21/8/2009 (7:53) - PERQUISITI ALCUNI UFFICI DELLA CASA DI STOCCARDA Porsche, la procura indaga sull’ex ad Wiedeking Contestato il reato di manipolazione di mercato
ALESSANDRO ALVIANI BERLINO Era quasi sparito dalla circolazione, dopo aver messo a soqquadro la Borsa col suo progetto per acquisire Volkswagen. Ora, a un mese dalle sue dimissioni, l’ex numero uno di Porsche Wendelin Wiedeking torna a far parlare di sé: la procura di Stoccarda sta indagando contro di lui e contro l’ex direttore finanziario di Porsche, Holger Härter. Entrambi sono sospettati di manipolazione di mercato e diffusione di informazioni riservate nell’ambito della scalata a Vw. Come confermato dal costruttore di auto di lusso, ieri mattina alcuni agenti hanno perquisito gli uffici del quartier generale della società a Stoccarda, sequestrando diversi documenti.
A mettere in moto l’operazione è stata una denuncia del Bafin (la Consob tedesca), rimasto incredulo di fronte a quanto accaduto lo scorso autunno. Il 28 ottobre a Francoforte il titolo Vw schizzò fino al record di 1.005 euro, chiudendo in rialzo dell’82%. A innescare il boom fu il panico provocato negli investitori dall’annuncio di Porsche di controllare in totale, direttamente o attraverso opzioni, il 75% di Vw. Ultima mossa di una partita giocata sin dal 2005 a colpi di complessi meccanismi di Borsa e conclusa soltanto il mese scorso, quando Porsche ha gettato la spugna. Oberata di debiti, frenata dalla crisi finanziaria e messa al tappeto dalle manovre del potente capo dei controllori di Vw e co-proprietario di Porsche, Ferdinand Piëch, la società di Stoccarda ha dato il benservito al duo Wiedeking-Härter e accettato la fusione con Vw.
L’operazione è stata finalizzata sette giorni fa. Da allora i titoli Volkswagen hanno perso circa il 40%, sotto il peso delle indiscrezioni secondo cui il Qatar - che ha rilevato da Porsche opzioni sul 17% delle azioni ordinarie Vw e, sembra, anche il 50% delle sue azioni privilegiate - avrebbe pagato la metà del prezzo di mercato per i titoli ordinari Vw. Un calo proseguito anche ieri a Francoforte, anche se attenuato rispetto ai giorni scorsi. Non a caso il Bafin - che aveva già avviato delle indagini in autunno, ma le aveva poi sospese in primavera - sta esaminando ora anche le ultime oscillazioni in Borsa del titolo Volkswagen.
Porsche, dal canto suo, respinge ogni accusa e fa sapere di voler collaborare appieno con gli inquirenti per giungere a un «rapido chiarimento» della vicenda. A Stoccarda provano a concentrarsi sui prossimi passi, visto che Vw va già definendo i primi piani per il suo futuro decimo marchio. Una volta integrata in Vw Porsche dovrebbe lanciare tre nuovi modelli, come una mini-Boxster, una nuova Panamera e un «fratello minore» del Cayenne, ha detto al mensile Manager Magazin il numero uno del gruppo di Wolfsburg, Martin Winterkorn. L’obiettivo, ha aggiunto il manager, è salire entro il 2012-2013 a 150.000 auto vendute all’anno. E non è escluso che nel 2018 saranno 200.000. A titolo di paragone: quest’anno Porsche dovrebbe vendere circa 75.000 vetture. Non solo, ma Winterkorn ha confermato anche il suo interesse per Suzuki.
Secondo Manager Magazin in discussione ci sarebbe una joint venture o l’acquisizione del 10% del costruttore giapponese. Vw dovrà vedersela tra l’altro anche con Renault. A Wolfsburg, comunque, l’interesse per la casa nipponica sembra elevato. Suzuki potrebbe infatti rafforzare il più grande gruppo automobilistico europeo nel segmento in cui arranca di più: quello delle auto di piccola cilindrata.
lastampa.it
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