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Brevi(ssime) impressioni di guida della Maserati MC12, dal sito di Ruoteclassiche
Quando al Salone di Ginevra ho incontrato Karl Foitek, ex campione nazionale svizzero delle categorie Sport e Corse, questi mi ha sussurrato: "Ho comprato una macchina che è la fine del mondo: una delle 50 'MC 12' costruite dalla Maserati. Vieni con me a provarla: Lago di Costanza, Monaco di Baviera, prendiamo un?autostrada senza limiti di velocità e la lanciamo al massimo". "Massimo quanto?" faccio io. "Quello che dichiara la Casa: 330 all'ora".
Autore di questo prodigio è Giorgio Ascanelli, un ingegnere proveniente dalla formula 1 che prende come base del progetto il motore V12 e la scocca in carbonio della Ferrari "Enzo". Karl Foitek è un pilota bravissimo e "suona" il motore col gas e col "Cambiocorsa" a sei marce, che comanda azionando con le dita due levette a farfalla sul volante. Passaggi pedonali, semafori, marcia in colonna: nessun problema, a parte le curve: con una macchina larga 210 cm senza specchietti e lunga 514, vanno prese molto larghe. Il dodici cilindri ha un'elasticità sorprendente: in sesta si va a 50 all'ora con motore a 800 giri senza strappi. Se poi si accelera, il motore riprende con assoluta regolarità.
Finalmente l'autostrada, nessun limite di velocità. L'accelerazione è impressionante non tanto nello scatto da 0 a 100 (3,8 secondi), quanto perché in altri sei secondi tocchi i 200 all'ora. Comprendiamo adesso l'importanza dell'alettone posteriore, che stabilizza la vettura comprimendola al suolo. I freni Brembo a sei cilindretti hanno una potenza direttamente proporzionata al motore: un colpo deciso sui pedali e i quattro "gommoni" Pirelli sembrano artigliare l'asfalto come un uccello rapace.
"Preferire un cambio robotizzato ad un cambio manuale è come preferire una donna virtuale a Monica Bellucci in carne e ossa"