Da 4R:
Quelle che vedete qui accanto sono le prime immagini dei nuovi Peugeot Partner e Citroën Berlingo, seconda generazione dei fortunati furgoni francesi presentati nel 1996 (in Italia il Peugeot era conosciuto come Ranch).
In vendita in primavera, Partner (prima e seconda foto) e Berlingo (ultime due immagini) saranno disponibili nella versione furgone e in quella per il trasporto di persone. Inizialmente affiancheranno i modelli attuali, che resteranno in listino come proposta base con i nomi di Ranch e Berlingo First.
I due nuovi "cugini", costruiti sulla stessa meccanica, si differenziano fra loro soprattutto nel frontale. Lo stile esterno somiglia a quello che contraddistingue i loro rispettivi "fratelli minori", Bipper e Nemo, visti al recente Motor Show di Bologna.
La versione "da famiglia" ha i sedili della seconda fila indipendenti, mentre quella commerciale offre un volume di carico di 330 metri cubi e una lunghezza utile di 1,8 metri, che diventano 3,7 metri cubi e tre metri di lunghezza se si sceglie la cabina modulabile.
Per quanto riguarda i motori, sarà disponibile senz'altro un turbodiesel HDi di 1.6 litri da 110 CV con filtro antiparticolato.
Da motorbox.com
LANCIA IN RESTA Dopo aver concentrato nel 2007 la maggior parte degli sforzi sul marchio Fiat, nel 2008 il Gruppo torinese si rimboccherà le maniche per rilanciare come si deve anche i brand Alfa Romeo e Lancia. Il lavoro sarà complesso e articolato e culminerà con il lancio di modelli inediti strategicamente molto importanti, come la Junior nel primo caso e la nuova Delta HPE nel secondo. Il tutto senza dimenticare però l’ordinaria amministrazione, ovvero il costante aggiornamento della gamma esistente.
STAR AL TRUCCO Dopo la Musa, protagonista in autunno a Francoforte e a Bologna, tocca ora alla Phedra passare al trucco e rifarsi il look in vista della passerella che l’attende al Salone di Bruxelles, dal 17 al 27 gennaio. Gli interventi al frontale ricalcano quelli giù visti sulla sorella minore. Nel muso spicca una nuova calandra che ha un aspetto più importante, con i listelli più radi e messi in evidenza da un filetto cromato. Per la serie non sarà tutto oro quello che luccica ma anche i metalli un po’ meno nobili fanno la loro figura.
ADOZIONE INTERNAZIONALE La novità più succosa per il nuovo anno si trova però sotto il cofano. La Phedra vede infatti allargarsi la gamma motori con l’ingresso in listino del diesel 2.2 con doppio turbocompressore sequenziale parallelo. Questo motore di cognome fa Multijet, anche se per onestà bisogna ricordare che da signorino, prima di accasarsi con questa Lancia, era un HDi e quindi di famiglia PSA, Peugeot-Citroën. Il tutto senza dimenticare che nelle sue vene scorre anche un po’ di sangue Ford, partner dei francesi nel progetto di questo motore, che può essere abbinato a un cambio manuale o a uno automatico, sempre a sei marce.
GIOCO DI SQUADRA A prescindere dalla sua genealogia, questo 2.2 adotta soluzioni tecniche raffinate. In pratica le due turbine, piuttosto piccole e assolutamente identiche tra loro, fanno gioco di squadra. Una prima inizia a spingere da subito, assicurando prontezza ai bassi regimi grazie alla sua bassa inerzia. La seconda dà man forte alla socia a partire dai 2.600 giri e le due remano all’unisono fino all’intervento del limitatore.
CHE NUMERI! La scheda tecnica parla di una potenza massima di 170 cv a 4.000 giri e di un picco di coppia di 370 Nm a soli 1.500 giri. In questo caso, però, più che il valore di punta, stupiscono i dati intermedi: 200 Nm a 1.000 giri e 355 a 3.000 giri sono numeri che la dicono lunga sulle doti di tiro di questo biturbodiesel. Una volta su strada, la Phedra 2.2 non delude né i maratoneti delle autobahn, con una velocità di punta di 200 km/h, né i paparini bruciasemafori con uno scatto da 0 a 100 in 10 secondi netti.