuno scarto
di tinta tra i pannelli e una brillantezza rinforzata per un aspetto
metallizzato dei più gradevoli. Per contro, le tinte più scure sono soggette
all’effetto buccia d’arancia. Le maniglie si manipolano emanando una buon’impressione.
Per contro, il rumore chiudendo le portiere non è degno delle migliori berline.
Una sensazione provata su molti modelli che hanno vetri senza telaio. Buon
lavoro sull’ancoraggio dei giunti, ma la loro tessitura delude: troppo duri, la
tessitura sbianca rapidamente ed emana un’impressione visiva inopportuna. La
capote in tela offre una buona qualità di realizzazione e la sua articolazione
a “Z” non mostra nessun problema all’uso.
Punti deboli
Tutti i
modelli. Potenziale
affossamento del vetro della porta che può provocare rumori aerodinamici,
infiltrazioni d’acqua e rumori.
Cause tecniche: la dentatura delle placchette di
regolazione dei vetri è allentata sugli alzacristalli, è scesa di un dente
verso il basso. Montaggio in fabbrica effettuato dente per dente in modo che la
vite di fissaggio è allentata.
Rimedio di fabbrica: nessuno.
Rimedio post vendita: riaggiustamento del vetro della
portiera e stringimento della vite di fissaggio alla placchetta di regolazione.
Buono. La capote in tela presenta una
buona qualità di realizzazione e il tessuto scelto emana un’innegabile
impressione di solidità. L’interno è raddoppiato con uno strato isolante più
morbido. L’insonorizzazione è di buon livello e l’impermeabilizzazione,
tuttavia perfettibile su molti roadster, è assolutamente buona sin dal lancio.
Buono. Il meccanismo della capote non pone
nessuna preoccupazione d’affidabilità, nonostante l’uso di parti di plastica
dall’apparenza fragile. La sua cinematica a “Z” è molto rapida: meno di 15
secondi servono per aprirla. Inoltre, il suo funzionamento è molto silenzioso.
Mediocre. L’insieme dei giunti appare meno
“alta gamma” che su altri modelli della Casa. L’ancoraggio è corretto, ma la
tessitura dei giunti in caucciù più visibili delude. Con la capote aperta,
quello che corre lungo la parte alta del parabrezza, appare duro e sembra
sbiancarsi facilmente.
Insufficiente. Quando si alza il coperchio del
bagagliaio, il difetto salta all’occhio: la verniciatura della parte interna è
rimasta in fabbrica. Senza nemmeno essere ricoperto con una vernice di
finitura, il pannello è “grezzo di fonderia”. Inammissibile a questi livelli di
prezzo e, soprattutto, non molto bello sul piano visivo.
Buono. I due martinetti idraulici che
assistono l’apertura e la chiusura del bagagliaio sono mal regolati. Bisogna
accompagnare la totalità del movimento e spesso sbatterlo due volte per
chiudere il bagagliaio.
Abitacolo
Mancanza di classe
L’assortimento dei materiali scelto per
l’abitacolo è meno ricco che a bordo di altri modelli della Casa. Globalmente,
i punti soggetti a critiche sono più numerosi di quelli che meritano
complimenti, ma, anche se manca di spessore, la parte superiore della plancia
fa bella figura grazie ad un aspetto appropriato e ad una venatura
valorizzante. La fascia in alluminio spazzolato che corre in facciata è
anch’esso dello standig atteso. La parte alta dei controporta riprendono la
plastica della plancia, mentre il medaglione centrale è realizzato con la pelle
del rivestimento dei sedili. Abbassando lo sguardo, incontreremo delle misere
vaschette portaoggetti il cui rivestimento è dei più scadenti. La moquette, di
fattura corretta, non brilla per la sua qualità. I sedili, ben concepiti, non
richiamano nessuna critica particolare, se non per la mediocre fattura del
tessuto che si trova sul dorso del sedile.
L’insieme dei pulsanti di comando rivela un
livello di fabbricazione fortunatamente sconosciuto a bordo delle altre BMW:
solo le levette, riprese dalla serie 3, alzano il livello. Le installazioni
elettriche non soffrono di particolari problemi: il climatizzatore fornisce
fedelmente la temperatura impostata e la ventilazione si avvera
sufficientemente potente per deumidificare velocemente l’abitacolo. L’autoradio
manca di potenza di ricezione e il suono, di qualità corretta ma soffocato dalla
posizione di certi altoparlanti (nel dorso dei sedili), non si diffonde in modo
ottimo. L’ambiente sonoro è, per contro, buono: le perturbazioni aerodinamiche
sono dominate e l’isolamento fonico è curato grazie ad una capote a doppio
strato.
Punti deboli
Cassetto
portaoggetti. Mal funzionamento
del pulsante d’apertura.
Cause tecniche: le boccole di fissaggio che servono
da supporto alla maniglia d’apertura, non sono abbastanza resistenti e si
rompono.
Rimedio di fabbrica: nuova serratura (agosto 2003).
Rimedio post vendita: sostituzione serratura.
Radio. Ricezione delle stazioni e
restituzione sonora mediocre.
Cause tecniche: uso di radio “mono tuner” e di
un’antenna “non diversity”, che tecnicamente è meno buono di quel che offre
abitualmente BMW sugli altri modelli.
Rimedio di fabbrica: nessuno.
Rimedio post vendita: nessuno.
Capote. Durante le manovre, l'intervallo
d’attesa tra la fine del movimento della chiusura e la salita dei vetri è
troppo lungo (almeno 3 secondi).
Cause tecniche: tempo necessario al modulo di
comando della capote per verificare se quest’ultima è ben chiusa prima di
pilotare i vetri.
Rimedio di fabbrica: nessuno.
Rimedio post vendita: nessuno.
1 Buono. Uno degli aspetti più riusciti
dell’abitacolo: la facciata della plancia in alluminio spazzolato, che distilla
una sensazione di qualità quando si passa sopra la mano. La sua superficie
fredda e massiccia è singolare, ma rimane seducente.
2 Buono. Le levette fanno parte dei rari
pezzi in comune tra la Z4 e la Serie 3. Massicce, realizzate con plastiche di buona
qualità, si manipolano agevolmente. La loro affidabilità non è mai stata in
discussione.
3 Mediocre. La radio non fornisce le
prestazioni abitualmente riscontrate sulle altre BMW, soprattutto riguardo alla
ricezione delle stazioni. Inoltre, la sistemazione degli altoparlanti dietro i
sedili non favorisce il rendimento sonoro.
4 Mediocre. Il volante è in pelle, che è
solidamente cucita all’interno della corona. Va bene, ma le tre razze di
plastica che dà un senso di cambiamento visivo, ma che fa molto paccottiglia al
tocco.
Buono. L’insieme dei pezzi d’usura
–ammortizzatori, frizione, catalizzatore, pastiglie freno- tiene bene l’usura.
Una serie di pastiglie anteriori non si cambia mai prima dei 45'000 km, bel
risultato per un roadster a vocazione sportiva.
Insufficiente. Cose mai viste a bordo di una BMW.
I gusci di plastica stampata che ricoprono i montanti del parabrezza e che
salgono verso il padiglione (dunque ben visibili a capote aperta) sono indegni
del modello. Suonano vuoti e si muovono quando li si tocca.
Insufficiente. Dello stesso tipo dei montanti del
parabrezza, l’oltraggioso materiale usato per le vaschette portaoggetti sarebbe
adeguato ad una Lada degli anni 80. È troppo fine e soprattutto molto
vulnerabile: si riga al momento che si pone un oggetto.
Buono. Per un cabriolet,
l’insonorizzazione è studiata attentamente. Le perturbazioni aerodinamiche,
effettivamente presenti, diventano invadenti solo ad alte velocità. Il rumore
del motore è, secondo la versione, più o meno percettibile. Ma il suo rombo
rauco è un piacere per le orecchie.
Buono. Tutti i sei cilindri –dal 2.2 al
3.0- godono di un tasso d’incidenti inferiore alla media. Gli organi vitali non
pongono problemi prima di un chilometraggio elevato e tutti gli elementi
periferici presentano una solidità e una longevità molto appropriate.
Buono. I sedili offrono un’imbottitura di
densità opportuna per evitare afflosciamenti rapidi. Le cuciture non mostrano
nessuna debolezza, ma la pelle è di qualità media. Il dorso deve accontentarsi
di un semplice tessuto, piuttosto duro e visivamente poco valorizzante.
Meccanica
Solida e affidabile
La Casa bavarese ha sovente saputo alleare
potenza, tecnologia e affidabilità. È il caso anche di questo modello che,
conviene rilevarlo, non propone motorizzazioni diesel, le quali sono oggigiorno
fonte della maggior parte dei problemi tecnici d’ampio raggio. Che sia in
versione 2.2, 2.5 o 3.0, il sei cilindri in linea mostra una piena salute: i
suoi organi vitali sono stati ampiamente messi alla prova sugli altri modelli
del gruppo prima di prender posto sotto il cofano di questo roadster.
Un’esperienza che paga. Anche la parte elettronica (che, invero, è meno
presente che a bordo degli altri modelli del gruppo) sembra ben addomesticata
al contrario di quella della Serie 5, 6 e 7, dove la tecnologia imbarcata causa
l’insonnia agli ingegneri di Monaco. L’insieme cambio/ponte, sbarazzatosi dei
contraccolpi del ponte posteriore incontrati sulla Z3 e, più recentemente, su
certe Serie 3, sembra, qui, non porre nessun problema d’invecchiamento. Come di
consueto, le sospensioni e l’ammortizzamento sono molto raffinati e affidabili.
Inoltre, i pezzi d’usura (pastiglie e dischi freno, catalizzatore, frizione)
non pongono problemi prima di elevate percorrenze: circa 45'000 km per una
serie di pastiglie anteriori, il doppio per i dischi e nessuna sostituzione
prematura dello scappamento o della frizione sono stati fin qui segnalati.
Punti deboli
Tutti i
motori. Difficoltà
d’accensione a caldo in certe condizioni (oltre i 1'500 d’altitudine con
temperature esterne vicine ai 30°C).
Cause tecniche: formazione di bolle di vapore
all’interno della pompa elettrica della benzina. Da cui perdita di potenza e
ingolfamento, indi impossibilità di riaccensione prima di una ventina di
minuti.
Rimedio di fabbrica: modifica del fascio elettrico della
pompa elettrica della benzina (ottobre 2003).
Rimedio post vendita: richiamo e rettifica di 39'000
esemplari interessate (di cui 800 in Francia).
VERDETTO FINALE *****
Non così chic come si
pensi.
Aspetto
esterno
Lamierati *****
Verniciatura *****
Giunti *****
Abitacolo
Materiali *****
Assemblaggio *****
Funzioni elettriche *****
Meccanica
Motori *****
Elettricità -
elettronica *****
Organi meccanici *****
La nuova politica
della Casa, per quel che concerne la scelta dei materiali, conduce su un
terreno che non è mai stato veramente esplorato. Abituati a lavorare con dei
materiali più raffinati, gli ingegneri di Monaco sembrano non percepire il
limite da non oltrepassare riguardo alla qualità delle plastiche, poiché, se è
chiaro che la Z4 è ben costruita e dotata di motori affidabili, il suo prezzo
esige, tuttavia, un livello di finitura più elevato che quello proposto.
Sarebbe ora di invertire quest’irritante tendenza.
Traduzione ChB