Non è sopravvissuto alla terribile caduta al Gp di Suzuka Moto: è morto Kato dopo 13 giorni di coma Capirossi: «Grande tristezza». Agostini: «Forse è meglio così, non si poteva riprendere e avrebbe sofferto troppo»
YOKKAICHI (Giappone) - Daijiro Kato non ce l'ha fatta. Il pilota giapponese protagonista di un terribile incidente con la sua Honda nel corso del Gp di Suzuka del 6 aprile, prima prova del mondiale di MotoGp, è deceduto domenica notte (sabato pomeriggio in Italia) all'ospedale di Yokkaichi. Il 26enne pilota, dopo due settimane di coma profondo, non è riuscito a superare le gravi lesioni riportate nell'incidente.
CAPIROSSI: «GRANDE TRISTEZZA» - «In questo momento trovare le parole è veramente difficile. L'unica cosa che posso dire che sono molto vicino alla sua famiglia e a Fausto Gresini, il suo team manager. Mi sento profondamente triste», ha commentato Loris Capirossi appena venuto a conoscenza della scomparsa di Kato. «Forse è meglio così, nel caso in cui si fosse ripreso per le condizioni in cui versava avrebbe sofferto troppo», ha detto Giacomo Agostini. «Preferisco rimanere in silenzio, per rispetto alla famiglia e a Kato. L'unica cosa che posso dire è che mi dispiace tatissimo», è solo riuscito a dire Franco Uncini, ex iridato della 500 e ora responsabile della sicurezza dei circuiti del motomondiale.
LA CARRIERA - Daijiro Kato che lascia la moglie Makkio e due figli, l'ultimo nato il 27 marzo scorso. Dopo essersi formato nelle minimoto, nel 1996 sorprese tutti quando a Suzuka, nel corso della sua prima partecipazione al mondiale in veste di wild card, si classifica terzo dietro a Max Biaggi e Numata nella classe 250. Un risultato che non passa inosservato e che viene ripetuto, sempre a Suzuka, nel 1997 e nel 1998 e, nel 2000. La Honda lo iscrive allora al motomondiale. Al suo primo anno nella 250, nel 2000, sfiora il titolo e il suo strepitoso debutto lo fa diventare una scommessa vincente per la stagione 2001, anche se nessuno si aspettava il dominio incontrastato che ha esercitato sul campionato, facendo il record di vittorie in una sola stagione e collezionando il maggior numero di punti nella storia della categoria. I successi continuano nel 2002 con il passaggio alla MotoGp; inizialmente sulla Honda NSR 500 e poi in sella alla RC 211V: è settimo alla fine della stagione 2002 e miglior debuttante dell'anno. 19 aprile 2003
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