Titolo: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 21, 2006, 13:48:38 pm Un articolo interessante su Motonline.com, riguardante gli interventi effettuati in qualche paese europeo per salvaguardare gli utenti a due ruote.
Mi sembrano significativi, in particolare, i risultati ottenuti in Inghilterra. http://www.motonline.com/article.do?id=1158767803729014 Inghilterra l migliore esempio di programma condiviso per la sicurezza stradale, viene dal Regno Unito e si chiama Bikesafe (www.bikesafe.co.uk). Lo mettono in pratica le polizie locali di tutte le regioni inglesi, e consiste in una serie di iniziative di contatto con il mondo dei motociclisti, mirate a creare consapevolezza e abilità nella guida. Si parte dunque da un semplice test, per capire i punti deboli e migliorabili di ogni motociclista; quindi ci sono lezioni teoriche e pratiche di guida sicura. Non mancano le iniziative normative, come, in alcune regioni, la possibilità di tenere accese le luci di giorno solo per le moto; cosa che ha incrementato di molto la visibilità, nostro tradizionale punto debole. In più, in città come Londra, è stato varato un piano che prevede l'affissione di cartelli raffiguranti incidenti (potete vedere due esempi nelle foto sotto), per far capire agli altri utenti della strada, quanto sia grave il problema della non visibilità dei motociclisti nel traffico. (http://www.motonline.com/img_repository/okikesafe-example-2.gif)(http://www.motonline.com/img_repository/bikesafe-example.gif) In più, alle moto sono state aperte le corsie dei bus ed è stata data la possibilità di fermarsi su una linea avanzata ai semafori, permettendo loro di andare subito via al verde, senza dover scorrere nel fiume di auto che cercano di guadagnare la posizione migliore per accelerare. Il risultato, con circa 2.500 motociclisti che ogni anno partecipano al Bikesafe, è un calo del 30% degli incidenti gravi di motociclisti, fra il 2001 e il 2004: da 1.286 a 895 sinistri. E nel 2005, dice l'Associazione inglese dei costruttori di moto (MCI), il numero dei morti sulle strade del Regno Unito è diminuito del 20% (3.201 persone), con le moto che da sole hanno fatto segnare il -16%, nonostante nell'ultimo decennio il numero dei veicoli a due ruote in circolazione sia aumentato di circa il 30%! «Sembra chiaro -dice la MCI- che un approccio su più fronti del problema, deve produrre una proposta che introduca misure che riducono la vulnerabilità e nel contempo favoriscano l'uso della moto come mezzo di trasporto, appare la migliore via per ridurre la mortalità e dare il miglior messaggio possibile di sicurezza ai motociclisti». E, infatti, nel Regno Unito quest'anno ci sono state iniziative come la "National Motorcycle week", la settimana della moto (dal 16 al 23 luglio), o il "Ride to work Day", la giornata in cui tutti quelli che hanno un veicolo a due ruote, lo hanno usato per andare al lavoro, al posto dell'auto; per far comprendere quanto sia importante il contributo di moto e scooter a decongestionare il traffico e a rendere più agili e veloci gli spostamenti. Quest'anno il Ride to work si è tenuto il 18 luglio, e ha visto la partecipazione anche di uomini politici. Spagna L'Associazione spagnola delle aziende motociclistiche (www.anesdor.com) organizza un corso teorico-pratico gratuito per la guida sicura delle moto, riservato ai titolari di patente B da non più di tre anni, che vogliano guidare le moto della categoria A1 (125cc con non più di 11 KW). Il corso si tiene tutti i sabato mattina, dal 3 giugno al 30 dicembre (mese di agosto e festivi esclusi) dalle 10 alle 13, presso il Montjuïc (Barcellona). Francia Si chiama "Porte aperte dei circuiti", con il sottotitolo "Venite a correre in pista con la vostra moto", il programma di 11 appuntamenti, dal 12 maggio al 15 ottobre, che la Federazione Motociclistica Francese (www.ffmoto.org) propone per il terzo anno consecutivo, sovvenzionata dal Governo. L'obiettivo è quello di avvicinare alla pista quanti più motociclisti possibile. Infatti non è prevista la possibilità di partecipare ai licenziati, sebbene i turni in pista si dividano in debuttanti ed esperti. Ci sono degli istruttori diplomati per i consigli di guida, e il costo dell'accesso in autodromo per ogni giornata non può superare i 15 euro. Gli impianti interessati sono Carole, Mas du Clos, Croix en Ternois, Albi, Nogaro, Issoire e Albi. Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: Homer su Settembre 21, 2006, 15:01:31 pm Citato da: &re@ su Settembre 21, 2006, 13:48:38 pm UIn più, alle moto sono state aperte le corsie dei bus ed è stata data la possibilità di fermarsi su una linea avanzata ai semafori, permettendo loro di andare subito via al verde, senza dover scorrere nel fiume di auto che cercano di guadagnare la posizione migliore per accelerare. questo succede già in italia, ma ci si affida alla mancanza di controlli più che alla legalità della manovra... Cmq come sempre in termini di sicurezza stradale siamo troppo avanti rispetto al Burkina Faso e al Burundi... Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: mauring su Settembre 21, 2006, 15:06:27 pm Qui non potrebbero mai mettere cartelli del genere.
I produttori di moto farebbero casino prevedendo un calo di vendite e corromperebbero la giunta comunale affinche' si mettano al loro posto cartelli con su scritto "La moto da' liberta', comprati 150 cavalli da domare per sentirti Dio" con raffigurato un motociclista vestito da Goldrake che tromba una superfiga dopo aver fatto i 320. Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 21, 2006, 15:08:04 pm Citato da: Homer su Settembre 21, 2006, 15:01:31 pm questo succede già in italia, ma ci si affida alla mancanza di controlli più che alla legalità della manovra... Cmq come sempre in termini di sicurezza stradale siamo troppo avanti rispetto al Burkina Faso e al Burundi... In effetti, io sono contrario all'uso delle preferenziali coi veicoli privati. Certo, magari in moto non si crea troppo intralcio... forse le si potrebbe aprire... Sarei favorevole alla apertura delle preferenziali nelle ore notturne, per chiunque, tanto i bus e i taxi sono molti meno. Diciamo dalle 21.00 alle 07.00. Almeno se uno fa dei turni di merda, e deve andare o venire dal lavoro, un po' lo si agevola. Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 21, 2006, 15:09:50 pm Citato da: Mauring su Settembre 21, 2006, 15:06:27 pm Qui non potrebbero mai mettere cartelli del genere. I produttori di moto farebbero casino prevedendo un calo di vendite e corromperebbero la giunta comunale affinche' si mettano al loro posto cartelli con su scritto "La moto da' liberta', comprati 150 cavalli da domare per sentirti Dio" Quegli stessi produttori vendono anche in Inghilterra... Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: mauring su Settembre 21, 2006, 15:26:39 pm Citato da: &re@ su Settembre 21, 2006, 15:09:50 pm Quegli stessi produttori vendono anche in Inghilterra... Ma in Inghilterra le giunte non si corrompono. Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 21, 2006, 15:30:42 pm Citato da: Mauring su Settembre 21, 2006, 15:26:39 pm Ma in Inghilterra le giunte non si corrompono. Ma dai... a te piace tanto 'sta cosa della lobby, ma purtroppo non esiste nulla del genere in Italia... magari esistesse... Avremmo strade in condizioni migliori, magari le corsie preferenziali per le moto, l'accesso ai 125 nelle tangenziali e nelle autostrade, ma soprattutto non sarebbe stata approvata quella schifosa legge che prevede la confisca della moto per le infrazioni più disparate, alcune ridicole... I motociclisti in Italia valgono zero, purtroppo. Sono solo polli da spennare. Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 21, 2006, 15:38:24 pm Anzi, ora che mi ci fai pensare direi che la lobby dei camperisti sia decisamente più forte, almeno in Piemonte ;D
Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: seth1974 su Settembre 21, 2006, 15:39:27 pm basterebbe obbligare i dueruotari a mettersi addosso il giubbetto fluorescete con strisce catarifrangenti che hanno in inghilterra.
Con quei colori così accesi di giorno si vedono benissimo e di notte altrettanto. Lo proponessero in italia farebbero sciopero perchè il giubbetto sarebbe " brutto " , " scomodo " , assolutramente inutile ( traduzione , ho speso una madonna per la tuta della dainese e porca vacca quando lascio la 900 alla gelateria in tripla fila voglio che mi lumino tutte le fighe ! ) cost del giubbetto in inghilterra ( è un gilet veramente ) circa 15 sterline. Sanzione per il non uso del Gilet 980 sterline . Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: Anto14 su Settembre 21, 2006, 15:42:30 pm Citato da: Mauring su Settembre 21, 2006, 15:06:27 pm Qui non potrebbero mai mettere cartelli del genere. I produttori di moto farebbero casino prevedendo un calo di vendite e corromperebbero la giunta comunale affinche' si mettano al loro posto cartelli con su scritto "La moto da' liberta', comprati 150 cavalli da domare per sentirti Dio" con raffigurato un motociclista vestito da Goldrake che tromba una superfiga dopo aver fatto i 320. Ti semntisco subito con il cartello che ho trovato quest'estate in provincia di Bolzano: (http://img165.imageshack.us/img165/9781/cartellojy4.th.jpg) (http://img165.imageshack.us/my.php?image=cartellojy4.jpg) Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 21, 2006, 15:45:07 pm Citato da: seth1974 su Settembre 21, 2006, 15:39:27 pm basterebbe obbligare i dueruotari a mettersi addosso il giubbetto fluorescete con strisce catarifrangenti che hanno in inghilterra. Con quei colori così accesi di giorno si vedono benissimo e di notte altrettanto. Lo proponessero in italia farebbero sciopero perchè il giubbetto sarebbe " brutto " , " scomodo " , assolutramente inutile ( traduzione , ho speso una madonna per la tuta della dainese e porca vacca quando lascio la 900 alla gelateria in tripla fila voglio che mi lumino tutte le fighe ! ) cost del giubbetto in inghilterra ( è un gilet veramente ) circa 15 sterline. Sanzione per il non uso del Gilet 980 sterline . Gran parte dell'abbigliamento tecnico per motociclisti ha le fasce catarifrangenti, compresi i belstaff che vanno molto di moda e fanno figo. Quindi, IMHO sarebbe una buona idea, credo le proteste per il look scemerebbero così come sono finite quelle sull'uso del casco. Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 21, 2006, 15:45:40 pm Citato da: Anto14 su Settembre 21, 2006, 15:42:30 pm Ti semntisco subito con il cartello che ho trovato quest'estate in provincia di Bolzano: (http://img165.imageshack.us/img165/9781/cartellojy4.th.jpg) (http://img165.imageshack.us/my.php?image=cartellojy4.jpg) Sì ma per lui questa significa "vai in moto così ti senti Dio" ;D Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: mauring su Settembre 21, 2006, 16:00:30 pm Citato da: Anto14 su Settembre 21, 2006, 15:42:30 pm Ti semntisco subito con il cartello che ho trovato quest'estate in provincia di Bolzano: (http://img165.imageshack.us/img165/9781/cartellojy4.th.jpg) (http://img165.imageshack.us/my.php?image=cartellojy4.jpg) La provincia di Bolzano non e' mica in Italia. ::) Il trentino alto adige e' una regione a statuto speciale dove si parla e si pensa tedesco. Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: TonyH su Settembre 21, 2006, 16:01:31 pm Citato da: &re@ su Settembre 21, 2006, 15:45:40 pm Sì ma per lui questa significa "vai in moto così ti senti Dio" ;D O "in moto vai da Dio"? :( Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: Homer su Settembre 21, 2006, 16:06:00 pm Citato da: Mauring su Settembre 21, 2006, 15:26:39 pm Ma in Inghilterra le giunte non si corrompono. si certo... Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: mauring su Settembre 21, 2006, 16:17:55 pm Citato da: TonyH su Settembre 21, 2006, 16:01:31 pm O "in moto vai da Dio"? :( Bello questo slogan !!!! ;D Un motociclista raffigurato dopo l'incidente che sale in cielo e sotto scritto: "Auto ? No grazie. In moto si va da Dio !" ;D Decimate le vendite e gli incidenti. Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: Miki Biasion su Settembre 21, 2006, 18:29:27 pm Citato da: Mauring su Settembre 21, 2006, 16:00:30 pm La provincia di Bolzano non e' mica in Italia. ::) Il trentino alto adige e' una regione a statuto speciale dove si parla e si pensa tedesco. Lo stesso cartello c'era anche nel trentino italianizzato ;) Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: Anto14 su Settembre 21, 2006, 18:37:11 pm Citato da: Mauring su Settembre 21, 2006, 16:17:55 pm Bello questo slogan !!!! ;D Un motociclista raffigurato dopo l'incidente che sale in cielo e sotto scritto: "Auto ? No grazie. In moto si va da Dio !" ;D Decimate le vendite e gli incidenti. Io più che altro credo che un motociclista medio quando fa un incidente non si porti nessuno con se nel 99,9% dei casi, quindi potrà essere libere do prendere una moto se crede? Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: oscar su Settembre 21, 2006, 19:22:37 pm Citato da: &re@ su Settembre 21, 2006, 15:08:04 pm In effetti, io sono contrario all'uso delle preferenziali coi veicoli privati. Certo, magari in moto non si crea troppo intralcio... forse le si potrebbe aprire... Sarei favorevole alla apertura delle preferenziali nelle ore notturne, per chiunque, tanto i bus e i taxi sono molti meno. Diciamo dalle 21.00 alle 07.00. Almeno se uno fa dei turni di merda, e deve andare o venire dal lavoro, un po' lo si agevola. le moto hanno già le preferenziali aperte Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 22, 2006, 08:31:29 am Citato da: oscar su Settembre 21, 2006, 19:22:37 pm le moto hanno già le preferenziali aperte Ma dove? A Bologna no di sicuro... Sono aperte le zone a traffico limitato, ma le preferenziali no. Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 22, 2006, 09:14:59 am Citato da: Anto14 su Settembre 21, 2006, 18:37:11 pm Io più che altro credo che un motociclista medio quando fa un incidente non si porti nessuno con se nel 99,9% dei casi, quindi potrà essere libere do prendere una moto se crede? Sì, attenzione però che questa "libertà" non deve diventare un alibi per fare cretinate per strada... la prudenza ci vuole sempre e comunque ;) Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: Anto14 su Settembre 22, 2006, 09:18:26 am Citato da: &re@ su Settembre 22, 2006, 09:14:59 am Sì, attenzione però che questa "libertà" non deve diventare un alibi per fare cretinate per strada... la prudenza ci vuole sempre e comunque ;) Sono d'accordissimo con te Andrea. Il mio post non voleva giustificare i pirla che rischiano troppo su strada, e ce ne sono, ma era un invito a non "demonizzare" il motocicilita. Per inciso è molto più pericoloso chi fa il pirla in macchina che chi lo fa in moto (e qui faccio anche un mea culpa) Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 22, 2006, 09:21:16 am Citato da: Anto14 su Settembre 22, 2006, 09:18:26 am Sono d'accordissimo con te Andrea. Il mio post non voleva giustificare i pirla che rischiano troppo su strada, e ce ne sono, ma era un invito a non "demonizzare" il motocicilita. Per inciso è molto più pericoloso chi fa il pirla in macchina che chi lo fa in moto (e qui faccio anche un mea culpa) Sì, certo, su questo sono d'accordissimo. Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: vatanen su Settembre 22, 2006, 15:07:51 pm Citato da: Anto14 su Settembre 22, 2006, 09:18:26 am Sono d'accordissimo con te Andrea. Il mio post non voleva giustificare i pirla che rischiano troppo su strada, e ce ne sono, ma era un invito a non "demonizzare" il motocicilita. Per inciso è molto più pericoloso chi fa il pirla in macchina che chi lo fa in moto (e qui faccio anche un mea culpa) io sono pirla totale allora... ;D Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: &re@ su Settembre 22, 2006, 15:12:24 pm Vabbé, di pirlate ne facciamo e ne fanno tutti, chi più chi meno... non è che dobbiamo fare una classifica di chi è più pirla.
Diciamo che l'approccio IMHO dovrebbe essere quello della maggiore prudenza possibile, anche perché di pirlate andate storte ne basta una... Titolo: Re: Sicurezza moto: cosa si fa all'estero. Post di: vatanen su Settembre 22, 2006, 15:16:01 pm Citato da: &re@ su Settembre 22, 2006, 15:12:24 pm Vabbé, di pirlate ne facciamo e ne fanno tutti, chi più chi meno... non è che dobbiamo fare una classifica di chi è più pirla. Diciamo che l'approccio IMHO dovrebbe essere quello della maggiore prudenza possibile, anche perché di pirlate andate storte ne basta una... io son stato graziato molte volte,gente meno fortunata di me al primo errore l'ha pagata definitivamente...diciamo che io ora vado forte compatibilmente con la prudenza,cerco di evitare quello che non so di poter fare.il prob è che comunque,una cappella capita prima o poi...evito posti trafficati ecc solo per scongiurare statisticamente di far male a persone innocenti.. :-\
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