ilPistone.com: Chi l'ha vista?

Due righe di storia (copio e incollo da un post che avevo scritto per un altro forum...).

La K70 è stata la VW della svolta, il primo modello raffreddato ad acqua, con il motore e la trazione anteriore.

La sua storia è un po' travagliata. Verso la metà degli anni '60, la NSU di Neckarsulm, oltre a lanciarsi nell'avventura del motore Wankel, ritiene sia il caso di proporre una vettura media che doveva andarsi a collocare tra l'ammiraglia Ro80 (a motore rotativo) e le utilitarie della famiglia Prinz (4, 4L, 1000 SC, 1200 e 1200TT). Il progetto prende il codice K70, 70 stava ad indicare che la vettura era posizionata subito sotto la Ro80 (che verrà presentata nel 1967) e K indica il motore a pistoni.
Insieme alla vettura viene sviluppato anche un nuovo motore 1600 a quattro cilindri. Nel 1968 lo sviluppo della vettura è completo, i prototipi (23) hanno terminato i collaudi, insomma è tutto pronto per la presentazione al salone di Ginevra. La vettura ha un design all'avanguardia per i tempi (la concorrenza arriverà a linee simili solo a metà anni '70), lo spazio a bordo e il bagagliaio enormi, le prestazioni brillanti. Non mancano soluzioni tecniche raffinate, come i dischi anteriori all'uscita del cambio.
C'è un piccolo problema, però. Il motore Wankel si è dimostrato una pessima avventura. NSU è sommersa dai debiti perchè sviluppare il Wankel è costato e le vendite della Ro80 non decollano a causa della scarsa affidabilità del motore. Gira voce che quando due Ro80 si incrociano, i proprietari si salutano indicando il numero di motori sostituiti. Inoltre la gamma Prinz incomincia a segnare il passo, a causa del mancato rinnovamento del prodotto. In pratica la K70 è lì pronta, ma nelle casse NSU non ci sono i soldi per attrezzare le linee di montaggio.
Si cercano (invano) soci e capitali. Alla fine viene annunciata la fusione con Audi nel 1968, in realtà si trattò di una acquisizione da parte di VW, che aveva comperato Auto Union pochi anni prima da Mercedes e rilanciato il marchio Audi. La nuova società si chiama Auto Union NSU e, dal 1985, Audi.
Come è andata a finire, lo sappiamo. Nel 1973 esce di scena la Prinz, nel 1977 la Ro80 (i problemi di affidabilità nel frattempo sono stati risolti ma il Wankel è assetato di benzina e molto inquinante e la macchina non si vende). Lo stabilimento ex-NSU di Neckarsulm diventa uno stabilimento Audi e oggi ci costruiscono le A2 e le A8 con la carrozzeria di alluminio.

E la k70? Beh, VW era in crisi di idee, con il Maggiolino ormai obsoleto rispetto alla concorrenza, appena orfana del presidente Nordhoff. La presentazione a Ginevra venne annullata all'ultimo minuto e, dopo un tira e molla, la K70 vide la luce nel 1970, con il marchio VW e prodotta nel nuovo stabilimento di Salzittiger, a sud-est di Wolfsburg. In pratica l'unica cosa che VW fece fu di cambiare gli stemmi sulla mascherina e sul cofano e mettere i capitali che servivano per attrezzare le linee.
La K70 era una ottima vettura, ma era troppo innovativa per il marchio VW, che allora era considerato tradizionalista ai limiti del retrogrado. Soffriva la concorrenza interna della Tipo IV, al punto che sui depliant di una si vantavano i vantaggi della trazione anteriore e del raffreddamento ad acqua e su quelli dell'altra si diceva l'opposto del motore posteriore raffreddato ad aria. Alla fine non fu un successo, anche perchè VW non ebbe mai interesse a spingerne le vendite, ad esempio non la importarono negli USA. Era molto costosa da produrre per via di certe soluzioni tecniche e venne tolta dal mercato senza troppo rumore nel 1974, dopo che il suo posto era stato preso dalla Passat. Senza contare che in Germania queste vicende erano note a tutti e tutti sapevano che la K70 era una NSU con il marchio VW che sarebbe dovuta uscire tre anni prima.

In realtà la K70 servì ad uno scopo ben preciso: abituare la clientela alla rivoluzione nel concetto di automobile secondo VW che sarebbe successa tra il 1973 ed il 1976, quando arrivarono Passat, Scirocco, Golf e Polo. E da questo punto di vista si può dire che il suo ruolo di "vettura di transizione" lo svolse benissimo.