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Il momento è finalmente arrivato: Freddy Loix può scendere dalla sua Skoda Fabia S2000 ed esultare per il settimo sigillo personale al Rally di Ypres. Il belga, che all'età di 40 anni è stato l'unico “ufficiale” della Casa della Freccia Alata a rimanere in competizione, ha fatto prevalere tutta la sua esperienza non commettendo mai un errore né è stato mai tradito da un guaio meccanico o tecnico. Insomma, di un altro livello. L'edizione 2011 verrà ricordata anche per i numerosi colpi di scena a cominciare dal botto che ha silurato Jan Kopecky appena dopo lo shakedown oppure il fuori pista di Neuville e Mikkelsen nella prima speciale, la rottura del motore sulla Peugeot di Magalhaes, la foratura a Wilks, i KO dei belgi Pieter Tsjoen e Bernd Casier mentre erano in terza posizione durante la seconda ed ultima giornata. Un motivo in più per lodare il settimo successo nel feudo fiammingo per Freddy Loix, il quale con questo risultato si è portato in testa al campionato con 70 punti contro i 67 di Bryan Bouffier. Il francese era partito col freno a mano tirato poi si è sciolto correndo come suo solito fare, ovvero di astuzia senza mai portare al limite la sua Peugeot 207 ufficiale. Bouffier ha completato le 18 prove con un ampio ritardo di 1'41”6. Grande podio per il giovane olandese Hans Weijs, vera autentica rivelazione del Rally. A ridosso del podio il polacco Michal Solowow che si è aggiudicato la gara dal punto di vista dell'Europeo sul “nostro” Luca Rossetti finito nono tra gli applausi del pubblico belga per aver quasi rotto il motore ieri ed essersi ripreso nonostante una foratura e qualche altro problema al parco assistenza. Belgio protagonista in positivo non solo con Loix ma anche con Patrick Snijers e la sua MINI Cooper in quinta posizione. Il forcing finale ha permesso a Guy Wilks di strappare il sesto posto a Karl Kruuda. Punti importanti per il britannico. Ottavo Toni Gardemeister su Luca Rossetti e Bernhard ten Brinke che ha completato la top 10. Un vero peccato non aver visto più in azione Giandomenico Basso, il quale con la sua Proton avrebbe potuto ambire anche alla top 5 dopo tutti questi colpi di scena.