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sicuramente una buona notizia per il nostro amato paese

http://www.omniauto.it/magazine/8655/il-futuro-tecnologico-di-gm-a-torino

Torino e Detroit sono sempre più unite. Dopo l'alleanza tra il Gruppo Fiat e la Chrysler e le trattative sempre più serrate tra il Lingotto e la General Motors, ieri è stato inaugurato nel capoluogo piemontese il nuovo Centro di ricerca della Casa automobilistica americana. Nato in collaborazione con l'Ateneo torinese guidato dal Rettore, Francesco Profumo, e ubicato nella Cittadella del Politecnico, il centro conta un team di 360 tecnici, quasi tutti ingegneri, di età media pari a 35 anni e al 60% laureati al Politecnico di Torino.

Si tratta del primo insediamento al mondo di un'azienda automotive dentro ad un campus universitario. Peccato che a pensarci non sia stata la Fiat, ma non stupisce che tra le tante città possibili sia stata scelta proprio Torino, che ha alle spalle una lunghissima tradizione automobilistica. E questa volta l'investimento "non finirà come con la Motorola", ha garantito il sindaco, Sergio Chiamparino, partecipando all'inaugurazione, mentre Mike Arcamone, vice presidente GM Global Powertrain Engineering, ha ricordato come "dal 2005 GM ha investito più di 25 milioni di euro per creare un centro di ricerca di alto livello per sviluppare motori diesel ad elevata efficienza, centraline e sistemi ibridi, continuando allo stesso tempo a migliorare il nostro portfolio così da raggiungere diversi obiettivi, come ad esempio quello impegnativo sulle emissioni C02".

Buona parte della futura tecnologia della "nuova GM" (visto che negli Stati Uniti è in corso il procedimento di bancarotta pilotata per la nascita di un nuovo Gruppo) nascerà quindi in Italia. "Qui sono di casa le migliori conoscenze a livello mondiale sui motori diesel di piccola cilindrata", ha spiegato Arcamone, che ha aggiunto: "Le nostre auto devono essere ecologiche, ma anche un piacere per chi guida, e il miglior esempio è la Opel Insignia, che ha raggiunto 120mila ordini in Europa e 4mila in Italia". Il motore diesel della nuova berlina è infatti uno dei primi risultati del centro ricerche torinese. Arcamone ha inoltre ribadito che la General Motors e il Politecnico
L'istituto sarà il "pilastro italiano" di un sistema tripolare che vedrà altri due centri all'università Jiao Tong di Shanghai in Cina e nell'università del Michigan negli States. Un bel vanto per il nostro paese, che offrirà agli studenti la possibilità "di vivere una sorta di anticipo del mondo del lavoro", come ha detto il rettore Profumo, che ha spiegato come, "in un mercato internazionale nel quale la ricerca avrà un ruolo sempre più di primo piano per uscire dalla crisi economica, siamo convinti che la complementarietà tra il mondo universitario e quello aziendale vada promossa e rafforzata".

Autore: Eleonora Lilli
Data: 17 Giugno 2009

Leggete i commenti sotto... Sono rimasto inorridito...

"da quest'anno il rettore ha deciso che la laurea specialistica d'ora poi sara solamente in inglese per poter permettere anche agli stranieri di frequentarla!"

E' UNO SCANDALO!!!

Che e' successo con la Motorola a Torino???

non mi sembra così scandaloso... per lavorare in un mondo come quello dell'automotive se non conosci più che bene l'inglese manco che ti ci metti....
ciao ciao

No dai, in Italia si parla italiano... sarà dovere degli studenti conoscere bene l'inglese per poter farsi assumere. Mi pare piu' un discorso culturale che pratico.

Viggì, ti garantisco che conoscere l'inglese è necessario per qualsiasi corso di laurea scientifico... Superati i primi esamini del cazzo, tutto il resto è in inglese...

Ma questo non c'entra una fava...

perchè??

???

Autoveicolo sono 3 anni che ha un corso di laurea solo interamente in inglese... ;)

Per me rimane uno scandalo... Siamo in Italia, CAZZO...

Please elaborate ...

Siamo in Italia e quindi?

Mi risulta che la nostra lingua NON sia l'inglese... c'è poco da argomentare, Paolo... Gli altri paesi hanno leggi a difesa della propria lingua, fanno corsi congiunti con università straniere, richiedendo come requisito di base la conoscenza della PROPRIA lingua (mi riferisco ad un corso in enologia dell'università del piemonte e di una università francese) e noi facciamo un cosrso di laurea interamente in inglese?

Mia sorella è da sei mesi in cina a studiare lì... il tutto avviene solo e soltanto in cinese... Il trucco non è offrire una facilitazione per lo studente straniero, il trucco è offrire qualcosa di interessante, tanto interessante che valga la pena andare fin li a capire di che si tratta...

non trovo cosa ci sia di scandaloso , anche se si desidera lavorare nel settore aeronautico bisogna essere certificati in inglese e sia le conversazioni sia i testi e gli studi sono in inglese ....addirittura i piloti di linea quando si scambiano informazioni  su una rotta od un velivolo  tra di loro parlano in inglese  anche se sono arabi , svedesi o kirghisi ...
Stesso discorso nella marineria mercantile , si parla in inglese , si studiano testi in inglese  e si comunica in quell'idioma .
solo 150 anni addietro in tutte le facoltà universitarie del mondo si parlava , studiava  e disquisiva in latino  ,  la sostanza non è cambiata . una volta la lingua  franca mondiale era il latino , oggi è l'inglese .

per parlare italiano ci sono tutti gli altri momenti della giornata. Parlare inglese è fondamentale e durante i corsi di studi normali non è a sufficienza per poi affrontare il mondo del lavoro.
Parlo da Ex studente : Benvengano corsi in inglese così ci svegliamo un pochetto che il mondo del lavoro è ben diverso dall'accademia

Mument....non è che il corso è solo in inglese...ci saranno sempre le due classi (stessi insegnamenti, stessi professori).
Una tenuta in inglese (per gli stranieri principalmente) e una in italiano...

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scusa, ma è una cazzata... non è certo in quel modo che impari a parlare inglese... L'inglese, decente, tale da poterlo usare in consessi internazionali, lo impari facendo corsi con madrelingua... non ascoltando uno che magari l'inglese lo conosce peggio di te...

Sono due cose completamente diverse...

Sapere l'inglese è una cosa (importante e seria)... fare sfoggio di servilismo, altra...

... lo sai meglio di me che tutti i testi scientifici che si rispettino sono in inglese, e ci sono frasi idiomatiche che non sono tradotte. Io faccio lezione in Italiano, ma le presentazioni ppt che uso sono tutte in inglese e i testi consigliati pure ...

in italiano: dov'è il libro?, devo progettare una F1 tipo Ferrari 

in inglese: where is the copying machine? i need to make a F1 like Ferrari


;D ;D ;D ;D

io concordo,perchè è troppo importante l'inglese,ma studiato in maniera troppo superficiale a tutti i livelli....n.d.r. comunque non siamo solo noi italiani ad essere scarsi,delle 20 ragazze austriache che ho fermato,pochissime parlavano un inglese decente,e se lo dico io che lo parlo di merdissima,immaginate voi...

Poichè:
- La maggior parte dei testi è in inglese...
- Molti concetti sono più semplici da esporre in inglese che tradurli in italiano...

Non ci vedo nulla di male se la lezione viene data in inglese... anzi... magari l'avessero fatto nella mia facoltà.

Ormai se hai una laurea tecnica ma non parli inglese...... sei super limitato....

LOL!

;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D


Ma anche i tedeschi che se la tirano tanto.....

io mi accontenterei di avere studenti che sappiano l'italiano..l'altro giorno un fluido ideale mi è stato definito come un fluido "non proprio a temperatura elevata, diciamo che tende verso la calorosità" ...


forse intendeva un vino amabile.... ;D ;D ;D ;D

Si, ma molti concetti sono già difficili da capire in italiano.....in inglese, se non sei proprio madrelingua....fai un minestrone non da poco! ;)

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ah... poi vi lamentate se dico che non leggete :P :P :P




Prego confrontare le date... Per di più preferisco studiare in inglese, piuttosto che in Italiano perchè solitamente i libri italiani sono delle traduzioni fatte da prof. della materia che:

a) non conoscono bene l'inglese

b) non conoscono bene l'italiano

e questo lo si deduce dai testi... ecco il motvo per cui preferisco l'originale in inglese, piuttosto che la traduzione italiana...

Ed ecco il motivo per cui fra l'importanza/necessità di conoscere l'inglese e il realizzare un corso di laurea IN inglese non intercorre alcuna relazione...

Mi ripeto: l'eccellenza non la si raggiunge parlando in inglese, ma investendo soldi nella ricerca e ristrutturando il sistema...

forse perchè maneggio sufficientemente la lingua di albione, ma fortunatamente di minestroni... e si che non leggo propriamente le favolette della buona notte... 

Esatto... in realtà io partirei dai prof. ;)

C'è gente che val la pena di seguire solo per apprezzare la fine esposizione...  ::) ;)

Su questo non ci piove, ma da qui a dire che "è uno scandalo fare un corso di Laurea in Inglese perchè siamo in Italia e DOBBIAMO parlare Italiano", ce ne passa, e IMHO, è una cazzata .....

:-* :-* :-* :-*

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idee diverse... amen!

finalmente cazzo! se ci fosse stato ai miei tempi, l'avrei fatto di sicuro!

questo dovrebbe pero' essere abbinato ad una prova di conoscenza della lingua inglese per accedervi. come pure dovrebbe esservi una prova della conoscenza della lingua italiana per i corsi di laurea in italiano: ricordo che a trieste oltre agli slavi e agli albanesi (che l'italiano lo parlavano bene) era pieno di ragazzi del medio oriente che non parlavano una fava d'italiano.

non per rigirare il coltello nella piaga  ma nelle università americane , se si desidera assistere ai corsi e dare esami  bisogna passare un esame di inglese che certifica la conoscenza della lingua e questo vale sia per gli studenti autoctoni sia per quelli stranieri .
visto il livello medio della gente che si iscrive all'iuniversità in italia ( dove gli studi unversitari non sono come nel resto del mondo civile riservati a chi davvero ha le capacità e la voglia per affrontarli ma un diritto divino acquisito ed insindacabile ) un test di lingua sarebbe auspicabile .

Un conto è leggere, un altro è chiedere spiegazioni a un professore su qualcosa che non hai capito durante il corso.....
Visto che per entrambi la lingua nativa è l'italiano ti capisci meglio...

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ehm... veramente... ::)

In ogni caso mi pare assolutamente in normale che se vai negli states si chiedano se sai parlare inglese... E' come se qui si chiedessero se sai parlare italiano... quindi non ho capito cosa c'entra il coltello nella piaga...  ???


dipende sia da chi parla sia da chi ascolta...

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volevo significare che se chi parla non è in grado di esprimersi nella lingua che sta utilizzando, chi ascolta avrà difficoltà a comprendere... idem se chi parla è abile, ma chi ascolta non tanto... Se poi stanno inceppati entrambi...

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ma io non ho mica detto che uno l'inglese nn lo deve sapere... anzi...

infatti, ad oggi non mi pare che per entrare nelle uni italiane sia richiesto un test d'italiano. e sarebbe giusto che venisse richiesto.

Uè...ma nemmeno io....ho solo detto che se mi viene chiesto se preferisco che mi spieghino una cosa in italiano o inglese, preferisco l'italiano..

anche io, ovviamente...