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Motori / Mondo Auto / Dazi auto Trump
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il: Marzo 06, 2025, 15:11:00 pm
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Con riferimento ai dazi Trump sulle automobili, vi passo un interessante articolo trovato oggi sul Corriere:
Secondo il Wall Street Journal, quotidiano non ostile al presidente Usa, l'effetto dei dazi sui consumatori sarà pari a quello che avrebbe un aumento delle tasse di 150 miliardi di dollari l'anno.
Da quando li ha definiti «i più stupidi della storia», il Wall Street Journal - che pure è il più conservatore e meno antitrumpiano dei grandi quotidiani statunitensi - non si stanca di tentare di convincere Donald Trump, a suon di articoli ed editoriali, del perché i dazi, in particolare quelli contro Canada e Messico, saranno controproducenti per l'economia statunitense e, soprattutto, per i consumatori americani.
«Le tariffe sono tasse - si legge in un editoriale - e le ultime tariffe di Trump si stimano pari a un aumento delle tasse di circa 150 miliardi di dollari all'anno. Le tasse sono contro la crescita. Questo è il messaggio che gli investitori stanno inviando questa settimana, da quando Trump ha fatto entrare in vigore le tariffe del 25% contro Canada e Messico. (...) Le tasse alla frontiera, e l'incertezza che comportano, stanno pesando sulla crescita e sulla fiducia dei consumatori».
Dopo numerosi esempi di effetti indesiderati e controproducenti alle porte (dal rincaro di elettricità, carburanti e fertilizzanti agricoli a quelli della birra più venduta negli Usa, messicana), il Journal conclude: «L'euforia tariffaria di Trump è il trionfo dell'ideologia sul buon senso. Speriamo che il Presidente torni presto in sé».
Che cos'è «un'auto importata»? Il New York Times, da parte sua, ha provato a spiegare, con casi concreti, quanto sia difficile definire, ad esempio, cosa sia «un'auto importata»: una Toyota Rav4 importata dal Canada ha una gran parte dei componenti prodotti negli Stati Uniti, mentre in una Nissan Rogue assemblata negli Stati Uniti prevalgono quelli giapponesi (che, se colpiti dai dazi, faranno salire il prezzo). D'altra parte, come fa notare Sam Fiorani, vicepresidente della società di ricerca AutoForecast Solutions «i veicoli avrebbero prezzi ancora meno accessibili se tutte le parti fossero prodotte nello stesso Paese». Il Wall Street Journal, in un altro editoriale, aveva ricordato che Trump «ha avuto da ridire anche quando abbiamo riportato un'analisi dell'Anderson Economic Group, secondo cui una tariffa del 25% aumenterà di 9.000 dollari il costo di un Suv full-size assemblato in Nord America e di 8.000 dollari quello di un pick-up. È così che il nuovo Partito Repubblicano intende aiutare gli elettori della classe operaia?».
Sarà un caso, ma ieri è arrivata, dalla portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, la notizia che gli Stati Uniti fanno slittare di un mese i dazi sulle auto per Canada e Messico.
La filiera e l'aumento dei prezzi Su Avvenire prova a illustrare più o meno gli stessi concetti, in un editoriale, anche l'economista Leonardo Becchetti: «Viviamo in un mondo profondamente interdipendente, dove in ogni filiera si arriva al prodotto finito venduto ai consumatori dopo un gran numero di passaggi di frontiera di materie prime o semilavorati. Nel caso specifico la divisione del lavoro è tale che le auto americane sono assemblate in gran parte in Messico, mentre il petrolio americano è raffinato in Canada. I dazi americani danneggeranno pertanto gli stessi Stati Uniti, aumentando i prezzi di prodotti realizzati in filiere solo in parte modificabili e sostituibili. (...) Gli effetti dei dazi sono molteplici e complessi. Per prodotti di alta qualità consumati da fasce medio-alte di reddito (come formaggi e vini italiani) la domanda è piuttosto inelastica, e dunque i dazi si risolvono in aumento dei prezzi di prodotti che gli americani comunque compreranno, generando così tensioni inflazionistiche. Solo nel medio termine, se mantenuti in vigore, i dazi producono una ristrutturazione delle filiere. È il caso di quelli sulle auto cinesi. Ma come nel caso dell’analoga imposizione sulle vetture giapponesi negli anni Ottanta, in questo caso i dazi fanno nascere le “fabbriche cacciavite” in Europa, dove si assemblano le stesse auto cinesi per aggirare il pagamento. Un altro effetto di medio termine è la ricomposizione dei flussi commerciali, che rinforza le relazioni tra Paesi colpiti riducendo invece export e import del Paese che applica le tariffe. I dazi sono dunque un pessimo affare sia per chi li impone sia per chi li subisce: riducono gli scambi e fanno aumentare i prezzi dei prodotti».
L'effetto: rallentano crescita e investimenti L'Economist, in proposito, fa notare che «dato che l'aumento dei prezzi pesa sui consumi e sull'industria manifatturiera, i dazi, secondo gli analisti della banca Morgan Stanley, potrebbero togliere un punto percentuale al tasso di crescita dell'America. Le misure dell'incertezza riguardo la politica commerciale hanno anch'esse fatto segnare un'impennata, il che significa che le imprese potrebbero trattenersi dall'investire».
Visto però che, avvertimenti degli economisti o no, Trump è decisissimo ad andare avanti per la sua strada (in sintesi «se vendi i tuoi prodotti all'America ti metto i dazi, se invece vieni a produrli qui ti taglio le tasse», come ribadito più volte nel discorso davanti al Congresso), come si può reagire? Nell'intervista con Cesare Zapperi, il presidente della Regione Veneto (grande esportatrice verso gli Usa) Luca Zaia ha parlato dei dazi come di un «flagello», ma ha aggiunto: «Se [Trump] ipotizza dazi al 25% probabilmente il punto di caduta vero è un altro. Del resto, lo ha detto lui stesso alla Casa Bianca a Zelensky: “Non ho mai fatto un affare senza un compromesso”. Quindi, l’Europa, che con i suoi 450 milioni di abitanti rappresenta il mercato più florido al mondo per gli Stati Uniti, deve essere consapevole che ha le sue carte da giocare. A una condizione. Deve presentarsi unita di fronte a Trump. Non ha senso che i singoli capi di governo o di Stato si presentino da lui per condurre trattative singole. Nessuno da solo ha la forza di trattare da pari a pari».
La risposta canadese e quella cinese Becchetti aggiunge qualche altro suggerimento: «I dazi di Trump possono e devono risolversi in prospettiva in un nulla di fatto se eviteremo l’approccio accondiscendente (pessima ad esempio l’idea di ipotizzare acquisti di gas liquido e armi solo per placare il partner americano) e adotteremo invece quello fermo come nel caso della risposta di Macron, che si allinea a quella di Trudeau. Esiste una terza strategia, quella cinese: rispondere con contro-dazi di entità molto inferiore per dissuadere gli Stati Uniti dal proseguire, cercando di mantenere un contesto di armonia e di buone relazioni (una risposta in stile Confuciano). L’appello canadese al “non comprare americano” è un esempio di come anche la società civile può dissuadere Trump dai suoi propositi».
Fonte: https://www.corriere.it/esteri/25_marzo_06/trump-dazi-stupidi-acbc2088-5276-4172-8843-811bb6530xlk.shtml?refresh_ce |
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Passion / Ambiente / Re: Riflessioni sull'auto elettrica
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il: Febbraio 24, 2025, 00:46:20 am
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io invece l'ho vista a Mosca dai miei suoceri... c'è una specie di tubo/canale nel corridoio condominiale.. tu metti l'immondizia, senza differenziarla, in una busta, e la infili in questo tubo/canale, che va a finire in un grande container che è "parcheggiato" sotto al condominio... ogni tot giorni arriva un camion, carica il container pieno e ne lascia uno vuoto....
Toh....non pensavo che Panama avesse questa cosa in comune con Mosca
Anche quí é la stessa cosa, butti tutto dal tubo (nelle apposite buste), c'é una stanza dove finisce tutta la spazzatura. Per tutto ció che non puó essere buttato dal tubo, devi portare le cose in una stanza (con ventilazione negativa), dove puoi lasciare tutto il resto. Viene tenuto sempre tutto cosí pulito (pavimento compreso) che non dico che puoi mangiare direttamente dal pavimento, ma poco ci manca 
Passo una foto dello sportello vicino al nostro appartamento. |
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Passion / Ambiente / Re: Riflessioni sull'auto elettrica
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il: Febbraio 18, 2025, 12:05:00 pm
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Ma lui intende caricandole a casa. Poi, una volta che sei in marcia, quando hai finito i canditi vai col termico e buona notte, non ti stai a fermare alla colonnina.
Si, come con le vetture elettriche, ha senso se hai modo di caricare a casa o condominio (se dotato di garage). Rispetto ad un'auto elettrica, secondo me, con la tecnologia di oggi, ha piú senso. Per gli spostamenti giornalieri, entro gli 80km circa, hai modo di viaggiare sempre in elettrico. Quando devi fare un viaggio piú lungo la puoi usare come una vettura normale, senza doverti preoccupare della stazione di ricarica e/o se c'é fila per ricaricare .
Chiaramente, se non si ha modo di ricaricare a casa, dal punto di vista economico anche un ibrido plug-in non ha senso, rispetto ad una vettura tradizionale. |
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Passion / Ambiente / Re: Riflessioni sull'auto elettrica
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il: Febbraio 16, 2025, 22:04:21 pm
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Tornando al discorso auto elettriche (BEV) vs Ibride Plug-in PHEV, secondo me queste ultime saranno essenziali per poter sviluppare meglio le BEV, contribuendo ad un abbassamento dei costi e poter sviluppare nuove tecnologie per le batterie.
Personalmente, vedo molto di buon occhio vetture PHEV con autonomie reali in modalitá elettrica di circa 90/100 km, che all'atto pratico permettono di usarle in modo full-electric gran parte del tempo, dando peró la libertá di poterti muovere come con un'auto tradizionale, senza avere pensieri per l'autonomia o se la colonnina funziona o no, specie per quella volta che devi fare un viaggio piú lungo o cambiano improvvisamente i programmi della giornata.
Per come la vedo io, le recenti Ibride Plug-In con autonomie reali di almeno 80km, sono una scelta inteligente e non mi sorprenderebbe vedere sempre piú costruttori, puntare su questa tecnologia. Che ripeto....potrebbe a lungo andare contribuire a sviluppare migliori auto elettriche rispetto a quelle di oggi (mi riferisco alle batterie in particolare). |
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Motori / Test su strada / Re: Toyota Land Cruiser 300 3.3 Td V6
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il: Febbraio 15, 2025, 21:17:42 pm
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Ma dollari americani?
Si, sono dollari Americani (USD). Qui da noi, Toyota, Lexus e Land Rover, vendono a prezzi veramente tanto alti, comparato con Europa e Stati Uniti. Per farti un esempio....una Velar, versione intermedia, con il 2.0 Turbo benzina, viene 98mila dollari (in offerta speciale, mi é apparsa una pubblicitá proprio pochi giorni fa). Una Bmw X5 40i o Mercedes GLE 450, relativamente ben equipaggiate, sono vendute a circa 90mila dollari, che possono scendere in base allo sconto.
Nel caso di Audi, Bmw, Mercedes e Porsche, i costi sono leggermente piu' alti che in Europa, ma grosso modo siamo li. |
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Motori / Test su strada / Re: Toyota Land Cruiser 300 3.3 Td V6
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il: Febbraio 15, 2025, 21:11:17 pm
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E una prado o un defender?? Più piccole ma più agili
Defender (versione 110) e Prado esistono anche in versione 7 posti, ma con i sedili della terza fila in posizione, di bagaliaio non rimane quasi nulla. Con un solo sedile in posizione, c'é piu spazio, ma per le nostre esigenze, rimane poco spazio (specie nella Prado). |
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Motori / Test su strada / Re: Toyota Land Cruiser 300 3.3 Td V6
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il: Febbraio 15, 2025, 16:28:52 pm
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stavo per scriverti di prendere in considerazione la Lexus, ma mi sono bloccato subito  e, sempre restando in casa Lexus, la GX non ti piace? Lexus, come Toyota, non ha importatori a Panama? Lexus ha importatori a Panama e vendono sia la GX che la LX; il problema della GX é che in configurazione 6 posti (ovvero con uno dei due sedili della terza fila non abbattuto), rimane poco spazio di bagagliaio per le nostre esigenze. La LX....é un ottima vettura, ma non riesco a farmela piacere, sia dentro che fuori (mio gusto personale, non metto dubbi sulla qualitá). E c'é il discorso costo....la LX600 la vendono a prezzi spropositati (secondo me), chiedono 175mila dollari, mentre per una GLS o X7 ben equipaggiate, i prezzi sono piú ragionevoli (125mila per la GLS e 130mila per la X7), con garanzia di 5 anni e manutenzioni (ogni 10mila km) incluse per 5 anni o 60mila km. Per Lexus e Toyota, la garanzia é di 2 anni, ma le manutenzioni sono ogni 5mila km e tutte le manutenzioni sono a pagamento.
A titolo comparativo, una LC300 presa dalla rete ufficiale, viene via (scontata) a 145mila, prezzo molto alto, rispetto a Mercedes e Bmw, secondo me. Peró conserva molto bene il valore da usato, ne trovi usate di circa due anni e mezzo o tre anni, in vendita a 120/125mila e vanno via alla svelta, guardando gli annunci. |
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Motori / Test su strada / Toyota Land Cruiser 300 3.3 Td V6
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il: Febbraio 15, 2025, 05:34:05 am
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Da quando circa tre anni fa é uscita la nuova Land Cruiser 300 (LC 300), l’ho sempre trovata gradevole. A Panama ce ne sono veramente tante in circolazione ed é una vettura che non “grida” lusso, come accade invece con la sorella Lexus LX600 (anche di quella se ne vedono tante in giro).
Ho quindi approfittato per provarla su strada. In questa vettura non “entri” in macchina come accade con Suv tipo X5, XC90, GLS, ecc., ma sulla LC 300 ci devi “salire”; la seduta é decisamente piú alta. Al volante la visibilitá é percezione degli ingombri é ottima, complice le ampie superfici vetrate, parabrezza poco inclinato e la forma piuttosto squadrata dalla carrozzeria. Sedili molto comodi, ventilati sia davanti che dietro. Ho trovato la posizione di guida molto comoda.
Al minimo il 3.3 Turbo Diesel V6 si percepisce relativamente poco, sia come sonoritá che come vibrazioni. Partendo da fermo, come anche in manovra, si percepisce un leggero turbo lag, circa mezzo secondo; dopo quel mezzo secondo, si sente l’entrata in coppia in maniera un po’ “vivace”, dopo un paio di partenze ci ho preso la mano e si impara a dosare, anticipando il piccolo lag iniziale, seguito da una certa vivacitá.
Uscendo dal parcheggio e nelle manovre, si sente che l’auto ha una certa massa. La Volvo XC90 in queste circostanze a confronto é piú agile, si guida come un auto molto piú leggera, sia come risposta immediata ai comandi dell’acceleratore (complice il piccolo motore elettrico, che sulla LC 300 non c’é) come manovrabilitá in generale (sulla Toyota lo sterzo ha una maggiore demoltiplicazione).
Una volta in movimento su strada peró, la LC 300 mi ha sorpreso positivamente; il motore é relativamente silenzioso, grosso modo come un moderno 3.0 L6 T. Diesel Bmw. L’accoppiata motore/cambio (10 marce) l’ho trovata molto riuscita, il motore é sempre pronto ed il cambio é tarato molto bene, considerando le caratteristiche del motore accelerando a fondo il motore (304cv e 700Nm di coppia) mi ha nuovamente sorpreso per la facilitá con cui riesce a muovere un auto che pesa circa 2600kg. L’altra sorpresa é arrivata da come si comporta dopo i 3000 giri; mi immaginavo che dopo i 3000 giri avesse giá dato il meglio di se, cominciando poi a “calare”. E invece no....proprio quando pensavo che non avesse piú nulla da dare, continuava a tirare con una certa allegria, accompagnato da un suono relativamente gradevole per essere un Turbo Diesel. Onestamente penso che Toyota ha fatto veramente un ottimo lavoro con questo motore, ha delle caratteristiche di erogazione niente male (a parte il primo mezzo secondo partendo da fermo); l’accoppiata con il cambio automatico l’ho trovata molto ben riuscita, ottima taratura.
Come sospensioni mi é sembrata comoda, assorbendo sempre piuttosto bene, nonostante l’asse rigido posteriore. Dentro la LC 300 mi ha trasmesso una buona impressione; la X5 (2023) ha un aspetto piú moderno e dinamico, ma l’aspetto piú tradizionale della Toyota l’ho trovato ben riuscito. Tanti bottoni....come piace a me
Dopo la prova su strada, ho cominciato a considerare la Land Cruiser 300 come la prossima possibile auto (in sostituzione alla Volvo XC90 B6, con la quale non siamo stati fortunati....i piccoli problemini di elettronica e software sono diminuiti....ma continuano). Trovo molto gradevole esteticamente la versione GR Sport, che sostanzialmente é un allestimento pensato al fuoristrada, dove il muso é diverso rispetto alla versione tradizionale. Questa versione non é ufficialmente importata a Panama, ma ci sono degli importatori paralleli che te la possono procurare.
Lavorando peró con gli importatori, non c’é garanzia, di alcun tipo. Questo é un aspetto che mi fa riflettere, anche se le Toyota hanno fama di essere molto affidabili. Viene richiesto un cambio d’olio ogni 5mila km.....un po’ pochini....
In generale, devo dire peró che questa vettura, specie in allestimento GR Sport, mi piace esteticamente piú di quanto non accada con GLS e X7, dove per forza di cose devi mettere cerchi da almeno 21” per non dare l’effetto “ruotine su carrozzeria grande”.
Ancora c’é tempo per rifletterci....la Volvo la teniamo fino ad inizio 2026; nonostante i fastidi, non mi va giú l’idea di cambiarla prima che abbia almeno tre anni. Nel frattempo, verrá presentata anche la nuova Q7, altra vettura che sono curioso di vedere quando sará presentata.
Allego un paio di foto della vettura provata (prova fatta senza targhe ) e della versione GR-Sport come piace a me. |
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Motori / Mondo Auto / Re: Freni e riflessi da record
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il: Febbraio 11, 2025, 19:31:38 pm
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Comunque é realmente impressionante i passi avanti che sono stati fatti in termini di ruduzione della distanza nelle frenate di emergenze, di camion e veicoli pesanti in generale, rispetto per esempio a 40 anni fa. In campo automobilistico ci sono stati notevoli progressi, ma sui veicoli pesanti, la differenze rispetto a prima sono veramente notevoli. |
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Dal mondo... / Altre news... / Motori Benzina e Diesel anche dopo il 2035? Forse...
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il: Febbraio 07, 2025, 01:50:14 am
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I motori benzina e diesel potrebbero sopravvivere dopo il 2035. Basta che siano inseriti in un powertrain plug-in, almeno così riporta la rivista tedesca Der Spiegel.
Mancano 10 anni esatti al 2035 e se tutto andrà come previsto attualmente le concessionarie europee non avranno più al loro interno auto con motori benzina o diesel, limitando l'offerta del nuovo alle solo elettriche. Una prospettiva che ha fatto e sta facendo discutere non poco in Europa e che - forse - potrebbe subire un cambiamento importante.
Secondo quanto riportato dalla testata tedesca Der Spiegel infatti l'Unione Europea avrebbe aperto alla vendita di auto plug-in anche dopo il 2035, lasciando quindi spazio ai motori termici. Una conferma arriva da un documento ufficiale pubblicato nei giorni scorsi dalla Commissione Europea nella quale si afferma che "La neutralità tecnologica è la chiave del processo". Si sta ribaltando la situazione.
Cambio di paradigma Il documento recita infatti
"La mobilità e la neutralità tecnologica sono fondamentali per la competitività. [...] Inoltre, per raggiungere la neutralità climatica nel 2035 per le auto, sarà necessario un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, in cui anche i carburanti sintetici (e-fuels) potranno avere un ruolo, attraverso una modifica mirata del regolamento nell’ambito della revisione prevista".
Gli e-fuels potrebbero così avere un futuro nel post 2035, permettendo ai motori termici di non andare in pensione il 31 dicembre del 2034. C'è però di più perché Der Spiegel parla anche di plug-in.
Lasciar parlare il mercato La testata tedesca ha parlato con Eckart von Klaeden, lobbista di Mercedes, il quale ha sottolineato come il percorso di decarbonizzazione debba essere guidato dal mercato e non dalle sanzioni, con una regolamentazione "permanentemente aperta alla tecnologia in modo tale da continuare a consentire l'autorizzazione di prodotti rispettosi del clima come ibridi plug-in e range extender".
Tecnologie che, al pari degli e-fuels, permettono di continuare a utilizzare motori termici e sulle quali molte Case, Mercedes compresa, stanno investendo. Bisogna però ricordare come proprio i powertrain PHEV dal 1° gennaio 2025 devono rispettare il nuovo standard Euro 6e-bis, che prevede test più severi per l'omologazione, per rendere consumo ed emissioni dichiarati il più vicini possibile ai dati reali.
Per quanto riguarda la possibilità di sopravvivenza dopo il 2035 bisognerà attendere i confronti tra Commissione Europea a costruttori.
Fonte: https://it.motor1.com/news/749808/plug-in-europa-2035/ |
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Motori / Mondo Auto / Re: Nuovo motore Toyota 2.0 Turbo
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il: Febbraio 01, 2025, 10:58:19 am
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infatti non la compra nessuno e mercedes sta valutando di tornare al V8...
Si, questa cosa l'ho letta anch'io, anche se ci sono notizie contrastanti a riguardo (dichiarazioni Mercedes dove dicono che non hanno intenzione di tornare ai V8 su vetture dove prima era presente). Anche se io personalmente, me lo auguro. E specie fra la clientela del continente Americano, Mercedes sta perdendo una non trascursabile fetta di clienti dove da V8 sono passati a 6 o 4 cilindri. |
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