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Phormula |
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Luglio 01, 2005, 10:37:24 am |
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La risposta che mi è stata data è stata questa: dipende. Se stai guidando al limite, con la massima concentrazione e reagisci da professionista, probabilmente ci possono essere situazioni in cui l'ESP è dannoso, e questo accade perchè l'utente comune e il professionista nella stessa situazione hanno reazioni diverse e l'ESP, non potendo scansionare il cervello del guidatore per sapere se è un pivello, un manico o un pivello che crede di essere un manico, parte dal presupposto che sia un pivello. Poi, sai, a me dell'esperienza dei piloti ad alto livello me ne frega relativamente, visto che io non appartengo a quella categoria. E' un po' come se mi venissero a dire che la racchetta da tennis di marca X durante il colpo si torce leggermente meno della Y, quando se gioco a tennis è già un gran risultato per me riuscire a rispedire la pallina dall'altra parte del campo.
Del resto ieri con la Smart che sto guidando adesso ho fatto una curva ad angolo retto sul pavè ed ammetto di averla presa un po' alla garibaldina, nel senso che mi sono accorto all'ultimo minuto che dovevo svoltare. Ho visto la spia sul quadro che si accendeva, la macchina ha rallentato e fatto comunque la curva senza che dovessi nemmeno pormi il problema se controsterzare o no. Senza ESP vai tu a sapere se sarei riuscito a gestire il controsterzo senza cappottare. Se non ci fosse stata la spia, non mi sarei accorto di niente.
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Loggato
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diabolik82 |
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Luglio 01, 2005, 10:49:48 am |
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un buon collaudatore vale più di dieci ingegneri...
Non esageriamo.... Un buon collaudatore è importante...ma senza un buon ingegnere che sappia trasformare in "tecnica" le impressioni del collaudatore non si va molto lontano lo stesso.....
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Loggato
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Claudio53 |
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Luglio 01, 2005, 10:52:26 am |
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Non esageriamo.... Un buon collaudatore è importante...ma senza un buon ingegnere che sappia trasformare in "tecnica" le impressioni del collaudatore non si va molto lontano lo stesso..... Subito a difendere la categoria , invece io dico che conta la serietà, la competenza, e non il titolo di studio. Lavorando si impara molto, all'università si impara soprattutto ad imparare, ma se c'è lo sbattimento di coglioni, non serve a nulla. Non per minuire gli ing, sia ben chiaro
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Loggato
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Phormula |
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Luglio 01, 2005, 11:01:16 am |
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certo che l'esperienza conta molto... Ma era per sottolineare che senza qualcuno che sappia tradurre e correggere in pratical "sottosterza troppo nelle tali condizioni" del collaudatore si è lo stesso fermi ai blocchi di partenza.
Quello che conta è il lavoro di gruppo, cioè le competenze dei singoli unite al livello di comunicazione. Ognuno deve saper fare il proprio lavoro al meglio ma deve anche saper interagire con gli altri, perchè i lavori in cui si fa tutto da soli sono sempre meno.
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Loggato
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