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http://www.repubblica.it/2008/06/motori/motori-luglio-2008/ania-rc-auto/ania-rc-auto.html

Lo sostiene il presidente dell'Ania, l'associazione delle
compagnie assicurative: "E' falso sostenere il contrario"
"In 3 anni Rc auto scesa dell'11%"
Più giù con tagli sulle imposte"
Calo al netto dell'inflazione, ma se "vogliamo
tagliare ancora bisognerà ridurci le tasse"


ROMA - "Negli ultimi tre anni, il prezzo della Rc auto è sceso dell'11%". Fa rumore la dichiarazione del presidente dell'Ania Fabio Cerchiai all'assemblea annuale dell'associazione. Contrariamente a quanti sostengono che le la spesa assicurativa continua a crescere, il leader delle imprese assicuratrici spiega che il trend nelle Rc auto è inverso al movimento verso l'alto di tutte le altre voci di spesa. "Meno 11% in termini reali, ossia al netto dell'inflazione", precisa Cerchiai. Non estrapolando l'inflazione, la percentuale naturalmente scende ma resta ancora negativa: -1,5% nel 2005; -0,8% l'anno successivo; -2,7% nel 2007.

"Di fronte a questi numeri - ha detto il presidente dell'Ania - risulta francamente incredibile che qualcuno possa ancora sostenere che la spesa assicurativa effettiva degli italiani continui a crescere. E' un'affermazione fuori da ogni logica, un'affermazione chiaramente in contrasto con la realtà". Spiega Cerchiai che "per ogni 100 euro di premi incassati, detratti i costi, tenendo conto dei proventi degli investimenti e tolte le imposte, nel 2007, alle compagnie italiane è risultato un utile netto di soli 2 euro e mezzo".

Cerchiai insiste ricordando che "a fronte dei medesimi 100 euro incassati dalle compagnie, l'assicurato ne paga altri 23 allo Stato a titolo di oneri fiscali e parafiscali". Quindi, conclude il presidente dell'Ania, se si persegue una riduzione ulteriore dei prezzi, la ricetta secondo Cerchiai non è un'ulteriore taglio sul prezzo medio - le assicurazioni hanno fatto già il loro, affermano le compagnie - ma "una riduzione della tassazione, che peraltro è di 6 punti percentuali più elevata rispetto alla media europea".

io lo falcidierei sedutastante...... ::)
come se noi fossimo tutti rimbecilliti che non sappiamo quanto paghiamo ogni anno di aumento per la polizza dell'auto.....
ma mi facci il piacere

beh visto come calcolano l'inflazione potrebbe anche essere :P :P :P

beh ... non voglio fare il bastian contrario... ;)

da quando ho cambiato e sono passato dalla Sara alla Linear... ho risparmiato circa 100-120€
prima pagavamo circa 280 ogni 6 mesi con la sara

ora 430 all'anno con la Linear...

sono due tipologie diverse, non paragonabili.

mi spieghi che diavolo c'entra??????

A me l'hanno raddoppiata dall'anno scorso, pur passando da un 2.0 diesel a un 1.6 benzina.
E meno male che mi avevano assicurato che non conveniva pagare di tasca mia il microtamponamento perchè sarebbe aumentata solo di 80€ l'anno.....per poi incularmi con un aumento di 400€. :( :( :( :( :( :( :(

Tra banche e assicurazioni non so chi è più associazione a delinquere.....

c'entra che cambiando spesso assicurazione ... il premio scende ... a patto di non inculare nessuno :P

ma adesso che hai preso l'auto nuova non sei entrato in classe 0 con le legge Bersani ( sempre che qualcuno dei tuoi genitori sia in classe Zero con la stessa assicurazione)

PS io con la mini pago ben 1300 euro l'anno  :-X

E' intestata a mio papà la macchina. Così come l'assicurazione.
Siamo all'assurdo che la mini paga il doppio di RC rispetto alla bmw :(

ma la mini è la macchina dei fighetti... paga! :P

;D

Cosa c'entra con l'RC? ::)

c'entra c'entra :P

Dal momento che non siamo in URSS, per fortuna non c'entra ancora che modello di auto compri per l'RC.....

C'entra, se la sinistrosità è statisticamente più elevata, è giusto che paghi di più. L'URSS non c'entra(va) nulla.

Pasquale stava tirando in mezzo un'altra sinistrosità ::)
Cmq, in Italia l'RC si calcola ancora solo su classe di merito, cv fiscali e profilo del conducente. Il modello serve solo per F/I

In Italia è così, in altri paesi invece conta anche il modello. Mi riferivo in generale al modo di valurare la probabilità di un incidente, conta soprattuttomil guidatore, ma anche la macchina ha un suo ruolo.

in italia conta anche l'appetibilità del modello al furto.......e siccome la mini è un modello molto di successo è anche uno dei più gettonati dai ladri....e questo incide sul costo finale della poliza

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questo era sottointeso direi
:P

Io parlavo solo di RC infatti......

Ma le compagnie si basano solo su cv fiscali o "aggiungono del loro"? Nel senso che, nel caso di Tony, fanno anche la considerazione "auto potente=maggiore rischio"? Perchè è una 1.6 e i cavalli fiscali sono indubbiamente inferiori a quelli della precedente Golf, quindi c'è qualcosa che non torna...

No, semplicemente ci hanno inculato per bene e senza preavviso.

L'anno scorso ho fatto un piccolo tamponamento, col CID. Avevo intenzione di pagare di tasca mia ma l'assicuratore mi dice "ma no, state tranquilli, che al massimo vi aumenta di 80€ il prossimo anno, siete in classe così bassa....".

Si è visto. L'anno scorso la Golf (2.0, diesel, sempre intestata a mio papà) pagava 400€/anno di RCA.
Quest'anno per la Mini (1.6 benza intestata a mio papà) ce ne hanno chiesti 800€......

80€ eh?....ma vaffanculo!

Dopo la discussione vado a trovare l'assicuratore con un amico federe....un M-16.... e vediamo....

Ah scusa, avevo capito male io allora ;)

Però la mia domanda di base resta, sicuri che si appoggino solo a classe del conducente e potenza fiscale? Non esiste una ulteriore valutazione del tipo:

- macchina potente=maggiore rischio
- macchina diesel=maggiore rischio (perchè si presume che faccia più km rispetto a una a benzina)

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Mi ricordo che all'epoca della Jeep, per curiosità, avevo fatto un preventivo per una Grand Cherokee 2.5 Td e per una 4.0 benzina. Pagava di piu' la turbodiesel.

Si, però intanto la 330Xd paga quanto pagava la Golf :-\


Se non fosse che il tamponato ci ha fatto una cresta di quelle memorabili (si è fatto liquidare 1800€.......per paragone, danni alla Golf, 100€, la mascherina. bon.) l'avrei fatto.
Quello che mi fa imbestialire è il comportamento poco corretto dell'assicuratore, che si è rimangiato e nega tutto quello che ci disse allora.
Difatti a novembre cambio compagnia.

Minaccia di mandare un esposto all'ISVAP, e vedi se cambia idea.

Ok, tengo presente, un'arma in più.
Stavolta quell'agenzia ce la inculiamo per bene (visti precedenti per cui ci devono un pacco di soldi)

Anche a me risulta così, immagino di aver visto giusto nelle mie ipotesi... ma nessuno tira fuori nulla di simile, sono forse cose di cui le assicurazioni tengono conto ma non in maniera ufficiale?

Qui ci sono le istruzioni sul come presentare un reclamo del genere:

http://www.isvap.it/isvap/imprese_jsp/PageGenerica.jsp?numObj=191573&nomeSezione=PER_IL_CONSUMATORE&ObjId=191573&nomeSezionePadre=PER%20IL%20CONSUMATORE

Dà errore, è un caso o trattandosi di assicurazioni è voluto?  :P

A me si apre.  ???

Comunque ti riporto il contenuto:

Come presentare un reclamo

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L'utente, che per qualche motivo non si ritenga soddisfatto del rapporto instaurato con una impresa di assicurazione (sia essa italiana o estera operante in Italia), può rivolgersi all'Istituto il quale interverrà presso la impresa stessa.
Attenzione però: al fine di rendere il più efficace e spedito possibile questo intervento, è necessario che l'utente interessato segua attentamente la procedura introdotta dall'ISVAP (vedi circolare n. 518 del 21/11/2003).

Tale procedura prevede che l'utente:

- inoltri innanzitutto (prima cioè di rivolgersi all'ISVAP) il reclamo alla impresa di assicurazioni. Il reclamo può essere spedito mediante posta, telefax o e-mail direttamente all'ufficio reclami della impresa il cui indirizzo è ricavabile dalle Note informative contrattuali. Un elenco delle imprese assicurative e dei relativi uffici reclami è disponibile anche cliccando sul link uffici gestione reclami. L'impresa è tenuta a gestire il reclamo, valutare la posizione e fornire un motivato riscontro al massimo entro 45 giorni dalla data di ricevimento dell'esposto;

- si rivolga successivamente all'ISVAP (si vedano i recapiti indicati in questa pagina), qualora l'impresa non risponda entro i termini o fornisca un riscontro insoddisfacente.

Si sottolinea infine che presso l'ISVAP è a disposizione un servizio telefonico di informazioni agli utenti (numero 06-42133000) al quale rispondono in orario di ufficio funzionari dell'Istituto, mentre al di fuori dell'orario di ufficio è attivo un risponditore automatico. Ulteriori dettagli sono reperibili alla casella Contatti.

Recapiti cui possono essere trasmessi i reclami:

ISVAP,
Servizio Tutela Utenti,
Via del Quirinale, 21
00187 ROMA
oppure
Fax 06-42133426/06-42133353