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TonyH
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Gennaio 11, 2010, 11:05:30 am |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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Un interessante punto di vista, con nuove informazioni: Una buonuscita di importo pari a due anni di cassa integrazione. Questa l'offerta di Yamaha ai dipendenti dello stabilimento di Lesmo, in provincia di Monza, che la casa giapponese ha deciso di chiudere.
Un'offerta generosa, che però non solo non è stata accettata, ma in seguito alla quale lo scontro fra rappresentanti dei lavoratori e l'azienda sembra essersi addirittura intensificato. (...) Veniamo all'offerta di Yamaha: si tratta di un importo non inferiore rispetto a quello che i lavoratori percepirebbero in caso di due anni di Cassa Integrazione Straordinaria. (...)
L'offerta non è stata accettata, e viene da domandarsi come mai visto che appare particolarmente generosa. Non sembra essere l'importo in discussione, ma il fatto che venga erogato dall'azienda piuttosto che dallo Stato sotto forma di Cassa Integrazione.
(...)
Non solo: la cifra offerta da Yamaha ai lavoratori andrebbe ad aggiungersi all’indennità di mobilità erogata dallo Stato (12 mensilità per chi ha meno di 40 anni, 24 mensilità per chi ha più di 40 anni e 36 mensilità per chi ha più di 50 anni). Un lavoratore di oltre 50 anni dunque si beccherebbe 3 anni di stipendio oltre all'equivalente di due anni di Cassa Integrazione. Mica male, verrebbe quasi da dire che conviene essere licenziati piuttosto che essere assunti in certi casi.
(...)
Da http://www.motocorse.com/news/finanza_auto_moto/25839_Io_sto_dalla_parte_di_Yamaha.php#commentiNB: chiude un REPARTO, non l'intera Yamaha Italia. Trattativa conclusa positivamente da http://www.motocorse.com/news/motocordialmente/25939_Yamaha_Italia_accordo_coi_sindacati_per_i_lavoratori_di_Lesmo.php Dopo una lunga e dura trattativa, durata vari mesi e contornata dal risalto mediatico dovuto al contrasto fra i risultati sportivi delle moto Yamaha (hanno sede in Italia e strutture - vincenti - sia della MotoGP che della Superbike) e la volontà invece dell’azienda di chiudere gran parte della sede di Lesmo, trasferendo le attività in Spagna, si è giunti ieri ad una conclusione della questione.
In sostanza alla fine, è stato ottenuto ciò che l’azienda inizialmente sembrava non volere concedere. Al tavolo delle trattative erano presenti rappresentanti della Provincia di Monza e Brianza, ldella Regione Lombardia e del Ministero del Lavoro, che si sono impegnati a concludere la complessa vicenda con un accordo giudicato ora soddisfacente, per tutti i lavoratori. Alla trattativa hanno ovviamente preso parte anche i rappresentanti sindacali ed i vertici aziendali.
Dopo un confronto che è stato anche molto duro, sia nelle trattative, svolte direttamente a Roma, sia nelle manifestazioni presso lo stabilimento di Lesmo (persino il presidente della Provincia, lo scorso 18 dicembre, era salito sul tetto dell’azienda per portare solidarietà agli operai accampati), si è deciso per l’impiego degli ammortizzatori sociali per i 66 dipendenti. La cassa integrazione inizierà da lunedì 11 gennaio.
Parlando di cifre, questa intesa significa per i dipendenti: cassa integrazione di dodici mesi, più altri dodici mesi rinnovabili, per i lavoratori della divisone produttiva (che sono 47). La cassa integrazione per i dipendenti del comparto commerciale, invece, durerà solo un anno. Saranno dati 11mila euro d’incentivo a chi lascerà entro quattro mesi; ottomila euro per chi invece lo farà prima che scadano i 24 mesi. La Yamaha anticiperà infine sei mesi di indennità Inps.Probabilmente sono io che non ci arrivo, ma proprio non riesco a capire in cosa questo accordo sia migliore rispetto alla proposta iniziale...
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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J. C. |
I'm doing my bit for global warming. |
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Gennaio 11, 2010, 11:09:47 am |
Global Moderator, V12, 12792 posts |
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Probabilmente sono io che non ci arrivo, ma proprio non riesco a capire in cosa questo accordo sia migliore rispetto alla proposta iniziale...
Semplice: l'illusione di tornare al lavoro un giorno. Al di là di questo, e premesso che non conosco bene la normativa, la CIG dovrebbe pesare meno sulle casse di YMI, garantire una contribuzione pensionistica praticamente identica al normale (cosa che la "buonuscita" ovviamente non avrebbe dato), e credo che essere in CIG dia delle precedenze in termini di graduatorie di collocamento.
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...bisogna quindi insegnare a governare con la persuasione e il ragionamento, senza mai ricorrere al terrore ed alla superstizione... ------------- SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS ------------- Perché gli squali non attaccano gli avvocati? Cortesia professionale...
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