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Maggio 19, 2003, 13:28:02 pm |
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Vi riporto: I veri conti della Fiat da qui a tre anni
di Giuseppe Turani
da Affari&Finanza (la Repubblica) di lunedì 19 maggio 2003
Milano. La "nuova" Fiat non piace all'agenzia di rating internazionale Moody's (che sta esaminando la concreta possibilità di abbassare ancora il rating di Torino, che già era a livello spazzatura), ma in compenso piace a quasi tutti i nostri analisti. Dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2003 (con quasi 700 milioni di euro di perdita), un po' tutte le case hanno esaminato i conti e le prospettive della società degli Agnelli e hanno concluso che, tutto sommato, le cose non vanno così male. E infatti, gira e rigira, arrivano un po' tutte alla conclusione che nel 2003 la Fiat chiuderà i propri conti con una perdita inferiore ai 400 milioni di euro. A fine anno, cioè, perderà circa la metà di quello che ha già perso nei primi tre mesi dell'anno. E, cosa forse ancora più stupefacente, la perdita del 2003 dovrebbe essere, euro più euro meno, un decimo di quella registrata nel 2002. Miracolo? Abilità manageriale? O confusione nei conti? A alcuni analisti la Fiat piace talmente che l'hanno indicata come "strong outperform", il che vuol dire che andrà benissimo rispetto al resto del mercato. Qualcuno è arrivato addirittura a indicare per il titolo Fiat un target price di 13,4 euro (contro una valutazione corrente di 6,75 euro). Il che significa che la Fiat si porta dentro un upgrade, cioè una possibilità di crescita, superiore al 98 per cento. Insomma, la quotazione della Fiat, secondo alcuni, potrebbe addirittura raddoppiare. Non subito, ovviamente, ma nel giro di qualche mese o di un anno. A compensare questi entusiasmi c'è Moody's. E ci sono anche gli analisti di Intermonte che, pur essendo positivi, sono assai più prudenti per quanto riguarda il target price: dagli attuali 6,75 euro, dicono, potrà salire fino a 7,50. In questo caso l'upgrade, cioè la crescita della quotazione, sarebbe solo di poco superiore all'11 per cento. Il che sembra già una cosa assai più ragionevole, per un'azienda che rischia di essere ancora declassata da Moody's. In realtà, è molto difficile "immaginare" i conti della Fiat nel 2003. Un po' perché c'è tutto un via vai di partecipazioni cedute, con relative plusvalenze da sistemare in questo o quel bilancio. Inoltre, molto dipende da come andrà il mercato e da come andranno i nuovi modelli. Anche se va detto che un miglioramento, anche se un po' paradossale, c'è. Cerco di spiegarmi. Se andiamo a prendere in mano i bilanci della Fiat Auto si vede che nel 2000 ogni auto venduta la società guadagnava, in media, 19 euro. Insomma, un po' meno di 40 mila lire. Niente. Credo che nei negozi sotto casa mia guadagnino di più vendendo due camicie. E questo dimostra che la crisi Fiat viene da molto lontano. Già nel 2000 la casa torinese era una sorta di azienda impropria: come si fa a pressare lamiere, fondere motori e bielle, per guadagnare 40 mila lire, 19 euro, a vettura? Ma le cose peggiorano rapidamente già nel 2001. In quell'annata risulta che per ogni auto comprata da qualche cliente la Fiat perde 262 euro, insomma sulle 500 mila lire. E qui, come ognuno può capire, si sfiora la follia. Come si fa a tenere in piedi una fabbrica di macchine perdendo 500 mila lire per ogni auto venduta? Ci sarebbe quasi d augurarsi che nessuno compri niente. O, se proprio vuole, che compri una Renault, una Ford, una Toyota. Ma i tormenti non sono ancora finiti. Nel 2002, anno in cui esplode la grande crisi Fiat, si scopre che per ogni auto venduta la perdita è stata di 724 euro, cioè un milione e mezzo di vecchie lire. Insomma, la Fiat, in parte, regalava auto. E arriviamo, adesso, al primo trimestre del 2003. Qui siamo al massimo. Risulta infatti che in questi tre mesi la Fiat ha perso 797 euro per ogni auto venduta: quasi 1 milione e 800 mila lire. Perché questo avvenga è chiaro: si vendono troppe poche vetture rispetto alla potenzialità degli impianti. E quindi su ogni vettura finiscono per essere caricati costi sproporzionati, e succede il disastro nei conti. Nel corso del 2003, secondo analisti del settore auto, le cose dovrebbero migliorare. Nel senso che la Fiat venderà sempre meno vetture, ma imparerà a contenere i costi. In sostanza: nel 2000 Torino aveva venduto due milioni e 350 mila automobili, l'anno dopo ne ha vendute meno di 2 milioni e 100 mila. Nel 2002 è precipitata a 1 milione e 856 mila macchine vendute e nel 2003 andrà ancora più giù: le previsioni dicono infatti che riuscirà a vendere soltanto 1 milione e 729 mila vetture. Un disastro. Però, e qui c'è la sorpresa, alla fine la Fiat dovrebbe perdere, nel 2003, soltanto 407 euro per vettura venduta. Contro i 724 euro persi, sempre per vettura, nel 2002 e contro i 797 persi nei primi tre mesi di quest'anno. Anzi, alla fine del 2003, nell'ultimo trimestre, la Fiat dovrebbe perdere soltanto 100 euro per vettura (200 mila lire). Se si tiene conto del fatto che nel primo trimestre di quest'anno Torino era arrivata a perdere quasi due milioni di lire per ogni vettura venduta e che nel quarto trimestre di quest'anno ridurrà tale perdita a appena 200 mila lire (un decimo) il salto è evidente. Insomma, qualcosa si muove. Rimane il fatto, però, che anche nel 2003, e anche alla fine del 2003, la Fiat continuerà a perdere soldi su ogni vettura che riuscirà a vendere. E questo certo non è bello. Ma, allora, come chiuderanno i conti del 2003? Secondo gli analisti di Intermonte, che hanno dedicato alla Fiat uno studio molto dettagliato, il profitto netto sarà negativo per 373 milioni di euro (contro una perdita di quasi 4 miliardi di euro del 2002). Se però dai conti si tolgono tutte le poste straordinarie (cessioni di aziende e costi straordinari) si arriva a una perdita un po' più consistente, e cioè 746 milioni di euro. Che sarebbe, in un certo senso, la perdita industriale vera e propria. Sul bilancio, però, dovrebbe figurare quell'altra (più piccola) e cioè 373 miliardi. Sempre secondo gli analisti di Intermonte la Fiat dovrebbe perdere, sia pure in misura minore, anche nel 2004: in tutto dovrebbe bruciare altri 102 milioni di euro. L'utile di bilancio dovrebbe apparire nel 2005 e dovrebbe essere superiore ai 350 milioni di euro. A quel punto (e ammesso che le cose vadano proprio così) la Fiat sarà fuori dai suoi guai? In parte. Per accorgersene, basta fare due conti. Nel 2005, si è detto, dovrebbe guadagnare 360 milioni di euro. Facciamo l'ipotesi che 160 milioni vengano dagli altri settori e 200 dall'auto (anche se è più probabile che accada il contrario) e facciamo l'ipotesi che a quel punto la Fiat venda due milioni di auto. Basta fare una divisione e si scopre che (anche con tutte queste ipotesi positive) a quel punto la Fiat guadagnerà 100 euro (200 mila lire) per ogni vettura venduta. Niente.
(19 maggio 2003)Che dire? Sono basito
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anche io una volta nella mia vita ho corso più veloce di tutti.
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