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Motori => Mondo Auto => Topic iniziato da: newpablite su Novembre 07, 2003, 11:35:09 am



Titolo: DUCATI E GIAPPONESI
Post di: newpablite su Novembre 07, 2003, 11:35:09 am
Vorrei farvi leggere una cosa..magari qualcuno l`ha gia` letta..tratta dal sito Ducati
Io l`ho letta tanto tempo fa ma visto che l`argomento e' divenuto attuale nel thread M600 o M900...

Le Ducati non sono confrontabili con le moto giapponesi: sono due razze diverse, due universi paralleli.

Potrebbe sembrare un'affermazione lapidaria e di parte, se non fosse avallata dalla devota passione di fitte schiere di Ducatisti da ogni parte del globo.

Cominciamo con l'origine: le moto di Borgo Panigale nascono, fin dall'inizio, come strumenti di vittoria, armi votate al dominio nelle competizioni senza compromessi, avviate poi alla produzione di serie. Al contrario i mezzi giapponesi nascono come "mezzi di trasporto": logica razionale, economia e produzione in massa sono sempre state le parole d'ordine delle case nipponiche.

Fatta questa doverosa premessa passiamo a deliziarci con le caratteristiche che rendono uniche le Ducati.

Il cuore innanzitutto: è il motore che da vita alla moto, e insieme ne definisce il carattere, l'indole, la propensione a un certo tipo di condotta. Non dobbiamo per forza vedere la moto come insieme razionale di componenti meccanici freddi e senza vita: chi ha il coraggio di negare l?esistenza di un preciso carattere, un sentimento della propria cavalcatura? Il cuore delle Ducati è sempre un bicilindrico a L longitudinale, sempre quattro tempi e, attenzione, sempre a distribuzione Desmodromica.

Quale casa motociclistica può vantare una così forte e costante tipizzazione tecnica, derivata sterttamente dalle corse?

Chi altro osa, nel panorama mondiale (pure tecnicamente evolutissimo), montare su veicoli di serie un perfetto comando distribuzione desmodromico?

Queste unicità potrebbero già essere sufficienti a distinguere drasticamente e definitivamente le rosse di Borgo Panigale da ogni moto prodotta nel paese del Sol levante.
Vi starete chiedendo: come si traducono in pratica?
Cosa può percepire l'utente "normale" - sempre che questa sia una definizione applicabile ad un motociclista? Oppure i Ducatisti sono tutti dei tecnici per poter apprezzare queste finezze?
La risposta è molto semplice: è il carattere, ovvero la coppia fornita e la sua erogazione, a fare la differenza.
Grazie alla sua architettura, al comando desmodromico delle valvole che permette diagrammi di distribuzione spintissimi e spreca meno potenza, alla consolidata e super-affinata iniezione elettronica, il Pompone ha un carattere unico, a tutti i regimi di rotazione.

Coppia e Potenza sono le due grandezze fisiche che ben rappresentano le prestazioni di un motore; sono espresse rispettivamente in Nm e kW ed il loro svolgersi al variare dei giri del motore viene graficato nelle tipiche curve carattersitiche.

La coppia motrice è la capacità del motore di tirare, di accelerare la moto e il suo pilota proiettandoli dentro la curva successiva: in pratica la misura di quanto la ruota posteriore riesce a spingere sull?asfalto.

Anche le moto giapponesi hanno buoni valori di coppia come valori massimi, anche confrontabili con le nostre, MA quello che conta è la forma della curva della coppia, non solo il suo valore assoluto.

Infatti la coppia disponibile ai bassi regimi di rotazione è molto, molto più preziosa: è proprio questo il vantaggio dei nostri generosi Pomponi, la sostanziosa coppia a tutti i regimi. Si ha così una guida davvero proficua e redditizia, come dimostrano le infinite vittorie in Superbike.
Che razza di condotta dovrei adottare per sfruttare un motore che dà una coppia valida solo a 8000 giri/min? Che abisso lo separa da un bicilidrico Ducati che a 3500 sforna già l?85% della coppia massima?

Fin qui considerazioni volendo legate alla differenza tra un qualsiasi motore due e quattro cilindri. In effetti i giapponesi iniziarono qualche anno fa con i bicilindrici a V longitudinale, guarda caso a V di 90°: in pratica copie del nostro Pompone...architetture completamente avulse dalla loro tradizione motoristica, quindi evidentemente importate.

Ciò nonostante le differenze con Ducati restano, anche a livello di motore; per coglierle dimentichiamo le classiche curve caratteristiche e pensiamo invece a una cosetta che non è rappresentabile da quei diagrammi; è quello che succede quando apriamo la manetta del gas: la reazione della moto a questo gesto -squisitamente motociclistico- è classificabile come erogazione.

Non è del tutto esatto pensare alla coppia quando si sente, all?apertura del gas, un "gran tiro" e la moto ti strappa via dal manubrio: la coppia in realtà non è percepibile così facilmente.

Considerando un qualsiasi motore, viaggiando ad andatura costante (per esempio a 4000 giri/minuto e 90 km/h in quarta) non si avverte alcun "tiro" particolare, invece la coppia viene erogata, eccome (vedere sulla curva di coppia...).
Altro esempio: perchè, con il motore in progressione a tutto gas, sentiamo ancora il famoso "tiro", anche dopo il massimo della curva di coppia, quando sta calando?

L'erogazione non è usualmente rappresentata sui diagrammi, ma riassume qualitativamente vari aspetti tecnici del motore (andamento della coppia al variare del carico, grado di irregolarità, ecc) per descrivere la reazione, il tiro del motore. E soprattutto è molto percettibile.
Bene, in quanto a erogazione, i motori Ducati sono al vertice in tutte le cilindrate: da 600 a 1000cc abbiamo una corposa risposta ad ogni apertura del gas.
Quello che succede all'apertura del gas, indipendentemente dal numero di giri, dalla velocità della moto o dalla marcia inserita è veramente lo spirito del pompone che si manifesta ed elettrizza il fortunato centauro. E' ovvio che la stessa generosità è la caratteristica vincente delle moto che dominano il Mondiale Superbike da più di 10 anni...dunque nessun trucco e nessun inganno: i nostri motori sono tutti sincerità ed energia!

Altro punto di forza indiscutibile del pompone bolognese è la melodia che produce.
Già, melodia, non rumore: le Ducati non fanno rumore, ma producono una armoniosa melodia: i cupi bassi emessi dagli scarichi si combinano con gioia al tintinnio della distribuzione e al grido dell?aspirazione. Nei modelli più sportivi poi questo concerto è completato dal caratteristico suono della frizione a secco, vera melodia per gli intenditori...

Che dire del canto del Pompone? E? lui che fa voltare tutti ai bordi della strada, è lui che ci annuncia con enfasi...sentiamolo dalle parole di un Ducatista:
"...avete mai apprezzato l'evoluzione del rumore allo scarico lungo la curva di erogazione? Quando spalanco il gas il motore urla.
La scatola filtro fa da cassa di risonanza amplificando il cupo rumore del vorace bicilindrico assetato di miscela. Il condotto di aspirazione è finalmente libero da elementi limitatori ed il risucchio si traduce in un rombo sordo, forse più accattivante di quello allo scarico.
Il motore sale di giri, nell'intervallo 5000-5500, il grido desmodromico si fa davvero rauco e brutale.
La cattiveria che si sprigiona nella fase di aspirazione è udita prevalentemente da chi ci precede, essendo i due cornetti di aspirazione rivolti in avanti. In più di un'occasione ho visto persone voltarsi spaventate dall?aggressività del motore in rombante progressione... "

Addirittura le soste ai semafori diventano occasioni per gustare le melodiose note dei vari organi pulsanti in movimento:
"...il tintinnio di quell'organo in movimento (la frizione a secco) è musica per le mie orecchie. Il massimo della melodia, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, lo si ottiene a gas nullo, quando il minimo è sottile ed il motore sembra spegnersi da un momento all'altro...in questi istanti, quando il minimo è altalenante, la frizione suona come non mai e le soste ai semafori non sono poi così lunghe e noiose..."


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: mtbsport su Novembre 07, 2003, 11:41:10 am
Poi credo che la corrente di pensiero sia un po' come Diesel/Benzina....da provano, parlo solo per sentito dire, le Ducati si guidano sfruttando i bassi e le Jap sfruttando gli alti.

Chi Conferma?


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: &re@ su Novembre 07, 2003, 11:45:09 am
Citato da: MtbSport su Novembre 07, 2003, 11:41:10 am
Poi credo che la corrente di pensiero sia un po' come Diesel/Benzina....da provano, parlo solo per sentito dire, le Ducati si guidano sfruttando i bassi e le Jap sfruttando gli alti.

Chi Conferma?

Ciò che tu dici vale in generale per l'architettura del motore bicilindrico (anche Jap) o quadricilindrico (anche italiano, per ora solo l'MV Agusta).


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: seth1974 su Novembre 07, 2003, 11:49:19 am
anche io da profano ne sento di tutti i colori. il gestore di una birreria che mi vede frequentemente asiso al tavolo a sorseggiare una trappista seria è uno sfegatato motociclista , uno di quelli per cui prima viene la moto e poi , ma molto poi , la moglie ed il resto.
Questo figuro mi dice spesso che la DUCATI è la ducati , che si guida bene , che ha un motore ed un'anima unica ma che le giapponesi sono moto da usare , da guidare , la ducati un bell'oggetto da mettere in salotto , da lustrare e da guidare con il contagocce dato che quando esci non sai mai se ti riporterà a casa.
Bho , io riporto , chi ne capisce di più potrà spiegare meglio .


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: alura su Novembre 07, 2003, 11:50:09 am
Mah... come si fa a commentare un articolo del genere. E' come chiedere a mtb di parlarci della golf :P ;)

Mi piacerebbe leggere cosa ha da dire honda sulle sue moto ;D

Purtroppo c'e' di mezzo un fattore gusto. C'e' a chi piace l'erogazione di un bicilindrico (quindi votata a girare piu' basso, ma scordatevi un paragone con un diesel eh... fate i bravi) e di un 4 o piu' cilindri (piu' spostato verso l'alto).

Alla fine sarà l'utente a scegliere cosa gli piace di piu'. Insomma, non mi sento di dire che ducati fa i migliori motori x moto. Probabilmente fara' anche i migliori bicilindrici sul mercato, ma questo sono un'altro paio di maniche.


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: &re@ su Novembre 07, 2003, 11:52:23 am
Tornando al discorso di newpablite:
Come ho scritto nell'altro 3ed, al cuore non si comanda. Io sono una persona piuttosto razionale quando si tratta di cacciar fuori un sacco di soldi, quindi in generale me ne frego del "fascino" del Marchio.
Per giunta, non ho mai subito il fascino Ducati (o Harley-Davidson, per restare in tema di moto "con l'anima") come subisco, per esempio, quello della Ferrari.
Ho un paio di carissimi amici ducatisti (uno ha un 999, l'altro un Monster S4R) che sono contentissimi delle loro moto. Mi fa piacere per loro, ma non sono moto che fanno al caso mio quindi non le comprerei.
Ciò non toglie che se a loro piacciono abbiano fatto bene a comprarle, è un po' il discorso di Kaos con il Cocco...

Scendendo al mero livello del "value for money", ci sono svariate moto giapponesi che offrono molto, costando molto meno.


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: mtbsport su Novembre 07, 2003, 11:53:10 am
Citato da: seth1974 su Novembre 07, 2003, 11:49:19 am
da lustrare e da guidare con il contagocce dato che quando esci non sai mai se ti riporterà a casa.
Bho , io riporto , chi ne capisce di più potrà spiegare meglio .


Si c'era questa storia in giro..... ma credo che valga soltanto per le cecchie Ducati...quelle nuove a detta di molti sono affidabili


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: mtbsport su Novembre 07, 2003, 11:53:49 am
Citato da: alura su Novembre 07, 2003, 11:50:09 am
E' come chiedere a mtb di parlarci della golf :P ;)



Così mi piaci di più ;-)


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: alura su Novembre 07, 2003, 12:03:33 pm
Citato da: MtbSport su Novembre 07, 2003, 11:53:49 am
Così mi piaci di più ;-)


99.9% del tempo sono cosi....


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: mtbsport su Novembre 07, 2003, 12:04:59 pm
Citato da: alura su Novembre 07, 2003, 12:03:33 pm
99.9% del tempo sono cosi....


cazzo allora ieri ho beccato proprio lo 0,01 mi capitasse almeno con l'enalotto


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: alura su Novembre 07, 2003, 12:07:42 pm
Citato da: MtbSport su Novembre 07, 2003, 12:04:59 pm
cazzo allora ieri ho beccato proprio lo 0,01 mi capitasse almeno con l'enalotto


Secondo me se ti metti nei miei panni (non di alura, ma di eventuale global moderator) puoi capire da solo perche' me la sono presa in quel momento ed in quel post.


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: &re@ su Novembre 07, 2003, 13:58:32 pm
Citato da: alura su Novembre 07, 2003, 11:50:09 am
(...) un'altro paio di maniche.

AARRGGHH!!
Hai preso lezioni di italiano da Impstar? :P ;D


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: alura su Novembre 07, 2003, 14:00:42 pm
Citato da: &re@ su Novembre 07, 2003, 13:58:32 pm
AARRGGHH!!
Hai preso lezioni di italiano da Impstar? :P ;D


figa... e' l'unica cosa che risalta del discorso ? :-[ :-[ :-[ ??? ;D


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: &re@ su Novembre 07, 2003, 14:03:36 pm
Citato da: alura su Novembre 07, 2003, 14:00:42 pm
figa... e' l'unica cosa che risalta del discorso ? :-[ :-[ :-[ ??? ;D

Noooo, dài che faccio l'asino :-[
Anzi, me ne sono accorto solo ora :)

Per il resto, il discorso è sacrosanto ;)


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: alura su Novembre 07, 2003, 14:07:18 pm
Citato da: &re@ su Novembre 07, 2003, 14:03:36 pm
Noooo, dài che faccio l'asino :-[
Anzi, me ne sono accorto solo ora :)

Per il resto, il discorso è sacrosanto ;)


:D :D :D ;) ( :P )


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: Claudio53 su Novembre 07, 2003, 14:13:35 pm
Se la distribuzione desmodromica non la usa più nessuno (nemmeno in F1) un motivo ci sarà: non da i vantaggi che dicono alla ducati.


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: &re@ su Novembre 07, 2003, 14:21:43 pm
Citato da: Claudio53 su Novembre 07, 2003, 14:13:35 pm
Se la distribuzione desmodromica non la usa più nessuno (nemmeno in F1) un motivo ci sarà: non da i vantaggi che dicono alla ducati.

Beh, il desmo è solo una delle caratteristiche tecniche dei motori Ducati, ma non è quello che dà un "carattere" al motore.
La distribuzione desmodromica è nata quando le valvole erano molto meno raffinate di oggi, e leggi di alzata molto spinte potevano produrre problemi nella chiusura, problemi che con le valvole moderne (unite ai limitatori di giri) sono praticamente nulli.
Inoltre in F1 si adottano distribuzioni a comando idraulico, più complesse, costose, ingombranti e di fatto superflue su motori motociclistici di serie.

Gli stessi ingegneri Ducati ammettono che anche sulla MotoGP, se non avessero avuto tutto il know-how che hanno sulla distribuzione desmodromica, non l'avrebbero utilizzata, infatti gli altri costruttori non la utilizzano.
Però non è che sia una complicazione superflua, anzi ha un assorbimento di potenza minore rispetto all'uso delle molle.
Insomma, non darà tantissimi vantaggi, ma di sicuro non è svantaggiosa.


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: alura su Novembre 07, 2003, 14:31:09 pm
Citato da: &re@ su Novembre 07, 2003, 14:21:43 pm
Però non è che sia una complicazione superflua, anzi ha un assorbimento di potenza minore rispetto all'uso delle molle.


Eppure sta cosa non mi convince moltissimo. Ammesso che ci sia un minor assorbimento non so quanto sia quantificabile.

Vero e' che quando premi una valvola tradizionale e' piu' dura per via della molla ma il ritorno e' senza peso dal punto di vista della camma.

E' giusto che continuino ad usare il desmo per tradizione. Il giorno che smetteranno si tireranno la zappa sui piedi (forse).


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: &re@ su Novembre 07, 2003, 14:39:35 pm
Citato da: alura su Novembre 07, 2003, 14:31:09 pm
Vero e' che quando premi una valvola tradizionale e' piu' dura per via della molla ma il ritorno e' senza peso dal punto di vista della camma.

Sì, in effetti anche io non saprei, mi baso su quanto dichiarato dalla Ducati.
Per quanto può valere, una volta ho provato a muovere manualmente un albero a camme di un desmo 4 valvole (era un motore esposto all'università). Ebbene, in apertura si incontra una certa resistenza ma in chiusura si ha come uno "scatto" all'indietro della valvola.
Però era un motore mezzo smontato, può darsi che il funzionamento non combaciasse perfettamente con quello che si ha in realtà.


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: Claudio53 su Novembre 07, 2003, 15:36:39 pm
Beh a dire il vero qualche svantaggio lo hanno. Stirling Moss durante le prove della Mille Miglia (non ricordo l'anno, scusate), con la Merceds 300 SL da corsa, parcheggiò l'auto con la marcia inserita in pendenza, senza freno a mano. Ma la chiusura del desmo, senza molla di richiamo non è perfetta da fermo (in moto l'inerzia del moto della valvola spinge il fungo a contatto della sede), per cui la macchina iniziò a muoversi e solo per un pelo Moss e il suo collega riuscirono a impedire che finisse in una scarpata.
Comunque anche il richiamo pneumatico delle valvole delle F1 ha i suoi inconvenienti: puoi sempre "forare"...


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: vatanen su Novembre 08, 2003, 05:52:47 am
Citato da: Claudio53 su Novembre 07, 2003, 15:36:39 pm
Beh a dire il vero qualche svantaggio lo hanno. Stirling Moss durante le prove della Mille Miglia (non ricordo l'anno, scusate), con la Merceds 300 SL da corsa, parcheggiò l'auto con la marcia inserita in pendenza, senza freno a mano. Ma la chiusura del desmo, senza molla di richiamo non è perfetta da fermo (in moto l'inerzia del moto della valvola spinge il fungo a contatto della sede), per cui la macchina iniziò a muoversi e solo per un pelo Moss e il suo collega riuscirono a impedire che finisse in una scarpata.
Comunque anche il richiamo pneumatico delle valvole delle F1 ha i suoi inconvenienti: puoi sempre "forare"...


dal freno motore che han le ducati non si direbbe.....
comunque il desmo è molto efficace,gli altri non è che lo hanno abbandonato,non l'hanno proprio mai studiato,troppo complicato per quel che può rendere.
ma i vantaggi sono che non c'è sfarfallamento,oppone meno resistenza...il costo ha bloccato i giapponesi,ma chissà che i n futuro......il richiamo pneumatico va forse meglio,ma anche li secondo me vale l'ipotesi del voler risparmiare anni di studi!


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: Claudio53 su Novembre 10, 2003, 10:56:31 am
Citato da: vatanen su Novembre 08, 2003, 05:52:47 am
dal freno motore che han le ducati non si direbbe.....
comunque il desmo è molto efficace,gli altri non è che lo hanno abbandonato,non l'hanno proprio mai studiato,troppo complicato per quel che può rendere.
ma i vantaggi sono che non c'è sfarfallamento,oppone meno resistenza...il costo ha bloccato i giapponesi,ma chissà che i n futuro......il richiamo pneumatico va forse meglio,ma anche li secondo me vale l'ipotesi del voler risparmiare anni di studi!


NOn c'entra il freno motore quando il motore è in funzione, il problema è da fermo. Manca una molla che tiene fortemente chiusa la valvola. Nel desmo quando il motore va la valvola si chiude con forza per inerzia, e poi la salita di pressione nel cilindro la mantiene ben chiusa. Quando il motore è fermo o gira piano piano, tutto ciò non accade.


Titolo: Re:DUCATI E GIAPPONESI
Post di: Madbob su Novembre 10, 2003, 11:14:56 am
Stò preparando qualcosa sulla distribuzione desmodronica. Appena ho finito, posto, ok? 8)

Alura, hai un PM a tal proposito. :D


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