IL CASO DEL PICCOLO TRAVOLTO E UCCISO A BORMIO RIPORTA IN EVIDENZA UN FENOMENO GRAVE
La pirateria stradale diventi reato doloso
Nel 2004 ci sono state 11.110 omissioni di soccorso. Nei primi mesi del 2007 già 26 episodi arrivati in cronaca
Il caso del piccolo travolto e ucciso a Bormio sulla pista ciclabile da un giovane che guidava un ciclomotore, riporta ancora una volta alla luce un fenomeno poco monitorato: quello della pirateria stradale. Gli ultimi dati ufficiali sono del 2004, lontanissimi dalla realtà odierna: 11.110 delitti di omissione di soccorso, 8.176 contro ignoti, 910 condanne (di cui 118 inflitte a donne). Secondo l'osservatorio Asaps-il Centauro nei primi tre mesi del 2007 sono stati 26 gli episodi gravi dei quali il 61,5% mortali mortali, in maggioranza accaduti di notte (65,4 per cento).
IDENTIKIT - Identikit del pirata: nella maggior parte di casi uomo, di età compresa tra i 18 e i 44 anni. «La pirateria stradale», spiega Giordano Biserni (presidente dell’Asaps), «suscita un grave allarme sociale, è l'espressione peggiore della violenza e del cinismo sulle strade, visto che una patente vale più di una vita. Ma è un fenomeno assolutamente poco monitorato, poco conosciuto. La raccolta degli elementi conoscitivi è insufficiente e frammentaria. Serve subito una banca dati che permetta di capire, interpretare e affrontare la peggior manifestazione di violenza perpetrata sull'asfalto. Dei 26 ultimi casi che citiamo», dice ancora Biserni, «solo in due casi il pirata della strada era sotto l’azione dell’alcol: ma questo è perché il pirata viene individuato nei giorni successivi l’incidente, quando l’effetto dell’alcol è finito. Quindi chiederemo che l’automobilista sopreso a uccidere sulla strada guidando sotto l’influsso dell’alcol o della groga non sia accusato di omicio colposo ma doloso. Le pene, oggi, sono sostanzialmente inique: da tre mesi a tre anni. Un incensurato, praticamente, non resterà in cella, se mai ci andrà, molto a lungo. È un fenomeno di portata impressionante che, dunque, deve essere contrastato con tutti i mezzi possibili. Difficile, purtroppo, sapere quante persone restano uccise in Italia in relazione a questo fenomeno, che per dimensioni qualcuno dovrà decidersi a monitorare».
REATO DOLOSO - Biserni ha ragione: il tema dell'omicidio stradale con l'ipotesi, in questi casi, di reato doloso è assolutamente da affrontare. Nel corso del 2004 le persone condannate per omissione di soccorso sono state in tutto 910, 118 delle quali di sesso femminile; uno solo aveva un'età compresa tra i 14 e i 15 anni. Il grosso dei pirati, in questo caso, era di età compresa tra i 18 e i 24 (236 condannati), tra i 25 e i 34 (270) e tra i 35 e i 44 (in tutto 153 condanne). Meno rilevanti le classi d'età più avanzate: tra i 45 e i 54 anni sono state pronunciate 98 condanne, che divengono 88 nei confronti di imputati tra i 55 e i 64. Gli over 65 hanno totalizzato in tutto 64 episodi.
SCAPPARE - «Tutto quello che la statistica ufficiale offre», conclude Biserni, «sta in poco meno di 5 righe: nessun accenno al tipo di strada, all'orario o alla collocazione geografica degli eventi, alla nazionalità dei colpevoli accertati. Uno studio portato avanti dal nostro osservatorio Asaps-il Centauro, aveva preso in esame 26 episodi gravi di pirateria registrati nel periodo gennaio-marzo 2007: 61,5% degli episodi sono risultati mortali, avvenuti in larga parte dei casi (65,4%) in ore notturne. La metà esatta dei pirati era stata identificata, e la partecipazione di automobilisti stranieri aveva avuto un ruolo attivo nel 19,3% dei casi». Si scappa, dopo aver provocato un incidente: ma perché? Per fuggire dalle responsabilità, perché si è bevuto, perché si sono assunte sostanze, perché si ha paura di perdere la patente, perché la vettura non è coperta da assicurazione, oppure si ha un falso tagliando e certificato. «Perché sulla strada - è l’amara osservazione di Giordano Biserni - la vita sembra valere zero».
ETILOMETRI - Intanto sulla Fianziaria sono stati stanziati 7 milioni di euro per fornire nuove strumentazioni alle pattuglie (in primis Polstrada e Carabinieri) che effettueranno i controlli su strada. Arriveranno 790 nuovi etilometri che potranno permettere la constatazione immediata della condizione di abuso da sostanze alcoliche previsto dall’art. 186 del Codice della strada, con certificazione legale. Questi nuovi strumenti consentiranno, insieem agli altri già in funzione, di quintuplicare i controlli sulle strade, portandoli a 2 milioni e mezzo l'anno. Fra i 790 etilometri, sono compresi cento Provida, gli strumenti più temuti dai pirati della strada perché l’infrazione viene filmata e registrata, il trasgressore viene immediatamente raggiunto, fermato e identificato. I nuovi etilometri saranno prevalentemebnte utilizzati sulle 12 strade più pericolose d'Italia. Che sono (fonte Asaps) :
1. SR 148, PONTINA (LAZIO), Km 109
2. SS 13, PONTEBBANA (VENETO), Km 63
3. SS 16, ADRIATICA (EMILIA-ROMAGNA), Km154
4. SS 53, POSTUMIA (VENETO), Km 116
5. SR 213, FLACCA (LAZIO), Km 36
6. SS 7QUATER, DOMIZIANA (CAMPANIA), Km 55
7. SR 415, PAULLESE (LOMBARDIA), Km 74
8. SS 309, ROMEA (VENETO), Km 71
9. SS 32, TICINESE (PIEMONTE), Km 33
10. SS 7, APPIA (LAZIO), Km 156
11. SS 309, ROMEA (EMILIA-ROMAGNA), Km 56 •
12. SS 38, DELLO STELVIO (LOMBARDIA), Km 124
Nestore Morosini
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_10/pirati_strada_morosini.shtml