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Passion => Auto d'epoca => Topic iniziato da: Eva su Febbraio 21, 2007, 12:54:38 pm



Titolo: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Eva su Febbraio 21, 2007, 12:54:38 pm
Ho appena ricevuto il certificato ASI della Campagnola (dopo un anno dalla richiesta) e sono rimasta sbigottita.

Anno di costruzione: 1986  :o :o :o

La AR 59 è uscita di produzione nel 1973, la nosta AR è stata immatricolata, una volta dismessa dal Ministero degli Interni, nel 1986 ma è stata fabbricata nel 1971.

Nonostante con la richiesta del certificato sia stato fornito l'Attestato di produzione Fiat che ne certifica l'anno di produzione l'Asi ha ugualmente indicato sul certificato l'anno di immatricolazione segnato sul libretto.

A parte le gravissime conseguenze in termini normativi che questo comporta (fra un veicolo ultra trentennale ed un ultra ventennale c'è la sua bella differenza) come può l'Asi certificare qualcosa di non VERO!

Pensando ad un errore abbiamo sentito dal commissario Asi come fare per sistemare la cosa, ma lui ci ha detto che d'ora in poi tutti i certificati verranno emessi in questo modo perchè poichè il certificato Asi è un documento riconosciuto dal CdS l'Asi è tenuta ad indicare unicamente i dati presenti sul libretto di circolazione.

Quando a suo tempo Stefano è andato in motorizzazione per far inserire l'anno di fabbricazione sul libretto, la motorizzazione gli ha detto che non era possibile perchè sul libretto non esiste un campo "Anno di Fabbricazione" ma solo Anno di immatricolazione e loro non possono indicare l'anno di fabbricazione nel campo anno di immatricolazione.

A questo punto però c'è da capire chi sta sbagliando.

Perchè nel nostro caso abbiamo un'auto che sta circolando da oltre trent'anni sul territorio italiano ma nessuno riconosce che sia così.

A questo punto a me verrebbe voglia di inviare una raccomandata al vetriolo all'Asi facendogli presente che un certificato emesso in quel modo non ha alcuna validità perchè FALSO. Perchè un certificato sbagliato, non è un certificato attendibile, in nessun caso.

O sbaglio?


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: J. C. su Febbraio 21, 2007, 13:24:31 pm

Puoi chiedere la rettifica, se non sbaglio. Raccomandata+telefonata che la anticipa.

Uè, bentornata! ;)


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Eva su Febbraio 21, 2007, 13:46:57 pm
Citato da: J. C. su Febbraio 21, 2007, 13:24:31 pm
Puoi chiedere la rettifica, se non sbaglio. Raccomandata+telefonata che la anticipa.

Uè, bentornata! ;)

Ho pensato di anticipare la raccomandata a mezzo fax. L'unico dubbio è che non so se rimandargli il certificato...

Girano voci inquitante che l'Asi debba indicare, anche se erroneamente, l'anno di immatricolazione al posto dell'anno di fabbricazione perchè lo stato italiano ritiene di dover incassare per ogni vettura circolante 30 anni di bollo. Superati i 30 anni la macchina diventa esente.

Gente, se così fosse c'è da mettere in piedi la più grossa causa del secolo.

Montagne di collezionisti, felici possessori di gioielli nuovi di restauro (e appena immatricolati magari) risalenti a oltre 30 anni fa (e basta sfogliare le pagine della Manovella per vedere quante auto d'epoca portano targhe recentissime) che si ritrovano a dover pagare il bollo pieno esattamente come un'auto appena uscita di fabbrica.

O qui c'è qualcuno che ha capito fischi per fiaschi oppure al governo ci sono finiti veramente Minnie e Topolino.........


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: J. C. su Febbraio 21, 2007, 13:53:20 pm
Citato da: Eva su Febbraio 21, 2007, 13:46:57 pm
Ho pensato di anticipare la raccomandata a mezzo fax. L'unico dubbio è che non so se rimandargli il certificato...

Girano voci inquitante che l'Asi debba indicare, anche se erroneamente, l'anno di immatricolazione al posto dell'anno di fabbricazione perchè lo stato italiano ritiene di dover incassare per ogni vettura circolante 30 anni di bollo. Superati i 30 anni la macchina diventa esente.

Gente, se così fosse c'è da mettere in piedi la più grossa causa del secolo.

Montagne di collezionisti, felici possessori di gioielli nuovi di restauro (e appena immatricolati magari) risalenti a oltre 30 anni fa (e basta sfogliare le pagine della Manovella per vedere quante auto d'epoca portano targhe recentissime) che si ritrovano a dover pagare il bollo pieno esattamente come un'auto appena uscita di fabbrica.

O qui c'è qualcuno che ha capito fischi per fiaschi oppure al governo ci sono finiti veramente Minnie e Topolino.........


La cosa dovrebbe essere meno tragica di quanto sembra. In teoria dovresti chiedere la rettifica dell'anno di immatricolazione e via. Ti faccio sapere nel tardo pomeriggio.


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Loco su Febbraio 21, 2007, 13:54:44 pm
Citato da: Eva su Febbraio 21, 2007, 12:54:38 pm
Ho appena ricevuto il certificato ASI della Campagnola (dopo un anno dalla richiesta) e sono rimasta sbigottita.

Anno di costruzione: 1986  :o :o :o

La AR 59 è uscita di produzione nel 1973, la nosta AR è stata immatricolata, una volta dismessa dal Ministero degli Interni, nel 1986 ma è stata fabbricata nel 1971.

Nonostante con la richiesta del certificato sia stato fornito l'Attestato di produzione Fiat che ne certifica l'anno di produzione l'Asi ha ugualmente indicato sul certificato l'anno di immatricolazione segnato sul libretto.

A parte le gravissime conseguenze in termini normativi che questo comporta (fra un veicolo ultra trentennale ed un ultra ventennale c'è la sua bella differenza) come può l'Asi certificare qualcosa di non VERO!

Pensando ad un errore abbiamo sentito dal commissario Asi come fare per sistemare la cosa, ma lui ci ha detto che d'ora in poi tutti i certificati verranno emessi in questo modo perchè poichè il certificato Asi è un documento riconosciuto dal CdS l'Asi è tenuta ad indicare unicamente i dati presenti sul libretto di circolazione.

Quando a suo tempo Stefano è andato in motorizzazione per far inserire l'anno di fabbricazione sul libretto, la motorizzazione gli ha detto che non era possibile perchè sul libretto non esiste un campo "Anno di Fabbricazione" ma solo Anno di immatricolazione e loro non possono indicare l'anno di fabbricazione nel campo anno di immatricolazione.

A questo punto però c'è da capire chi sta sbagliando.

Perchè nel nostro caso abbiamo un'auto che sta circolando da oltre trent'anni sul territorio italiano ma nessuno riconosce che sia così.

A questo punto a me verrebbe voglia di inviare una raccomandata al vetriolo all'Asi facendogli presente che un certificato emesso in quel modo non ha alcuna validità perchè FALSO. Perchè un certificato sbagliato, non è un certificato attendibile, in nessun caso.

O sbaglio?


c'è qualcosa che non quadra.
L'auto era dell'esercito e quindi immatricolata "EI". Immagino che queste auto non siano iscritte al PRA quindi quando la vai a immatricolare "civile" quello è il primo anno di immatricolazione per il PRA.
E l'ASI, da quanto dici, riconosce solo l'anno di immatricolazione iscritto nel libretto.
Ma allora qualsiasi auto, anche ultra trentennale, che viene dismessa dall'esercito oggi (o importata dall'estero) e iscritta al PRA, risulta appena costruita per l'ASI???



Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: J. C. su Febbraio 21, 2007, 13:58:59 pm
Citato da: Loco su Febbraio 21, 2007, 13:54:44 pm
c'è qualcosa che non quadra.
L'auto era dell'esercito e quindi immatricolata "EI". Immagino che queste auto non siano iscritte al PRA quindi quando la vai a immatricolare "civile" quello è il primo anno di immatricolazione per il PRA.
E l'ASI, da quanto dici, riconosce solo l'anno di immatricolazione iscritto nel libretto.
Ma allora qualsiasi auto, anche ultra trentennale, che viene dismessa dall'esercito oggi (o importata dall'estero) e iscritta al PRA, risulta appena costruita per l'ASI???


Bella domanda. A quanto ne so, il mio consocio di Stellecadenti sta facendo immatricolare una 500SEC del 1984 (che poi è quella che prenderò io) di origine svizzera. Ebbene, mi ha spiegato che, passando attraverso l'ASI che ldichiarerebbe sia la conformità che l'originalità, l'auto risulterà sì immatricolata nel 2007, ma risulterà ai fini di tassazione come auto del 1984, con tanto di certificazione di interesse storico ASI.

Più tardi sento il mio commercialista, socio di Stellecadenti pure lui, che mi dovrebbe dipanare il dubbio.


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Eva su Febbraio 21, 2007, 14:01:25 pm
Citato da: Loco su Febbraio 21, 2007, 13:54:44 pm
c'è qualcosa che non quadra.
L'auto era dell'esercito e quindi immatricolata "EI". Immagino che queste auto non siano iscritte al PRA quindi quando la vai a immatricolare "civile" quello è il primo anno di immatricolazione per il PRA.
E l'ASI, da quanto dici, riconosce solo l'anno di immatricolazione iscritto nel libretto.
Ma allora qualsiasi auto, anche ultra trentennale, che viene dismessa dall'esercito oggi (o importata dall'estero) e iscritta al PRA, risulta appena costruita per l'ASI???



Così sembrerebbe....

Anche se nel frattempo ho verificato che per quanto riguarda il pagamento del bollo fa comunque fede la data di fabbricazione se opportunamente documentata (Dichiarazione del costruttore).

Quindi non capisco perchè l'Asi abbia adottato questa condotta.
Citato da: J. C. su Febbraio 21, 2007, 13:53:20 pm
La cosa dovrebbe essere meno tragica di quanto sembra. In teoria dovresti chiedere la rettifica dell'anno di immatricolazione e via. Ti faccio sapere nel tardo pomeriggio.


La motorizzazione di Bologna non accetta alcuna modifica all'anno di immatricolazione perchè, effettivamente, l'immatricolazione civile risale al 1986. Il punto è che l'Asi ha attestato che la macchina è stata COSTRUITA nel 1986. E questo è falso.

Mi sa che scatta la telefonata acidula.....


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Eva su Febbraio 21, 2007, 14:03:25 pm
Citato da: J. C. su Febbraio 21, 2007, 13:58:59 pm
Bella domanda. A quanto ne so, il mio consocio di Stellecadenti sta facendo immatricolare una 500SEC del 1984 (che poi è quella che prenderò io) di origine svizzera. Ebbene, mi ha spiegato che, passando attraverso l'ASI che ldichiarerebbe sia la conformità che l'originalità, l'auto risulterà sì immatricolata nel 2007, ma risulterà ai fini di tassazione come auto del 1984, con tanto di certificazione di interesse storico ASI.

Più tardi sento il mio commercialista, socio di Stellecadenti pure lui, che mi dovrebbe dipanare il dubbio.

Eh, ma infatti è proprio così che dovrebbe essere.... :-\


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: J. C. su Febbraio 21, 2007, 17:48:53 pm
Citato da: Eva su Febbraio 21, 2007, 14:03:25 pm
Eh, ma infatti è proprio così che dovrebbe essere.... :-\


all'incirca.

Ho parlato poco fa con il mio consocio. Mi ha detto che devi chiamare in FIAT, comunicare il numero di telaio, e farti spedire documentazione che attesti la data di costruzione del tuo esemplare.

Questo l'hai già fatto. Propendo per un errore di tipo materiale in capo all'ASI, per cui spedirei una raccomandata incazzosissima e farcita di 867 minacce di adire le vie legali e querelarli di falso, con cui li intimi a rilasciarti copia corretta del certificato. Allega alla raccomandata il certificato di produzione.


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Eva su Febbraio 21, 2007, 18:55:54 pm
Citato da: J. C. su Febbraio 21, 2007, 17:48:53 pm
all'incirca.

Ho parlato poco fa con il mio consocio. Mi ha detto che devi chiamare in FIAT, comunicare il numero di telaio, e farti spedire documentazione che attesti la data di costruzione del tuo esemplare.

Questo l'hai già fatto. Propendo per un errore di tipo materiale in capo all'ASI, per cui spedirei una raccomandata incazzosissima e farcita di 867 minacce di adire le vie legali e querelarli di falso, con cui li intimi a rilasciarti copia corretta del certificato. Allega alla raccomandata il certificato di produzione.

E' esattamente quello che intendevo fare io. ;)
Ho il suo avvallo signor avvocato?


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: J. C. su Febbraio 21, 2007, 20:31:11 pm
Citato da: Eva su Febbraio 21, 2007, 18:55:54 pm
Ho il suo avvallo signor avvocato?


sì, ma magari prima mandami una copia della lettera, va'... ;)


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Homer su Febbraio 21, 2007, 23:18:13 pm
ma dai è un errore grossolano... allora le auto storiche che son state reimmatricolate dopo radiazione proprio grazie all'ASI dovrebbero avere 1-5 anni? dai è impossibile! Ho visto una Flaminia Convertibile del 2005 all'ASI Show  ;D ;D ;D


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Eva su Febbraio 22, 2007, 09:11:37 am
Allora, ieri sera ho avuto una lunga telefonata con un amico commissario Asi che mi ha confermato che negli ultimi 6 mesi almeno il 50% dei certificati emessi dall'Asi per il suo club erano sbagliati, vuoi nel numero di telaio, vuoi nel numero di targa o, come nel mio caso, nell'anno di fabbricazione.

Lui li ha dovuti rispedire tutti indietro con annessa richiesta di correzione.

E si prevedono circa 3 mesi di attesa.

Ma il lato più inquietante è rappresentato dalle ultime modifiche allo statuto dell'Asi che, in totale contrapposizione con quanto previsto dalle norme italiane, fa si che l'iscrizione del veicolo non sia più perenne ma che sia strettamente vincolata al rinnovo della quota associativa.
Tutti i certificati richiesti da marzo 2006 sono stati sospesi fino all'entrata in vigore del nuovo statuto che ha modificato la "portabilità" del certificato inserendo nel certificato il nome del proprietario della vettura.
In caso di mancato rinnovo della quota associativa l'Asi pretende la restituzione del certificato e in caso di passaggio di proprietà il certificato deve essere ritornato all'Asi per l'aggiornamento del nome del nuovo proprietario (pratica a pagamento ? 25).

E questo non è assolutamente quanto previsto dalle norme italiane.

Il problema è che l'Asi si rifiuta di consegnare al Ministero delle Entrate la lista aggiornata dei modelli iscrivibili, che come previsto dalle normative sul bollo, serve al ministero per individuare i veicoli di "interesse storico e collezionistico",  ma non in termini di targa o proprietario, quanto proprio in termini di marca e modello, in casi particolari anche indipendentemente dall'età del veicolo.

Ma questo l'Asi non lo fa, perchè significherebbe non poter lucrare sull'emissione dei certificati.


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: &re@ su Febbraio 22, 2007, 09:16:45 am
Bene... :(


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Loco su Febbraio 22, 2007, 10:31:29 am
Citato da: Eva su Febbraio 22, 2007, 09:11:37 am
Allora, ieri sera ho avuto una lunga telefonata con un amico commissario Asi che mi ha confermato che negli ultimi 6 mesi almeno il 50% dei certificati emessi dall'Asi per il suo club erano sbagliati, vuoi nel numero di telaio, vuoi nel numero di targa o, come nel mio caso, nell'anno di fabbricazione.

Lui li ha dovuti rispedire tutti indietro con annessa richiesta di correzione.

E si prevedono circa 3 mesi di attesa.

Ma il lato più inquietante è rappresentato dalle ultime modifiche allo statuto dell'Asi che, in totale contrapposizione con quanto previsto dalle norme italiane, fa si che l'iscrizione del veicolo non sia più perenne ma che sia strettamente vincolata al rinnovo della quota associativa.
Tutti i certificati richiesti da marzo 2006 sono stati sospesi fino all'entrata in vigore del nuovo statuto che ha modificato la "portabilità" del certificato inserendo nel certificato il nome del proprietario della vettura.
In caso di mancato rinnovo della quota associativa l'Asi pretende la restituzione del certificato e in caso di passaggio di proprietà il certificato deve essere ritornato all'Asi per l'aggiornamento del nome del nuovo proprietario (pratica a pagamento ? 25).

E questo non è assolutamente quanto previsto dalle norme italiane.

Il problema è che l'Asi si rifiuta di consegnare al Ministero delle Entrate la lista aggiornata dei modelli iscrivibili, che come previsto dalle normative sul bollo, serve al ministero per individuare i veicoli di "interesse storico e collezionistico",  ma non in termini di targa o proprietario, quanto proprio in termini di marca e modello, in casi particolari anche indipendentemente dall'età del veicolo.

Ma questo l'Asi non lo fa, perchè significherebbe non poter lucrare sull'emissione dei certificati.


L'ASI è un ente pubblico o privato?


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Eva su Febbraio 22, 2007, 11:38:19 am
Citato da: Loco su Febbraio 22, 2007, 10:31:29 am
L'ASI è un ente pubblico o privato?

L'Asi per prima cosa non è un ente, ma è un Club o associazione, che dir si voglia, assolutamente privato.
Dovrebbe non avere finalità a scopo di lucro, come ogni associazione di questo genere, ma a giudicare dal villone in cui hanno trasferito la sede....
E' un club, come altri in Italia, ai quali lo Stato si appoggia per il riconoscimento di auto o moto veicoli di interesse storico. Nulla più.


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Loco su Febbraio 22, 2007, 12:31:32 pm
Citato da: Eva su Febbraio 22, 2007, 11:38:19 am
L'Asi per prima cosa non è un ente, ma è un Club o associazione, che dir si voglia, assolutamente privato.
Dovrebbe non avere finalità a scopo di lucro, come ogni associazione di questo genere, ma a giudicare dal villone in cui hanno trasferito la sede....
E' un club, come altri in Italia, ai quali lo Stato si appoggia per il riconoscimento di auto o moto veicoli di interesse storico. Nulla più.


Beh un soggetto privato ha tutti i diritti di lucrare oppure, di raccogliere fondi al fine di promuovere le attività dell'associazione stessa.

Quello che è pazzesco è che lo Stato e delle leggi dello Stato vincolino dei diritti dei cittadini alle prestazioni di un soggetto privato.


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Eva su Febbraio 22, 2007, 12:48:36 pm
Citato da: Loco su Febbraio 22, 2007, 12:31:32 pm
Beh un soggetto privato ha tutti i diritti di lucrare oppure, di raccogliere fondi al fine di promuovere le attività dell'associazione stessa.

Quello che è pazzesco è che lo Stato e delle leggi dello Stato vincolino dei diritti dei cittadini alle prestazioni di un soggetto privato.

Mi spiace ma non concordo. L'Asi è un club di veicoli storici come un altro. Solo che è stato riconosciuto dallo stato come un club qualificato per il riconoscimento di storicità delle vetture perchè è uno dei club con il maggior numero di iscritti.

Lo stato infatti non ti vincola in alcun modo ad un soggetto privato, dice semplicemente che, non essendo lo stato strutturato per effettuare quel tipo di valutazioni ti puoi rivolgere a dei soggetti privati riconosciuti a farlo. Ma morta li. Una volta ottenuto il riconoscimento tu ti puoi beatamente sganciare dal baraccone.

E questo all'Asi non gli va giu. I 100.000 iscritti raggiunti l'anno scorso sono in buona parte dovuti ad un boom di richieste di certificazioni per ottenere le esenzioni dal bollo. Gente che una volta ottenuto il pezzo di carta, dell'Asi se ne strafrega perchè magari non solo non rinnova la quota all'Asi, ma nemmeno quella del club che gli ha presentato la pratica. Tanto all'assicurazione basta solo il certificato Asi.

Allora per evitare di perdere questo copioso entroito (sono 50 euro a cranio che per 100.000 iscritti fanno 5.000.000 di eurozzi l'anno...) ha messo la gabola del certificato nominativo. MA NON E' LECITO!

L'iscrizione nel registro Asi (come in quello RFI) è un diritto che si acquisisce e non scade, o almeno non dovrebbe....


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Loco su Febbraio 22, 2007, 14:17:44 pm
Citato da: Eva su Febbraio 22, 2007, 12:48:36 pm
Mi spiace ma non concordo. L'Asi è un club di veicoli storici come un altro. Solo che è stato riconosciuto dallo stato come un club qualificato per il riconoscimento di storicità delle vetture perchè è uno dei club con il maggior numero di iscritti.

Lo stato infatti non ti vincola in alcun modo ad un soggetto privato, dice semplicemente che, non essendo lo stato strutturato per effettuare quel tipo di valutazioni ti puoi rivolgere a dei soggetti privati riconosciuti a farlo. Ma morta li. Una volta ottenuto il riconoscimento tu ti puoi beatamente sganciare dal baraccone.

E questo all'Asi non gli va giu. I 100.000 iscritti raggiunti l'anno scorso sono in buona parte dovuti ad un boom di richieste di certificazioni per ottenere le esenzioni dal bollo. Gente che una volta ottenuto il pezzo di carta, dell'Asi se ne strafrega perchè magari non solo non rinnova la quota all'Asi, ma nemmeno quella del club che gli ha presentato la pratica. Tanto all'assicurazione basta solo il certificato Asi.

Allora per evitare di perdere questo copioso entroito (sono 50 euro a cranio che per 100.000 iscritti fanno 5.000.000 di eurozzi l'anno...) ha messo la gabola del certificato nominativo. MA NON E' LECITO!

L'iscrizione nel registro Asi (come in quello RFI) è un diritto che si acquisisce e non scade, o almeno non dovrebbe....


Un privato ha il diritto di fare quello che vuole. E' un principio sacrosanto. Se poi saranno troppo avidi, magari nascerà un'altra associazione che farà concorrenza. E' il principio del libero mercato.
L'importante è che lo stato non dia dei privilegi a un privato in via esclusiva: è questa secondo me la stortura.


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: &re@ su Febbraio 22, 2007, 14:18:37 pm
Citato da: Loco su Febbraio 22, 2007, 14:17:44 pm
L'importante è che lo stato non dia dei privilegi a un privato in via esclusiva: è questa secondo me la stortura.

Esatto...


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Eva su Febbraio 22, 2007, 18:33:08 pm
Citato da: Loco su Febbraio 22, 2007, 14:17:44 pm
Un privato ha il diritto di fare quello che vuole. E' un principio sacrosanto. Se poi saranno troppo avidi, magari nascerà un'altra associazione che farà concorrenza. E' il principio del libero mercato.
L'importante è che lo stato non dia dei privilegi a un privato in via esclusiva: è questa secondo me la stortura.


Il problema è che indirettamente lo stato ha già dato all'Asi un diritto di esclusiva, almeno per quanto riguarda le vetture, in quanto l'Asi è l'unico club riconosciuto in Italia per la certificazione dei mezzi che non siano Fiat, Lancia o Alfa Romeo. Ergo il 90% delle vetture storiche DEVE passare tramite l'Asi se vuole essere in regola con il Codice della Strada e il Ministero delle Finanze.


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Loco su Febbraio 22, 2007, 19:01:41 pm
Citato da: Eva su Febbraio 22, 2007, 18:33:08 pm
Il problema è che indirettamente lo stato ha già dato all'Asi un diritto di esclusiva, almeno per quanto riguarda le vetture, in quanto l'Asi è l'unico club riconosciuto in Italia per la certificazione dei mezzi che non siano Fiat, Lancia o Alfa Romeo. Ergo il 90% delle vetture storiche DEVE passare tramite l'Asi se vuole essere in regola con il Codice della Strada e il Ministero delle Finanze.


Infatti: la stupidaggine è che un privato abbia questa esclusiva. Perchè il privato ha tutto il diritto di approfittarne.
Ovviamente lo Stato potrebbe anche imporre delle condizioni. Ma il privato potrebbe anche dire "a queste condizioni non ci sto" e rifiutarsi di offrire il servizio.

In un paese "normale" lo stato dovrebbe definire i requisiti dell'ente certificatore e definire gli eventuali vincoli (di prezzo, di accesso al servizio ecc...) e poi fare un concorso pubblico a cui vari soggetti possono partecipare.

Se possibile infine gli enti certificatori dovrebbero essere più di uno in modo da avere una sana concorrenza.
Se non fosse possibile come nel caso del gestore delle autostrade, allora può essere imposto un controllo, ma il privato che decide di intervenire deve sapere, prima di aderire, a cosa va incontro.

Mi sembra, spero di non sbagliarmi, che l'asi, ente privato, si è visto investito di un ruolo che le è stato assegnato dall'alto. E adesso ne approfitta (però non è detto magari effettivamente questo ruolo ha comportato delle responsabilità e dei costi che deve in qualche modo coprire)


Titolo: Re: L'ASI l'ha fatta grossa
Post di: Eva su Febbraio 24, 2007, 20:59:49 pm
Citato da: Loco su Febbraio 22, 2007, 19:01:41 pm
Infatti: la stupidaggine è che un privato abbia questa esclusiva. Perchè il privato ha tutto il diritto di approfittarne.
Ovviamente lo Stato potrebbe anche imporre delle condizioni. Ma il privato potrebbe anche dire "a queste condizioni non ci sto" e rifiutarsi di offrire il servizio.

In un paese "normale" lo stato dovrebbe definire i requisiti dell'ente certificatore e definire gli eventuali vincoli (di prezzo, di accesso al servizio ecc...) e poi fare un concorso pubblico a cui vari soggetti possono partecipare.

Se possibile infine gli enti certificatori dovrebbero essere più di uno in modo da avere una sana concorrenza.
Se non fosse possibile come nel caso del gestore delle autostrade, allora può essere imposto un controllo, ma il privato che decide di intervenire deve sapere, prima di aderire, a cosa va incontro.

Mi sembra, spero di non sbagliarmi, che l'asi, ente privato, si è visto investito di un ruolo che le è stato assegnato dall'alto. E adesso ne approfitta (però non è detto magari effettivamente questo ruolo ha comportato delle responsabilità e dei costi che deve in qualche modo coprire)

Ribadisco un solo concetto l'Asi non è un ente, ma un club e la barzelletta generale è che uno Stato che si rispetti non dovrebbe mai trovarsi ad affidarsi ad un Club di fare le sue veci.
Non a caso c'è all'esame un progetto di legge che porti l'Italia al livello delle nazioni confinanti (Germania in testa) dove ad accertare la validità delle condizioni del mezzo sarà un'officina autorizzata dalla Motorizzazione che verificherà così direttamente sia l'efficienza del mezzo che la storicità.
Niente più Club così si che si arrogano il diritto di imporre tasse laddove non ce ne dovrebbero essere.
Che dite, passerà?... ::)


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