Patarix |
Alessandro |
|
Gennaio 09, 2022, 17:20:37 pm |
Global Moderator, V12, 12778 posts |
|
Mille chilometri di autonomia con una sola ricarica, appena 1.750 chili a vuoto, una batteria da meno di 100 kWh e un’aerodinamica da record: 0,17 il valore del Cx. Sono queste le credenziali della Mercedes Vision EQXX, protagonista al CES di Las Vegas. Una concept car, certo, ma vetrina e laboratorio della prossima ondata di modelli a zero emissioni della Stella. Se infatti sul mercato sono già arrivate le EQS ed EQE ad alta carica innovativa, a Stoccarda hanno già il cuore oltre l’ostacolo e pensano a come impostare un futuro ancora più avanzato: lo fanno con un prototipo che torna ai fondamentali, mostrando tecnica e ricerca aerodinamica e non solo design e soluzioni futuristiche e lontane dal mondo reale. C'è di più, perché la Mercedes la descrive come una vera e propria anteprima dei modelli futuri ed è pronta a realizzarne una versione marciante che sarà sviluppata nel tempo per fornire preziose indicazioni allo sviluppo dei modelli di serie. Fino a oggi la EQXX ha già percorso 300.000 km virtuali grazie alla simulazione digitale.
Galleria fotografica: https://www.netcarshow.com/mercedes-benz/2022-vision_eqxx_concept/
Oltre 1.000 km di autonomia e meno di 10 km/h/100 km. Trattandosi di una elettrica il capitolato prevedeva soprattutto un primato a livello di autonomia: con la EQS di serie già arrivata a 780 km e 15,7 kWh/100 km qui l'asticella di alza fino ad oltre 1.000 km e meno di 10 kWh/100 km. Per chi è ancora appassionato del ventesimo secolo si tratta dell'equivalente di 1,0 l/100 km, l'ambizioso traguardo che la Volkswagen ottenne con la incredibile biposto XL1 plug-in hybrid a gasolio prodotta in 250 esemplari tra il 2013 ed il 2015 ed omologata per appena 21 g/km nel vecchio ciclo nedc. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo la Mercedes Benz impostato un progetto dal foglio bianco, ribaltando tutti i concetti standardizzati e lasciando ai tecnici, provenienti anche da Formula 1 e Formula E, la libertà di sperimentare. Per prima cosa è stato deciso di non lavorare sulla capacità della batteria, ma di dare priorità a tutto quello che le circonda: densità energetica, aerodinamica, riduzione degli attriti, sviluppo software e massa totale, senza dimenticare la sostenibilità.
Dal foglio bianco a 1.750 kg totali. La piattaforma anticipa la futura MMA e adotta la nuova fusione strutturale posteriore in alluiminio Bioneqxx, mentre le batterie da meno di 100 kWh con impianto elettrico a 900 volt pesano il 30% in meno (495 kg inclusa l'elettronica di controllo OneBox) ed occupano il 50% in meno di spazio rispetto alla generazione attuale utilizzata sulla EQS. La sinuosa carrozzeria in alluminio alleggerito MS1500 in tinta alubeam silver con accenti rose gold e ruote posteriori carenate, che richiama alle auto da corsa ed ai prototipi dell'Heritage del marchio, ha permesso di raggiungere un coefficiente di drag di soli 0,17 (contro gli 0,2 della EQS presa come benchmark) e molti componenti sono stati prodotti in stampa 3D. Sono fondamentali inoltre i risultati ottenuti con i pneumatici Bridgestone da 20" a bassa resistenza con cerchi in magnesio, con i dischi freno alleggeriti, di alluminio, che riducono del 90% l'emissione di polveri, con le prese d'aria attive, con il diffusore posteriore mobile e con i 117 pannelli solari sul tetto con batterie al litio specifiche, capaci da sole di fornire fino a 25 km extra di autonomia per ogni carica. Il risultato è una vettura che pesa in ordine di marcia 1.750 kg, contro i 2.510 a vuoto della EQS, anche se le dimensioni del prototipo sono più raccolte: sappiamo che il passo è infatti di 2,8 metri, mentre lunghezza e larghezza non sono note. In realtà ci sono moltissimi dettagli che danno la misura dell'approccio al progetto: le carreggiate posteriori sono infatti ridotte di 50 mm rispetto all'anteriore e la sezione frontale stessa è più piccola rispetto a un modello compatto come la Mercedes-Benz CLA.
Le prestazioni non sono la priorità. La Mercedes non parla di prestazioni, ma si limita a dire che il motore elettrico eroga circa 150 kW (204 CV): il dato fondamentale è che il 95% di questa potenza raggiunge effettivamente le ruote grazie al lavoro di ricerca di lubrificanti, gestione delle temperature, materiali e riduzione degli attriti su tutti i componenti del powertrain. L'elettronica di potenza è quella della AMG One e deriva quindi dal mondo della Formula 1, mentre il motore elettrico è singolo.
I materiali di domani. Gli interni, ai quali si accede attraverso le portiere realizzate con un mix di Cfrp e Gfrp (compositi a base rispettivamente di fibra di carbonio e di fibra di vetro), sono votati al minimalismo e sono ispirati a elementi naturali, inoltre sono interamente rifiniti con materiali riciclati, rinunciando a qualsiasi elemento di origine animale. Troviamo per la prima volta l'applicazione di prodotti innovativi come la bio-seta AM Silk, il rivestimento vegano Mylo che replica le sensazioni della pelle ottenuto dalle radici dei funghi, la microfibra DesertTex ottenuta dai cactus e i tappetini in fibra di bambù. L'abitacolo viene riscaldato da una pompa di calore che adotta una nuova tecnologia capace di raccogliere calore dal powertrain e di sfruttare anche uno scambiatore esterno a contatto con l'ambiente, migliorando così l'efficienza alle basse temperature con un minore consumo di energia.
La rete neurale consuma di meno. Per l'infotainment la Mercedes-Benz ha sviluppato una interfaccia che evolve ulteriormente il concetto dell'attuale MBux Hyperscreen. Si tratta infatti di sistema basato su una rete neurale sviluppata secondo il concetto del neuromorphic computing, che replica il funzionamento del cervello umano e consuma energia in base al carico di calcoli ed informazioni richieste, pur offrendo prestazioni decisamente superiori. La Casa tedesca ha sviluppato questo sistema in collaborazione con la californiana BrainChip con il preciso intento di aumentare l'efficienza senza rinunciare alle prestazioni ed entro pochi anni potrebbe portare soluzioni simili sui modelli di serie.
Jelinek parla da uno schermo da 47,5 pollici. Gli utenti comunicano con il veicolo attraverso un unico schermo mini-led che occupa l'intera larghezza della plancia con una dimensione di sviluppo di 47,5 pollici e risoluzione 8k. Qui è integrato Jelinek, l'assistente virtuale che non solo gestisce le funzioni di bordo, ma si occupa anche di fornire solo le informazioni importanti ai passeggeri nel momento in cui esse sono utili per aumentare il confort secondo un nuovo concetto di lusso già espresso dal concetto Zero Layer dell'MBux attuale. La navigazione viene proiettata sullo schermo in tempo reale con immagini 3D e dettagli fino ad uno zoom di 10 metri sulla mappa con modifiche continue alle immagini per offrire la massima precisione con la minima distrazione per il guidatore. Anche l'impianto audio è stato infine ripensato in funzione dell'efficienza: il sistema offre una esperienza 4D a basso consumo grazie al numero inferiore di diffusori posizionati vicino ai passeggeri per ridurre lo spazio che le onde sonore devono percorrere. I sedili integrano infatti gli altoparlanti nei poggiatesta, mentre i bassi sono trasmessi direttamente sulla seduta e vengono utilizzati anche per l'invio di messaggi acustici al guidatore, al pari del feedback aptico. In questo modo si ottengono anche più facilmente sound zones separate per ogni passeggero, offrendo così esperienze diverse per ognuno.Fonte: https://www.quattroruote.it/foto/2022/01/03/mercedes_benz_vision_eqxx_2022_.html« Ultima modifica: Gennaio 09, 2022, 17:22:38 pm da Patarix »
|
|
Panama: "Where the World meets"
|
|
|