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Dal mondo... => News => Topic iniziato da: baranzo su Marzo 20, 2003, 19:07:33 pm



Titolo: [ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 20, 2003, 19:07:33 pm
ESTERI
Forti esplosioni in diversi punti della città
Ripresi i raid su Bagdad, nuovi bombardamenti
Dopo i raid della scorsa notte, secondo attacco angloamericano contro obiettivi militari nella della capitale irachena
BAGDAD (IRAQ) - Con il calare del buio Bagdad è ancora sotto attacco. Nuovi bombardamenti hanno colpito la capitale irachena. Numerose esplosioni si sono ascoltate in diversi punti della città.
20 marzo 2003


Titolo: Inizia l\'attacco via terra
Post di: baranzo su Marzo 20, 2003, 19:09:56 pm
ESTERI
Artiglieria e aerei in azione, bombardamenti di eccezionale potenza
Via all'attacco: truppe di terra entrano in Iraq
I soldati americani in Kuwait hanno cominciato ad avanzare alle 17.30. Nove missili iracheni contro la basi Usa
KUWAIT CITY - L'attacco di terra è cominciato. Le truppe Usa in Nord Kuwait si sono mosse alle 17,30 (ora italiana). Primo obiettivo sembrerebbe la conquista di Bassora da dove si sono udite forti esplosioni.Ogni militare in avanzata ha avuto l'ordine di indossare tute protettive e maschera antigas.




BOMBARDAMENTI - L'inizio dell'attaqcco è avvenuto con una serie di bombardamenti aerei seguiti da un intenso fuoco di artiglieria. Le prime notizie riferiscono di un attacco aereo e di artiglieria di potenza eccezionale, così come aveva annunciato pochi minuti prima il ministro alla Difesa Rumsfeld. Secondo alcune fonti, sono cominciati anche gli scontri di terra fra le avanguardie delle truppe angloamericane e gli iracheni. Missili Cruise sarebbero stati già lanciati. E gran parte del sud dell'Iraq sarebbe stato sottoposto ad un intenso bombardamento.

LA RISPOSTA IRACHENA - Almeno nove forti esplosioni, presumibilmente causate da missili iracheni, erano state udite poco prima nelle vicinanze della base dei marines nel nord del Kuwait. Lo afferma il corrispondente della Cnn, Art Harris, che si trova sul posto. «La terra ha tremato» ha detto Harris, aggiungendo di non essere in grado di stabilire di che tipo di missile si sia trattato.
20 marzo 2003


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 20, 2003, 19:47:39 pm
ore 19:42 del 20-03-2003

Iraq, bombe nel centro di Bagdad

BAGDAD - Alle 18.50 ora italiana a Bagdad tornano a suonare le sirene. Dieci minuti dopo la città è colpita da intensi bombardamenti che hanno avuto come bersaglio alcuni palazzi governativi, ora in fiamme. Le televisioni di tutto il mondo hanno trasmesso in diretta le immagini delle esplosioni nei pressi di alcune sedi del governo iracheno, da cui si alzano alte colonne di fumo. I missili statunitensi hanno colpito la sede del ministero della pianificazione, in cui vi è l'ufficio del vice presidente Tareq Aziz, e un sito descritto come presidenziale. Subito dopo l'allarme delle sirene, è entrata in azione la contraerea irachena. L'attacco di questa sera è stato più massiccio di quello che ha segnato all'alba l'inizio della seconda guerra del Golfo. Fonti militari a Washington, citate dalle tv americane, indicano che i bombardamenti in corso su Bagdad segnano il vero inizio vero della fase "colpisci e terrorizza" dell'operazione "Libertà per l'Iraq". Ma sono almeno quattro, forse sei le zone colpite. Oltre ai missili cruise sarebbero state usate anche bombe di precisione ad alta penetrazione.


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 20, 2003, 22:23:39 pm
L'attacco segna l'inizio della fase "colpisci e terrorizza"
bersagliata la zona dei ministeri e degli edifici governativi
Bagdad sotto i missili
colpiti i palazzi di Saddam

Distrutte le abitazioni della moglie e del figlio del raìs

BAGDAD - Alle 20.50 (le 18.50 italiane) il suono delle sirene. Dieci minuti più tardi il nuovo pesantissimo raid. Bagdad è di nuovo sotto attacco. Un attacco molto più intenso di quello che meno di 24 ore prima aveva dato inizio all'operazione "libertà per l'Iraq": è l'avvio della fase "colpisci e terrorizza" dell'offensiva americana. Quasi contemporaneamente, i primi marines Usa passano il confine kuwaitiano ed entrano in territorio iracheno.

In questa seconda ondata i missili cruise e le bombe di precisione ad alta presentazione hanno colpito il cuore della capitale irachena: la zona che ospita diversi ministeri e i palazzi di Saddam Hussein, sulla riva occidentale del fiume Tigri. Colpito il palazzo della moglie e quello del figlio del raìs, Uday. Prese di mira anche le caserme della Guardia repubblica e, nella parte sud-orientale della città, l'area intorno alla base militare di Al Rashid. Le tv mostrano immagini di fortissime esplosioni, fiamme e fumo.

I giornalisti presenti nella capitale irachena riferiscono che è stato centrato almeno uno dei palazzi di Saddam: nelle immagini mandate in onda dal Tg3 si vede il grande edificio circondato da lingue di fuoco e nuvole di fumo, mentre l'inviata Giovanna Botteri racconta che il palazzo è stato praticamente distrutto dalle fiamme. La radio irachena rende noto che i raid americani hanno colpito la casa della famiglia di Saddam e che non vi sono vittime. E secondo il primo canale della tv russa, è stato danneggiato anche il ministero della Difesa.

Le sirene del cessato allarme sostituiscono i boati delle bombe alle 22.15: l'attacco è durato un'ora e quindici minuti.

(20 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 20, 2003, 23:42:01 pm
Il Pentagono annuncia l'inizio della fase due
dopo una lunga serie di colpi di artiglieria al confine
L'invasione è cominciata
i marine verso Bassora

Bagdad: "Abbiamo abbattuto un elicottero nemico"


KUWAIT CITY - E' cominciata l'invasione. Truppe di terra americane e inglesi hanno attraversato il confine del Kuwait e sono entrati in Iraq. I marine sembrano non aver incontrato nessuna resistenza. Secondo la Cbs un certo numero di iracheni si è arreso. Poco dopo l'inizio dell'attacco di terra, i soldati anglo-americani hanno conquistato la città di confine di Umm Qasr. L'obiettivo, ormai distante una cinquantina di chilometri è Bassora, la più importante città portuale irachena collegata da una grande autostrada direttamente con Bagdad.

La televisione iraniana aveva dato notizia di pesanti bombardamenti effettuati da aerei americani nella mattinata di oggi, e poi ancora nel pomeriggio, su installazioni militari nei dintori di Bassora, Faw e Ummul-Qasr (o Umm Qasr), tutte nella stessa regione, vicino ai confini con l'Iran.

Insomma, come ha annunciato il Pentagono, è cominciata la fase due dell'intervento, quella che gli esperti militari americani definiscono "colpisci e terrorizza", ("shock and awe"). L'intervento dei marine è stato preceduto da colpi di artiglieria al confine tra Kuwait e Iraq. Secondo la rete televisiva americana Fox, ai tiri d'artiglieria da parte di postazioni dei marine gli iracheni non hanno risposto al fuoco.

Il corrispondente della Reuters dal nord del Kuwait riferisce che c'è stato "un intenso fuoco di sbarramento dell'artiglieria americana al confine. La prima serie di grosse esplosioni è stata in direzione di Bassora, successivamente c'è ne sono state altre più a ovest".

Un portavoce militare iracheno ha annunciato che la contraerea ha abbattuto un elicottero americano nel sud del Paese. Nel pomeriggio, il Pentagono aveva riferito di un incidente a un elicottero delle forze speciali, sul Sud dell'Iraq, avvenuto prima del lancio dell'attacco della scorsa notte contro la leadership irachena.

Le forze di terra Usa dislocate nel Kuwait settentrionale hanno ricevuto l'ordine di prepararsi al combattimento prima delle 17,30 italiane. Gli inviati della Reuters hanno riferito che fra i soldati Usa schierati a ridosso del confine è scattato lo stato "Mop1", che implica l'uso delle tute di protezione contro gli attacchi chimici e delle maschere antigas.

Fino a qualche ora fa le previsioni erano che ci sarebbero stati giorni di bombardamenti prima dell'intervento delle truppe di terra. Bombardamenti mirati, "tappe preliminari", secondo la definizione del governo britannico. Poi, l'escalation con la mobilitazione di paracadutisti, marine e truppe corazzate.

(20 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: DoppiaEmme su Marzo 20, 2003, 23:52:32 pm
Se non ho sentito male qualche minuto fa c'è stato un altro attacco.....

[OT] ma a parte queste poche decine di irakeni che ci hanno appena rimesso la vita, e mi sembra più che giusto visto che sono stati loro ad appoggiare saddam e a finanziare al queda, mica c'è qualcuno che li tiene in pugno sedando ogni minimo tentavivo di ribellione.....
volevo solo ribadire che i dittat...ops....volevo dire gli stati uniti d'america hanno ricavato dalla prima guerra del golfo (abituiamoci a numerarle) qualcosa come 21 MILIARDI DI DOLLARI, alla luce di ciò mi sembra ovvio che ciò che spinge lo sceriff.....cioè.......il presidente bush ad inviare il settimo cavalleger.....ops....intedendevo l'esercito americano in guerra è chiaramente l'improvviso desiderio di liberare il popolo irakeno da saddam!

poi non dimentichiamoci che il povero george ha dovuto far fronte al crollo di importanti accordi con paesi mediorientali strategici per la fornitura di petrolio, ma questo, ovviamente non c'entra niente.....

come non hanno niente a che vedere con questi attacchi i finanziamenti della lobbi delle armi alla campagna elettorale dello stesso bush.....


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 21, 2003, 08:29:39 am
I blindati marciano a 40-50 chilometri orari incontrando
poca resistenza. Saddam non controllerebbe la periferia
Le truppe avanzano
in direzione Bagdad



KUWAIT - Coperte dall'oscurità e da un intenso fuoco di sbarramento, colonne di mezzi blindati statunitensi e britannici stanno avanzando nel deserto iracheno. Puntano su Bagdad. E marciano a circa 40-50 chilometri orari. Una marcia spedita: i marines incontrerebbero poca resistenza. Sono già penetrati per 150 chilometri all'interno del territorio iracheno. Ci sono voci, non confermate, dell'entrata degli alleati nel porto di Umm Qasr, vicino a Bassora. Ma gli stessi britannici che l'avrebbero presa, smentiscono. Sovvertendo i piani che erano stati tracciati, l'avanzata delle truppe di terra precede, invece di seguire, l'uragano di bombe dell'operazione aerea "colpisci e terrorizza", che doveva aprire il conflitto.

Si direbbe quasi che gli Stati Uniti cerchino di evitare l'uso totale della loro forza. Il ministro della Difesa Usa Donald Rumsfeld, a tarda sera, in un rapporto al Congresso, ha detto apertamente che le cose vanno bene, che ci sono contatti con i nemici, che forse non sarà necessario rovesciare migliaia di bombe e di missili sugli obiettivi iracheni. E ci sono segnali che Saddam Hussein non abbia più il controllo della situazione, fatichi a tenere i contatti e a farsi obbedire dai comandi periferici.

Intanto, più a nord, gli aerei alleati hanno bombardato Mosul: almeno due caccia sono volati intorno alle 04.30 (le 02.30 in Italia) sopra la città, ultimo bastione settentrionale del regime iracheno prima della zona amministrata dai curdi.

Ad avanzare nel deserto è la terza Divisione di fanteria meccanizzata, di cui fa parte il Settimo Cavalleria. Famosa per essere la forza meccanizzata meglio addestrata e più rapidamente impiegabile al mondo, la terza Divisione è considerata il pugno d'acciaiò della XVIII Divisione Aerotrasportata. L'unità è preceduta da un gruppo di elicotteri ricognitori Kiowa che volava a poco più di 15 metri da terra. I soldati avanzavano in larghe colonne di centinaia di carri di combattimento M2A Bradley, seguiti da veicoli leggeri Humvee e da centinaia di camion cisterna. Secondo il cronista della Cnn che accompagna il reggimento, l'avanzata non ha incontrato "praticamente resistenza".

E se su un versante l'avanzata delle truppe americane nell'Iraq meridionale sembra procedere senza particolari problemi, da un altro i marines Usa si sono ritrovati bloccati appena 200 metri dopo aver attraversato il confine con il Kuwait. A sbarrargli il passo l'intenso fuoco nemico, che li ha costretti a chiedere l'intervento dei pezzi di artiglieria britannici per strocare la resistenza avversaria. Secondo quanto riferito dall'inviato dell'agenzia Reuters al seguito delle truppe d'invasione, gli iracheni hanno fatto ricorso a missili anti-carro Sagger, di fabbricazione sovietica e ad armi automatiche leggere.

(21 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 21, 2003, 08:32:19 am
Sono le prime vittime tra i soldati dell'alleanza
Dodici sono britannici e quattro statunitensi
Cade elicottero Usa
Muoiono 16 militari

Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di un incidente


KUWAIT - La guerra in Iraq fa le prime vittime tra i soldati dell'alleanza. Dodici militari britannici e quattro statunitensi sono morti a bordo di un elicottero dei Marine precipitato in Kuwait, a circa sedici chilometri dal confine meridionale con l'Iraq. Lo ha reso noto il maggiore dei Marines, David Andersen, correggendo la versione iniziale dell'incidente data da funzionari di Washington, secondo cui il numero maggiore delle perdite era tra i miliatri statunitensi.

Non è ancora chiara la dinamica dell'incidente che ha coinvolto il Chinook CH-45 "Sea Night", un elicottero adibito per il trasporto truppe. "Sono in corso le prime indagini, ma dalle prime notizie sembra che non si sia trattato di un fuoco nemico", ha detto Andersen.

In base alle prime ricostruzioni raccolte dalla Cnn, la causa della caduta andrebbe ricollegata a un malfunzionamento meccanico la cui natura non è stata ancora precisata. Tuttavia nessuna ipotesi viene ancora esclusa. Le informazioni disponibili sono estremamente scarse: l'elicottero sarebbe caduto mentre conduceva una missione collegata all'avanzata delle truppe in territorio iracheno.
Poco prima altri due elicotteri militari americani avevano compiuto "atterraggi duri", lungo il confine tra il Kuwait e l'Iraq. Uno, danneggiato seriamente, era stato distrutto per evitare che cadesse in mano nemica, l'altro aveva potuto rientrare alla base con i propri mezzi.

Il Ch-46 "Sea Knight" (cavaliere del mare) è elicottero a due motori e a doppia pala della Marina Usa, un mezzo aereo d'assalto adatto al trasporto di truppe e materiali. Può essere anche utilizzato con funzioni di ricerca e soccorso o evacuazione di feriti in caso di emergenza.

(21 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA] Iraq: missili lanciati da sottomarini Gb, conferma ufficiale
Post di: Homer su Marzo 21, 2003, 08:45:35 am

LONDRA - Il ministero della difesa britannico ha confermato in nottata che due sottomarini britannici hanno partecipato la notte scorsa al lancio di missili Tomahawk su Baghdad. La notizia era stata data dalla tv americana Abc, ma, come molte altre relative ad operazioni militari in corso, non aveva avuto finora una conferma ufficiale. ''Tutto cio' che diremo, e' che un certo numero di missili di crociera Tomahawk sono stati lanciati da sottomarini della Royal Navy su centri di comando e di controllo a Baghdad'', ha detto un portavoce del ministero all'agenzia francese Afp. I lanci sono stati effettuati ''giovedi' 20 marzo'', ha precisato il portavoce.
21/03/2003 02:02




Titolo: Re:[ANSA] Iraq: Saddam e figli in edificio colpito
Post di: Homer su Marzo 21, 2003, 08:47:07 am
(ANSA) - WASHINGTON, 21 MAR - Saddam Hussein e forse due dei suoi figli si trovavano nell'edificio nei pressi di Baghdad colpito mercoledi' notte con bombe e missili. Lo indicano fonti dell'intelligence americana, citate dalla Ap, secondo cui, dopo il bombardamento, e' stato richiesto l'intervento di sanitari. Secondo le stesse fonti, dopo l'attacco di mercoledi', non c'e' la certezza che Saddam, o qualcun altro per lui, stia esercitando il pieno controllo delle operazioni militari e di sicurezza interna irachene.
2003-03-21 - 06:03:00


Titolo: Re:[ANSA] Iraq: reazioni in USA
Post di: Homer su Marzo 21, 2003, 08:47:53 am
(ANSA) - WASHINGTON, 21 MAR - Oltre 500 pacifisti sono stati arrestati a San Francisco, dove gli attivisti hanno bloccato il traffico e la polizia e' intervenuta per disperderli. 'Se questo succedesse in ogni citta' americana -ha detto uno studente dell'Universita' di Berkley - questo Paese sarebbe gia' in regime di legge marziale, oppure la guerra sarebbe finita'. A Washington oltre 100 attivisti hanno bloccato un ponte: sono state arrestate tre persone.
2003-03-21 - 06:37:00


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: alura su Marzo 21, 2003, 09:48:33 am
(CNN) U.S. Marine CH-46 helicopter crashes in Kuwait killing all 16 Marines and British troops aboard.

Watch CNN or log on to http://CNN.com /AOL Keyword: CNN for the latest news.


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 21, 2003, 10:09:25 am
Portavoci militari Usa e Gb: da «quattro a nove» in fiamme
Londra: «Bruciano 30 pozzi di petrolio»
Gli iracheni negano che siano stati fatti saltare, ma sui cieli del Kuwait e al confine con l'Iran, nel nord, sale un denso fumo


BAGDAD - Fino a 30 pozzi petroliferi sono stati dati alle fiamme. È quanto ha dichiarato il ministro della Difesa britannico, Geoff Hoon.

POCHE CONFERME - In precedneza, portavoce militari americani e britannici nel Golfo hanno confermato che «da quattro a nove» pozzi di petrolio sono in fiamme nel sud dell'Iraq nel giacimento di Rumaila, ma hanno aggiunto di non conoscerne l'origine. «Onestamente non abbiamo alcun dettaglio», ha detto un portavoce dei militari britannici. «Abbiamo sentito dai media, ma anche da fonti militari che da quattro a nove pozzi bruciano», ha detto il maggiore della marina americana David Andersen. Il giallo sui pozzi in fiamme continua da ieri, quando si è diffusa la notizia che gli iracheni avevano dato fuoco ad alcuni di questi, nel sud del paese. La notizia era stata data da fonti americane ma era stata smentita da altre, irachene.

NUVOLA NERA - Anche se mancano conferme certe sugli incendi, è certo che una grande nuvola nera copre il cielo sul Kuwait: il fumo è provocato dall'incendio di pozzi di petrolio nel Sud dell'Iraq, innescato dalle forze irachene, secondo quanto afferma il direttore dell'autorità pubblica per la protezione dell'ambiente kuwaitiano, Mohammad al Sraawi, citato dall'agenzia Kuna. Intanto, per prevenire nuovi incendi, le forze armate inglesi hanno preso il controllo dei pozzi nella penisola di Faw, durante la notte.

VERSO L'IRAN - Alte colonne di fumo si levano anche lungo il confine tra Iran e Iraq, nel nord del paese. Secondo l?agenzia iraniana Irna potrebbe trattarsi di oleodotti dati alle fiamme dagli iracheni lungo la regione di Khenegin, incendiati per rallentare l?avanzata delle truppe Usa verso sud. Gli incendi sembrano levarsi proprio lungo il confine, a soli 10 chilometri all?interno del territorio iracheno.

21 marzo 2003


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 21, 2003, 11:59:38 am
Esteri

21-MAR 11:55 GUERRA: marine americano ucciso in combattimento


ROMA - Un marine americano e' stato ucciso in un combattimento in Iraq. Non e' stato reso noto in che zona dell'Iraq sia avvenuto. Lo ha detto l'emittente americana Cnn. (Agr)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 21, 2003, 13:54:08 pm
Esteri

21-MAR 13:24 GUERRA: iracheni affermano di aver abbattuto aereo nemico

BAGDAD - L'Iraq afferma di avere abbattuto oggi all'alba un aereo da combattimento americano o britannico che partecipava a raid sul suo territorio. Lo riferisce l'agenzia Ina. (Agr)


21-MAR 14:01 GUERRA: il Pentagono smentisce l'abbattimento di un veivolo americano o britannico


WASHINGTON - il Pentagono ha smentito oggi l'abbattimento di un aereo americano o britannico da parte delle truppe irachene. "Non abbiamo notizia di un incidente del genere" ha detto un portavoce del Pentagono interrogato dai giornalisti. (Agr)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 21, 2003, 17:44:09 pm
La terza Divisione Usa ha fatto 150 chilometri senza fermarsi
Ma l'esercito di Saddam reagisce a Nassiriya, sull'Eufrate
Bloccata l'avanzata verso Bagdad
gli iracheni resistono ai blindati

Un portavoce inglese: "Nella capitale entro quattro giorni"
In arrivo da Stanford i B52, l'escalation dal cielo è imminente?



KUWAIT - Mentre si starebbe avvicinando il momento dei raid aerei "pesanti" su Bagdad e sul resto del paese (i B52 decollati stamattina dalla Gran Bretagna sono in arrivo), iniziano i primi combattimenti sulla strada verso la capitale. L'offensiva di terra che secondo uno dei portavoce dell'esercito britannico dovrebbe portare alla capitale "entro tre o quattro giorni", ha cominciato a trovare resistenza intorno a Nassiriya, città sul fiume Eufrate a Nord-Ovest di Bassora e a 375 chilometri dal cuore del potere di Saddam.

Obiettivo Bagad. Dalle prime luci dell'alba intere colonne di blindati, carri armati, mezzi cisterna per i rifornimenti erano penetrati dal confine sud senza trovare sulla loro strada alcun ostacolo. Poi, dopo circa centocinquanta chilometri, l'esercito iracheno ha bloccato la corsa della terza divisione. In un luogo strategico, perché la città di Nassiriya costituisce il principale punto di attraversamento del fiume.

La guerra sta comunque seguendo un piano diverso da quello che era trapelato alla vigilia. Che prevedeva una immediata "tempesta" di bombe su Bagdad. E, in contemperanea, l'invasione. Invece il conflitto è cominciato con un paio di bombardamenti "selettivi" sulla capitale e con l'ingresso massiccio delle truppe di terra.

La terza Divisione. Famosa per essere la forza meccanizzata meglio addestrata e più rapidamente impiegabile al mondo, la Divisione che avanza nel deserto è considerata il pugno d'acciaio della XVIII Divisione Aerotrasportata. L'unità è preceduta da un gruppo di elicotteri ricognitori Kiowa che volava a poco più di 15 metri da terra. I soldati avanzavano in larghe colonne di centinaia di carri di combattimento M2A Bradley, seguiti da veicoli leggeri Humvee e da centinaia di camion cisterna.

Lo scenario. Sul terreno, in questo momento, c'è dunque la seguente situazione: da sud avanza nel deserto la terza Divisione di fanteria meccanizzata, affiancata dal Settimo Cavalleggeri. All'estremità sud-orientale le forze angloamericane stanno cercando di prendere il controllo della penisola di al Faw (definita dal ministro della Difesa inglese un obiettivo "vitale" dal punto di vista strategico). Le truppe irachene però in questo caso resistono. La bandiera americana è stata vista sventolare sulla città di Umm Qasr. Ma secondo il ministro dell'Interno iracheno la città portuale "è completamente in mano irachena".

Secondo l'Associated Press le forze americane hanno occupato anche due aeroporti nell'ovest del paese, dove si sospetta che il regime possa nascondere armi chimiche, mentre a nord unità speciali Usa controllano i pozzi petroliferi a Kirkuk. Intanto, sempre nel nord gli aerei alleati hanno bombardato Mosul: almeno due caccia sono volati intorno alle 04.30 (le 02.30 in Italia) sopra la città, che è l'ultimo bastione settentrionale del regime iracheno prima della zona amministrata dai curdi.

Gli iracheni che si arrendono. In sostanza siamo di fronte ad una massiccia offensiva di terra che da sud taglia in due l'Iraq verso Bagdad e alla creazione di due teste di ponte, una nel nord e una nel sud del paese. Dove, soprattutto nel sud, la resistenza dell'esercito iracheno, che continua, si accompagna anche ai primi segnali di resa. Un alto ufficiale britannico ha riferito che circa 250 soldati si sono consegnati vicino a Umm Qasr. La Cnn ha mostrato le mmagini di uomini in fila e con le mani sulla testa. Il capo di stato maggiore della Difesa britannico Michael Boyce ha detto che si sono arresi un numero "significativo" di soldati iracheni. Per Bagdad, però, non si tratta di militari ma di semplici contadini.

La guerra dal cielo. E' invece un aereo "inglese o americano" quello che gli iracheni, attraverso uno dei portavoce di Saddam, dicono di aver abbattuto nei loro cieli. Sulla notizia, rilanciata dall'agenzia ufficiale di Bagdad, Irna, arriva però la rapida smentita del Pentagono: "Non abbiamo notizie del genere".

Fonti del Pentagono parlano invece di una massiccia campagna aerea "imminente". Vale a dire bombardamenti assai più pesanti e distruttivi di quanto è accaduto nelle prime 48 ore di guerra. E una conferma sembra arrivare dal decollo di otto superbombardieri B52 dalla base militare della Raf a Stanford, in Gran Bretagna. I micidiali velivoli, capaci di trasportare fino a 30 tonnellate di bombe, sono partiti stamattina e dovrebbero giungere tra poco nel teatro di guerra.

La guerra in mare. La marina militare irachena non è certo la punta di diamante delle forze armate irachene, ma può comunque contare su alcuni mezzi in grado di lanciare missili p trasportare materiale bellico. Michael Boyce, capo di stato maggiore della difesa britannica, ha detto che oggi nel Golfo "sono state catturate navi irachene pronte a mettere mine".

(21 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 22, 2003, 16:30:44 pm
La prima delle due città colpita in mattinata dalle bombe
Secondo Al Jazeera ci sarebbero cinquanta vittime civili
Le truppe di terra avanzano
Prese Bassora e Nassiriya

E nell'Iraq centrale 4 militari Usa uccisi da una granata


BASSORA - Conquistati due tra i più importanti centri meridionali dell'Iraq, in questo primo sabato di guerra: Nassiriya, situata sul fiume Eufrate a 320 chilometri da Bagdad; e soprattutto, un po' più a sud, Bassora, seconda città del paese. Nello stesso giorno in cui, nella parte centrale del paese, sono rimasti uccisi quattro militari americani; in cui a Nord si è registrata la prima vittima tra i giornalisti inviati in guerra (un reporter australiano, vittima di un attentato nel Kurdistan); e in cui un altro gruppo di cronisti, a sud, risulta disperso. Mentre Bagdad ha continuato a essere colpita dai bombardamenti.

FRONTE SUD

L'entrata a Bassora. La presa delle città non è stata facile. L'ingresso infatti è giunto dopo bombardamenti aerei nella prima mattina (secondo la tv araba Al Jazeera, ci sarebbero 50 vittime civili) e dopo negoziati con le autorità del posto, al fine di ottenere la resa. E, se i militari regolari si sono arresi dopo poco, ci sono state sacche di resistenza da parte di milizie irregolari. Alla fine, però, le forze di terra alleate sono entrate tra gli applausi di centinaia di persone. Mentre i reparti speciali si occupavano di mettere in sicurezza l'area petrolifera.

La presa di Nassiriya. La conquista è avvenuta nella tarda mattinata di oggi. Si tratta di un centro urbano che si trova 320 chilometri a sud-est della capitale. Una postazione importante, sia dal punto di vista delle comunicazioni (vista la presenza del fiume Eufrate), sia perché è un punto già molto avanzato di penetrazione, all'interno del paese. Gli alleati hanno occupato un ponte e le due arterie che portano verso la capitale.

La battaglia a Umm Qasr. In questa città meridionale, i marines statunitensi hanno dovuto fronteggiare altre sacche di resistenza attorno al porto vecchio, cruciale per i traffici via mare. Lo hanno ammesso gli stessi militari Usa, il giorno dopo che Washington aveva reso noto che le truppe alleate avevano preso il controllo dell'area.

CENTRO

I soldati americani uccisi. Quattro soldati statunitensi sono morti nell'esplosione di una granata, nell'Iraq centrale. Ne ha dato notizia un corrispondente della televisione britannica Sky News, che si trovava sul posto. L'inviato dell'emittente, Colin Brazier, ha detto che gli uomini sono caduti in un'imboscata mentre su due jeep facevano un giro di ricognizione davanti al grosso delle truppe Usa. Nella notte, in un incidente tra elicotteri, erano morti sette militari inglesi.

I missili "sconfinano" in Iran. Pesanti bombardamenti alleati sono stati effettuati oggi anche in una zona dell'Iraq centro-orientale, vicino al confine con l'Iran. Sempre secondo l'Irna, due razzi sono caduti in territorio iraniano. Già ieri sera le autorità del Paese avevano reso noto che un razzo lanciato da un aereo americano aveva colpito una sede della Compagnia nazionale petrolifera iraniana (Nioc). Per questo il ministero degli Esteri di Teheran ha protestato ufficialmente.

NORD

I raid contro gruppi fondamentalisti. Gli aerei americani nella notte hanno preso di mira miliziani di un gruppo integralista islamico molto attivo nel Kurdistan iracheno, e accusato dalle autorità di Washington di essere strettamente legato ad Al-Qaeda. Ci sarebbero numerose vittime.

(22 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 23, 2003, 18:10:57 pm
Dura battaglia a Najaf, 160 chilometri a sud della capitale
e anche sulla costa, per il controllo del porto di Umm Qasr
Scontri e sacche di resistenza
marines dispersi nel sud

Battaglia a Nassiriya, i marines ammettono perdite "significative"
E Bagdad vive la sua quarta giornata di bombardamenti



Avanzano, le truppe di terra anglo-americane dirette verso il cuore dell'Iraq. Ma a Najaf, sulla strada verso la capitale, e a sud nel porto di Umm Qasr, ci sono scontri e sacche di resistenza così come a Nassiriya dove le forze americane avrebbero subito perdite "significative" e almeno cinque prigionieri mentre, a detta del segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, ci sarebbero "meno di dieci soldati americani dispersi" nel sud del Paese. Intanto, sempre oggi, aerei B52, col loro carico di bombe, sono partiti dalle loro basi, pronti a colpire ancora una Bagdad in cui, già in mattinata e nel primo pomeriggio ci sono state forti esplosioni.

Battaglia a Nassiriya. E anche nell'altro centro urbano raggiunto ieri dagli alleati, Nassiriya, la battaglia infuria. Secondo i giornalisti e fonti americane i marines avrebbero subito "perdite significative". Secondo AbcNews 11 marines sarebbero stati fatti prigionieri e una cinquantina feriti colpiti dall'artiglieria irachena sul mezzo sul quale stavano viaggiando. Invece, secondo Al Jazeera, sarebbero decine i morti fra i marines mentre Cnn riferisce che un mezzo anfibio americano è stato colpito da un razzo e ci sarebbero una decina di morti. La Tv di Stato irachena, intanto, ha mostrato le immagini di 5 soldati americani, fra cui una donna, prigionieri degli iracheni e il Pentagono ammette che cinque marines sono stati uccisi e 5 fatti prigionieri. Mentre, secondo fonti irachene, ci sono 25 soldati morti americani e britannici.

In marcia verso la capitale. Le forze della coalizione, incolonnate in un convoglio lungo 4 chilometri e mezzo, hanno già superato l'Eufrate e avanzano verso nord. Il cammino è ostacolato dalla resistenza, che ha impegnato gli alleati in scontri durissimi a Najaf, 160 chilometri a sud di Bagdad. Sono intervenuti gli elicotteri Apache, per consentire alla colonna corazzata di riprendere il cammino. Il Pentagono ha detto che la marcia verso la capitale è ormai a metà strada.

Battaglia a Umm Qasr. La difesa irachena ha messo ancora in difficoltà i marines americani a Umm Qasr, la città della penisola di Faw, dove sono in corso combattimenti. Lo ha dichiarato la tv Al Jazeera. Gli scontri a fuoco, i più intensi da quando le forze americane hanno detto di aver assunto il controllo della città meridionale, sono durati una mezz'ora. La televisione ha mandato in onda le immagini dei soldati Usa commentandole come "un tentativo di riconquista" del porto da parte delle forze irachene. Il porto, ricordiamolo, si trova su un canale che ha lo sbocco sul Golfo ed è considerato un punto strategico.

Incognite a Bassora. La prima città "non è ancora sicura": lo ha ammesso oggi, dal Qatar, il comando delle operazioni. Spiegando che all'interno non tutto è tranquillo, e che i soldati inglesi e americani sono fermi alle porte. Secondo il ministero dell'Informazione iracheno, a Bassora finora ci sono stati, tra i civili, 77 morti e 366 feriti. Tra loro, come confermano le autorità di Mosca, un giornalista russo inviato in Iraq, vittima dei bombardamenti di ieri.

Bagdad senza pace. Dopo essere stata ancora una volta colpita in piena notte (a intermittenza e non a tappeto), e dopo aver poi vissuto una breve pausa di qualche ora, a giorno ormai fatto Bagdad è ritornata sotto bombardamento alleato. Erano circa le 9 del mattino locali, le 7 in Italia, quando sono risuonate le prime esplosioni. Alcune in centro, parecchie altre alla periferia. Nuova ondata di fortissime esplosioni, questa volta nella zona ovest, si sono udite nel primo pomeriggio. E la sirena è nuovamente risuonata nel tardo pomeriggio accompagnata da un violento fuoco di sbarramnento della contraerea. Un missile ha colpito un obbiettivo al momento sconosciuto sulla riva est del Tigri. In mattinata era satta bombardata anche Tikrit, la città natale di Saddam; colpito anche il suo palazzo. I morti sarebbero quattro.

Raid in Kurdistan. L'aeronautica statunitense ha nuovamente attaccato nella notte le posizioni della milizia integralista Ansar Al Islam, sospettata di legami con Al Qaeda, nel Kurdistan iracheno. A quanto si appreso sarebbero state sganciate almeno quattro bombe.

(23 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 24, 2003, 10:43:20 am
24-MAR 10:23 GUERRA: al Jazira mostra le immagini di un elicottero apache abbattuto dagli iracheni

BEIRUT - L'emittente araba al Jazira ha mostrato oggi le immmagini di un elicottero apache americano abbattuto dagli iracheni e circondato da uomini armati di kalashnikov. (Agr)



24-MAR 10:34 GUERRA: elicotteri abbattuti; secondo la tv irachena sarebbero due

BAGDAD - L'elicottero americano mostrato dalla tv araba al Jazira sarebbe stato abbattuto una cinquantina di chilometri a sud di Bagdad. Secondo la ricostruzione dell'emittente un contadino armato di bazooka avrebbe colpito il veivolo che e' poi stato circondato da uomini in festa e armati. Precedentemente la tv irachena aveva dato notizia di due elicotteri abbattuti e due piloti catturati presso Kerbala, circa cento chiolomerti a sud-est di Bagdad. (Agr)


24-MAR 10:44 GUERRA: il comando americano conferma un elicottero disperso in Iraq

BASE AS SAYLIYAH (QATAR) - Il comando centrale americano ha confermato che un elicottero apache e' stato disperso in Iraq senza aggiungere altri particolari. (Agr)



Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 24, 2003, 16:38:08 pm
Il comandante Tommy Franks avverte: "Ci saranno altre perdite"
Il ministro inglese Hoon: "Non sottovalutare la resistenza"
Nassiriya, i marines
lanciano l'attacco

Bombardamenti su Bagdad, scontri a Samawa e Karbala
Gli iracheni "catturano" un elicottero Apache americanno



ROMA - Si combatte ancora a Nassiriya, la città strategica nel sud dell'Iraq a 375 chilometri dalla capitale Bagdad. I marines americani stanno lanciando un nuovo pesante attacco sulla città, dove ieri si sono registrate le prime "significative" perdite tra le truppe alleate. Le truppe angloamericane non sono riuscite a impadronirsi completamente dei due ponti sul fiume Eufrate, anche se gli ingressi delle due infrastrutture sarebbero ormai conquistati. I soldati fedeli a Saddam, comunque, continuano a difendere la città. Per forzare la resistenza adesso le forze alleate stanno lanciando intensi bombardamenti, dopo che, secondo quanto riporta la Afp, una colonna di carri Abrams e due di carri d' assalto anfibi hanno preso posizione intorno al perimetro del centro abitato. "E' l' inizio dell'attacco - ha detto un ufficiale - siamo già in ritardo".

Elicottero. La quinta giornata di guerra in Iraq si apre con le immagini della televisione araba Al Jazeera che mostra un elicottero "Apache" dell'esercito Usa, abbattuto a Karbala e circondato da iracheni festanti armati di kalashnikov. Le immagini del velivolo, intatto, in un prato vicino alla città, arrivano poco prima della conferma della perdita data dal quartier generale Usa. Nessuna notizia dei piloti.

Hoon: "Per le città bisogna aspettare". Il ministro della Difesa britannico Geoff Hoon, secondo il quale "la resistenza irachena non va sottovalutata", spiega che "il sud dell'Iraq è sotto il generale controllo delle forze alleate", aggiungendo però per la "liberazione" delle città bisognerà aspettare ancora. Intanto il comandante delle operazioni Tommy Franks annuncia che sono 3.000 i prigionieri iracheni e dice che "l'avanzata delle truppe di terra prosegue verso gli obiettivi designati, in modo rapido, anche se a volte drammatico". Infine avverte: ci saranno altre perdite.

Saddam in tv. Il rais iracheno torna in televisione e invoca la "guerra santa".. "La vittoria è vicina", dice Saddam, mentre secondo il ministro dell'informazione iracheno Mohammed Saeed al Sahaf ha detto oggi che nelle ultime 24 ore 61 persone sono morte e oltre 500 sono rimaste ferite in varie città dell'Iraq.

Bagdad. E' notte a Bagdad quando un potente boato squarcia il silenzio. Senza alcun preavviso la capitale irachena viene sottoposta ai bombardamenti più intensi dall'inizio della guerra. Secondo alcuni testimoni i bombardamenti sono parsi prendere di mira anche le aree a sud-est della città. Alte colonne di fumo denso sono state viste levarsi dai punti colpiti, insieme a vere e proprie gigantesche palle di fuoco e di polvere. Una delle esplosioni più forti appariva echeggiare dal luogo dove si trova il quartier generale dell'Aeronautica militare irachena. Le sirene, nella capitale irachena, tornano a suonare in mattinata, e poi ancora, a intermittenza, nelle ore successive. Ormai la capitale viene colpita a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Kirkuk. Le forze americane hanno bombardato le posizioni irachene lungo la linea che separa la città strategica di Kirkuk da Chamchamal (Kurdistan). Poco prima delle 10 (ora locale, le 9 in Italia) una serie di potenti esplosioni hanno squassato la catena montuosa controllata dall'esercito iracheno.

Mossul. Raid aerei hanno preso di mira Mossul, la grande città del nord dell'Iraq. Secondo quanto ha riferito il corrispondente della tv satellitare del Qatar Al Jazeera, gli attacchi sono stati tre, di cui l'ultimo intorno alle 07.20 locali (le 05.20 in Italia) e hanno sollevato nubi di fumo nero. Mossul era già stata colpita da ondate di attacchi aerei nella giornata di ieri. Situata sulla riva destra del Tigri, davanti alle rovine dell'antica Ninive, in una regione a maggioranza curda ma sotto il controllo di Bagdad, Mossul conta circa due milioni di abitanti.

Samawa. Secondo la Reuters le forze americane stanno incontrando una forte resistenza anche nella città di Samawa, nel sud dell'Iraq. Samawa è a 270 km da Bagdad, sul fiume Eufrate, più o meno a metà strada tra Nassiriya e Najaf, altre città nelle quali l'avanzata americana verso Bagdad sta incontrando una forte resistenza da parte irachena.

Armi chimiche. Una fabbrica di armi chimiche sarebbe stata trovata in Iraq. Secondo l'emittente britannica Sky News e l'americana Abc, che citano fonti del Pentagono, l'impianto sarebbe nei pressi della città di Nayaf e il direttore del centro sarebbe stato catturato. Il deposito definito "vasto", era ospitato all'interno di un complesso di 40 ettari costituito da diverse baracche e protetto da reti elettrificate.

Dispersi. Due militari britannici risultano dispersi, riferisce la Bbc, a quanto riferisce la Bbc sul suo sito online. La notizia è stata confermata anche dal ministero della Difesa. I due soldati sono dispersi dopo un attacco contro mezzi britannici nel sud dell'Iraq. "Stiamo facendo ogni sforzo per ritrovarli" dicono dallo stato maggiore britannico. Nessun notizia sul grado e sul reggimento dei due militari.

Missile contro il Kuwait. Il ministro della Difesa kuwaitiano ha annunciato che alcuni Patriot Usa hanno intercettato un missile iracheno sparato contro il territorio dell'Emirato. A Kuwait city, nella notte, sono tornati a farsi sentire gli allarmi antiaerei.

Bassora. A Bassora le forze della coalizione sono impegnate a contrastare forme di guerriglia urbana, ha riferito Hilary Andersson, inviata di guerra della Bbc, aggiungendo che nella città sono state tagliate acqua ed elettricità.

Siriani. Cinque siriani sono morti ed altri dieci sono rimasti feriti a Ratba, nell'Iraq occidentale, quando l'autobus con il quale stavano tornando in patria è stato colpito da un missile. L'autobus stava attraversando la città, situata a 160 chilometri alla frontiera con la Siria. Sull'autobus viaggiavano in totale 37 cittadini siriani che tornavano in patria. I feriti sono stati ricoverati nel centro ospedaliero di Tanaf, (300 chilometri da Damasco) alla frontiera siriana. I cadaveri sono stati portati in ospedale a Damasco.

(24 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 25, 2003, 09:28:07 am
I marines devono conquistare due ponti della città
Bassora potrebbe diventare "obiettivo militare"
Furiosa battaglia
a Nassiriya

Gli americani attraversano l'Eufrate e dirigono a Nord


BAGDAD - Furiosi scontri a Nassiriya. Eco di esplosioni a Bagdad da cui, stando alle parole del premier britannico Tony Blair, le avanguardie anglo-americane sarebbero a soli cento chilometri. E una voce che mette i brividi: il regime iracheno avrebbe tracciato una sorta di "linea rossa" attorno alla capitale ed avrebbe autorizzato la Guardia Repubblicana ad usare armi chimiche appena le forze angloamericane la oltrepasseranno.

Nassiriya. Dopo una dura battaglia i marines americani hanno passato l'Eufrate a Nassiriya, in Iraq meridionale e avanzano ora verso Nord. Fino a quel momento i soldati erano stati impegnati in una battaglia durissima con le truppe irachene. Un grande convoglio di marine ha passato il fiume Eufrate e il canale Saddam dopo un aspro combattimento e ha ripreso l'avanzata verso Baghdad. Le truppe Usa hanno attraversato la città percorrendo strade lungo un "corridoio" protettivo fatto dai mezzi corazzati americani, e ha attraversato prima il fiume, poi il canale.

Bassora. Le truppe anglo-americane potrebbero entrare a Bassora. La strategia degli alleati nei confronti della città irachena sta cambiando e forse sarà necessario l'intervento militare per entrare in città e sconfiggere i miliziani che resistono all'interno. "Ci sono gruppi di fedayn all'interno della città - dice il portavoce delle forze britanniche nel Golfo - che stanno terrorizzando la popolazione. Sono pochi come numero, ma forse avremo bisogno di entrare ed affrontarli". Fino ad ora le forze anglo-americane hanno tenuto Bassora circondata, attendendo una resa che non arriva e che sta rendendo estremamente pesante, sul piano umanitario, la situazione dei civili nella seconda maggiore città dell'Iraq, che ha 1,5 milioni di abitanti.

Bagdad. Esplosioni sporadiche e distanti sono state udite a Bagdad e a sud della capitale nelle prime ore del mattino, mentre le truppe alleate si avvicinano sempre più alle postazioni della Guardia Repubblicana a difesa della città. Una fonte militare statunitense ha reso noto che gli aerei anglo-statunitensi nella giornata di ieri hanno compiuto più di 1.500 missioni sull'Iraq, utilizzando velivoli diversi, compresi i bombardieri B-2 Stealth e B-52. Secondo fonti della coalizione, le truppe alleate sarebbero ormai a un centinaio di chilometri dalla capitale. Nonostante le dense colonne di fumo che si alzano dalle trincee colme di petrolio incendiato attorno alla città, per tutta la notte gli aerei e gli elicotteri hanno continuato a bombardare Baghdad nel tentativo di spianare la strada alle truppe di terra. Il fuoco della contraerea ha illuminato a più riprese i cieli sopra la capitale e si sono sentite almeno cinque diverse ondate di bombardamenti nel corso della notte. Tra gli edifici colpiti ieri, un complesso dell'aeronautica irachena e l'aeroporto internazionale "Saddam". Secondo il Pentagono, circa la metà degli attacchi aerei realizzati nelle ultime 36 ore è stato diretto contro le unità della Guardia Repubblicana, in particolare la Divisione Medina, una delle meglio attrezzate, arroccata a difesa della capitale.

Vittime. Un altro soldato britannico, il
secondo in tre giorni, è stato ucciso in combattimento in Iraq. Lo riferisce la Bbc nel suo sito internet. Ieri, era stata confermata la morte del sergente Steven Mark Roberts, ferito mortalmente domenica notte vicino ad al Zubayr, a sud di Bassora. In totale sono diciotto i militari britannici caduti in poco meno di una settimana di guerra, la maggior parte in incidenti o per fuoco amico.

Ostacoli. Oltre alla resistenza irachena anche le condizioni meteorologiche stanno complicando l'avanzata militare dei marine, che marciano dal Sud verso Bagdad. Una violenta tempesta di sabbia sta infatti colpendo in queste ore le truppe.

(25 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 25, 2003, 16:41:55 pm
Baghdad, 16:38
Iraq, ufficiale Usa, dispersi due elicotteri americani

Due elicotteri da combattimento americani, un Apache e un Black Hawk, risultano dispersi nel sud dell'Iraq, dove imperversa una violenta tempesta di sabbia. Lo ha detto all'agenzia di stampa Afp un ufficiale statunitense. (red)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 25, 2003, 17:23:15 pm
Kuwait, 17:19
Iraq, Eufrate superato: avanzata Usa su tre fronti

In una giornata segnata da una fittissima tempesta di sabbia, americani e britannici sono riusciti ad attraversare sparando in due punti il fiume Eufrate e avanzano a questo punto su tre direttrici in direzione di Baghdad. Intorno alla capitale irachena si è nel frattempo scatenata l'aviazione, che ha pesantemente bombardato le postazioni delle divisioni della Guardia repubblica poste a difesa della città.
Fonti militari britanniche hanno fatto sapere che tutte queste diverse forze si posizioneranno intorno a Baghdad e faranno una pausa per rafforzarsi e rinforzare le linee di rifornimento, ora estese per diverse centinaia di chilometri, in territorio non controllato completamente.

Prima direttrice: Najaf. La punta avanzata della Terza divisione di fanteria americana era già arrivata un paio di giorni fa nei pressi di Najaf (150 km a Sud di Baghdad), sulla riva occidentale dell'Eufrate. Di lì era partito il primo attacco con 32 elicotteri da combattimento contro la divisione irachena "Medina" schierata nei pressi di Karbala, circa 60 chilometri più a Nord. Gli elicotteri sono stati costretti a rientrare dal forte fuoco di sbarramento iracheno. Ora attendono il rafforzamento delle linee di rifornimento alle loro spalle e il passaggio della perturbazione, che ha ridotto la visibilità a cinque metri.

Seconda direttrice: Nassiriya. Dopo una battaglia durata tre giorni e che è costata la vita ad almeno 16 militari americani e la cattura di altri cinque, i marines americani sono riusciti ad attraversare l'Eufrate all'altezza di Nassiriya, sparando e combattendo - protetti a un certo punto da un vero e proprio corridoio di mezzi corazzati. Passato l'Eufrate e il canale Saddam, il convoglio ha imboccato la strada verso Kut in direzione Nord. I combattimenti sono tuttavia continuati, con i marines incappati in una imboscata. Decine di corpi di iracheni sono state viste lungo la strada. A Nassirya sono proseguiti i combattimenti, ma con minore intensità a causa della tempesta di sabbia. (Le informazioni provengono dagli inviati della agenzia Reuters e della Cnn che viaggiano con quelle unità).

Terza direttrice: Al Samawa. Elementi del Settimo reggimento di cavalleria dell'esercito americano, hanno sfondato - anch'essi combattendo - la resistenza irachena ad Al Samawa, una località un centinaio di chilometri a Nord di Nassiriya. Protetti, in un certo senso, dalla tempesta di sabbia che costringeva i difensori iracheni a sparare alla cieca, gli americani hanno attraversaro il fiume e si sono diretti verso nord sulla strada verso Al Hilal, una mossa che potrebbe preludere a una manovra a tenaglia intorno alle posizioni della divisione irachena "Medina". (Le informazioni provengono dall'inviato della Cnn che viaggia con l'unità).

Umm Qasr e Bassora. Britannici e ameriacni hanno annunciato di essersi finalmente assicurati il controllo del porto di Umm Qasr (dato per occupato già quattro giorni fa), attraverso il quale dovrebbero passare gli urgenti aiuti umanitari per la popolazione di Bassora. A Bassora, dove si sono trincerati i soldati della 51/a divisione irachena e elementi paramilitari, i britannici hanno deciso che ora la città è "un legittimo obiettivo militare". Non si tratta ora più di superarla, ma di colpire le forze irachene che potrebbero creare problemi alle retrovie e - dicono i britannici - alla popolazione della quale si fanno scudo.

Un altro fronte: il Nord. Truppe speciali americane hanno riattivato due basi aeree nel Nord del Paese, nella zona autonoma controllata dai curdi. In queste zone dovrebberro arrivare altre forze, nonché gli aiuti umanitari. Gli americani hanno nominato un generale dei marines comandante del fronte Nord, ma in quella zona restano ancora da risolvere le divisioni con la Turchia che vorrebbe anch'essa intervenire. (red)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 26, 2003, 10:26:47 am
Nuovi bombardamenti nella capitale. All'alba colpita la tv
Ancora raid aerei a Mosul, nel nord del paese.
Centinaia di morti a Najaf
E' la battaglia più sanguinosa

Stop dei marines a nord di Nassiriya, sulla strada per Bagdad
Gli sciiti: "A Bassora nessuna rivolta, solo proteste per l'acqua"



NAJAF (IRAQ CENTRALE)- Centinaia di morti. Almeno 650, come dicono alcuni ufficiali americani. La battaglia più cruenta fra quella combattute in Iraq nella prima settimana di guerra si è svolta a Najaf, città santa sciita nell'Iraq centrale, a soli 180 chilometri da Bagdad. Sono stati ancora una volta scontri atipici e "asimmetrici", durante i quali i carri armati statunitensi sono stati fronteggiati da agili e veloci pick-up iracheni a quattro ruote motrici armati di missili filoguidati. Gli stessi mezzi impiegati dai commando taleban in Afghanistan e dai guerriglieri in Somalia, veicoli agili, dunque, con cui le truppe di Saddam hanno colpito e messo fuori uso due tank Abrams A1-M1 ma non sono riusciti ad evitare il massacro finale.

Nuovo stop a nord di Nassiriya. Marines di nuovo bloccati sulla strada che porta verso Bagdad. Le forze Usa sono state fermate dalla resistenza irachena a Ash Shatrah, una quarantina di chilometri a nord della città dove proprio ieri si era svolta una delle battaglie più cruente della guerra. La notizia giunge da un corrispondente della Reuters, secondo il quale le truppe americane si sono arrestate in attesa della copertura dell'artiglieria.

Colpita la tv di Bagdad. Stamattina all'alba la capitale irachena è stata raggiunta da un nuovo pesante bombardamento. Colpiti i capisaldi della Guardia Repubblicana e - come conferma il Pentagono - il ministero dell'informazione e il centro della tv di Stato, che stamattina però ha ripreso regolarmente le trasmissioni. La televisione via satellite, che normalmente trasmette 24 ore su 24, continua a tacere. Bombe e missili sono caduti di nuovo sulla capitale questa mattina.

650 morti a Najaf. La battaglia che infuria nella città dell'Iraq centrale centro è finora la più sanguinosa del conflitto. Secondo un ufficiale statunitense che si trova sul posto sono 650 circa gli iracheni uccisi nei combattimenti delle ultime 24 ore.

Nuovi raid su Mosul. Dall'alba di oggi i bombardamenti aerei sono ripresi anche su Mosul, nel nord del paese. Le prime esplosioni sono risuonate alla periferia della città, capoluogo di un ricchissimo distretto petrolifero ai confini con il Kurdistan.

Nessuna rivolta a Bassora Già stamattina la tv satellitare Al Jazeera diceva che nella città "non ci sono segnali di rivolta". Ma le notizie di una sollevazione degli sciiti contro Saddam si inseguono da ieri sera. Mentre il comando centrale delle operazioni angloamericane in Qatar parlava di "situazione incerta", e il ministro della difesa Usa Rumsfled scoraggiava la rivolta ("Non possiamo aiutarli"), il portavoce dell'opposizione sciita spiegava che a Bassora non è in corso una rivolta contro le forze di Saddam, ma semplicemente una protesta provocata dalla mancanza di acqua e elettricità per i bombardamenti degli ultimi giorni. Il ministro della Difesa britannico Hoon, comunque, conferma che ieri i soldati iracheni hanno sparato contro al popolazione civile.

(26 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA] BAGHDAD SOTTO MISSILI E BOMBE, E' STRAGE TRA I CIVILI
Post di: alura su Marzo 26, 2003, 16:45:37 pm
BAGHDAD - Sono senza sosta i raid aerei su Baghdad. Forti esplosioni sono state udite nel pomeriggio nella capitale e, secondo il racconto dei giornalisti della Reuters, si stanno intensificando per ritmo e frequenza. Il nuovo raid e' avvenuto mentre Baghdad per il secondo giorno consecutivo continua a essere sferzata da una violenta tempesta di sabbia.

BAGHDAD: BOMBE SUL MERCATO, STRAGE DI CIVILI Un nuovo bombardamento ha provocato una strage di civili a Baghdad, dove uno o piu' missili hanno colpito alcune palazzine in un quartiere settentrionale, facendo 14 morti e decine di feriti secondo quanto hanno constatato giornalisti dell'agenzia britannica Reuters. Secondo fonti irachene, i missili sono caduti su un mercato affollato.
La televisione satellitare araba al Jazira e la britannica Bbc hanno mostrato le immagini del luogo colpito dall'attacco. Si vedono corpi in strada, mutilati e carbonizzati. Attorno, un piccola folla che grida e alza i pugni al cielo, scandendo ''Allah akbar'' (Dio e' grande). Si possono vedere inoltre diversi edifici devastati.
Sui marciapiedi pozze di sangue e rottami di auto ancora fumanti. Alcune persone, civili iracheni, raccolgono i cadaveri con semplici lenzuoli e li trasportano via. Altri vengono coperti con teli.
L'attacco e' avvenuto verso le 11:30 locali, le 09:30 in Italia. La capitale era gia' stata duramente attaccata con una prima ondata di bombardamenti, iniziata verso l'alba e durata circa due ore, durante le quali sono stati martellati i sobborghi meridionali, dove si ritiene che siano trincerate a difesa della capitale le truppe scelte della Guardia Repubblicana.
Almeno un paio di boati sono risuonati anche nel centro, nell'area dove sorgono il ministero dell'Informazione - che non e' stato colpito - e la sede della Tv irachena. Quest'ultima, secondo il corrispondente della Cnn, e' stata colpita ed infatti per alcune ore si sono interrotte sia le trasmissioni della Tv statale, gia' da ieri sera, sia di quella satellitare, da questa mattina. Stamani, la tv satellitare mostrava uno schermo bianco o immagini sporadiche e frammentate, a suggerire che i tecnici erano al lavoro per ripristinare le trasmissioni. La Tv statale e' stata la prima a riprendere le programmazioni questa mattina alle 09:00 locali mandando in onda una voce di sottofondo che leggeva versi del Corano e nella tarda mattinata, poco dopo le 12:00 anche quella satellitare ha ricominciato a trasmettere, aprendo i programmi con musiche patriottiche.
COMANDO ALLEATO: L'IRAQ USA TECNICHE TERRORISTICHE
Scontri sempre piu' cruenti, con il ricorso da parte irachena a quelle che il comando alleato definisce 'tattiche terroristiche', segnano l'avanzata delle forze angloamericane verso Baghdad, mentre a Bassora permane l'incertezza riguardo ad una rivolta della popolazione sciita.
CRUENTE BATTAGLIE A NASSIRIYA - L'avanzata delle forze americane verso nord, non piu' ostacolata dalla tempesta di sabbia abbattutasi ieri sull'Iraq centrale, e' stata bloccata ad Ash Shatrah, 40 km a nord di Nassiriya. Il ministro dell'Informazione iracheno Mohammad Said al Sahaf ha detto che le forze anglo-americane hanno fatto oltre 500 feriti fra i civili nella citta' meridionale di Nassiriya, dove hanno anche distrutto circa 200 case.


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 26, 2003, 18:19:04 pm
Almeno 15 morti in una zona nel nord della capitale
Le truppe Usa e Gb a pochi chilometri dalla città
Ancora missili su Bagdad
Colpiti case e un mercato

Il comando Usa: "Non ne sappiamo nulla"
Bombardate la tv di stato e quella satellitare



BAGDAD - Missili su un mercato, e su alcune palazzine di un quartiere popolare di Bagdad. E' accaduto alle 11.30 ora locale, quando la capitale irachena aveva già subito numerose ondate di bombardamenti. Il ministero iracheno dell'Informazione ha parlato di "molte, molte vittime", i testimoni riferiscono di almeno 15 morti e 30 feriti. Le operazioni di soccorso procedono a fatica, fra le macerie fumanti, i bombardamenti che continuano incessanti, la tempesta di sabbia e la pioggia che sta cadendo sulla capitale.

Dei missili sul mercato e contro i palazzi, il Comando centrale statunitense dichiara di non sapere nulla: "Non sappiamo se gli ordigni fossero nostri" ha dichiarato il generale Vincent Brooks, durante una conferenza stampa presso il Comando centrale Usa nella base di As Salyiya, in Qatar. "Non possiamo dire che non c'entriamo - ha proseguito - anche se gli errori possono sempre capitare, semplicemente non ne sappiamo niente".

Sono le immagini a raccontare l'entità del raid, quelle trasmesse dalla tv araba Al Jazeera e dalla Bbc: corpi mutilati e carbonizzati, pozze di sangue, edifici devastati, la folla che alza i pugni al cielo e grida "Allah akbar" ("Dio è grande"). Il direttore della Difesa civile irachena, Hamad Al Dulaimi, ha detto che alcuni degli edifici colpiti ospitano, al piano terra, officine meccaniche e, ai piani superiori, appartamenti privati. Sul luogo si sta recando anche un medico del comitato internazionale della Croce rossa, e il delegato del comitato a Bagdad, Roland Benjamin, ha spiegato: "Non abbiamo ancora informazioni di prima mano, ma vogliamo vedere se i feriti possono essere trasportati subito negli ospedali, e se questi dispongono del materiale necessario".

Intanto si prepara la battaglia di terra per la conquista di Bagdad. E continua, incessante, la tempesta di sabbia: il cielo è a tratti arancione e la visibilità, compromessa anche dalla pioggia che ha iniziato a cadere sulla capitale irachena, non supera i 500 metri. L'aria è resa irrespirabile dal fumo del petrolio, sparso e incendiato lungo le trincee dalla Guardia Repubblicana. Poche decine di chilometri separano la testa delle truppe dalla capitale, ma una fonte del Comando centrale in Qatar informa che il regime iracheno ha minato i ponti di accesso a Bagdad e intensificato il ricorso a "tattiche terroristiche".

Avanza anche il Settimo cavalleggeri delle forze armate Usa: è a un passo dalla "cintura" difensiva della Guardia Repubblicana, ma anche dalla temuta guerra "casa per casa". Si attendono rinforzi da sud, gli stessi che hanno ripreso l'avanzata da Nassiriya, sull'Eufrate, dove le truppe alleate sono state impegnate in sanguinosi combattimenti.

Ma fin dall'alba di oggi gli aerei di Usa e Gb hanno bombardato diverse zone di Bagdad, in particolare al sud, dove sono risuonate almeno 30 esplosioni. Bombe alleate anche nel centro, colpito il ministero dell'informazione. Attaccate, nella notte, le "aree del potere" di Saddam. Da una parte il centro della comunicazione del raìs, da dove sono partite le immagini dei morti e dei prigionieri Usa; dall'altra (il fianco meridionale della capitale) i capisaldi dov'è asserragliata la Guardia Repubblicana.

Colpita anche la televisione satellitare irachena: solo dopo qualche è tornata a trasmettere, mandando in onda canzoni patriottiche. La tv di Stato, che ieri sera ha interrotto i programmi per 45 minuti dopo i bombardamenti che avevano centrato i ripetitori, alle 9 ha ripreso le trasmissioni con una lettura del Corano. Il Pentagono ha confermato che i bersagli dell'attacco nel cuore di Bagdad erano i centri di comunicazione. "Abbiamo colpito la principale stazione televisiva - dicono fonti della Difesa Usa - così come un complesso sotterraneo per telecomunicazioni e il centro per comunicazioni satellitari di Bagdad".

(26 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 27, 2003, 09:57:57 am
Ripresi i bombardamenti sulla capitale irachena
Mille paracudisti americani nella zona curda
Ancora missili su Bagdad
Si apre il fronte del Nord

Soldati britannici uccisi mostrati da Al Jazeera
Blair negli Stati Uniti per il vertice con Bush



BAGDAD - L'ottavo giorno di guerra si apre con nuovi bombardamenti a Bagdad. Sette forti esplosioni, provenienti dalla periferia sudorientale della capitale irachena si sono udite verso le 8.25 ora locale (le 6.25 in Italia). Mille paracadutisti Usa arrivano nel nord dell'Iraq dove si preannuncia l'apertura di un nuovo fronte di guerra mentre a sud si combatte ancora. Attesa per l'incontro a Camp David tra Bush e Blair a una settimana dall'inizio del conflitto, che ha già lasciato una scia di vittime e distruzioni, si allungano le previsioni della durata dei combattimenti. Sono di due soldati britannici i cadaveri mostrati da Al Jazeera.

Nuovi bombardamenti su Bagdad. Tre forti esplosioni sono state udite nel centro della capitale irachena colpita duramente dalle bombe che hanno provocato la morte di 15 civili. Una decina di nuove deflagrazioni sono state avvertite alle 2.30 e poi alle 3.50 locali, secondo testimoni che hanno parlato anche di fuoco della contraerea: in tutto stanotte a Bagdad si sono sentite oltre 30 esplosioni, perlopiù in periferia ma qualcuna anche in centro. Dopo poche ore, questa mattina, i bombardamenti sono ripresi nella periferia sudorientale della capitale irachena.

La controffensiva irachena. Intorno a Bagdad si prepara l'assedio e si attende uno scontro tra una "imponente colonna" della Guardia Repubblicana, l'unità di punta dell'esercito irachene, e reparti americani. Le notizie parlavano di mille tanks usciti dalla capitale e diretti incontro alle truppe alleate nei pressi di Karbala. Sembrava l'inizio della controffensiva irachena e, forse, della grande battaglia campale per la presa di Bagdad. Ma lo stesso capo di Stato Maggiore americano, generale Richard Myers, ha poi minimizzato i movimenti della Guardia Repubblicana: la colonna di un migliaio di mezzi che si starebbe muovendo a sud-est della capitale irachena sarebbe, infatti, costituita essenzialmente da mezzi leggeri e starebbe solo riposizionandosi in vista della battaglia.

Ma il generale dei marines Peter Pace, il vice di Myers, rileva: "Se la Guardia Repubblicana dovesse uscire allo scoperto, sarebbe una buona cosa", perché gli aerei della coalizione potrebbero intercettarla.

Parà Usa aprono il fronte Nord. Con l'arrivo di mille paracadutisti americani si apre il fronte Nord, quello del Kurdistan. I parà hanno preso il controllo di una pista aerea a nordest di Arbil, in territorio curdo, dove è atteso l'arrivo di rinforzi consistenti. Secondo un portavoce del Comando centrale in Qatar, i parà hanno messo in sicurezza la zona per permettere lo sbarco di un contingente di truppe. Il terreno è stato preparato dai bombardamenti aerei su Shamshamal, in una zona curda, e nei pressi di Kirkuk. Attaccata anche Mossul, la città più importante del nord. Originariamente il fronte nord avrebbe dovuto essere aperto dalla Quarta Divisione di fanteria, via terra della Turchia, ma il rifiuto di Ankara a consentire il passaggio di truppe di terra Usa sul suo territorio ha spinto il comando Usa a usare la 173/ma brigata aviotrasportata, di base a Vicenza. Si ignora quale sia il percorso seguito dai parà Usa e da dove sia avvenuto il decollo dei loro aerei. L'operazione nel Nord dell'Iraq è stato uno dei più massicci lanci di paracadutisti nella storia recente: è avvenuta in condizioni di tempo avverse, con pioggia e vento e freddo.

Fronte Sud L'avanzata delle colonne alleate verso Bagdad prosegue, ma gli scontri sporadici sono stati in alcuni casi violenti. Una colonna di blindati è stata attaccata dagli aerei anglo-americani nei pressi di Bassora, ancora sotto assedio.

Al Jazeera mostra due cadaveri di soldati I cadaveri mostrati da Al Jazeera sono "probabilmente" quelli di due soldati britannici che risultavano dispersi da domenica scorsa. Lo ha annunciato a Londra il ministero della Difesa. Secondo fonti di stampa, i due appartenevano al corpo di élite dei Desert Rats (Topi del deserto). "Siamo scioccati e inorriditi che il regime iracheno abbia diffuso immagini ravvicinate di quelli che affermano essere militari britannici uccisi. E' una violazione flagrante e vergognosa della Convenzione di Ginevra", afferma un portavoce del ministero della Difesa, il colonnello Al Lockwood. "Inorridito" si è detto anche il primo ministro britannico Tony Blair.

Vertice Bush-Blair a Camp David Preparate da un incontro fra i ministri degli esteri Colin Powell e Jack Straw, c'è attesa per le consultazioni tra il presidente americano e il premier britannico. Bush e Blair si incontrano a Camp David per valutare l'andamento della guerra in Iraq, che s'annuncia più lunga di quanto si sperasse, e per discutere degli aiuti umanitari e della ricostruzione nel dopoguerra. Una conferenza stampa è in programma a fine colloqui (alle 11 locali, le 17 in Italia). Poi, Blair andrà a New York per incontrare il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan: sul ruolo dell'Onu nella ricostruzione, Stati Uniti e Gran Bretagna non sono in sintonia.

Consiglio dell'Onu Per la prima volta dall'inizio delle ostilità, riunito a New York il Consiglio di sicurezza dell'Onu. "Vogliamo tutti che questa guerra finisca il prima possibile", ha detto il segretario generale Kofi Annan aprendo la riunione. Annan ha chiesto poi il rispetto della sovranità dell'Iraq e della sua integrità territoriale. La maratona del Consiglio di sicurezza sull'Iraq continua oggi al Palazzo di Vetro, dove il segretario generale dell'Onu incontrerà Blair.

(27 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 28, 2003, 09:35:55 am
Migliorano le condizioni meteorologiche e si intensifica,
come annunciato dal Pentagono, l'attività delle forze alleate
Bagdad, la più dura
ondata di bombe

Oggi la prima nave carica di aiuti arriva a Umm Qasr
E sul fronte giunti altri uomini e mezzi pesanti



ROMA - Nona giornata di guerra in Iraq. Caratterizzata, finora, dalla più forte ondata di bombardamenti su Bagdad dall'inizio del conflitto, in coincidenza (come annunciato dal Pentagono) col miglioramento delle condizioni meteorologiche; e dall'annuncio sull'arrivo, entro oggi, di una nave carica di aiuti per la popolazione nel porto di Umm Qasr. Mentre a Nord, nelle ultime ore, sono giunti altri uomini e mezzi, per la futura offensiva sul fronte settentrionale .

Raid sulla capitale. L'attacco più pesante in assoluto c'è stato questa notte: altissime fiamme si sono levate sulla riva destra del fiume Tigri. Tra gli obiettivi colpiti, il complesso del Palazzo Repubblicano; uno dei principali centri per le comunicazioni, col conseguente isolamento telefonico di parecchie zone cittadine; edifici vicini al ministero dell'Informazione. Danneggiato pesantemente uno degli hotel che ospitano i giornalisti stranieri, soprattutto dei paesi arabi. Una seconda ondata di esplosioni c'è stata in mattinata. Secondo la Cnn, per la prima volta un B-52 ha sganciato una potente bomba Gbu-37 "bunker buster" (distruttore di bunker).

Manovre intorno a Bagdad. Un attacco dal cielo a tappeto è stato sferrato contro la zona del campo di atterraggio chiamato "Shaykh Hantush", a metà della pista che collega Bagdad con al-Kut, località a sud-est della capitale situata in prossimità della frontiera con l'Iran. Si tratta di un'area che all'occorrenza può essere convertito in scalo aereo, ed è considerata un nodo-chiave in vista dell'avanzata verso la capitale. Inoltre all'alba elicotteri anticarro si sono levati in volo sul paese: probabilmente per attaccare colonne irachene o le postazioni, intorno a Bagdad, della Guardia Repubblicana, l'unità d'elite schierata a difesa della capitale.

Aiuti a Umm Qasr. La prima nave carica di generi di prima nwcessità approderà entro poche ore nel porto della città, conquistato nei giorni scorsi dalle forze alleate. "La 'Sir Galadad' - hanno spiegato le autorità britanniche dal Qatar - è piena di razioni alimentari e altri aiuti, e sarà il primo carico significativo che consegneremo alle popolazioni del sud dell'Iraq". La distribuzione dovrebbe avvenire nell'area di Umm Qasr, ma punti di assistenza sono stati allestiti anche lungo la strada che conduce a Bassora, da dove centinaia di persone si sono messe in cammino nelle ultime ore per cercare cibo e acqua.

Fronte Nord. Nella notte ulteriori truppe statunitensi sono state dispiegate nella parte sennetrionale dell'Iraq, andandosi ad aggiungere al migliaio di paracadustisi che erano giunti all'alba di ieri nel Kurdistan. Nel campo di atterraggio sono arrivati elicotteri per il trasporto truppe nonchè dai cinquanta ai sessanta veicoli, tra fuoristrada e camion. Intanto le milizie curde sono avanzate fino a una ventina di chilometri a est di Kirkuk, occupando le posizioni abbandonate in precedenza dalle truppe regolari irachene. Mentre la città di Erbil, sempre sotto controllo curdo, è stata colpita dall'artiglieria dell'esercito fedele a Saddam.

Bilancio delle perdite Usa. Sono 28 in totale gli americani rimasti uccisi, secondo quanto annunciato da un portavoce del Pentagono, il colonnello John Cassella: 22 a causa di "atti ostili", i restanti in diversi incidenti. Altri sette sono considerati prigionieri di guerra. Intorno a Nassiriya, inoltre, risultano dispersi dodici militari: senza esito finora le ricerche.

(28 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 30, 2003, 21:55:36 pm
Gli americani annunciano altri pesanti raid
In Kuwait camion contro i marine: 15 feriti
Bombardamenti su Bagdad
colpito un quartiere civile

L'Iraq: "Migliaia di arabi pronti al martirio"
A Bassora catturato un generale di Saddam



ROMA - A Bagdad le bombe cadono sui feddayn e sulla Guardia Repubblicana, ma anche su zone abitate. Nel pomeriggio la tv araba Al Jazeera riferisce che un missile ha colpito un quartiere popolare: secondo il ministero dell'Informazione iracheno ci sono vittime tra i civili. E il capo degli stati maggiori interforze Usa, Richard Myers, annuncia che nella notte saranno presi di mira molti obiettivi. I raid continuano anche al nord, su Mossul e Kalak. Combattimenti e tiri di artiglieria a Bassora, nel sud, e a Najaf, a poco più cento chilometri dalla capitale. E' l'undicesima giornata di guerra. Con l'avanzata di terra di fatto ferma e movimenti su tutti i fronti aperti dalle forze angloamericane. E con la nuova minaccia dei kamikaze ("Ne sono arrivati migliaia", dice l'Iraq) a mettere in allarme le forze angloamericane.

Bagdad. I bombardamenti sulla capitale irachena sono ricominciati violenti dopo il tramonto. Quasi contemporaneamente, Myers ha detto in un'intervista a Cnn che per la notte sono in programma raid su molti obiettivi. Nel corso della giornata è stato colpito un complesso che si trova all'interno del palazzo presidenziale, nel centro di Bagdad, utilizzato da Qusay Hussein, figlio di Saddam e capo della Guardia Repubblicana. E sono stati presi di mira anche il più importante centro di addestramento dei feddayn, un altro palazzo presidenziale, una sede dei servizi segreti e diversi siti missilistici. Nella prima serata un missile sarebbe caduto nuovamente su un obiettivo civile e non militare: il quartiere di Karrada. Non si conosce ancora il bilancio delle vittime ma considerato l'abituale affollamento della zona, si teme possano essere molte. Due grandi incendi si sono levati nelle vicinanze: inizialmente si pensava che fossero stati provocati dal bombardamento ma la tv araba Al Jazeera ha precisato che si tratta di una trincea piena di greggio.

Kamikaze. "Migliaia di volontari arabi, 4.000, sono arrivati in Iraq da tutti i paesi arabi, nessuno escluso, per attuare attentati suicidi". Lo ha annunciato il portavoce militare iracheno, Hazi al-Rawiin, in una conferenza stampa diffusa dalla tv del Qatar al Jazira. Lo stesso portavoce ha detto che "i mujahiddin hanno giurato di non fare ritorno in patria e hanno chiesto di essere sepolti in Iraq".

Camion contro i soldati in Kuwait. Un camion ha investito oggi un gruppo di soldati presso una base americana in Kuwait. Lo ha riferito la tv Sky News, secondo la quale l'attentatore si sarebbe scagliato contro alcuni militari presso la base di At Udairi, a nord di Kuwait city. Ci sarebbero tra i 10 e i 15 soldati feriti.

Il fronte sud e Bassora. Secondo Al Jazeera a Bassora ha subito all'alba di oggi i bombardamenti più violenti degli ultimi tre giorni. Poi è ripreso un intenso fuoco di artiglieria nei pressi del ponte di Zubair. Il portavoce britannico in Qatar annuncia anche che soldati inglesi si sono scontrati con truppe irachene a sud della città e hanno preso cinque prigionieri. Sarebbe stato catturato anche un generale dell'esercito regolare di Saddam. Sempre sul fronte sud, a Nassiriya, le truppe statunitensi hanno trovato in un ospedale alcune uniformi insanguinate: potrebbero appartenere ai militari Usa fatti prigionieri il 23 marzo.

Il fronte nord. I caccia partiti dalla portaerei Roosevelt, che si trova nel Mediterraneo orientale, hanno bombardato nella notte i bunker di alcuni comandanti iracheni. Nel corso del raid è stata anche distrutta una postazione d'artiglieria. In mattinata sono quindi ricominciati i raid a Kalak, sulla linea di demarcazione tra il Kurdistan e il resto del paese, e sulla terza città irachena, Mossul. Bombardamenti anche a Kirkuk, città petrolifera a nord-est.

Najaf. Le forze statunitensi hanno attaccato postazioni irachene nei dintorni della città, dove nei giorni scorsi ci sono stati violentissimi e sanguinosi combattimenti. Gli americani hanno usato artiglieria e mortai per la battaglia che ha avuto luogo vicino a un ponte che attraversa il fiume Eufrate, a nord dell'abitato.

Fuoco amico. Due marine sono rimasti uccisi da bombe a frammentazione americane nel sud del paese. Uno marine sarebbe morto giovedì sera e un altro ieri. Entrambi sono saltati su bombe a frammentazione lanciate da cannoni Howitzers e rimaste inesplose, perchè si sono depositate sulla sabbia troppo morbida.

"Apache" abbattuto? Secondo il ministro dell'informazione Mohammad Said al Sahaf, le forze irachene hanno distrutto nelle ultime ore quattro tank Usa, i cui equipaggi "sono stati uccisi o fatti prigionieri". E' lo stesso ministro ad annunciare poi l'abbattimento, nei dintorni di Bassora, di un elicottero da combattimento "Apache". I due piloti - sempre secondo la fonte di Bagdad - sono stati uccisi. Al Sahaf parla anche di un "Apache" esploso nella zona centrale del paese, ma secondo il Pentagono entrambe le notizie non sono confermate: "non abbiamo alcuna notizia di velivoli abbattuti".

(30 marzo 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Marzo 31, 2003, 17:42:30 pm
Le truppe britanniche attaccano un sobborgo della città del sud
nella capitale missili contro il ministero dell'Informazione
Bassora, comincia la battaglia
Bombe su Bagdad, morti 6 civili

Almeno un soldato americano caduto vicino a Karbala
Scontri a Najaf: uccisi 100 membri delle "squadre della morte"



Si combatte su più fronti in Iraq. A Bassora, nel sud, dove dopo giorni di attesa le truppe britanniche hanno lanciato un imponente assalto per prendere il controllo di un sobborgo a sudest della città. Alle porte di Karbala dove è in atto il primo vero scontro tra la Guardia repubblicana, le milizie scelte di Saddam e i marines della Terza divisione. E a Najaf dove i soldati della colazione hanno ucciso almeno 100 uomi delle "suqadre della morte".

Intanto continuano i bombardamenti che secondo fonti militari citate dalla Cbs avrebbero ormai ridotto al 50% le capacità offensive delle unità scelte dell'esercito di Saddam Hussein. A Bagdad i bombardamenti sono stati intensi sia nella notte che nelle prime ore del mattino con un nuovo pesante bilancio di vittime civili. Colpito con due missili anche il palazzo del figlio di Saddam, Qusay, che si trova all'interno del Palazzo repubblicano del raìs. Mentre a Hilla, nei pressi di Karbala (Iraq centrale), almeno un soldato americano è rimasto ucciso in scontri a fuoco.

Bassora. L'abitato di Abu al Khasib, alla periferia della città, è stato attaccato da 600 uomini delle truppe d'assalto nella più importante operazione interamente britannica dai tempi della guerra delle Falkland. Scopo dell'operazione è colpire le milizie fedeli a Saddam e permettere alla popolazione di insorgere contro il regime. Nelle prime ore dell'attacco, alcuni britannici sono rimasti feriti, mente sono stati presi 300 prigionieri, 17 carri armati e sette blindati. I marines hanno preso il controllo del sobborgo di trentamila abitanti e hanno catturato cinque alti ufficiali. Sempre vicino a Bassora, le truppe irachene sono passate al contrattacco. Tre pattugliatori hanno attaccato un mezzo da sbarco che risaliva un canale. L'imbarcazione, colpita da alcuni razzi, ha preso fuoco, ma il pilota è riuscito a mantenere il controllo e a portare in salvo quattro commilitoni rimasti feriti.

Bagdad. Ancora una giornata di intensi bombardamenti sulla capitale irachena. Più volte, a partire dalla notte, gli aerei anglo-americani hanno sganciato pesanti ordigni sulla città, mentre entrava in azione la contraerea. Forti esplosioni si sono verificate in diverse zone e il bilancio stilato dalle autorità ospedaliere di Bagdad parla di sei civili morti nel corso dei bombardamenti di oggi e di una dozzina di feriti. Uno dei punti più colpiti dai missili è stato il ministero per l'Informazione iracheno. Sul luogo si è sviluppato un vastissimno incendio, con fiamme che proiettavano i loro bagliori a grande distanza. Più tardi è stato preso di mira anche uno dei palazzi presidenziali. Nel pomeriggio di oggi un missile ha centrato il palazzo di Qusay, il figlio di Saddam Husein. Sull'edificio si è alzata un'enorme nuvola bianca.
Le autorità irachene hanno infine reso noto che sono stati venti i civili uccisi da una bomba caduta su una fattoria alla periferia della capitale nella notte tra sabato e domenica. Tra loro ci sono 11 bambini.

Najaf. Un centinaio di membri delle "squadre del terrore" sono stati uccisi dagli americani alle prime ore di questa mattina in scontri nell'area di Najaf e Samawah. Lo ha reso noto il Comando Centrale americano. Nessun altro dettaglio è stato fornito sulla vicenda, se non che, negli stessi scontri, gli uomini della 82.ima Divisione aerotrasportata hanno fatto prigionieri 50 soldati iracheni. Prima di dare l'attacco a Bagdad infatti le truppe anglo-americane intendono ripulire le sacche di resistenza nelle città dove finora hanno subito le perdite maggiori. Così, la 101.ma Divisione aero-trasportata ha circondato Najaf, città santa sciita nel sud, preparandosi a cercare d'espellerne i difensori fedeli al regime di Saddam, se necessario con una battaglia casa per casa, con la preoccupazione di non danneggiare i luoghi di venerazione più sacri. Più a Nord, alcune avanguardie sarebbero avanzate domenica di dieci miglia verso la capitale irachena, arrivando, senza incontrare resistenza, a 60 chilometri da Bagdad.

Karbala. La prima decisiva battaglia tra le forze statunitensi e la Guardia Repubblicana di Saddam Hussein va in scena nell'area di Karbala, 80 chilometri a sud di Bagdad. Si tratta del primo contatto serio tra le truppe Usa e i corpi d'élite guidati dal secondogenito di Saddam, Qusay. I 20 mila uomini della terza divisione, avanguardia dell'avanzata verso Bagdad, sono attestati lungo l'Eufrate vicino a Najaf. Lo scontro si svolge nelle vicinanze di un ponte sul fiume Eufrate. Gli americani lo hanno raggiunto da ovest, ma non si azzardano ad attraversarlo per timore che gli iracheni lo facciano saltare. Intanto almeno un soldato americano è rimasto ucciso in scontri vicino Hilla, vicino Karbala, ha detto un ufficiale americano.

Fronte sud. A sud, i marines sono impegnati in operazioni "caccia e distruggi" per eliminare focolai di resistenza sulla strada dal Kuwait a Baghdad. I soldati della coalizione cercano di conquistarsi la fiducia degli iracheni, che finora si sono mostrati in genere diffidendi nei loro confronti, ma devono anche moltiplicarele misure di prevenzione, dopo gli attacchi suicidi di sabato a Najaf e di ieri in Kuwait.

Fronte interno. La campagna militare "Libertà dell'Iraq" è ormai diventata anche una campagna per la conquista dell'opinione pubblica, in Iraq, ma anche negli Stati Uniti, dove per tutta la domenica il capo del Pentagono Donald Rumsfeld e i capi militari hanno cercato di ridare fiducia al Paese. Il presidente George W. Bush, che ha trascorso la domenica senza comparire in pubblico o fare dichiarazioni, andrà in giornata a Filadelfia: in quella che fu la culla dell'indipendenza americana chiederà al Congresso di varare il bilancio di guerra, 75 miliardi di dollari.

(31 marzo 2003)


Titolo: Re:[LA STAMPA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: Homer su Aprile 01, 2003, 11:13:35 am
Bombe e fuoco d'artiglieria su Baghdad
Bush: «Siamo più vicini alla capitale e alla vittoria»
Strage di civili a checkpoint Usa


Due violente esplosioni hanno scosso Baghdad all'alba, ponendo fine a tre ore di calma seguite al più violento bombardamento abbattutosi sulla capitale dall'inizio del conflitto. E mentre la Casa Bianca difende la bontà dei piani militari del Pentagono, bersagliati negli ultimi giorni dalle critiche, la psicosi da kamikaze e da guerriglia urbana comincia a fare presa sui militari americani: poche ore dopo l'uccisione di sette civili - donne e bambini - ad un posto di blocco a Najaf, un altra vittima nella notte, ad un checkpoint a Samawa.

MARINES SCOPRONO ARSENALE. Marines americani si sono impossessati di un enorme deposito di munizioni che comprende 40 fabbricati nell'Iraq centromeridionale. Lo ha riferito il Comando centrale americano nel Qatar. Nel corso dell'operzione, avvenuta domenica, non si è registrata alcuna perdita umana nè da parte americana nè da parte irachena. Per grandezza ed attrezzature il deposito scoperto in Iraq è paragonabile a quello di Camp Pendetlon nella California del sud, dove ha sede il primo Corpo di Spedizione americano. L'arsenale, ha riferito il quartier generale americano, conteneva «fucili, lanciarazzi, bombe a mano, mortai ed armi di piccolo calibro». Nessuna menzione è stata fatta, da parte del comando centrale Usa, sulla presenza di armi chimiche. Per un inventario esatto di tutta l'attrezzatutra contenuta nel deposito bisognerà attendere diversi giorni. Speciliasti militari sono stati inviati sul posto anche per decidere che cosa farne del deposito

BAGHDAD MAI COLPITA COSÌ DURAMENTE - Dopo un'intera giornata di raid aerei e missilistici, la capitale irachena è stata colpita in nottata da ulteriori, pesantissimi bombardamenti, i più violenti dall'inizio del conflitto, secondo molti testimoni. Oltre alle bombe sganciate dagli aerei, almeno 12 missili - secondo giornalisti e testimoni - si sono abbattuti contro obiettivi nel centro - città. Colpiti tra l'altro il complesso presidenziale del Palazzo della Repubblica usato da Saddam Hussein, dal figlio Qusay - che comanda la Guardia Repubblicana -, come pure la sede del Comitato olimpico iracheno, presieduto dal primogenito del 'Rais', Uday. All'alba ancora due fortissime esplosioni a sud della città dopo circa tre ore di calma.

OTTO MORTI AI CHECKPOINT MILITARI - Un iracheno - che il comando centrale Usa in Qatar definisce un 'combattentè - è stato ucciso in piena notte nei pressi di Samawa, sull'Eufrate, ad un posto di blocco dai militari dell'82/a Aerotrasportata che aveva cercato di forzare con il suo camioncino 'pick-up'. Tre i feriti. L'episodio segue di poche pre la strage di civili - sette fra donne e bambini - uccisi dai soldati Usa ad un posto di blocco a Najaf, dove soldati americani della terza divisione di fanteria in serata hanno aperto il fuoco contro un camioncino che non ha obbedito all'ordine di fermarsi, temendo che si trattasse di un 'bis' di quanto era successo non lontano da lì circa 48 ore prima. Secondo le prime indicazioni, 13 persone si trovavano a bordo del camioncino. quando i militari americani hanno aperto il fuoco, al posto di blocco controllato dalle forze armate Usa, su un'autostrada. Due i feriti.

VIOLENTI COMBATTIMENTI A NASSIRIYA, DICE BAGHDAD - Violenti combattimenti sono continuati in queste ore dentro e intorno alla città di Nassiriya, 375 chilometri a sud-est di Baghdad. Lo ha affermato all'una di notte italiana alla televisione il portavoce militare iracheno, aggiungendo che pesanti perdite sarebbero state inflitte agli anglo-americani: 'Il sangue del nemico scorre profusamente. Dio benedica le vostre mani, la vittoria sarà vostra«, ha detto.

BUSH DIFENDE LA STRATEGIA, PIÙ VICINI A VITTORIA - «Giorno dopo giorno, siamo più vicini a Baghdad, siamo più vicini alla vittoria». A Filadelfia il presidente americano - confortato dai sondaggi che indicano al 70% la sua popolarità - ha ammesso che »davanti a noi ci sono molti pericoli«, aggiungendo però che l'esito del conflitto è scontato: »il popolo iracheno sarà libero dal regime di Saddam Hussein«. Bush ha difeso dalle critiche la strategia fin qui adottata dal Pentagono, indicando anche che rispetto alla prima Guerra del Golfo del 1991 sono stati già raggiunti due obiettivi in più: sono stati salvati i pozzi di petrolio ed è stato impedito il lancio di missili contro Israele.

COLIN POWELL OGGI IN TURCHIA, POI SARÀ A BRUXELLES - Il segretario di Stato americano oggi va ad Ankara, e poi andrà al quartier generale a Bruxelles dell'Alleanza atlantica, per una serie di consultazioni sulla guerra con l'Iraq e le relazioni tra Nato e Turchia. Secondo fonti diplomatiche, Powell intende anche discutere i problemi del dopoguerra in Iraq e le prospettive della ricostruzione. Sarà quindi l'occasione per tentare una ricucitura dei rapporti con alcuni alleati - fra cui Francia, Germania e Turchia - dopo gli strappi su crisi irachena e guerra. A Bruxelles incontrerà anche esponenti dell'Ue.

PRIGIONIERI IRACHENI FORSE EVITERANNO GUANTANAMO - «Per ora» gli iracheni sono prigionieri di guerra e come tali sono trattati, cioè non saranno inviati alla base usa di Guantanamo, nell'isola di Cuba, dove sono detenuti prigionieri di al Qaida e Taleban catturati in Afghanistan. Lo ha detto il generale americano Brooks dal comando in Qatar. «Ma se si scoprirà che alcuni di essi hanno commesso atti terroristici che violano le regole della guerra, ne pagheranno le conseguenze».

ARABI SI RIVOLGONO A ASSEMBLEA GENERALE ONU - Dopo il nulla di fatto al Consiglio di Sicurezza, i Paesi arabi dell'Onu hanno deciso oggi di chiedere una riunione d'urgenza dell'Assemblea generale e di presentare una risoluzione di condanna della guerra anglo-americana contro l'Iraq.

[1 Aprile 2003]


Titolo: Re:[rainews24] Iraq. Sahaf: gli Usa hanno bombardato due autobus con scudi umani
Post di: alura su Aprile 01, 2003, 13:31:15 pm
Iraq. Sahaf: gli Usa hanno bombardato due autobus con scudi umani occidentali

Il ministro dell'Informazione iracheno Mohammed Saed Sahaf
Baghdad, 1 aprile 2003


Le forze angloamericane hanno colpito due autobus con cittadini occidentali che da Amman, in Giordania, volevano raggiungere Baghdad.

A sostenerlo è stato il ministro dell'Informazione iracheno Mohammed Saed Sahaf, nel corso della conferenza stampa quotidiana.

Tra gli "scudi umani" vi sono europei, ma anche cittadini Usa, ha assicurato: "I coraggiosi americani hanno bombardato degli americani", ha ironizzato.



Sahaf ha riferito inoltre che i raid angloamericani di questa notte hanno causato 18 morti civili e oltre 100 feriti.

Non accettiamo nessuna tregua
Il ministro dell'informazione ha detto che il regime rifiuta qualsiasi ipotesi di cessate-il-fuoco: "Noi iracheni bloccheremo l'avanzata" della coalizione angloamericana.

Gli Usa potrebbero usare armi proibite
Rispondendo alle accuse su piani di utilizzo di gas nervino, Sahaf ha detto: "Se il segretario alla Difesa degli Stati Uniti ha davvero le prove che l'Iraq abbia armi di distruzione di massa, perché non le ha date agli ispettori delle Nazioni Unite mentre lavoravano ancora in questo Paese?"

Inoltre ha spiegato che i militari iracheni sono equipaggiati di maschere anti-gas perché "non possiamo escludere utilizzeranno tutte le armi in loro possesso".


Titolo: Re:[Corriere]Non si fermano al posto di blocco, 10 civili uccisi
Post di: baranzo su Aprile 01, 2003, 15:28:37 pm
ESTERI
Nell'incidente muoiono cinque bambini: uno aveva cinque anni
Non si fermano al posto di blocco, 10 civili uccisi
Najaf, i marines hanno aperto il fuoco su un furgoncino che procedeva ad alta velocità: una strage. Aperta un'inchiesta

Un posto di blocco alleato (LaPresse)
NAJAF (Iraq) - Ad un posto di blocco vicino a Najaf, città santa sciita, luogo di scontri cruenti tra unità americane e soldati e combattenti irregolari iracheni, un gruppo di soldati americani ha sparato su un veicolo che non si è fermato all'alt. A bordo 15 persone, in gran parte donne e bambini, sembra. Sette muoiono, tra cui un bambino di cinque anni, due sono ferite, solo quattro restano illese: una strage. Secondo l'inviato del «Washington Post» sarebbero cinque i bambini vittime dell'incidente di Najaf, dove ieri sera soldati americani hanno sparato contro un convoglio che non si era fermato a un posto di blocco.

GIUSTIFICAZIONE - «I soldati hanno fatto la cosa giusta, hanno l?assoluto diritto di difendersi»: nonostante la giustificazione del generale Peter Pace, vicecapo degli Stati maggiori riuniti, l?esercito statunitense ha deciso di aprire un?inchiesta sulla sparatoria avvenuta ad un posto di blocco a Najaf, costata la vita a dieci civili iracheni. E? quanto scrive il sito internet della Bbc. Stando a quanto riferisce il «Washington Post», i militari statunitensi avrebbero sparato i colpi di avvertimento troppo tardi, quando il veicolo si trovava ormai a ridosso del ceckpoint ed era impossibile che si fermasse in tempo. «Avete ammazzato una famiglia perché non avete intimato l?alt in tempo», avrebbe gridato via radio il capitano Ronny Johnson al capoplotone. «Pensavo fosse un?autobomba», avrebbe invece dichiarato uno dei militari in servizio al posto di blocco, situato non lontano da dove sabato scorso un attacco suicida ha provocato la morte di 4 marines.

FALSO TAXISTA - Nel fine settimana, vicino a Najaf, un militare iracheno fintosi taxista aveva fatto saltare in aria, con un attacco suicida, quattro soldati americani, uccidendoli. Da allora, le regole di ingaggio sono cambiate: c'è più rigore e c'è meno tolleranza, come dimostra anche un altro episodio a un altro posto di blocco a Samawa che ha fatto un morto e tre feriti (per le forze alleate, sarebbero combattenti iracheni). Quelle che il quartier generale del Comando Centrale nel Qatar ritiene «tattiche terroristiche» da parte irachena hanno sortito l'effetto di accrescere il nervosismo nella coalizione: i militari ai posti di blocco o di guardia hanno i nervi a fior di pelle e sono stati autorizzati ad aprire il fuoco quando si sentano direttamente minacciati.
1 aprile 2003


Titolo: Re:[Repubblica]Non si fermano al posto di blocco, 10 civili uccisi
Post di: baranzo su Aprile 01, 2003, 15:47:16 pm
Secondo il Washington Post le vittime sarebbero dieci
"Non hanno dato l'ordine di fermarsi, poi hanno sparato"
Inchiesta sulla strage a Najaf
"I marine hanno sbagliato"

Il comando Usa promette indagini ma avverte:
"Colpa di Saddam che usa i civili per la guerriglia"



KARABALA - Adesso il comando generale Usa promette un'inchiesta. Un'indagine che spieghi come è stato possibile che dieci persone (secondo la ricostruzione del "Washington Post", mentre i militari parlano di sette) tra cui cinque bambini, siano stati uccisi dai soldati Usa a Najaf. Erano su un furgone incappato in un posto di blocco dei soldati Usa. Quel che è accaduto non è chiaro. La ricostruzione del giornalista del "Washington Post" che si trovava sul posto attribuisce la responsabilità ai militari statunitensi che non hanno impartito in tempo l'ordine di fermarsi. Non solo: anche il bilancio delle vittime dato dal comando Usa, scrive il giornale americano, sarebbe falso: non sette bensì dieci morti. I comando Usa invece punta sulla responsabilità dell'autista che non si sarebbe fermato all'alt e assicura che i militari avrebbero sparato in aria alcuni colpi di avvertimento. Sullo sfondo c'è la "sindrome del kamikaze" che, dopo l'attentato suicida di Najaf, ha seminato il terrore nei militari statunitensi. Proprio quella paura che potrebbe aver fatto perdere la lucidità ai marines e aver provocato la strage di civili. E sempre oggi un uomo disarmato è stato ucciso da marine americani a un posto di blocco a Shatra, nel sud dell'Iraq. I soldati Usa hanno detto di aver crivellato di pallottole il camioncino bianco quando questo ha continuato la corsa verso il posto di blocco . Il camioncino non era carico e non conteneva niente di pericoloso.

Eccolo il racconto di William Branigin, il cronista del "Post" al seguito della terza divisione di fanteria. Il cronista si trovava vicino al capitano Ronny Johnson, che seguiva l'azione con un binocolo sull'autostrada numero 9 e dava ordini al plotone al posto di blocco. Questa la sequenza: all'orizzonte appare la macchina carica di civili iracheni. Ci sono donne e bambini. "Sparate un colpo di avvertimento" ordina Johnson che vede il furgone che continua ad avanzare. L'ufficiale ordina di sparare un colpo da 7.62mm contro il radiatore dell'auto. La situazione precipita. "Smettetela di perdere tempo!" urla il capitano. E' convinto che i suoi ordini non vengano eseguiti con la necessaria rapidità. Quindi comanda: "Fermatelo, Red 1, fermatelo!". Partono i colpi di artiglieria. La strage si consuma. Johnson insulta il capo della pattuglia: "Hai appena ucciso una famiglia, perché non hai sparato colpi di avvertimento abbastanza in fretta!".

La macchina è crivellata di colpi. Dentro ci sono 15 persone. Dieci di loro, (sette per gli americani) dice il "Washington Post", sono morte. Sono momenti strazianti. Una donna resta nella carcassa dell'auto con i corpi dei figli in grembo. Non vuole scendere. "E' la cosa più orribile che ho visto in vita mia - dice il sergente Mario Manzano, 26 anni, medico dell'esercito - e spero non vedere mai più una scena simile in vita mia".

Adesso il comando Usa promette un'inchiesta sulla strage. Ma il capitano Frank Thorp, portavoce del comando centrale, sembra delinearne le conclusioni in anticipo: "I militari americani hanno agito secondo le regole e la colpa è del regime iracheno e del suo uso di civili per operazioni di guerriglia".

(1 aprile 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Aprile 02, 2003, 14:05:28 pm
Durissima battaglia intorno alla città a sud della capitale
Gli americani l'hanno circondata e stanno andando avanti
Karbala accerchiata e superata
le truppe Usa verso Bagdad

Avanzata anche lungo il Tigri: le forze alleate oltre al-Kut
Al nord i guerriglieri curdi verso la città di Mosul



KARBALA - E' iniziata la grande offensiva di terra verso Bagdad. Lo dicono fonti del Pentagono, lo dicono i giornalisti americani al seguito delle truppe statunitensi, lo dice, soprattutto, l'enorme dispiegamento di uomini, mezzi, bombe e cannonate scatenato nella notte su Karbala, la citta ad ovest dell'Eufrate che dista meno di un centinaio di chilometri dalla capitale, difesa dalla divisione "Medina" della Guardia Repubblicana, già decimata dai lunghi bombardamenti dei giorni scorsi. La resistenza, a quanto pare, non è durata a lungo. L'operazione "tenaglia" è durata appena tre ore.

E' possibile che i generali americani decidano di assediare Karbala senza penetrare all'interno. Lo si dedurrebbe dal fatto che una buona parte delle truppe alleate hanno già superato la città e si dirigono a nord, verso Bagdad dove sono attese dalle divisioni "Hammurabi" e "Nabuccodonosor", poste alla difesa della città. Anche i loro accampamenti e le loro caserme sono stati ampiamente bombardati dagli americani, ma le due divisioni non sono ancora entrate a contatto diretto con le forze Usa. La cosa potrebbe succedere da un'ora all'altra.

Intanto l'avanzata verso la città procede anche sulla direttrice est, che corre lungo il Tigri. Le forze angloamericane hanno scavalcato la città chiave di al-Kut. Prima con un bombardamento a tappeto, poi conquistando uno strategico ponte, e poi attraversando il corso del fiume. Secondo le fonti giornalistiche al seguito delle truppe, la divisione "Bagdad" della Guardia Repubblicana sarebbe stata resa completamente inoffensiva.

Bagdad. Mentre la tv satellitare Sky-News dice che le truppe alleate sarebbero a soli 59 chilometri, su Bagdad continuano a piovere bombe. Obiettivo della notte, e di nuovo in mattinata, il palazzo solitamente utilizzato da Qusay, il figlio di Saddam Hussein. Il complesso presidenziale, già attaccato più volte, è ormai praticamente distrutto. Altri "raid" hanno puntato soprattutto sulla periferia sud della capitale dove sono accampati gli uomini della Guardia Repubblicana. Il comando centrale delle forze angloamericane in Qatar dice che sono state colpite quattro divisioni della truppe scelte dell'esercito iracheno.

Il fronte nord. Aerei B-52 statunitensi hanno bombardato la linea del fronte tra la città di Dohuk e quella di Mosul, nel nord dell'Iraq. Fonti giornalistiche hanno riferito che all'orizzonte, in direzione della città che apre le porte del sud del Paese verso Bagdad, si sono viste levarsi alte colonne di fumo. Intanto i guerriglieri "peshmerga" curdi sono avanzati di altri 10-15 chilometri proprio verso Mosul. Sempre al nord, secondo Al Jazeera, almeno 21 civili sarebbero rimasti uccisi in un bombardamento sul villaggio a maggioranza cristiana di Bartala, una quindicina di chilometri a nord-est di Mosul. Nel raid sarebbero andate distrutte cinque case.

Najaf. La forza aerea Usa ha ripreso a martellare i miliziani di Saddam Hussein presso Najaf. Contro i feddayn, anche attacchi da terra.

Messaggio di Saddam. Dopo quello di ieri sera, più volte annunciato e poi soltanto letto dal ministro dell'Informazione Said al Sahaf, nella notte è arrivato un altro messaggio di Saddam Hussein. Anche questa volta il "raìs" non è comparso direttamente sui teleschermi. Il testo è stato letto da un'annunciatrice: "La vittoria - ha promesso il presidente iracheno - è vicina... Abbiamo usato solo un terzo delle nostre forze o anche meno, mentre i criminali hanno utilizzato tutte le forze che hanno portato per l'aggressione contro l'Iraq". Poi l'invito alle truppe di Nassiriya e di Dhiquar a resistere agli attacchi alleati: "Lottate contro il nemico e fate in modo che senta la vostra durezza... voi siete diventati il simbolo del comando". Poi, come in un'altra occasione, una lunga serie di encomi ai comandanti, citati a uno a uno per nome e cognome. Sul messaggio annunciato e poi solo letto per interposta persona, si fanno le congetture più varie: Saddam potrebbe essere ferito o morto; ma potrebbe essere fuggito o nascosto; oppure, più semplicemente, potrebbe trattarsi di una tattica psicologica, con la quale il raìs potrebbe cercare di diventare, nell'immaginario di questa guerra, una sorta di fantasma imprendibile.

(2 aprile 2003)


Titolo: Re:[Corriere]Bagdad, una bomba colpisce il reparto maternità
Post di: baranzo su Aprile 02, 2003, 15:34:16 pm
Nuovi tragici effetti dei bombardamenti sulla capitale irachena
Bagdad, una bomba colpisce il reparto maternità
Secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni ci sarebbero diverse vittime. Bombe anche su automobili in transito

Bombardamento su Badgad (Reuter)
BAGDAD - I raid Usa su Bagdad hanno colpito il reparto maternità dell'ospedale della capitale irachena, dove vi sarebbero vittime.
Secondo testimoni oculari e fonti sanitarie, l'aviazione americana ha colpito l'ospedale della Mezzaluna rossa a Bagdad,la zona della Fiera commerciale e altri edifici civili, uccidendo molte persone e ferendone almeno 25.

CENTRATE ANCHE AUTOMOBILI IN TRANSITO - Gli attacchi hanno preso di sorpresa anche alcuni automobilisti che si erano avventurati per le strade. Secondo il corrispondente dell'agenzia Reuters almeno cinque auto hanno avurto gravi incidenti e i conducenti sono morti carbonizzati all'interno delle vetture. Nei bombardamenti almeno tre fra medici e infermiere sono rimasti feriti e tra i colpiti vi sono anche alcuni pazienti.
2 aprile 2003


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Aprile 03, 2003, 09:32:35 am
L'avanzata prosegue da sud e da sud-est, nuovi bombardamenti
Colpiti un caccia e un elicottero Usa, incerto il numero delle vittime
Truppe Usa a 25 chilometri
dalla capitale irachena

Ritirati i permessi, Al Jazeera sospende attività
Esplosioni nel nord, al confine con la Turchia



Prosegue l'avanzata delle truppe americane verso Bagdad. Le avanguardie Usa si troverebbero "a 15 miglia", cioè a meno di 25 chilometri, dalla capitale irachena: sono colonne della terza divisione di fanteria, che salgono da sud, mentre, da sud-est, avanzano i marines. Bagdad è, dunque, in vista. Ma la battaglia non è vinta, avvertono fonti del Pentagono. Restano sacche di resistenza capaci di abbattere, a colpi di fucile e mitraglietta, un elicottero americano Black Hawk e di centrare con un missile e fare cadere un caccia FA-18 levatosi in volo da una portaerei. Intanto sono ripresi i bombardamenti sulla capitale irachena, specialmente sulle periferie meridionale e sud-orientale, dove si trovano le postazioni della Guardia Repubblicana schierata a difesa della città. Numerose esplosioni sono state udite dopo l'alba anche a ridosso della frontiera tra l'Iraq settentrionale e la Turchia.

Bagdad Le unità americane sono giunte a circa 25 chilometri da Bagdad, e vedono le luci della capitale irachena. Lo riferisce la Cnn, senza però fornire indicazioni precise su dove tale avvicinamento sia avvenuto e su che come si stiano facendo le forze alleate. La Cnn dispone di tutta una rete di giornalisti "embedded", cioè al seguito delle colonne dei marines e dell'esercito che si stanno avvicinando a Bagdad da sud-est e da sud. Il punto più avanzato è stato raggiunto da sud. Forse, solo in giornata i ricognitori potranno accertare dove sono i resti delle divisioni Medina e Bagdad e dove s'è attestata la Hammurabi.

Sul terreno, accanto all'avanzata delle unità americane, vengono segnalati movimenti della Guardia repubblicana. All'alba diverse unità sono uscite dalla città, muovendo in direzione sud con l'evidente obiettivo di bloccare l'avanzata delle forze alleate. Sono stati gli aerei-spia a cogliere i movimenti del corpo d'élite del regime di Saddam Hussein che punta probabilmente anche a rafforzare le proprie posizioni intorno all'aeroporto internazionale, fuori città. Intanto proseguono i bombardamenti sulla capitale: nelle ultime ore gli americani hanno sganciato almeno una quarantina di "bombe leggere" su un deposito militare nel sobborgo di Karkh.

Karbala Le truppe statunitensi in marcia su Bagdad hanno respinto due massicci contrattacchi, sferrati dagli iracheni nel tentativo di riprendere lo strategico ponte sull'Eufrate che gli avversari avevano conquistato ieri, a nord-est della città santa sciita di Karbala, dopo i furibondi combattimenti contro la Divisione "Medina" della Guardia repubblicana. Per stroncare i contrattacchi, gli americani hanno fatto ampio ricorso ai carri armati e all'artiglieria pesante, mentre gli iracheni avrebbero impiegato almeno un tank. Il comando militare a Doha sostiene che la divisione Bagdad della Guardia repubblicana ad al Kut è stata sbaragliata; la notizia è stata smentita dagli iracheni.

Abbattuti caccia e elicottero Usa Sull'Iraq meridionale un caccia americano FA-18 Hornet è stato abbattuto da un missile terra-aria di cui s'ignora la provenienza. E non si conosce nemmeno la sorte del pilota, partito per la sua missione da una delle portaerei che incrociano nel Golfo.

Colpito anche un elicottero da trasporto Black Hawk Uh-60 probabilmente dal fuoco di armi leggere presso Karbala, nella regione centro-meridionale dell'Iraq. Non ci sono notizie certe sui militari americani che erano a bordo. Fonti anonime al Pentagono hanno infatti affermato che sul velivolo c'erano undici persone, il massimo che l'elicottero è in grado di portare e che sette sono morte e le altre quattro, poi tratte in salvo da squadre di soccorso, sono rimaste ferite. Dal quartier generale del Comando Centrale Usa a Tampa, in Florida, è stato tuttavia reso noto che a bordo ci sarebbero stati solo sei militari, e che non ci sono per ora conferme sulle perdite subite così come non è chiaro se siano rimasti coinvolti militari a terra.

Silopi. Numerose, forti esplosioni sono state udite dopo l'alba a ridosso della frontiera tra l'Iraq settentrionale e la Turchia. Lo hanno riferito testimoni a Silopi, cittadina in territorio turco situata a una decina di chilometri dal confine, che riferiscono di deflagrazioni, da un minimo di tre ad almeno cinque, provenienti da un'area che si trova sotto il controllo delle milizie curde: tanto forti da far tremare i muri della case e scuotere i vetri alle finestre. Dall'inizio della guerra in Iraq è la prima volta in cui nella zona si verifica una situazione del genere.

Al Jazeera sospende attività in Iraq. La televisione satellitare del Qatar Al Jazeera ha annunciato in nottata la sospensione fino a nuovo ordine delle attività di tutti i suoi corrispondenti in Iraq, in seguito alla decisione delle autorità irachene di vietare a due suoi giornalisti di lavorare nel paese. Il ministero per l'Informazione locale aveva comunicato che era stato tolto il permesso al corrispondente Diyar al-Umari, che si trova nella capitale irachena, e che era chiesto a Tayseer Alluni di lasciare il Paese il prima possibile. La tv del Qatar ha deciso di conseguenza di "sospendere fino a nuovo ordine le attività di tutti i suoi corrispondenti in Iraq", ma continuerà a trasmettere immagini in diretta e registrate provenienti dai suoi uffici a Bagdad, Bassora (sud) e Mosul (nord).

Bush a Camp Lejeune. Nel corso della giornata il presidente americano George W. Bush visiterà Camp Lejeune, la base dei marines nella Carolina del nord le cui unità hanno già accusato almeno 12 perdite in Iraq: potrà dire che la coalizione avanza, ma dovrà anche riconoscere che il numero delle vittime sale. Sono ufficialmente 49, di sicuro più di 60 contando quelle ancora non dichiarate e quelle di stanotte.

(3 aprile 2003)


Titolo: Re:[Corriere]Avanguardia Usa a 10 km da Bagdad
Post di: baranzo su Aprile 03, 2003, 12:12:51 pm
La terza divisione di fanteria si prepara al combattimento
Avanguardia Usa a 10 km da Bagdad
Arrivati nei dintorni dell'aeroporto della capitale. Migliaia di veicoli hanno attraversato il ponte sull'Eufrate


LONDRA - Le avanguardie della terza divisione di fanteria americane sono a sei miglia, circa dieci chilometri, da Bagdad e hanno preso posizione nei dintorni dell'aeroporto internazionale. Lo hanno reso noto fonti militari Usa. Un carro armato americano è stato colpito dagli iracheni, probabilmente da un missile.

L'avanzata Usa non sembra trovare più ostacoli (Ansa)
MIGLIAIA DI MEZZI OLTRE L'EUFRATE - Intanto i veicoli militari dell'esercito Usa stanno attraversando a migliaia il fiume Eufrate diretti verso Bagdad dopo i violenti combattimenti della notte per conquistare un ponte strategico a quattro corsie. Lo ha riferito il cronista della Bbc, Peter Grant, al seguito del 54mo Genieri da combattimento in marcia verso la capitale irachena. Grant ha confermato che il ponte è stato conquistato, con la copertura di carri armati ed elicotteri nel corso della notte dopo una «battaglia molto dura» (fonti Usa parlano di 500 morti tra i soldati iracheni); il ponte è rimasto pressocché intatto, con almeno due corsie perfettamente percorribili. «Durante la notte sono passati almeno 6 mila veicoli», ha detto l'inviato aggregato con le truppe. Il cronista ha anche descritto le immagini di «prigionieri iracheni in ginocchio, con i soldati Usa dietro di loro» e di un militare statunitense morto e disteso su una barella.
3 aprile 2003


Titolo: Re:Bagdad, preso l'aeroporto
Post di: baranzo su Aprile 04, 2003, 09:20:52 am
Da "la Repubblica"

Gli Usa: "Controlliamo la zona Vip dello scalo"
Pioggia di bombe sulla capitale al buio
Bagdad, preso l'aeroporto
Forze speciali nel centro città

Notte di bombardamenti a Mosul
Fuoco amico fa una nuova vittima



E' battaglia intorno e dentro l'aeroporto di Bagdad. Nonostante le assicurazioni delle forze Usa ("controlliamo l'80 dello scalo"), sono in corso violenti combattimenti tra americani e guardia repubblicana. Secondo un giornalista dell'Afp le forze irachene tiravano sulle posizioni americane all'interno del perimetro dell'aeroporto. Il colonnello Will Grimsley, comnandante della 1ma Brigata della 3za Divisione di Fanteria che ha condotto l'offensiva ha precisato che i suoi uomini hanno assunto il controllo del settore "Vip" nel terminal, e che sono stati fatti prigionieri una quarantina di avversari. Grimsley ha inoltre riferito che due soldati statunitensi hanno subito lesioni da schegge di bomba, pur se non è stato in gradi di precisare in quali condizioni versino. In precedenza gli americani avevano assicurato di aver conquistato gran parte dello scalo e di aver ucciso 300 soldati iracheni. Le truppe americane, inoltre, hanno respinto un contrattacco iracheno sferrato questa mattina una ventina di chilometri a sudovest dall'aeroporto. A quanto riferiscono giornalisti a seguito delle truppe tank e fuoristrada iracheni con a bordo mitragliatrici hanno attaccato i marine sulle rive dell'Eufrate, in una zona ritenuta sicura. Cinque tank e diversi fuoristrada iracheni sono stati distrutti. A terra si vedono corpi di iracheni, mentre non si registrano perdite americane.

La città è sotto i bombardamenti dalle due di questa mattina e senza energia elettrica: un black out durante il quale le forze speciali Usa, secondo la stampa britannica, sarebbero riuscite a penetrare nel centro della città. Ma la resistenza irachena potrebbe farsi sentire ora: le forze americane, hanno fatto sapere gli iracheni, verranno "inghiottite" dalla città. Continua intanto l'avanzata nel resto dell'Iraq. Vicino Mosul, nell'Iraq del nord, gli iracheni starebbero abbandonano le postazioni in territorio curdo, dopo i pesanti bombardamenti della notte. A Bassora le truppe britanniche sono ormai a due chilometri dalla perferia della città mentre sembra quasi conclusa la battaglia di Najaf. E nella sedicesima giornata di guerra si rinvigorisce la polemica sul "fuoco amico", dopo la morte di un altro soldato americano impegnato in un'azione nel centro dell'Iraq.

Bagdad. Per tutta la notte sono continuate a piovere bombe sulla città, che da ieri sera è al buio. Chiusi anche i check-point: le milizie della Guardia Repubblicana impediscono ai civili iracheni di lasciare Bagdad, ha rivelato una fonte alla Cnn, secondo cui i miliziani hanno creato posti di blocco per impedire un'eventuale fuga dei civili cui è stato ordinato di rimanere nella capitale. Nel martellamento notturno, centinaia di esplosioni hanno colpito diversi punti, tra i quali i Palazzi presidenziali e il quartier generale dell'aviazione. Secondo la stampa britannica, le forze speciali americane e britanniche si sono già infiltrare all'interno della cerchia urbana di Bagdad e, approfittando dell'oscurità prodotta dal black-out, hanno intrapreso operazioni "coperte" (innanzitutto per valutare il potenziale della Guardia Repubblicana schierata a difesa della città).

Mosul. Pesanti bombardamenti vicino Mosul, dove gli iracheni abbandonano le postazioni in territorio curdo. L'eco delle esplosioni è arrivata fino a Dohuk, 60 chilometri più a nord, dove si trova il corrispondente della Reuters, Jon Hemming.

Najaf. Sembra quasi conclusa la battaglia di Najaf, città sciita a 160 chilometri da Bagdad. Le truppe Usa della 101/ma divisione aerotrasportata stanno combattendo le ultime sacche di resisenza dei feddayin, mentre molti altri combattenti, secondo fonti alleate, sarebbero in fuga. Intanto il Grande Ayatollah al-Sistani, esponente di rilievo del clero sciita messo agli arresti domiciliari dalla autorità irachene, avrebbe emesso una fatwa (ordinanza religiosa) per ordinare alla popolazione locale di non opporre resistenza alle truppe statunitensi.

Bassora. Le truppe britanniche sono ormai a due chilometri dalla perferia di Bassora, la seconda città dell'Iraq e controllano i ponti di accesso alla città. Secondo fonti britanniche a Bassora ci sarebbero ancora un migliaia di iracheni, feddayin e miliziani del partito Baath, a guidare la resistenza.

Fuoco amico. Un soldato americano è rimasto vittima di "fuoco amico" nell'Iraq centrale. Il militare, appartenente al quinto corpo d'armata, stava ispezionando il relitto di un carro armato iracheno quando è stato scambiato per un nemico e ucciso dai suoi stessi commilitoni.

Fronte interno. Dopo il Senato, anche la Camera dei Rappresentanti Usa ha approvato quasi 80 miliardi di dollari in finanziamenti straordinari per la guerra. Il Pentagono ritiene che i video di Saddam mostrati in questi giorni con le immagini del raìs siano stati girati prima della guerra.

(4 aprile 2003)


Dal "Corriere della Sera"

Il regime impedisce ai civili di lasciare la capitale irachena
Gli alleati prendono l'aeroporto di Bagdad
Dopo furiosi combattimenti conquistato lo scalo: almeno 320 militari iracheni uccisi. La capitale priva di acqua e corrente

BAGDAD (IRAQ) - Primo significativo passo degli alleati angloamericani verso la presa di Bagdad. Le forze armate Usa hanno conquistato l'aeroporto di Bagdad, anche se si combatte ancora nella zona circostante lo scalo iracheno.

LUNGA BATTAGLIA - «Controlliamo l'aeroporto», ha annunciato senza giri di parole un portavoce militare Usa, il colonnello John Peabody, appartenente alla Brigata del Genio della Terza Divisione di Fanteria. «Si tratta di un'area molto vasta con numerosissimi edifici che debbono essere ripuliti», ha avvertito, «ma è nostro». Un altro portavoce, maggiore John Altman della Prima Brigata della stessa Terza Divisione, in precedenza aveva dichiarato che «probabilmente» era stato conquistato almeno l'80%dello scalo. Durante la notte vi sono stati violenti combattimenti e bombardamenti per la conquista dello scalo e secondo valutazioni americane vi sono stati 320 morti fra gli iracheni. E, non lontano dell'aeroporto, c'è stata una battaglia di carri: una compagnia di mezzi corazzati iracheni è stata annientata quando ha cercato di bloccare l'avanzata di una colonna del Settimo cavalleggeri, che ha avuto il supporto di elicotteri d'assalto Apache. Il controllo dell'aeroporto non sarebbe, però, il preludio dell'ingresso in Baghdad delle forze di terra della coalizione: gli alleati puntano a impossessarsi di obiettivi chiave tutto intorno alla capitale irachena, in modo da isolare dal resto del Paese la leadership irachena e da renderla «irrilevante».

AUTOBUS SUICIDI - Gli iracheni starebbero cercando di fermare con ogni mezzo l'avanzata dei tank americani. La Cnn riferisce di agguati lungo la strada da parte di veicoli iracheni e anche di un «autobus suicida», colpito dalle truppe americane prima che potesse avvicinarsi. L'autobus si è diretto verso la colonna americana, ma quando è stato colpito «è esploso ed è andato in fiamme con molta più forza di un normale bus, continuando a puntare verso i tank», racconta un corrispodente della Cnn a seguito delle truppe statunitense, lasciando intendere che il mezzo fosse imbottito di esplosivo.

CIVILI BLOCCATI - Intanto Bagdad rimane priva di acqua corrente e di elettricità. La situazione sembra essere piuttosto calma, nonostante i potenti bombardamenti che stanno martellando senza sosta la città. Secondo giornalisti occidentali presenti in città verrebbe però impedita la fuga della popolazione dalla capitale irachena grazie a numerosi checkpoint predisposti dalla Guardia Repubblicana.

4 aprile 2003


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Aprile 07, 2003, 09:42:08 am
Il Pentagono:«La nostra è una dimostrazione di forza»
Carri armati Usa nel cuore di Bagdad
Le truppe americane occupano tre palazzi presidenziali
Membri della Guardia Repubblicana si sarebbero arresi


BAGDAD - La battaglia per Bagdad è cominciata. Le truppe americane avrebbero conquistato posizioni chiave all'interno della città. I soldati avrebbero preso il controllo di tre palazzi presidenziali.

Un ufficiale americano ha detto che la terza divisione di fanteria ha «messo in sicurezza il palazzo presidenziale principale» e un altro complesso nella capitale oltre a un terzo, più piccolo, a tre chilometri dall'aeroporto. Secondo l'esercito, le forze americane, intervenute con 65 carri armati e 40 blindati, non hanno subito perdite. Gli alleati ora premono sulla capitale irachena anche da nordovest. Una vasta operazione è in atto, dunque: secondo quanto riferisce il Pentagono, si tratta di una «dimostrazione di forza».

BANDIERA USA - Giornalisti stranieri hanno visto i carri armati Usa avanzare verso il cuore della città, sulla riva occidentale del Tigri. Anche l?hotel Rashid sarebbe stato occupato dagli americani. All'interno del pricipale palazzo presidenziale occupato dagli americani, si continua però a sparare. «Vedo due carri armati davanti a me ai cancelli del palazzo. Commandos (americani) si sono precipitati dentro. Si spara dapertutto» riferisce un testimone della Reuters. Secondo quanto afferma la Fox, le forze Usa hanno issato la bandiera americana su un palazzo presidenziale occupato.

RESA - Altre fonti giornalistiche riferiscono che numerosi membri della Guardia Repubblicana si sono arresi alle forze Usa. Molte unità della Guardia Repubblicana sono schierate però nel centro di Bagdad a difesa dei principali ministeri, per contrastare con i lanciagranate la avanzata apparentemente inarrestabile delle forze Usa.

POZZI - Per creare una cortina di fumo a protezione dei palazzi presidenziali, gli iracheni avrebbero incendiato del petrolio. Si trattadella prima azione difensiva irachena di questo tipo nel centro di Bagdad. «I combattimenti si fanno sempre più intensi ed il suono proviene da tutte le direzioni. Ci sono fuoco di artiglieria, razzi e mitragliatrici», ha dichiarato una giornalista della France Press.

NIENTE TUTE PROTETTIVE - I marines hanno intanto messo via le tute di protezione contro gli agenti chimici. L'ordine è stato dato dal comando americano, dopo che l'intelligence ha abbassato il livello di allarme per attacchi non convenzionali da parte delle truppe fedeli a Saddam Hussein. I 20mila uomini della prima divisione dei marines continueranno ad avere le maschere antigas a portata di mano, ma per la prima volta dal 20 marzo, inizio dell'invasione di terra, hanno lasciato la pesante tuta protettiva per la più pratica mimetica ordinaria.

IRAQ CENTRALE - Le truppe Usa conquistano Karbala, 80 chilometri a sudovest di Bagdad, dopo una durissima battaglia casa per casa. «I feddyan hanno perso un centro di potere», annuncia il colonnello Chris Holden, della 101/ma divisione aviotrasportata. Negli scontri sono morti 400 feddayn iracheni e 100 sono stati catturati. Il portavoce Hugh Cate assicura che i soldati sono stati accolti festosamente dagli abitanti della città.

NORD - Intanto, si continua a combattere anche sugli altri fronti. Dalle 7,40 di oggi ora locale, le 5,40 ora italiane, Mosul si trova di nuovo sotto un intenso bombardamento da parte degli aerei alleati. Lo ha reso noto l'emittente pan-araba al-Jazira che ha trasmesso immagini di enormi colonne di fumo nero che si levavano al cielo dalle zone colpite. Secondo fonti giornalistiche presenti sul posto, gli attacchi alla principale città del nord iracheno si sono susseguiti a intermittenza per tutta la notte.

7 aprile 2003


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Aprile 07, 2003, 17:44:47 pm
I paracadutisti britannici occupano la città
ma è giallo sulla sorte di "Alì il chimico"
Annuncio dal quartier generale
"A Bassora il regime è finito"

Gli americani combattono a Bagdad
mentre nel nord viene bombardata Mosul



"IL REGIME a Bassora è finito". Con queste parole dal Quartier generale americano in Qatar si commenta la presa della seconda città irachena da parte delle forze inglesi. Dopo un lungo combattimento, in contemporanea con la battaglia di Bagdad, la resistenza tenace dei miliziani di Saddam è stata piegata. Le truppe inglesi, secondo quanto riferito dai loro comandanti, avrebbero il controllo di gran parte della città del sud, una delle prime messe sotto assedio fin dall'inizio della guerra. I britannici sarebbero arrivati fin dentro l'università della città. Ma intanto è giallo sulla sorte di Ali Hassan al Majid, il cugino del dittatore iracheno conosciuto come "Ali il chimico" dopo la guerra chimica scatenata contro i curdi ed i 5 mila morti provocati nel massacro di Halabja nel marzo del 1988. Secondo gli inglesi il corpo del feroce uomo del regime sarebbe stato trovato a Bassora, invece dal Quartier generale Usa nel Qatar ci sono ancora dubbi. "Non posso confermare la morte di Alì" ha detto il generale Usa Vincent Brooks.

Bassora. "La battaglia per il controllo di Bassora è praticamente finita" con queste parole il capitano Al Lockwood, portavoce delle forze britanniche al Comando centrale avanzato statunitense in Qatar, ha riassunto le ultime operazioni delle forze britanniche su Bassora. E qualche ora dopo fonti americane hanno ribadito: "Il regime a Bassora è finito". L'arrivo dei paracadutisti a dar man forte alle truppe di fanteria ha sbriciolato le ultime resistenze irachene e i plotoni di marines e Dragoni hanno occupato anche l'università cittadina ed il centro città. Ma, intanto, un ufficiale inglese ha detto alla Sky Tv che è stato ritrovato il corpo di Alì il chimico, cugino di Saddam Hussein ed uno dei più feroci fra i colonnelli del rais, notizia rimessa in discussione dal quartier generale in Qatar. La notizia è stata ripetuta più volte, ma nessuno, al comando alleato di Doha ha potuto confermarla ufficialmente: "Abbiamo notizie abbastanza sicure che il cadavere ritrovato è il suo. Ma la certezza è un'altra cosa" hanno detto i portavoce e ha ripetuto lo stesso generale Brooks alla conferenza stampa quotidiana a Doha.

Bagdad. E' stata la seconda brigata, uomini e mezzi corazzati, a entrare in azione nel centro della capitale irachena; intanto un denso fumo nero si alzava da una nuova, grande trincea di petrolio data alle fiamme nel tentativo di rallentare la marcia alleata. Mentre sarebbero stati presi due residenze di Saddam. Sarebbe però in corso una controffensiva, con cui l'esercito iracheno, che spara colpi di artiglieria, vorrebbe riconquistare appunto il primo dei palazzi occupati. Le forze Usa potrebbero comunque muoversi oggi stesso verso gli strategici ministeri degli Esteri e dell'informazione. Secondo la Reuters, le truppe scelte della Guardia Repubblicana si sarebbero appunto concentrate nei ministeri dell'informazione e degli esteri (che si trova a poca distanza). E sarebbero pronte a difendere i palazzi governativi. Dalla stessa fonte si apprende che molti ponti della città sono stati bloccati dagli iracheni, che per rallentare la marcia dei blidati americani ne avrebbero fatti saltare due. Ma la battaglia smbra andare avanti.

L'Iraq nega tutto. Malgrado la drammaticità degli eventi continua la guerra di propaganda. Il ministro dell'informazione iracheno Mohammad Said al Sahaf è apparso, all'aperto, davanti ai giornalisti e ha negato che le truppe Usa siano entrate a Baghdad con 65 carri armati: "Posso dirvi che gli infedeli americani non sono presenti a Baghdad", ha detto. Perché - è sempre al Sahaf a parlare - le colonne statunitensi che hanno cercato di entrare sono state "massacrate".

Il fronte nord. Dalle prime ore di questa mattina Mosul si trova di nuovo sotto un intenso bombardamento da parte degli aerei alleati. Al Jazeera ha trasmesso immagini di enormi colonne di fumo nero che si levavano al cielo dalle zone colpite. Secondo fonti giornalistiche presenti sul posto, gli attacchi alla principale città del nord iracheno si sono susseguiti a intermittenza per tutta la notte mentre nella mattinata si sarebbero concentrate su quello che appare come un deposito di munizioni.

Armi chimiche. Esperti americani ritengono possibile di aver trovato un deposito di armi di distruzione di massa a sud della città di Hindiyah nel centro dell'Iraq, ha detto il maggiore Ros Coffman, un portavoce della terza divisione di fanteria americana. "I nostri detector hanno individuato qualcosa", ha riferito Coffman. "Stiamo parlando della possibilità di aver trovato un deposito per armi di distruzione di massa. Il rapporto è ancora all'inzio ma potrebbe diventare esplosivo", ha detto Coffman. "Non è come se una nuvola di gas stesse minacciando le teste dei nostri soldati. Stiamo parlando di una possibilità", ha concluso.

Le vittime Usa. Nelle ultime ore è stato fornito dal Pentagono il bilancio aggiornato sulle vittime Usa. In totale, dall'inizio della guerra in Iraq, sono morti 81 soldati americani, di cui 66 uccisi in combattimento e 15 in incidenti vari. I prigionieri di guerra che ufficialmente risultano in mano al nemico sono sette, i dispersi otto. I feriti nelle file delle forze armate Usa sono 155.

(7 aprile 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Aprile 08, 2003, 10:02:01 am
Ieri pomeriggio cinque ordigni ad alta precisione sganciati
su un edificio dove forse era in corso un vertice col "rais"
Bagdad, obiettivo Saddam
raso al suolo un palazzo

Fonti Usa non escludono di aver colpito il dittatore
All'alba contrattacco iracheno contro il palazzo presidenziale



BAGDAD - Obiettivo Saddam. La ventesima giornata di guerra inizia con la rivelazione da parte del Pentagono che nel pomeriggio di ieri almeno cinque bombe di circa 900 chilogrammi sono state sganciate dalle forze alleate su un edificio in una zona residenziale di Bagdad, nel distretto di al-Mansur, dove fonti d'intelligence avevano segnalato la presenza di Saddam Hussein, dei suoi due figli e di alti esponenti della leadership irachena.

L'edificio è stato raso al suolo, centrato dagli ordigni ad alta penetrazione del tipo "Jdam" sganciati da un bombardiere B-1 americano. Si sono registrate vittime civili, ma non si hanno notizie certe sulla sorte del rais e dei suoi figli, Udai e Qusai. Fonti dell'amministrazione si dicono ottimiste sull'esito del blitz.

Scontri a più ondate nella notte e fino al mattino tra le forze irachene e quelle statunitensi che da ieri occupano un palazzo presidenziale nella capitale. Ancora in corso, da stamane, una furibonda battaglia campale all'interno della Palazzo della Repubblica, il più importante dei complessi che costituiscono gli edifici presidenziali di Saddam Hussein a Bagdad, sulla riva ovest del Tigri, conquistato ieri con un blitz dalle truppe americane. La parte occidentale del complesso è avvolta dal fumo. Sulla capitale, ancora bombe: in uno dei raid è stata colpita la sede irachema della televisione satellitare del Qatar Al Jazeera. Un cameramen della tv è morto mentre un collega è rimasto ferito.

COLPITO SADDAM? E' l'interrogativo che si pone il mondo intero dopo la notizia diffusa nella notte da Washington di un bombardamento compiuto ieri pomeriggio a Bagdad su un edificio nel distretto di al-Mansur al cui interno si sarebbe tenuto un incontro al vertice tra Saddam, i suoi figli ed alti ufficiali dei servizi segreti iracheni. L'attacco è stato violentissimo, effettuato con un bombardiere B-1B che si è levato in volo sganciando almeno cinque bombe da una tonnellata l'una, anti-bunker, sull'edificio segnalato. Il Pentagono ha fatto sapere di non conoscere ancora, però, l'esito del bombardamento. L'edificio è stato distrutto ed "al suo posto c'è adesso una grande voragine" hanno riferito fonti militari.

Il bombardamento sembra essere il medesimo che ieri era costato la vita ad almeno una quindicina di civili e il ferimento di un imprecisato numero di altri. Tempo e luogo dei due eventi sostanzialmente coincidono: rispettivamente, il primo pomeriggio di ieri, secondo quanto reso noto da un portavoce del Comando Centrale Usa per l'Iraq, maggiore Brad Bartlett; e il quartiere di al-Mansur, nel settore sud-occidentale della capitale irachena. Qui sono state rase al suolo due case, e altri quattro edifici sono rimasti gravemente lesionati.

Al-Mansur è tra l'altro una vera e propria roccaforte del Bath, il partito unico al potere in Iraq. Il portavoce miliare americano non si è voluto sbilanciare quando gli è stato chiesto se lo specifico 'obiettivo' della operazione fosse proprio il rais. Ha inoltre affermato che non è possibile per il momento stabilire con certezza se chi era nel mirino sia stato in effetti colpito, ma ha ammesso che assai difficilmente può essere sopravvissuto qualcuno di coloro i quali erano all'interno anche perchè, ha sottolineato, il bersaglio non era in un bunker: e ciò parrebbe poter avallare ulteriormente la tesi secondo cui il raid sarebbe proprio quello che ha fatto strage tra gli abitanti. "Il palazzo è andato del tutto distrutto", ha proseguito Bartlett. "C'è una voragine al suo posto": larga una quindicina di metri e profonda circa 10. "Potrebbe essere arduo provare chi sia stato ucciso, ma faremo ogni possibile sforzo pur di determinarlo", ha assicurato.

BATTAGLIA INTORNO A PALAZZO OCCUPATO DA USA. Forti esplosioni alle prime ore dell'alba a Bagdad, provenienti probabilmente dal palazzo presidenziale occupato ieri dalle truppe della Terza Divisione Fanteria americana. Alle esplosioni è seguite uno scambio di colpi di armi automatiche e successivamente un grande incendio. Una battaglia campale sarebbe in corso all'interno del complesso del Palazzo della Repubblica. Secondo altre testimonianze, invece, gli americani, nel tentativo di aprirsi la strada in direzione nord della capitale, avrebbero cominciato a sparare contro un altro palazzo presidenziale.

Esplosioni sin dall'alba vicino al ministero dell'Informazione. Sarebbero state provocate da bombe sganciate da aerei che sono stati visti sorvolare la zona. Nei raid attorno alla zona del ministero, un missile ha colpito gli uffici di Bagdad della televisione satellitare del Qatar Al Jazeera, sempre nella zona di Al-Mansur. Un cameramen della tv, Tareq Ayoub, rimasto gravemente ferito nell'attacco, è morto, mentre sono lievi le ferite subite da un collega di Ayoub, Zohair al-Iraqi. Intanto diversi tank americani stanno avanzando in direzione di nordest da un'area intorno al complesso presidenziale sulla riva occidentale del fiume Tigri. Poco prima due tank Abrams erano stati visti avanzare sullo strategico ponte della Repubblica (Jumhuriya), sempre sul Tigri.
E, per la prima volta dall'inizio della guerra, si sono visti due elicotteri da combattimento Apache nei cieli di Bagdad che stanno sorvolando la sede della Guardia Repubblicana.

Frattanto alla periferia sud-est della capitale irachena i marines hanno attaccato il campo di aviazione 'al-Rashid' per poi procedere, stando a fonti militari Usa riservate, verso il centro cittadino, da cui lo scalo aereo in questione dista all'incirca 5 chilometri.

FRONTE SETTENTRIONALE. I combattenti Peshmerga curdi, alleati delle forze statunitensi, hanno proseguito ieri nella loro avanzata verso Mosul, la terza città dell'Iraq, e hanno conquistato la cittadina di Faida, lungo la direttrice della loro offensiva.

FRONTE CENTRALE. Le truppe Usa hanno conquistano Karbala, 80km a sudovest di Bagdad, dopo una durissima battaglia casa per casa.

FRONTE MERIDIONALE. Le forze britanniche controllano gran parte di Bassora e sono arrivate nel centro cittadino senza incontrare grande resistenza.

(8 aprile 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Aprile 08, 2003, 15:05:16 pm
Bagdad, le vittima i cameraman di "Reuters" e "Telecinco"
Un reporter di Al Jazeera era stato ucciso poco prima
Tank spara sull'hotel Palestine
due giornalisti morti e 3 feriti

Gli Usa: "Nell'albergo c'erano cecchini iracheni"
Inviato inglese: "Non ho sentito sparare dalle finestre"



BAGDAD - Un obice partito da un carroarmato Usa ha colpito l'hotel Palestine di Bagdad, l'albergo dove si trovano la maggior parte dei giornalisti stranieri. Nell'esplosione fra il quindicesimo e il diciassettesimo piano dell'albergo sono morti un cameramen della Reuters, il trentacinquenne Taras Protsyuk e Josè Couso, 37 anni, cameraman spagnolo di Telecinco. Altri tre cronisti - sempre della Reuters - sono rimasti feriti. Questo mentre, poco prima, durante un raid nella zona del ministero dell'Informazione, che si trova nella zona del Palestine, era stata colpita la sede di Al Jazeera dove è rimasto ucciso un reporter della tv araba e ferito un suo collega.

Il cameraman spagnolo è stato travolto dall'esplosione e, dicono alcuni testimoni, aveva la gamba quasi staccata dal resto del corpo. E' stato portato in vari ospedali e gli è stata amputata. Nonostante l'operazione, Couso non ce l'ha fatta.

Nessuno si aspettava che potesse essere colpito il quartier generale della stampa internazionale. L'esplosione, che ha semidistrutto due piani dell'albergo, ha scatenato subito una ridda di ipotesi su chi potesse aver sparato. Si è pensato agli iracheni, poi ad un missile Usa, poi un giornalista francese ha detto di aver visto un tank Usa puntare il suo cannone verso l'albergo e di aver sentito un colpo subito dopo.

Ipotesi alla fine confermata dai comandi americani secondo i quali è stato proprio un tank della III divisione a colpire la sede dei giornalisti dalla quale, secondo l'Us Army, operavano cecchini iracheni e partivano colpi di granate anticarro contro i tank americani. Per questo sarebbe stato sparato quel colpo di cannone contro l'albergo, "poi il fuoco è finito", ha detto il generale Buford Blount comandante della III divisione.

Ricostruzione smentita tra gli altri dall'inviato di Sky News, David Chater, ha negato la presenza di cecchini al Palestine. "Non ho sentito un solo colpo in questa zona, certamente non dall'albergo", ha affermato.

Intanto dal Comando centrale in Qatar il capitano Frank Thorp precisava: l'albergo dei giornalisti non era certo "un bersaglio". "Le forze americane - ha detto l'ufficiale - non colpirebbero mai intenzionalmente i rappresentanti dei media". Ma, ha puntualizzato, un'area civile diventa "un legittimo obiettivo militare" in presenza di combattenti iracheni. "Sin dall'inizio abbiamo detto molto chiaramente che Bagdad sarebbe stata molto pericolosa, è zona di guerra".

(8 aprile 2003)


Il racconto dei giornalisti testimoni dell'attacco al Palestine
Gruber: "Impossibile che un tiratore potesse passare inosservato"
"Non c'era nessun cecchino
Attaccati a sorpresa"



BAGDAD - "E' difficile che un cecchino iracheno potesse passare inosservato in un hotel che ospita 150 giornalisti della stampa internazionale". E' l'osservazione che l'inviata del Tg1 Lilli Gruber fa dalla sua corrispondenza da Bagdad, a poche ore dall'attacco che un carro armato Usa ha sferrato contro l'hotel "Palestine" uccidendo un cameramen di origine ucraina che lavorava per la Reuters, un operatore della tv spagnola Telecinco, e ferito altri tre giornalisti della Reuters. L'osservazione della Gruber, ripetuta da molti altri giornalisti che insieme alla Gruber da giorni abitano e lavorano al "Palestine", è la replica alla "giustificazione" fornita dai comandi americani secondo i quali un tank della III divisione ha colpito perché dall'albergo operavano cecchini iracheni.

Una ricostruzione che non convince affatto i giornalisti testimoni dell'episodio. Dai balconi del "Palestine" gli operatori delle tv internazionali sono riusciti a riprendere anche oggi le immagini dei violenti combattimenti che si stanno consumando nel cuore di Bagdad. E proprio da uno di quei balconi, ha raccontato una Gruber in giubbino antiproiettile, visibilmente provata in volto, i reporter delle varie tv stavano riprendendo la pioggia di fuoco sulla città quando "un carro armato Usa, che percorreva il ponte proprio davanti al nostro hotel - ha raccontato l'inviata del Tg1 - ha girato il cannone nella nostra direzione e ha fatto fuoco. La scena è stata ripresa da un collega francese: sulla dinamica dell'accaduto nessuno di noi ha dubbi, abbiamo visto tutti in diretta". Niente cecchini, dunque, nessuno ha sentito esplosioni provenire dall'albergo e, ironizza la Gruber, "è decisamente strano che un cecchino iracheno potesse passare inosservato in questo hotel completamente occupato dai giornalisti di tutto il mondo".

"Non ho sentito un solo colpo in questa zona, certamente non dall'albergo", ha ribadito in diretta l'inviato di Sky News, David Chater, che ha negato anche lui la presenza di cecchini al Palestine. Anche nei suoi occhi la scena del carro armato Usa che girava il cannone in direzione dell'albergo, mentre con alcuni colleghi era su un balconre. A quel punto Cheer è rientrato e poco dopo ha sentito un'esplosione violentissima.

"Mi ero allontanato dall stanza per prendere un tè" ha raccontato Ferdinando Pellegrini, il giornalista del Giornale Radio che era al 14/piano del Palestine.
In un racconto fatto al Tg1 delle 13.30, Pellegrini ha spiegato di aver "sentito sentito una terribile esplosione. Sono rientrato e ho trovato sul balcone il collega di Telecinco: era a terra con un osso di fuori e la gamba quasi staccata dal corpo". Pellegrini racconta di aver portato via il collega Josè Couso, di averlo messo nell'ascensore e di aver chiamato subito aiuto.

Molta paura, scene miste di sorpresa e panico tra i molti inviati a Bagdad. I feriti, sempre da quanto riferito dalla Gruber e dall'inviata di Studio Aperto Gabriella Simoni, erano al 15esimo e 14 piano dell'albergo. La Simoni, che era al 16esimo piano, riferiscono a Mediaset, è rimasta molto scossa ma illesa. Anche lei ha raccontato di non aver visto "nè sentito cecchini sparare dall'albergo: a 200 metri da qui c'è la contraerea irachena". "Era circa mezzogiorno ora di Bagdad", ha proseguito Simoni. "Io ero al 16esimo piano dell'albergo, ho sentito un'esplosione e sono stata travolta da vetri, fumo, scintille e sono scappata. Il colpo ha raggiunto il 15esimo ed il 14esimo piano, dal lato opposto al fiume, che erano pieni di giornalisti - ha spiegato -, perché da lì si vede la zona delle operazioni. Molti di noi erano rientrati nelle stanze perché in quel momento c'era una sorta di tregua. Per fortuna. I colleghi della Reuters erano ancora fuori, sul balcone, a filmare. Sono stati colpiti in pieno".

(8 aprile 2003)


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: baranzo su Aprile 09, 2003, 10:47:30 am
marines avanzano nel grande sobborgo intitolato al raìs
e anche nei quartieri a nord-ovest della capitale
Primi saccheggi a Bagdad
Assalto a Saddam City

Testimoni: preso d'assalti dalla folla alcuni edifici e negozi
E sul fronte nord truppe Usa e miliziani curdi a un passo da Mosul



Ventunesima giornata di guerra, ancora una volta all'insegna dell'attacco al cuore di Bagdad e ai centri del potere. Ma anche dei primi saccheggi di edifici e negozi, da parte della popolazione.

L'assedio della capitale. I marines Usa che in mattinata sono avnazati nel vasto sobborgo di Saddam City, a sud-est della città, in cui vivono circa due milioni di persone. Ci sono stati alcuni scontri con paramilitari iracheni: due militari Usa sono rimasti feriti, uno in maniera grave. Lo hanno riferito giornalisti al seguito del battaglione. Già ieri sera, in altri scontri, erano stati feriti dei soldati. Poi però l'avanzata nel quartiere è proseguita. Sempre oggi, i militari sono anche penetrati nelle aree a nord-ovest della capitale: in particolare nella zona di Ach Shaab, a tre chilometri dal centro.

I saccheggi. Il quartier generale dell'Onu a Bagdad è stato saccheggiato: lo hanno riferito testimoni oculari. Dentro e attorno all'edificio non c'è segno di presenza della polizia irachena. Episodi analoghi anche accanto (e forse dentro) al palazzo del Comitato olimpico, una sorta di quartier generale di Uday (figlio di Saddam): nel mirino alcuni negozi. Ieri saccheggi si sono verificati anche a Bassora.

Il dramma dei giornalisti. I dipendenti della televisione di Abu Dhabi hanno trascorso una notte "sotto assedio" e sono in attesa di essere portati in un'area più sicura di Bagdad: ieri il gruppo era stato preso in mezzo al fuoco incrociato. E anche Al Jazeera oggi ha chiesto alle autorità militari statunitensi di aiutare i suoi inviati, giornalisti e cineoperatori, a venir via da Bagdad. Ieri nella capitale sono rimasti uccisi tre giornalisti: due all'hotel Palestine, uno proprio nella sede di Al Jazeera.

L'avanzata dei curdi. Le forze americane e quelle curde hanno conquistato una montagna strategica dalla quale le forze irachene difendevano Mossul, nel nord dell'Iraq: ora la via è aperta per questa città petrolifera del Kurdistan. "E' a conquista più importante finora sul fronte nord", ha detto Hoshiyar Zebari, consigliere politico del leader del Partito democratico del Kurdistan (Pdk), Massud Barzani.

L'aereo abbattuto. Due piloti americani sono dispersi da domenica scorsa in seguito all'abbattimento del loro caccia-bombardiere F-15E Strike Eagle. Lo hanno reso noto fonti del Pentagono, senza specificare in quale zona l'aereo sia stato intecettato dalla contraerea nemica. Il numero complessivo dei dispersi è adesso salito a una decina.

(9 aprile 2003)


Titolo: Re:Iraq. Baghdad, il regime collassa: saccheggi dappertutto. Gli americani avanz
Post di: alura su Aprile 09, 2003, 11:55:46 am
Iraq. Baghdad, il regime collassa: saccheggi dappertutto. Gli americani avanzano acclamati dalla folla

Baghdad, 9 aprile 2003

Evaporati. I giornalisti stranieri presenti nella capitale irachena riferiscono dell'assenza dei funzionari del ministero dell'informazione iracheno che finora avevano tallonato ogni loro passo. Un segnale di cedimento del regime testimoniato dai saccheggi e dalle scene di gioia nelle strade della capitale. Gli americani continuano ad avanzare nel centro cittadino, ma i portavoci militari Usa avvertono: la guerra non è finita.

Centinaia di abitanti di Baghdad acclamano i soldati Usa che avanzano nell'est e nordest della capitale: cantano, sventolano bandiere, lanciano fiori, secondo testimonianze della Reuters e della France presse.

Molti altri, invece, saccheggiano tutto quello che possono ovunque, dai palazzi di Saddam Hussein ai negozi al quartier generale dell'Onu ai locali del Comitato olimpico che era la base operativa del figlio maggiore di Saddam Hussein, Uday. Presi di mira in particolare gli ex palazzi presidenziali e i loro arredi e i negozi di articoli sportivi, vicini al Comitato olimpico. Non c'è nessuno che li ostacoli, nessuna traccia di polizia irachena, e non intervengono, per ora, i militari americani, così come non lo hanno fatto i britannici a Bassora.

Spari sporadici si sentono solo nella zona attorno all'Hotel Palestine (est), molto probabilmente da parte di paramilitari iracheni, ma i soldati Usa non hanno risposto al fuoco. Ieri, un tank americano ha sparato contro l'albergo dove lavora la stampa internazionale, uccidendo due giornalisti e ferendone tre.


Titolo: Re:I marines liberano Bagdad, il regime è finito
Post di: baranzo su Aprile 09, 2003, 15:47:38 pm
Quattro colonne corazzate si ricongiungono nel centro di Bagdad
I marines liberano Bagdad, il regime è finito
L'arrivo degli americani annunciata in diretta dall'inviata Rai Giovanna Botteri. La gente in festa accoglie i soldati


BAGDAD - La fine della guerra è arrivata in diretta Tv. Ad annunciarlo, come accadde per il primo bombardamento, la giornalista del Tg3 Giovanna Botteri. «Eccoli, vedete - ha detto in diretta l'inviata della Rai - arrivano i carri armati dei marines: si sono posizionati di fronte all'hotel Palestine». Quattro colonne corazzate provenienti dai quattro punti cardinali si sono ricongiunte nella rotonda al di là del ponte Jumhuria, proprio di fronte all'albergo teatro, ieri, della tragedia che ha portato alla morte di due giornalisti. In città la resistenza dei miliziani fedeli al regime ormai morente sembra del tutto cessata.

POLIZIA SEGRETA - Mentre la gente scendeva in strada, per accogliere in festa i soldati alleati, i marines americani si sono impadroniti del quartier generale della polizia segreta irachena a Bagdad. Attorno ai mezzi blindati scene di giubilo. E anche l'«assalto» di decine di cronisti e operatori impegnati a intervistare i militari ameriani.
9 aprile 2003


Titolo: Re:[ANSA]Aggiornamenti sulla Guerra nel Golfo
Post di: Cizu su Aprile 09, 2003, 17:00:02 pm
Iraq: scene di gioia all'arrivo dei militari Usa
Si iniziano a distruggere i simboli di Saddam


9 aprile 2003

«La gente di Baghdad è molto felice di vedercì: lo ha detto un marine
americano ai microfoni di Skynews. Ci stringono le mani, gli diamo sigarette», ha raccontato un altro militare.

«Scene di gioia» a Baghdad tra la folla nei quartieri est e nord-est della capitale dopo l'entrata dei marines Usa. Lo riferisce il corrispondente della Bbc. Altri media riportano peraltro anche di saccheggi a danno di alcuni edifici. Non vi sono segnali della presenza della polizia o di altre forze locali nelle principali strade della città.

Le truppe usa sono entrate la scorsa notte a saddam city, quartiere a nord di bagdad, abitato in maggioranza da sciiti, senza incontrare resistenza. centinaia di iracheni - ha riferito un corrispondente della Afp - hanno applaudito le truppe da trasporto Usa a Hababiyah, quartiere a nord di bagdad a tre chilometri dal centro, ripetendo «good, good, Bush!».

La folla ha anche distrutto un grande ritratto del presidente saddam hussein e ha preso d'assalto i ministeri dell'interno e dell'irrigazione, saccheggiandoli. Diverse unità americane sono state viste nei quartieri di Ach-Chaab, poco distante dal centro e di Al-Kindi, a sei chilometri dal centro di Baghdad.

Scontri tra le truppe usa e gruppi di combattenti arabi e iracheni sono peraltro in corso sul ponte di Al-Jumhouriya. Le forze americane stanno avanzando lunga la riva est del tigri in avvicinamento verso il centro di bagdad dove dovrebbero unirsi alle truppe in arrivo dalla riva occidentale.

Due uomini si sono arrampicati sul piedistallo dell'enorme statua di Saddam che si trova nel centro di Baghdad e fanno il segno di vittoria. I due uomini hanno legato intorno alla base della statua una fune, con cui tirar giù la statua.

Alcune persone hanno dato la scalata alla statua di Saddam Hussein e ora stanno cercando di imbragarla con grosse funi. Ai piedi della statua sta crescendo la folla, mentre un carro armato Bradley, che sino a pochi minuti fa si trovava nella piazza, si è allontanato.

fonte: La Stampa Web


Titolo: Re:Buttata giù la statua di Saddam nel centro della città
Post di: baranzo su Aprile 09, 2003, 17:25:14 pm
Gli iracheni accolgono l'avanzata dei marines con scene di giubilo
E intanto negozi e palazzi vengono presi d'assalto e derubati
Feste e saccheggi
nel vuoto di Bagdad

Buttata giù la statua di Saddam nel centro della città


Frigoriferi in spalla, fiori tra le mani. Fotografie di Saddam sfregiate, "good Bush, good Bush" nelle urla della piazza. C'è il saccheggio e c'è la festa tra le strade del centro di Bagdad dove stamane, nella ventunesima giornata di guerra, l'entrata dei soldati americani nel cuore della città, avvenuta senza trovare particolari resistenze, è stato il segno che il regime del raìs era allo sbando. Nessun soldato di Saddam in giro, solo il cigolio dei tank Usa a sottolineare il vuoto di potere lasciato da una ditattura al crollo. E il rumore di questo crollo non è solo metaforico: sulla gigantesca statua di Saddam a piazza del Paradiso gli iracheni si sono arrampicati, hanno attaccato un cappio al collo e legato l'altra estremità a un carro armato Usa. Una spinta, e il regime è briciole e polvere.

Tutto è iniziato da piazza Tahrir, nel centro di Bagdad, quando i tank Usa hanno occupato una serie di edifici simbolo del potere, come il quartier generale della polizia segreta. I Marines si sono spinti poi verso il vasto sobborgo di Saddam City (circa due milioni di abitanti, in maggioranza sciiti), a sud-est della città. E ancora più avanti e più a fondo, verso nord-ovest, in particolare nella zona di Ach Shaab.

Con la lenta e indisturbata avanzata delle forze alleate nel centro di Bagdad, una cosa è stata chiara a molti: che era il momento giusto per salutare come liberatori gli americani, e intanto sottrarre a Saddam quanto incamerato dal rais per anni, beni e ricchezze, ma anche semplici cose. E sono stati saccheggi che hanno interessato anche il quartier generale dell'Onu, preso d'assalto dalla gente senza alcun segno di presenza della polizia irachena. Stessa cosa al palazzo del Comitato olimpico, una sorta di quartier generale di Uday (figlio di Saddam), che è stato anche dato alla fiamme. Nel mirino anche i negozi, ma pure case private. Uomini, donne e bambini sono entrati nei palazzi di Saddam portando via qualsiasi cosa: divani, vasi di fiori, suppellettili e arredi vari. Ma anche auto pubbliche lasciate nei cortili dei palazzi presidenziali: chi non è riuscito a metterle in moto le ha spinte fino a casa. Tutto nell'assenza del freno delle autorità.

Vere e proprie scene di gioia, contemporaneamente, per le strade di Bagdad. Davanti agli obiettivi delle tv internazionali, il saluto delle due dita a "V" in segno di vittoria di fronte ai soldati americani. Canti, bandiere al vento, fiori e palme offerti ai militari Usa. Calpestati, schiacciati, strappati e dati alle fiamme quei mille volti del raìs che a Bagdad, per le strade, le case, i palazzi, per anni hanno sancito la volontà di presenza del dittatore.

Ma è la scena dell'assedio e del crollo della statua di Saddam a piazza Paradiso (el Ferdous) a sancire, con la forza dei simboli, il frantumarsi del regime. La folla sta attorno alla statua del dittatore eretta solo un anno fa nel centro di Bagdad, davanti all'hotel "Palestine", dove in questi giorni hanno abitato e lavorato i giornalisti di tutto il mondo. Il raìs, scolpito con la mano destra levata e lo sguardo all'orizzonte, svetta da un enorme piedistallo: la gente comincia a scalarlo dal basso, togliendo due targhe di bronzo sulla base. Qualcuno si toglie le scarpe e le lancia contro quel pezzo di bronzo. Altri lanciano sassi. La gente si arrampica, scala il monumento, lo imbriglia con grosse funi. Ai piedi della statua, la folla aumenta gridando "buttatela giù" e sventola fazzoletti mentre un carro armato americano, chiamato in soccorso dagli iracheni, si prepara all'abbattimento. Intanto un Marine si arrampica, e copre il volto del raìs prima con una bandiera americana, poi con una irachena. Arriva l'ultima spinta, il raìs crolla, la gente esulta e balla su un dittatore ridotto in macerie.

(9 aprile 2003)


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