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mauring
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jimb0 |
Harry, hol schon mal den Wagen! |
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Giugno 22, 2007, 10:55:15 am |
Utente standard, V12, 9563 posts |
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Dai, io non l'ho mai pensato, mi sorprendono davvero queste parole, da me non mi pare di aver mai sentito parlare di motociclisti, parlando genericamente, con accezione negativa, meno male che siamo noi isolani ad essere indietro quoto. mai sentita questa accezione negativa del termine motociclista.
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mauring |
Il gas si espande nel vuot(t)o |
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Giugno 22, 2007, 11:02:19 am |
Utente standard, V12, 46905 posts |
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Faccio un esempio: Domenica ero a una festa coi bambini, Luca aveva la mitica maglietta "My Daddy is a Biker". Una tipa di nostra conoscenza ci ha chiesto cosa volesse dire, quando gliel'abbiamo detto ha risposto "ma è vero?" con faccia più o meno schifata. E che cazzo, mi conosci, lo sai chi sono, non bevo, non mi drogo, non vado a puttane, non sapevi che avessi una moto ma basta questo per uscirtene schifata? Porcogiuda, manco ci fosse scritto "My daddy is a pusher"...
Mi e' successa la stessa cosa con la maglietta : "Mio papa' lavora nelle assicurazioni"
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&re@ |
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Giugno 22, 2007, 11:06:29 am |
Utente standard, V12, 77586 posts |
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Loggato
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stefanonegri |
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Giugno 22, 2007, 11:37:38 am |
Utente standard, L4, 242 posts |
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E' ora che anche in Italia cambi la mentalità e potrà cambiare solo con sentenze giuste e pesanti, non certo fino a quando ci sarà la figura dell'omicidio colposo e del privilegio per il colpevole e non per la vittima che non c'è + e mai potrà essere risarcita. Da qualche anno in svizzera e in germania alcuni giudici hanno emesso sentenze di omicidio volontario per casi analoghi. Quando una persona, sia essa alla guida di un'auto o di una moto, porta la stessa ad una velocità talmente elevata, rispetto, non solo al limite determinato dalle condizioni stradali in quel momento, (passi pedonali, auto in doppia fila, camioncini fermi, consistenza del traffico), che il guidatore deve essere in grado di valutare in modo prudenziale rispetto alle proprie capacità, ma anche rispetto al limite previsto dal codice e segnalato con appositi cartelli lungo la strada o con apposita legge comunicata alla popolazione, (in sostanza il codice della strada), quella persona accetta come effetto del suo comportamento la morte eventuale di una o + altre persone, essendo consapevole che non potrà fermare il suo mezzo in tempo o fargli raggiungere una velocità sufficientemente bassa da ridurre al minimo l'impatto negativo per la vittima. In tal caso non si può + parlare di omicidio colposo, che è quello che capita per un evento imprevedibile durante l'attività di guida ma di un risultato previsto ed accettato dal guidatore. In altre parole se un'auto percorre la via mecenate a milano a 200 all'ora e uccide il pedone sulle striscie, il fatto va al di la dell'evento fortuito, del caso, ma diventa una conseguenza prevedibile ed accettata dal guidatore allo stesso livello di colui che spara in mezzo alla folla, non vuole colpire una persona in particolare ma accetta la morte eventuale di una o + persone come risultato della sua azione. Personalmente sono pienamente d'accordo con queste sentenze. In passato ho guidato moto di tutti i tipi per 15 anni e so bene che se apro il gas all'inizio di un rettilineo non fermerò la moto in caso di ostacolo imprevisto o anche in caso di ostacolo previsto ma improvviso. SE arrivo a 130 orari in prossimità delle strisce so bene che anche frenando alla disperata la moto non si fermerà. Quindi non ho mai aperto il gas sui rettilinei cittadini e in prossimità delle strisce pedonali, che si vedono a distanza di almeno 100 metri, con un camioncino che mi copre parte della visuale, rallento subito non apro il gas. Ma sappiamo tutti che quando il bus si ferma ci sono guidatori che affiancano il bus, rallentano per vedere se davanti al bus c'è un pedone e poi passano, molti altri non lo fanno, sorpassano il bus e tirano dritto, se poi ci sono le righe e sta passando il pedone.....accettano il rischio. Quando perdono però è giusto che paghino, se poi le vittime come in questo caso sono quattro, mi pare giusto che si faccia almeno qualche anno di galera. Ma siccome siamo in italia, tra patteggiamento, indulto, e condizionale tra due anni lo vedremo di nuovo in sella ad una moto. Lo trovo profondamente ingiusto, ha distrutto quattro vite e due famiglie.
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