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Le BMW dotate del propulsore 6 cilindri 3.0 biturbo N54 potrebbero presto subire un maxi-richiamo ufficiale: negli USA è infatti partita una class action gestita dallo studio legale Kershaw, Cutter and Ratinoff, LLC (California) per costringere la BMW ad intervenire sulle magagne del suddetto motore. Gli utenti si lamenterebbero in particolare di una difettosità della pompa del carburante che, a causa dell’elevata pressione di esercizio, tenderebbe a rompersi o entrare in “modalità protezione” con una certa facilità (il pescaggio del carburante viene ridotto al minimo per non compromettere la meccanica stessa: l’auto perde improvvisamente velocità e garantisce solo una potenza minima all’acceleratore). L’altro difetto di cui si lamentano gli assistiti dello studio legale californiano sarebbe il funzionamento del sistema di sovralimentazione: molti utenti denunciano un turbo-lag (ritardo di risposta ai comandi dell’acceleratore) parecchio accentuato ed una marcata rumorosità proveniente dal cofano a pieno regime.
La BMW era già intervenuta su quest’ultimo problema con un aggiornamento software della centralina motore; tuttavia, sebbene la rumorosità a pieno regime sia scomparsa, il lag all’acceleratore è aumentato con perdita di potenza complessiva. Tutto ciò è davvero curioso: nel 2006 BMW aveva lanciato questo 6 cilindri sovralimentato con l’idea di eliminare il fenomeno del turbolag. Ed il motore è stato anche premiato come propulsore dell’anno nel suo segmento. Lo studio legale ha quindi avviato l’istanza ed avvertito la National Highway Traffic Safety Administration di tali problemi, specialmente per quanto concerne l’improvvisa perdita di potenza, anche in condizioni di marcia, con tutti i pericoli che ne conseguono. Attendiamo la risposta legale di BMW.