da
www.corriere.itGiocò in Italia con Juventus (3 scudetti) e Napoli
Calcio: è morto Omar Sivori
Il grande calciatore argentino si è spento all'età di 69 anni nella sua casa in Argentina. Era malato da tempo
BUENOS AIRES (ARGENTINA) - E' morto Omar Sivori. Il grande calciatore argentino si è spento all'età di 69 anni. Era malato da tempo. Sivori è morto nella sua casa di San Nicolas in seguito all'acuirsi del suo tumore al pancreas per il quale era già stato operato per la prima volta due anni fa. Lo ha confermato un suo familiare, precisando che già domenica scorsa l'ex fuoriclasse presentava sintomi più che mai preoccupanti. Sivori, per altro, aveva subito un secondo intervento chirurgico lo scorso 20 settembre nella clinica Mater Dei di Buenos Aires, nel corso del quale gli venne collocato un by pass nella zona addominale, poichè il tumore aveva fatto metastasi. Un tentativo per prolungare la sua vita di altri sei mesi. Proprio per i suoi problemi al pancreas, Sivori aveva da tempo abbandonato la sua attività, ritirandosi nella sua azienda agricola di San Nicolas, poco più di 200 chilometri da Buenos Aires.
Omar Sivori (Olympia)
LA VITA - Sivori è stato senza ombra di dubbio uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Indimenticato campione dal sinistro magico, con Giampiero Boniperti e John Charles formò negli anni Sessanta un trio irresistibile, in grado di trasformare la Juventus, dopo cinque anni di grigio digiuno, in una squadra cosi spettacolare e prepotente da essere ancora oggi presa come termine di paragone per i più brillanti cicli successivi. Nato il 2 ottobre 1935 a San Nicolas, in Argentina, i primi calci Sivori li dà nel Teatro Municipale poi il gran salto che lo porta al River Piate di Renato Cesarini, exjuventino. Con i biancorossi di Buenos Aires «el cabezon» (per la grossa testa) o «el gran zurdo» (per il grandissimo mancino), come Sivori è ben presto soprannominato, è campione d'Argentina per un triennio: 1955, 1956 e 1957.
Sempre nel 1957, poco prima di raggiungere la Juventus, con la «Selecciòn» biancoceleste (18 le sue presenze al servizio dell'Argentina) vince il campionato sudamericano disputato in Perù dando vita con Maschio e Angelillo a un trio centrale d'attacco addirittura incontenibile - trasferitesi al completo sulla Penisola - che i tifosi di laggiù ribattezzano gli «angeli dalla faccia sporca». Nel 1957 si trasferisce alla Juve per la cifra record all'epoca di 160 milioni di lire. Alla Juve resta 8 stagioni vincendo 3 scudetti e 3 Coppe Italia e segnando 167 gol in 253 partite. Nel 1965 passa al Napoli dove vi resta fino al 1969. Ha vestito anche per 9 volte la maglia azzurra segnando 8 gol e partecipando allo sfortunato Mondiale cileno del 1962. Nel 1961 vinse il Pallone d'oro. Rientrato in Argentina divenne poi commentaore tv. Sivori faceva la sponda con l'Italia e divenne anche presidente della Viterbese. Negli ultimi tempi la Juventus l'aveva ingaggiato come talent scout per cercare campioni in Sudamerica.