QUALITÀ/AFFIDABILITÀ
Ferrari 360 Modena – Autojournal n° 626 – 07.08.2003
Magnifica
in tutto
Le
sportive italiane non hanno sempre avuto una buona reputazione riguardo alla
loro qualità di costruzione e alla loro affidabilità.
La Ferrari 360 Modena sfata questa leggenda e si pone a riferimento.
Scheda
segnaletica
Lancio: marzo 1999
Luogo di
produzione: Maranello (Italia)
Produzione
sino a fine giugno 2003: 7'500
esemplari
Vendite in
Francia fino a fine giugno 2003: 535
esemplari
Prezzi: da
133'400 a 160'300 €
Aspetto esterno
Impressionante
Bisogna far astrazione della bellezza di questa
Ferrari per stilare un bilancio obiettivo del suo aspetto esterno. Malgrado un’ispezione minuziosa e senza “a priori” della
carrozzeria, risulta impossibile fare la minima critica. Gli allineamenti tra i
differenti lamierati sono impeccabili e gli interstizi che li separano sono
talmente fine che, allontanandosi, si è facilmente portati a pensare che la
carrozzeria sia fatta in un sol pezzo. La verniciatura integrale è splendida
con una brillantezza e profondità di tinta degne di una vettura del miglior standing. I retrovisori esterni sono ben fissati
(è preferibile) e non vibrano mai, anche ad elevatissima velocità. I fari, in
policarbonato, adottano un giunto di contorno alfine d’evitare la formazione
d’umidità sulla superficie interna. Se le maniglie
delle portiere, integrate alla carrozzeria, non infondono un’eccellente
impressione al momento dell’uso, il rumore sordo
emesso alla chiusura delle portiere è, per contro, rassicurante,
particolarmente per una vettura priva di telaio di contorno dei finestrini.
Questo è il risultato di un ottimo lavoro sui giunti, che, spessi e vellutati,
liberano un gran sentimento di qualità.
Buono. Oltre al suo carattere felino e
alla sua sonorità magica, il V8 della 360 Modena è un
motore affidabile. Tutti gli organi vitali danno prova di buona longevità, se
la sua manutenzione è seguita scrupolosamente. Attenzione al
calore del coperchio vetrato dopo lunghi periodi di marcia.
Mediocre. Gli pneumatici Pirelli forniscono
una tenuta di strada esemplare, ma una volta consumato
il treno posteriore si dovrà sostituire le quattro gomme. In effetti, la
regolazione esasperata del telaio non autorizza delle differenze di spessore tra l’anteriore e il posteriore. Sennò, ad
elevata velocità, la stabilità può rivelare incerta.
Mediocre. I dischi e le pastiglie dei freni
forniscono delle prestazioni d’alto livello. Al contrario di numerose vetture
sportive, coma la Porche 911, nessun fischio appare con frenate a basse
velocità. Per contro, sostituzione obbligatoria delle pastiglie ogni 20'000 km.
Buono. La carrozzeria è stata trattata con
la più gran cura. I differenti lamierati sono allineati con precisione e gli
interstizi sono molto fini e regolari. Secondo i colori e ad una certa
distanza, si distinguono appena. Come se la carrozzeria fosse
stata fatta in un sol pezzo.
Buono. La verniciatura è magnifica.
Ispezionandola da vicino, ci si può render conto dell’attenzione particolare di
cui ha dato prova il costruttore italiano in questo
frangente. Le tinte sono lavorate, con sfumature e riflessi splendidi. La
velatura è applicata con regolarità.
Abitacolo
Degno di questo nome
Prima dell’arrivo di Luca di Montezemolo alla
testa della Ferrari nel 1991, gli abitacoli della produzione di Maranello erano
piuttosto marcate FIAT, proprietaria della Casa, che
Ferrari. Ed i materiali utilizzati non erano in
sintonia con lo standing atteso. Poi, la direzione ha posto l’accento, facendone
una questione d’onore, nel mettere sullo stesso piano la parte esterna e
l’abitacolo. I primi risultati concreti di questa decisione si sono costatati
con l’arrivo della F355 nella primavera 1994. La tendenza s’è confermata, nel
1999, con questa 360 Modena, ancora meglio rifinita. La plastica è stata
esclusa dalla gamma dei materiali abitualmente utilizzati per lasciare il posto
ad un materiale ben più nobile, la pelle. A bordo di quest’ultima nata, la
totalità della plancia, l’integralità dei sedili, ma anche (a richiesta) i controporta e l’imperiale sono rivestiti con pelle alto di
gamma, preziosamente cucita e impunturata. Solo le maniglie d’apertura delle
portiere sono criticabili: sono realizzate con plastica abbastanza dozzinale ed
emanano una sensazione sgradevole quanto si adoperano.
Pertanto, la maggior parte degli elementi in
contatto diretto con la mano è curata: le levette sono piuttosto gradevoli da
manovrare, i diversi interruttori che gestiscono le funzioni dell’abitacolo si azionano effondendo una sensazione di qualità, e le rotelle
della climatizzazione, situata sulla console centrale, sono ricoperte da una
pellicola in caucciù dei più morbidi.
L’ambiente sonoro è, quanto a lui,
soddisfacente grazie ad un buon trattamento dei rumori aerodinamici. I rumori
di rotolamento sono anch’essi ben contenuti. Il sistema hi-fi
offre buone prestazioni come la climatizzazione, efficace e potente, che si
rivela molto utile quando il V8, piazzato dietro la schiena del conducente,
sale di temperatura.
Punti deboli
Meccanismo
d’apertura portiere.
Rischio di rottura.
Cause tecniche: quando la serratura è in posizione
“chiuso”, un tentativo d’apertura può danneggiare un
elemento di plastica alloggiato all’interno della portiera che, una volta rotto,
rende la maniglia inoperante.
Rimedio di fabbrica: nessuno.
Rimedio post vendita: sostituzione del pezzo in plastica.
Dal punto di vista della finitura,
la 360 Modena è ben lontana dai modelli precedenti, le cui realizzazioni
dell’abitacolo erano raffazzonate. Oggigiorno, le plastiche di bassa gamma hanno
lasciato il posto alla pelle, più nobile e più adatta alla vettura.
Insufficiente. Il cambio F1 è un uccisore di
frizioni. Sulle versioni con cambio automatico, essa potrà raggiungere i 40'000
km. Sui modelli con cambio con comandi al volante, questa cifra è da dividere
per due. Costo della sostituzione: da 1'500 a 1'800 €.
Meditare prima dell’acquisto.
Buono. L’opzione
“tutta pelle” prevede il rivestimento delle controporte e dell’imperiale. Se preferirete, come nella foto, il rivestimento d’origine,
avrete diritto ad un tessuto vaporoso, spesso e piuttosto gradevole al tatto.
Tuttavia, questo rivestimento non ha l’eleganza della pelle, il cui aspetto dà un’aria più robusta e lussuosa all’abitacolo.
Insufficiente. Le maniglie d’apertura sono
tagliate in una plastica molto comune. E sia. Ma, tentando di manipolarle quando la vettura è chiusa
dall’interno, un pezzo di plastica può rompersi all’interno della controporta e
rendere la maniglia inattiva. Ferrari potrebbe correggere questo difetto assai
facilmente.
Buono. L’ambiente sonoro, a parte il rombo
magico, ma elevato distillato dal motore, è di buona
qualità. I rumori di rotolamento e le perturbazioni aerodinamiche sono ben
contenuti. I grossi giunti feltrati fissati sul telaio delle portiere c’entrano
sicuramente.
Buono. La climatizzazione
funziona perfettamente. La potenza della ventilazione è sufficiente per
deumidificare rapidamente. I pulsanti di comando sono semplici, ma offrono un
funzionamento gradevole. Il loro contatto è dolce grazie ad una pellicola di
caucciù.
Buono. La pelle che
riveste la quasi totalità dell’abitacolo è sontuosa. Sposa tutte le
forme della plancia e la sua solida impuntura rinforza
l’impressione di robustezza che emana. I sedili sono rivestiti con pelle della
medesima fattura, che garantisce un ottimo invecchiamento.
Meccanica
Manutenzione
draconiana
I motori Ferrari sono
eccezionali, nessuno ne dubita. Ma a meccanica
eccezionale, manutenzione eccezionale. Sebbene siamo lontani
dalle regolazioni incessanti richieste dalle 348 o altri modelli più anziani,
risulta che le Ferrari odierne esigono ancora una manutenzione intensa per
funzionare al meglio. Così, il primo controllo deve essere eseguito a
massimo 10'000 km (o un anno). In seguito, i passaggi in officina autorizzata
sono più intercalati (ogni 20'000 km); ma, anche se il chilometraggio non è
stato raggiunto, la visita annuale rimane obbligatoria. Altra delicatezza, la
cinghia di distribuzione: si sostituisce a 80'000 km, 100'000 km, 120'000 km e, a volte, a 150'000 km su vetture di gran
serie, ma, in questo caso, si dovrà sostituirla imperativamente ogni 50'000 km
o, al massimo, ogni tre anni. I pezzi d’usura, che sono più
sollecitati che su altri modelli, durano molto meno della media: da 18'000 a
20'000 km per una coppia di pastiglie anteriori (il doppio, le posteriori), e
il doppio per una coppia di dischi. E se queste cifre restano
“comprensibili” per una tale vettura, la resistenza di questi pezzi resta
lontana da quella che offrono una Porche 911 o
un’Honda NSX, entrambe esemplari sotto quest’aspetto.
Un altro punto dolente merita d’essere rilevato:
il meccanismo della frizione, che è identico su tutte le versioni (cambio
meccanico o cambio tipo F1 con leve al volante), presenta la particolarità di
usurarsi molto rapidamente. Con cambio meccanico, non sperate
di superare i 40'000 km. Con il cambio F1, la
sostituzione avverrà più facilmente 15'000 o 20'000 km, soprattutto se la
vostra vettura è posteggiata in sotterraneo: gli attriti a freddo del disco
della frizione riducono notoriamente la sua longevità. Per contro, gli
altri organi meccanici e tutta l’installazione elettrica non pongono nessun
problema d’affidabilità e tengono bene nel tempo, anche con chilometraggi
elevati. Tutta la parte elettronica si dimostra serena.
Punti deboli
Frizione. Usura prematura
del disco, in particolare sui cambi di tipo F1, e meccanismo della frizione
troppo fragile. In alcuni casi, durata di vita
limitata tra 15'000 e 20'000 km.
Cause tecniche: disco troppo “tenero”.
Rimedio di fabbrica: nessuno.
Rimedio post vendita: sostituzione dell’insieme
disco-meccanismo.
VERDETTO FINALE *****
Manutenzione curata,
piacere garantito
Aspetto
esterno
Lamierati *****
Verniciatura *****
Giunti *****
Abitacolo
Materiali *****
Assemblaggio *****
Funzioni elettriche *****
Meccanica
Motori *****
Elettricità -
elettronica *****
Organi meccanici *****
La Ferrari 360
Modena è ben costruita e più affidabile delle sue sorelle maggiori. Per contro,
la manutenzione da profondere è draconiana e i pezzi d’usura devono essere
sostituiti a frequenza molto elevata. Sul piano puramente meccanico, il
problema d’usura prematura della frizione rimane un vero tormento che il
costruttore italiano dovrebbe impegnarsi a risolvere. Malgrado
tutto, la Ferrari 360 Modena è senza dubbio la vettura sportiva meglio
costruita oggigiorno, con un livello di finitura superiore a quello di una
Porche 911 o di un’Honda NSX.
Traduzione ChB