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copco |
500R, Uno Fire e Scénic |
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Maggio 05, 2004, 07:29:38 am |
Utente standard, L4, 173 posts |
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E' al litio e vanta un'autonomia di 200 chilometri. E' costata dodici anni di ricerche e investimenti per 70 milioni di euro. Il progetto arriva fresco fresco dal finanziere e industriale Vincent Bollorè, che dopo 12 anni di ricerche e investimenti per 70 milioni di euro (140 miliardi delle vecchie lire per intenderci), ora è deciso a partitre all'attacco del mercato mondiale dell'auto elettrica. Bollorè si dà ora 18 mesi di tempo per concludere accordi industriali con l'obiettivo di entrare nella fase di produzione della sua batteria al litio entro un paio di anni. Per poter promuovere la sua nuova avventura, l'industriale ha creato assieme a EdF la società Batscap, di cui il suo gruppo controlla l'80% e l'azienda pubblica francese il 20%. Il finanziere, che è anche azionista di Mediobanca, ha annunciato che la sua batteria (che vanta un'autonomia quattro volta superiore a quelle al piombo e potrà percorrere 100 chilometri al costo di un euro ), ha già suscitato grande interesse. Tra le "piste più serie" Bollorè ha citato l'interesse dei cinesi che per le Olimpiadi del 2008 vogliono disporre di 70.000 taxi elettrici. L'industriale spera anche di concludere rapidamente un accordo per un prototipo di auto elettrica con Dassault, un gruppo industriale con cui ha stretti legami di amicizia e che ha portato nel capitale di Mediobanca. Gli accordi, ha precisato, saranno sul fronte commerciale e marketing in quanto Bollorè è un gruppo industriale perfettamente in grado di assicurare la produzione della nuova batteria. All'inizio nel suo stabilimento di Penn Carn, in Bretagna, e poi eventualmente anche altrove. (4 maggio 2004) http://www.repubblica.it/2004/e/motori/maggio/superbatteria/superbatteria.html
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Loggato
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bonello77 |
Non è bello ciò che è bello ma ciò che MI piace... |
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Maggio 05, 2004, 08:19:25 am |
Utente standard, V12, 547 posts |
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mmmmm mi spiegate che c'azzecca il costo al km con le prestazioni di una batteria? Che significa 200 km 1 ?? Dipenderà dal motore....sarebbe più sensato dire 15000 milliampere (così, per sparare un numero a caso) a 1 ?. Mi sa tanto di eolo 2 ....
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********************************* L'ignorante parla a vanvera L'intelligente parla al momento opportuno Il saggio parla se interpellato Il fesso parla sempre *********************************
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Loggato
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pg |
"Forse tu non pensavi ch’io löico fossi!" |
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Maggio 05, 2004, 08:33:53 am |
Utente standard, V12, 12456 posts |
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Le batterie sono prodotti in cui il contenuto di tecnologia è estremamente basso. Ad un congresso tenutosi l'anno scorso in Cina sulle batterie al litio, c'erano più di tremila partecipanti, quasi nessuno veniva dalle università o da grandi aziende. Anzi, quasi tutti si erano costruiti la propria batteria in garage e funzionavano tutte.
Dico questo per dire che non è necessario un grande sforzo di ricerca per sviluppare una batteria per autotrazione che sia efficiente. Il problema è un'altro, anzi io ne vedo due:
1) la bassa propensione delle case automobilistiche nei confronti delle vere innovazioni tecnologiche. In fondo se ci pensate le auto attuali non sono molto diverse da quelle di 30 anni fa, se si esclude l'elettronica (ma questo è un discorso a parte dato che la parte elttronica tutto sommato è già pronta ......)
2) la resistenza fortissima opposta dai produttori di benzina nei confronti dei sistemi di propulsione alternativi.
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Digital computers = people who count on their fingers
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Loggato
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copco |
500R, Uno Fire e Scénic |
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Maggio 05, 2004, 08:41:36 am |
Utente standard, L4, 173 posts |
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Le batterie sono prodotti in cui il contenuto di tecnologia è estremamente basso. Ad un congresso tenutosi l'anno scorso in Cina sulle batterie al litio, c'erano più di tremila partecipanti, quasi nessuno veniva dalle università o da grandi aziende. Anzi, quasi tutti si erano costruiti la propria batteria in garage e funzionavano tutte.
Dico questo per dire che non è necessario un grande sforzo di ricerca per sviluppare una batteria per autotrazione che sia efficiente. Il problema è un'altro, anzi io ne vedo due:
1) la bassa propensione delle case automobilistiche nei confronti delle vere innovazioni tecnologiche. In fondo se ci pensate le auto attuali non sono molto diverse da quelle di 30 anni fa, se si esclude l'elettronica (ma questo è un discorso a parte dato che la parte elttronica tutto sommato è già pronta ......)
2) la resistenza fortissima opposta dai produttori di benzina nei confronti dei sistemi di propulsione alternativi.
Condivido il punto 1 ed il punto 2. Non condivido il fatto che il contenuto di tecnologia delle batterie sia basso. Dipende. Sulle batterie della Prius credo che Toyota abbia protetto la sua tecnologia non al Litio con qualche decina di brevetti.
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Loggato
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pg |
"Forse tu non pensavi ch’io löico fossi!" |
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Maggio 05, 2004, 08:50:43 am |
Utente standard, V12, 12456 posts |
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Condivido il punto 1 ed il punto 2. Non condivido il fatto che il contenuto di tecnologia delle batterie sia basso. Dipende. Sulle batterie della Prius credo che Toyota abbia protetto la sua tecnologia non al Litio con qualche decina di brevetti.
La "quantità di tecnologia" ( se vogliamo chiamarla così) non dipende affatto dal numero di brevetti. Per esempio, tu puoi brevettare una processo di sintesi di un farmaco in cui ogni passaggio è esattamente descritto in letteratura ed ampiamente noto. Si tratta di mettere solo insieme i pezzi. Questo comporta che la ricerca veramente effettuata sia quasi nulla ... Porto l'esempio del farmaco data la mia formazione di chimico, ma lo stesso vale anche per le batterie: i materiali da usare si sa più o meno quali sono, sia per gli elettroliti che per gli elettrodi. Si tratta solo di mettere insieme i pezzi e di ottimizzare il tutto .... « Ultima modifica: Maggio 05, 2004, 08:51:46 am da pg »
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Digital computers = people who count on their fingers
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Loggato
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Vanquish |
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Maggio 05, 2004, 08:54:21 am |
Utente standard, V12, 738 posts |
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si , ci sono moltissimi brevetti , sopratutto per quanto riguarda " l'effetto memoria " delle batterie e la loro capacità di tenuta della carica anche quando non utilizzate. Attualmebte il B.P. della Toyota permette una sosta di due settimane prima di richiedere una ricarica di 30 minuti circa effettuata con il motore al minimo e le utenze elettriche disattivate ( radio , navigatore , Cd etc etc ) Il modello precedente richiedeva una ricarica settimanale di circa 60 minuti.
Aggiungo che Subaru ha già pronta l'unità Li-Ion da integrare nelle sue vetture ibride di prox. generazione e che, secondo alcune voci, Toyota stessa non starà lì ad aspettare. L'accumulatore di Bollorè sarà certamente interessante ma il dato dichiarato è quantomeno fazioso: 200km di autonomia su che cosa? Su una vettura come la Smart? Come una serie S? Con quale cx? 0.50? 0.10? In che modo? Sempre a 10km/h? A 200 km/h? Con che gomme? 305? 100? Con vento contrario o a favore? In quanto tempo si ricarica? 30 minuti? 3 ore? Ai veicoli 'solo' elettrici oggi non ci credo: preferirei di più vedere impiegata l'unità di Bollorè in un sistema ibrido (come credo Subaru farà). Emanuele
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copco |
500R, Uno Fire e Scénic |
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Maggio 05, 2004, 09:10:52 am |
Utente standard, L4, 173 posts |
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La "quantità di tecnologia" ( se vogliamo chiamarla così) non dipende affatto dal numero di brevetti. Per esempio, tu puoi brevettare una processo di sintesi di un farmaco in cui ogni passaggio è esattamente descritto in letteratura ed ampiamente noto. Si tratta di mettere solo insieme i pezzi. Questo comporta che la ricerca veramente effettuata sia quasi nulla ...
Porto l'esempio del farmaco data la mia formazione di chimico, ma lo stesso vale anche per le batterie: i materiali da usare si sa più o meno quali sono, sia per gli elettroliti che per gli elettrodi. Si tratta solo di mettere insieme i pezzi e di ottimizzare il tutto ....
Beh, sì. Ci sono tanti livelli di tecnologia. I brevetti possono proteggere cose rivoluzionarie come cose semplicissime. Insomma, dipende da caso a caso. Ma a volte le cose e le idee più semplici, trascuate ed insignificanti per alcuni, possono essere importanti per altri.
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Loggato
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copco |
500R, Uno Fire e Scénic |
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Maggio 05, 2004, 09:12:15 am |
Utente standard, L4, 173 posts |
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Sante parole Mr Vanquish , sante parole.
Condivido anch'io le perplessità di Vanquish. Occorre saperne di più.
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Loggato
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mauring |
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Maggio 05, 2004, 09:20:06 am |
Visitatore, , posts |
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I conti si fa presto a farli, e non ci vuole certo un genio.
Con un euro si comprano dalla rete meno di 6 Kwh.
Supponendo che la ricarica avvenga con un'efficienza del 70% (altissima) abbiamo 4,2 Kwh effettivi in batteria.
Considerato poi il rendimento di motore e trasmissione, un'auto che con 4,2 Kwh alla batteria percorre 100Km non puo' essere altro che un quadriciclo da circo, pesante 200Kg, con ruote da bicicletta gonfiate a 40 atm, fari ad acetilene e riscaldamento con stufetta a gas.
Siamo di fronte alla solita smargiassata mediatica per ignoranti.
Se veramente l'auto avesse quel rendimento, basterebbero 5 normalissime batterie al piombo da 80Ah (5*80 =400Ah) per avere 400*12=4800 = 4,8 Kwh per percorrere i fatidici 100Km e oltre.
Con 15 normalissime batterie (peso ed ingombro accettabilissimi, costo ridicolo) si raggiungerebbe un'autonomia di 300Km, perfetta per un'auto elettrica, senza star li' a farsi le seghe mentali per 12 anni nei laboratori.
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Loggato
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roberto.c |
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Maggio 05, 2004, 09:56:41 am |
Utente standard, V12, 539 posts |
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Le grosse battere al litio non sono una novità: da tempo si adottano in campo aerospaziale ed attualmente nell'Azienda ove lavoro ne stiamo facendo completare i tests per uso sui satelliti di telerilevamento. Dalla mia esperienza e conoscenza posso solo dire che non sono solo rose e fiori: sono sì più economiche e meno ingombranti (a parità di capacità) rispetto a quelle al Nichel-Idrogeno sinora usate in campo spaziale, ma sono enormemente più costose rispetto a quelle oggi adottate in campo automobilistico. Hanno poi una "caratteristica": la perdita di capacità con l'uso, cioé i cicli di carica/scarica e la profondità di scarica (più sono profonde e frequenti le scariche, più diminuisce la capacità col tempo). Comunque è utile e doveroso che vi siano studi e ricerche per evolvere i sistemi di propulsione, ma convinciamoci che tutti i sistemi alternativi ci imporranno dei sacrifici economici superiori a quelli attuali. E soprattutto attenzione ai venditori di "aria fritta" (ogni riferimento alla Eolo è fortemente voluto ). « Ultima modifica: Maggio 05, 2004, 09:57:39 am da roberto.c »
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"ciò che non c'è non si può rompere" (Henry Ford I)
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Loggato
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