Titolo: Il futuro dell'auto Post di: baranzo su Ottobre 20, 2008, 12:50:40 pm Questo interessante documentario è stato trasmesso dalla TV svizzera, offre una visione interessante, non apocalittica ma critica sul futuro dell'auto e delle possibili evoluzione della mobilità individuale.
http://real.xobix.ch/ramgen/tsi/vod_2008/micromacro/17ottobre2008_hs.rm http://www.rtsi.ch/trasm/micromacro/welcome.cfm?idg=0&ids=0&idc=34940 Le molte facce del problema-automobile: dalla mobilità all’inquinamento, dalla sicurezza alle mode, alle mitologie e alle simbologie legate a questa cosa con un motore, un volante e quattro ruote. Un’auto infatti è molte cose insieme: un bene di consumo, un simbolo di status sociale, una moda, un mito, un quasi-dio (o una quasi-dea, visti gli infiniti accostamenti simbolici e sessuali tra donne e motori). L’auto ci permette di andare veloci, di far morire di invidia gli altri, di spostarci e di sentirci liberi, anche quando siamo incolonnati per ore in un ingorgo. L’auto può essere però anche una prigione, come può somigliare alla nostra casa e al nostro ufficio. E altro ancora. microMACRO affronta il problema auto da tre punti di vista: la sicurezza, andando a visitare il centro ricerche della Bosch, tra le nevi della Svezia, dove si testano i nuovi sistemi di sicurezza attiva; l’innovazione, con un veloce giro tra le nuove tendenze del mercato; la mobilità, con il parere di uno dei massimi esperti del settore, l’economista Guido Viale. E come piccolo scoop, un filmato sul vecchio stabilimento dell’Alfa Romeo di Arese, comprato dalla Fiat quasi vent'anni fa per impedire che lo acquisatasse la Ford, e poi distrutto dalla stessa Fiat, nonostante le promesse fatte di continuare la produzione e di salvare l’occupazione. Dunque, l’automobile. Potrà essere elettrica, a idrogeno, a bioetanolo, a gas, ibrida, ma sarà sempre qualcosa che occupa troppo spazio, che pesa troppo, che intasa le città. Le città erano fatte per gli uomini. Si sono dovute trasformare in luoghi per le auto, in parcheggi, rinnegando se stesse, i pedoni stretti nell’angolo. Guido Viale pone un problema: quello dell’auto e della socialità: Socialità che l’auto negherebbe, chiudendoci dietro pareti di lamiera, impedendoci di dialogare con gli altri. In effetti, automobili, televisione e computer sono tre tecnologie forti che davvero hanno marcato l’intero ‘900, ma sono tutte e tre tecnologie individualizzanti, de-socializzanti: ciascuno chiuso in se stesso, dietro a uno schermo o dentro un’automobile.
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