Io credo che in questi tempi di vacche magre per una casa automobilistica sia più redditizio vendere con lo sconto un modello che ha ancora qualcosa da dire, piuttosto che spendere milioni di Euro per svilupparne uno nuovo, con la quasi certezza di non recuperare gli investimenti. In tempi di crisi la gente bada al sodo, si cambia la macchina per necessità e non per sfizio, e lo sconto assume un altro significato. Non mi stupirei di leggere che alcuni modelli vengono ritardati con la speranza che al momento del lancio la crisi volga alle spalle e ai consumatori sia tornata la voglia (e la possibilità) di spendere.

Io questi discorsi proprio non li concepisco, cioè proprio non capisco come si possano anche solo pensare!

Solo se non si crede più nel prodotto si può fare una scelta del genere, tipo "sò che tra 2 annni smetto di produrre , vado sino ad esaurimento progetto" , ma sennò è una scelta suicida.

LAvorare sul prezzo su un prodotto pur sempre emozionale come l'auto non và mai bene.

Bisgona sempre avere modelli freschi e tecnologici , in linea coi moderni standard e di progettazione e produzione e di veicolo!!!


Da te Phormula mai mi sarei aspettato questa tattica attendista / difensivista a oltranza.

Chi si ferma è perduto, sopratutto quando la velcità del busniess è cosi elevata!

Il mercato lo fanno i numeri, e il bilancio delle aziende lo fa la differenza tra entrate ed uscite.
Non credo di dover essere io a spiegartelo.

Avere modelli freschi e tecnologici , in linea coi moderni standard e di progettazione e produzione e di veicolo significa spendere per progettarli, svilupparli e attrezzare le linee per produrli. E tu sai meglio di me quanto costa sviluppare una nuova vettura. Poi bisogna venderli, ad un prezzo che permetta di rientrare dei soldi spesi. E perchè ciò accada serve che ci siano consumatori disposti ad allargare il portafoglio e pagare questo prezzo. In tempi di crisi questo tipo di consumatore scarseggia, perchè quando i soldi sono pochi, si mettono da parte le emozioni e si ragiona con il portafogli. Come uno che va al ristorante e legge il menù da destra verso sinistra. Questo vale soprattutto in un segmento come il b, dove è massima la percentuale di vendite a privati. Se la tua vecchia segmento b è arrivata a fine carriera e i soldi sono quelli che sono, non vai a caccia dell'ultimo gioiello della tecnologia che costa il 25% del vecchio modello.

Il successo, o meglio la "seconda vita" di modelli "obsoleti" per gli standard pistoniani, come la 206, la Clio o anche la vecchia Punto, ma anche della stessa Dacia, che ricicla tecnologia Renault, secondo me sono indicativi del fatto che esiste una percentuale non significativa di clientela a cui basta una buona macchina che faccia il suo dovere e non l'ultimo grido della tecnologia. La cara, vecchia, frugalità che molta gente sta riscoprendo, per scelta o per necessità.

A questo punto una casa automobilistica ha di fronte una scelta, lancia il nuovo modello, sperando che ci siano abbastanza clienti disposti a pagare il prezzo pieno, o ritarda il progetto e nel frattempo allunga di un anno la vita di quello esistente, del quale ha già ammortizzato i costi di sviluppo e quindi sul quale può permettersi una scontistica maggiore? Ai posteri l'ardua sentenza.

Aggiungo che mentre nei decenni passati il salto generazionale era molto evidente, e invogliava a spendere di più per il nuovo modello.

Passare dall'850 alla 127 era un balzo in avanti. Così ancora di più tra la 127 e la Uno FIRE. O tra la Uno, e la Punto col servosterzo e climatizzatore.

Oggi la 208 è molto bellina, ma cosa invoglia un non appassionato a preferirla a una 207 fortemente scontata? Auto del 2005, e che ha già tutti gli optional moderni?

IMHO hai sbagliato esempio perchè hai preso l'unica del segmento che ha provato a mettere qualcosa di nuovo in campo, sia negli interni (volante piccolo, posizione di guida diversa, strumentazione concepita in modo innovativo, sistema multimediale di serie praticamente su tutti i modelli) ma anche negli esterni (ritorno a misure sotto i 4 metri, linea più sportiva), ma se prendiamo tutte le altre concorrenti sono assolutamente d'accordo con te!

Il tempo ci dirà se la strategia Peugeot è stata vincente, ovvero uscire con un modello nuovo nel mezzo della crisi, o se la clientela preferirà modelli con qualche anno sulle spalle ma venduti con forti sconti. A proposito di novità, la Panda nuova come sta andando? Ne vedo in giro pochissime, la mia collega era andata per acquistarla e alla fine ha preso quella vecchia.

forse non ci siamo capiti , quella è la strategia di chiunque crede nel futuro del mezzo automobile!!

Vedi nuova clio che sarà nei concessionari in autunno! Reanualt poi ha anche zoè ad esempio sempre nel B!

Citroen si è pure sdoppiata, ds3 e c3 nel segmento!

YAris nuova pure hybrida

Ford ha una fiesta recente

Vag idem



Penso che la tua tattica la disse solo un marchionne nel 2009..... e vedi dove sono con panda nuova fuori ypsilon altrettanto, appena son pronte le fanno uscire.

Ad esempio parliamo della B Fiat la Punto e dei suoi restyling ?? E di quando arriverà il nuovo progetto

Chi non investe o non vole farlo perchè smetterà di produrre auto, o semplicmente non ha i soldi per farlo!!

Poi Phormula sai bene che ad esempio un pianale condiviso porta cosi tanti vantaggi che è utile riprogettare ttuto, vedi mqb vag!!

Sei tu che ti lamenti della mancanza di novità nel segmento b.

Io se dovessi cambiar macchina in questo momento, la novità è l'ultima cosa che prenderei in considerazione, non dico che farei il giro dei concessionari vicino a casa e prenderei il modello che mi da di più con meno soldi, ma di sicuro non spenderei 2-3 mila euro in più per avere l'ultimo modello. E penso di non essere l'unico a sentire sul collo il fiato della crisi e ad aver cambiato le sue abitudini di consumo di conseguenza.

Poi, personalmente, credo che l'industria europea dell'automobile abbia gli anni contati. Quando la Cina incomincerà a produrre automobili a standard occidentale, e prima o poi ci arriveranno, le automobili faranno la fine degli elettrodomestici. Prodotti di fascia bassa in mano ai cinesi, magari rivenduti con marchio europeo, e produzione locale solo per l'alto di gamma.