Valentino con oltre 20 milioni è lo sportivo italiano più pagato Nel 2005 dietro il campione Yamaha ci sono Vieri e Del Piero Il pallone superato dai motori Rossi guida la classifica dei ricchi Nelle prime posizioni della classifica anche Trulli e Fisichella di ANDREA PASSERINI
ROMA - Valentino? Chiamatelo Paperone Rossi. Il campione del mondo non mette in fila solo Gibernau e Biaggi, ma anche tutti gli sportivi italiani. Nel gran premio del reddito, non c'è gara: sgomma con il suo 46, e con un'impennata mette un abisso fra sé e gli altri. Al suo attivo, nel 2004, almeno 20,1 milioni di euro: poco meno di 40 miliardi di vecchie lire, come dire più di 50 mila euro ogni giorno dell'anno che si sta per chiudere.
O se preferite, 2.200 euro l'ora, anche quando riposa tra un continente e l'altro. E siccome c'è chi invece parla di un fatturato di almeno 23 milioni di euro, tutto andrebbe persino ricalcolato al rialzo. Se sbarcherà in Formula Uno, dopo gli assaggi di questi ultimi mesi nel rally e gli auspici di Montezemolo, sarà meglio prendere un pallottolliere e rifare tutti i conti. Nessun italiano è mai stato pagato quanto lui. Valentino riceve 9 milioni dalla Yamaha (ingaggio che val bene il mondiale, dopo anni di sconfitte), e altri 4,5 di premi per il trionfo in faccia alla Honda sua ex. Aggiungeteci 6,6 milioni di sponsorizzazioni da cinque grandi marchi.
Lo possono solo guardare a distanza gli altri: Bobo Vieri, secondo con 10,8 milioni, poco più della metà - 7,5 milioni di ingaggio da Moratti e 3,3 di abbinamenti pubblicitari - e Alex Del Piero, a 9,1 milioni (quasi 7 da contratto con la Juve e 2,4 dagli sponsor). Hanno di che consolarsi, in tempi magri di soddisfazioni: saranno sulla graticola, in conflitto col mondo, ma resta sempre un bel vivere.
Certo, briciole, se pensiamo a Tiger Woods e Schumi, 80 milioni di dollari ciascuno nel 2003 (75 milioni di euro o giù di lì); o a quanto raccolgono Jordan - sì, anche adesso che ha smesso - e Beckham, forse il simbolo più eclatante del merchandising e della commercializzazione (fuori da Manchester, non ha alzato troppo le mani al cielo). Attenzione, David: Valentino, nella sua corsa da novello re Mida, ti vede, anzi è in scia a pochi milioni di distanza.
I conti in tasca alle star italiane vengono da StageUp. com, che ha fotografato la ripartizione fra ingaggi, sponsorizzazioni, premi, e altri introiti, perché piove sul bagnato, da questo punto di vista. Cachet, gettoni per serate e manifestazioni, contratti con tv e radio. Manna per procuratori, agenti e per il vasto indotto che vive e prospera attorno ai campioni come alle rockstar.
Totti, principe di Roma, si ferma, si fa per dire, a 6,6 milioni, due terzi dall'ingaggio dei Sensi e l'altro dagli sponsor. Batte Trulli, che però dagli sponsor ha solo 80mila euro, a fronte dei 4,6 milioni di ingaggio della Renault, ma adesso è alla Toyota. Nella ideale staffetta tra calcio e motori, seguono Maldini, bandiera del Milan: 4,4 milioni (2.5 di ingaggio e 1.9 dagli sponsor), e l'altro romano Giancarlo Fisichella, appena passato alla Renault, che guadagna 3.8 milioni (2.3 di ingaggio e 1.5 dai contratti pubblicitari.
(repubblica.it, 24 dicembre 2004)
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