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Passion => Sport => Topic iniziato da: &re@ su Dicembre 16, 2011, 14:37:03 pm



Titolo: Un barattolo di m...
Post di: &re@ su Dicembre 16, 2011, 14:37:03 pm
Giuro che quella del barattolo non la sapevo.
Non e' la parte piu' importante del discorso, ma sapevo che un titolo del genere vi avrebbe attirato  ;D

L'argomento sarebbe un paventato ritorno di Biaggi in MotoGP su una CRT nel 2013... fantamotociclismo, lunghetto ma interessante da leggere  :)

Da http://edo.motocorse.com/blog/31400_Biaggi_in_CRT_Hmmmm.php
Se ho interpretato bene il link (diamo a Cesare quel che e' di Cesare) l'articolo e' a firma di Edoardo Licciardello.

Saranno le difficoltà nella composizione della squadra che nel 2012 dovrà assistere Max Biaggi nella riconquista del titolo iridato Superbike, sarà il malcelato interesse di Aprilia nella nascente CRT, fatto sta che le ipotesi che vogliono il cinque volte iridato protagonista di un clamoroso rientro in MotoGP stanno iniziando a prendere corpo. Non vorrei fare il guastafeste, ma ho l'impressione che si tratti in maggior misura di "wishful thinking" dei tifosi del pilota romano che non di reali possibilità. E non perché ci siano dubbi sulle doti di guida di Biaggi, sia ben chiaro fin dall'inizio, ma per fattori forse dimenticati o proprio ignorati in merito alla sua uscita dal paddock del motomondiale.

FACCIAMO FINTA DI...
...dimenticarci che Biaggi ha suonato i quarant'anni, che il 2012 lo vedrà impegnato ancora in SBK, e che quindi nel 2013 si troverebbe ad affrontare il cannibalistico paddock della massima divisione con 42 primavere sulle spalle. Max ha sempre curato molto la preparazione fisica, e come hanno convenuto lui e Valentino Rossi in un distensivo scambio a distanza qualche tempo fa, non c'è motivo perché un pilota che non ha subito infortuni invalidanti non possa andare ancora forte in moto anche su una GP. Psicologicamente potrebbe essere tutt'un'altra storia, ma diamo per scontato nella nostra ipotesi che con l'ambiente giusto a circondarlo, sostenerlo e proteggerlo - quello che Biaggi ha ritrovato in Aprilia nel 2009 - le pressioni mentali possano venire superate con facilità. Escludiamo dunque tutti i fattori derivanti dal pilota e diamo per scontato che a Noale ci credano davvero.

PERCHE' Aprilia SI ED ALTRI NO?

Già, perché se ne parla adesso e non in altri frangenti? Non è la formula CRT in sé che (ri)aprirebbe le porte della MotoGP a Biaggi, quanto invece la partecipazione di una casa che non faccia parte dell'attuale establishment della MotoGP, che chi più chi meno, a suo tempo ha dichiarato di non volere Max su una delle proprie moto. Facciamo due conti: Honda, dopo Valencia 2005 (e sarebbe davvero bello, viste le voci che girano, sapere cosa successe davvero dentro a quel box...) ha dichiarato per voce di Suguru Kanazawa che avrebbe proibito a Biaggi di correre in qualunque categoria con il proprio marchio sul serbatoio. Una porta chiusa. Suzuki fece resistenze all'ingaggio di Max da parte del team Alstare, costringendo Francesco Batta a ritardare di un anno i propri programmi, ed è quindi facile immaginarsi che men che meno lo volesse su una GSV-R.

Ducati ha subito controvoglia le pressioni degli organizzatori della SBK per fornirgli una moto, negandogli l'ingresso nel team ufficiale ed esprimendosi negativamente off the record rispetto al ritorno pubblicitario che poteva portare un pilota spesso poco "allineato" al politically correct nel parlare del mezzo come è sempre stato Biaggi. Yamaha non ha mai fatto proclami espliciti, ma ha più volte fatto orecchie da mercante ai messaggi distensivi di Biaggi, memore evidentemente di alcune dichiarazioni poco gratificanti scappate a Max in conferenza stampa fra 2001 e 2002 - per chi non ci fosse, o chi non ricordasse, Biaggi definì la Yamaha GP "un barattolo", indicando poi - graziato da tutti i cronisti - in materia organica poco gradevole il relativo contenuto. Ma se anche si trattasse di acqua passata, è sempre stato difficile immaginarsi l'ingresso del romano in una squadra in cui prima era presente Rossi e successivamente, seguendo le strategie "futuriste" di Jarvis, non c'è stato posto nemmeno per lui.

PROBLEMA RISOLTO? NI

Sembrerebbe che l'ingresso di Aprilia faccia svanire tutti gli ostacoli. Ma per chi ha buona memoria, e un pizzico di conoscenza dell'ambiente, si fa presto a trovare un altro potenziale scoglio. Attenzione, dico potenziale perché sono passati ormai sei anni e da allora la situazione è cambiata radicalmente. Ma certe posizioni non cambiano molto facilmente, e ci sono tantissimi modi per esercitare pressioni più o meno esplicite. Ma vediamo di che si tratta. Torniamo indietro nel tempo fino all'estate 2005. Biaggi sta disputando la peggior stagione di sempre nel motomondiale, iniziata con una frattura in allenamento e ben avviata a terminare con un divorzio che più polemico non si può dall'HRC. In più, anche i cani sanno che Nicky Hayden è inamovibile per l'importanza del mercato USA, e che Dani Pedrosa ha già un posto assicurato sulla seconda moto. Max, però, godeva di diversi sostenitori, e c'era chi - esclusi i già citati - avrebbe fatto carte false per metterlo in sella ad una delle proprie moto.

ACCORDI SFUMATI
Facile fare due più due, ma se anche non fate il collegamento, ve lo dico io: si tratta di Kawasaki. La casa di Akashi, allora in cerca di un pilota di punta che potesse indirizzare lo sviluppo e giustificare gli investimenti necessari a fare sul serio con la 800 che stavano preparando, si è trovata ad un micron dal chiudere il contratto che avrebbe potuto sistemare Max su una ZX-RR. C'era anche uno sponsor ben felice di benedire l'operazione, sfruttando l'eccezionale coincidenza fra il proprio marchio e il numero di gara portato in gara da Biaggi. La compagnia telefonica H3G (Tre, per i profani...) all'epoca piccola ma in grande crescita e fortemente impegnata in investimenti pubblicitari era ben disposta a piazzare il proprio logo sul portanumero di una delle verdone. Ma qualcosa andò di colpo storto.

L'INCOGNITA GOMME

Tutto era ad un micron dal concludersi con successo, dicevamo - per colmo di fortuna, a suo tempo, un addetto ai lavori fu protagonista di un simpatico scoop balneare: il vicino d'ombrellone, alto funzionario H3G, spiegò per telefono ad un collega tutti i dettagli dell'operazione dandola per conclusa. Senza dire esplicitamente il nome del pilota, ma facendo il collegamento numero di gara-logo, e facendo così capire inequivocabilmente a chiunque avesse una benché vaga conoscenza dell'ambiente di chi si trattasse. Tutto fatto, quindi, ma come fulmine a ciel sereno arrivò il diniego di Bridgestone, all'epoca fornitore Kawasaki. Il messaggio era cristallino: adducendo scuse di potenzialità produttiva, il gommista giapponese rifiutava di fornire il proprio prodotto al pilota Biaggi. Non sappiamo se Kawasaki e H3G abbiano cercato di andare a vedere il bluff Bridgestone prospettando un team con Biaggi al posto di De Puniet o Hofmann o abbiano capito al volo l'antifona, fatto sta che l'accordo si è inabissato rapidamente e irreparabilmente.

BRIDGESTONE FORNITORE UNICO

Ora, è ovvio, la posizione di Bridgestone (a prescindere dalle motivazioni del veto dell'epoca) è molto diversa: in qualità di fornitore unico della MotoGP non può certo sostenere di non poter fornire le gomme ad un pilota accettato da Dorna ma può sicuramente fare pressioni. E l'iscrizione delle squadre CRT è soggetta a valutazione insindacabile dell'organizzatore, in caso a qualcuno fosse sfuggito: si sa già che non tutti i progetti presentati finora verranno accettati. Ora, il sottoscritto non sa chi sia fra quelli a cui Biaggi ha pestato i piedi (la lista è lunghetta...) ma sicuramente "di là" ha più nemici che amici. Mettiamoci il cuore in pace: l'affaire CRT-Biaggi non nascerebbe sotto buoni auspici. Meglio concentrarsi sulla Superbike.


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