Esattamente due settimane fa, dopo una riunione avvenuta a Monaco con Christian Horner, direttore sportivo della Red Bull, e Ron Dennis, patron della McLaren, la FIA aveva annullò ogni possibile provvedimento contro i team gommati Michelin che non avevano preso parte al Gran Premio degli Stati Uniti, comunicando, attraverso il suo Senato, che qualsiasi forma di penalizazzione sarebbe stata ritenuta poco appropriata, considerando le squadre di fatto incolpevoli.
Tutto sommato è stata la decisione più giusta per il bene dello sport, ma con l'entourage di Max Mosley sempre pronto a vigilare sull'operato della Michelin, sia sul piano delle sicurezza che in relazione al dovere di risarcire gli spettatori di Indy. Nel contesto generale quindi l'unico vero imputato è stato il Bibendum, ma secondo i più maligni, dietro alla sospensione di ogni pena verso le squadre, ci sarebbe una sorta di obbligo: abbandonare Clermont-Ferrand e rivolgersi al Giappone, alla Bridgestone quindi.
Che la Red Bull sia indirizzata verso questa direzione, non è tutto sommato una sorpresa, visto l'accordo di fornitura dei propulsori Ferrari (che non cambierà fornitore di pneumatici) a partire dal 2006. Che lo facciano anche altri, forse lo è un po' di più.
La Toyota si è affrettata a smentire ogni ipotesi attraverso le parole, riportate da Autosport, del direttore tecnico Mike Gascoyne: "Se guardate la situazione attuale, appare chiaro che non sarebbe logico un cambiamento". Di certo, comunque, non ci saremmo aspettati a luglio di ottenere una conferma.
Rivelazioni tuttavia arrivano direttamente da un portavoce della Bridgestone, che non nasconde contatti con cinque formazioni attualmente partner della Michelin. E oltre alle due già citate, ci sarebbero, oltre alla Williams (che con l'arrivo dei motori Cosworth sarà davvero rifondata sotto il profilo tecnico), addirittura Renault e McLaren, che a quanto pare, a Hockenheim avrebbero avuto qualche dialogo con nomi di spicco del costruttore del Sol Levante.
Potenzialmente quindi sono solo BAR e Sauber ad essere legate con ogni sicurezza alla Michelin. Non è scontato che in Francia perdano in un anno solo la bellezza di cinque formazioni, ma sicuramente qualcuna di esse salterà la barricata. Si può giungere di conseguenza a un certo livellamento dei valori in campo determinati dalle coperture, senza dimenticare che dalla prossima stagione avremo vetture rivoluzionate rispetto a quelle attuali (più piccole, con i V8 da 2.4 litri), e un sistema di qualifiche non necessariamente basato sul giro secco, da sempre tallone d'Achille dalla Bridgestone. Tutti fattori pronti a mescolare le carte in gioco.
C'è chi parla di un modo da parte della Federazione per mettere fuori gioco in sordina la Michelin, "rea" di aver dato vita negli States ad uno dei momenti più bassi nella storia della categoria regina. Questo difficilmente lo sapremo, ma con il tempo avremo semplicemente l'opportunità di capire se tutto ciò si avvererà sul serio...
Di: Jacopo Rubino
http://www.racingworld.it/f1/notizia2.php?idtitolo=4251...e se fosse vero? Non è che così si rimescoleranno le carte e ritornerà lo spettacolo?
E' sicuro che con il "monopolio" delle vittorie da parte della Michelin non ci guadagna nessuno.