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Per quanto riguarda l'amore per i rally , nonostante molto sia cambiato da quando ho visto la prima corsa in vita mia nel 1980, questo è rimasto. Ricordo le prime gare che ho visto e mai dimenticherò le nottate passate ad aspettare il passaggio delle macchine radunati attorno ad un falò di pneumatici usati o le assistenze atte dagli amici lungo in ciglio della strada alla luce delle pile o dei fari delle macchine degli amici degli amici(e non delle assistenze megagalattiche che ci sono adesso). Ed i piloti? Che dire erano più umani e meno montati, ti aggiravi nelle "assistenze" e non ti cacciavano, ti chiedevano una sigaretta e tu gli porgevi il pacchetto orgoglioso, gli chiedevi di farti sedere anche solo sul sedile del naviga (mai mi sarei osato di chiedere di sedermi sul sedile di sinistra) e non dicevano mai di no e poi si parlava e si scherzava anche tra colleghi. Ora? già il pivello debuttante e tutto l'entourage hanno tutti la stessa divisa, ti guardano come se fossi un essere inferiore e se ti avvicini troppo hanno gli "amici" che ora sono diventati "gorilla" che ti spostano in malo modo.
Non vado oltre per non offendere le nuove generazioni ma nonostante tutto.... il rally è rimasto nel sangue
La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso (Miky Biasion)