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ChB |
... senza questa, nessuno |
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Agosto 23, 2004, 17:00:57 pm |
Utente standard, V12, 23581 posts |
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Per me l'unica cosa importante è la casa madre, cioè chi ha potere decisionale.
Ah ecco, così va meglio (uso di "per me") ... infatti la Lamborghini è stata per un certo periodo bruneiese (chi decideva era là) ... ma non lo dice nessuno Per quel che riguarda l'Ulysse e la Phedra, chi ha lanciato l'idea di monovolume in comune? Potrebbe essere che siano stati i francesi ... ma non andiamo oltre. Per me, la Seat rimane spagnola ... ma ci stiamo dimenticando di tutte quelle case italiane (e non solo) degli anni '70 che ricevevano meccanica Ford-USA (motori, trasmissioni e anche telai) per i loro gioielli ... ma erano viste come "Case di casa nostra" (ed erano italiani, inglesi, ecc. a dirlo) ... mah. « Ultima modifica: Agosto 23, 2004, 17:01:57 pm da ChB »
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"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
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Loggato
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Homer |
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Agosto 23, 2004, 17:03:17 pm |
Staff, V12, 89891 posts |
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chi ha progettato e chi ha deciso dove fabbricare la panda & CO. O forse hai ragione tu, l'hanno progettata e deciso di farla i polacchi, i turchi o i francesi Il problema Daniele non è però chi progetta o chi decide...perché chi progetta e decide son pochi, e non son quelli che "danno lavoro"...alla fine per rende di più all'economia italiana una Panda progettata in Italia ma prodotta in Polonia o all'economia spagnola una Ibiza progettata in Germania ma costruita in Spagna? Perché era di questo mi pare che stessimo parlando...
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Giorgio (TO, 46, 110, 75, 150) Opel Mokka 1.5D Elegance 2022 Suzuki Vitara 1.6 HT 1989 Triumph Tiger 1200 Rally Pro 2023
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HansMuller |
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Agosto 23, 2004, 17:11:36 pm |
Visitatore, , posts |
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Ah ecco, così va meglio (uso di "per me") ... infatti la Lamborghini è stata per un certo periodo bruneiese (chi decideva era là) ... ma non lo dice nessuno Per quel che riguarda l'Ulysse e la Phedra, chi ha lanciato l'idea di monovolume in comune? Potrebbe essere che siano stati i francesi ... ma non andiamo oltre. Per me, la Seat rimane spagnola ... ma ci stiamo dimenticando di tutte quelle case italiane (e non solo) degli anni '70 che ricevevano meccanica Ford-USA (motori, trasmissioni e anche telai) per i loro gioielli ... ma erano viste come "Case di casa nostra" (ed erano italiani, inglesi, ecc. a dirlo) ... mah. Per me anche la Lamborghini è stata bruneiese. sono d'accordo. Adesso la Lamborghini è tedesca ed infatti nel 2003 metà delle lamborghini le hanno assemblate in Germania. contento ? Non mi interessa se la fiat monta apparecchi della bosch o motori francesi. l'importante è chi pende la decisione.
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Loggato
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HansMuller |
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Agosto 23, 2004, 17:16:06 pm |
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Il problema Daniele non è però chi progetta o chi decide...perché chi progetta e decide son pochi, e non son quelli che "danno lavoro"...alla fine per rende di più all'economia italiana una Panda progettata in Italia ma prodotta in Polonia o all'economia spagnola una Ibiza progettata in Germania ma costruita in Spagna? Perché era di questo mi pare che stessimo parlando...
Ho molti dubbi. non dimenticare che la progezttazione di una macchina richiede investimenti ingentissimi. In ogni caso preferisco che la progettazione sia fatta in Italia e la panda fatta in polonia piuttosto di avere solo fabbriche cacciavite in Italia.
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Loggato
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ChB |
... senza questa, nessuno |
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Agosto 23, 2004, 17:39:32 pm |
Utente standard, V12, 23581 posts |
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Per me anche la Lamborghini è stata bruneiese. sono d'accordo. Adesso la Lamborghini è tedesca ed infatti nel 2003 metà delle lamborghini le hanno assemblate in Germania. contento ?
Perché è stata assemblata in Germania? Perché gli stabilimenti su suolo italiano non erano ancora pronti per costruirle tutte ... Non mi interessa se la fiat monta apparecchi della bosch o motori francesi. l'importante è chi pende la decisione.
Bene, chi ha preso la decisione del monovolume in comune? visto che li fanno sulla stessa linea dei "cugini" mi sorgerebbe il dubbio ...
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"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
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Loggato
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ChB |
... senza questa, nessuno |
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Agosto 23, 2004, 17:41:24 pm |
Utente standard, V12, 23581 posts |
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Ho molti dubbi. non dimenticare che la progezttazione di una macchina richiede investimenti ingentissimi. In ogni caso preferisco che la progettazione sia fatta in Italia e la panda fatta in polonia piuttosto di avere solo fabbriche cacciavite in Italia.
Sempre Seat: la progettazione del design viene fatta a Barcellona ... c'è il centro stile Seat, poi è vero che è parziale poiché le parti meccaniche vengono dalla banca comune, ma chi fa il progetto e l'industrializzazione è seduto ad una scrivania spagnola ... Altra contraddizione, ai miei occhi: non vuoi fabbriche cacciavite in Italia ... un'idea come un'altra, ma perché, allora, ti chiedi perché le industrie automobilistiche straniere non investono e non aprono stabilimenti in Italia? « Ultima modifica: Agosto 23, 2004, 17:43:22 pm da ChB »
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"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
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Loggato
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Agosto 23, 2004, 18:23:57 pm |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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ma se viene preso in considerazione chi ha il potere decisionale si pone un altro problema: ad esempio, chi detiene il potere decisionale della gm? a chi appartiene la gm? si tratta di un'azienda quotata in borsa, e se non sbaglio gli agnelli detengono il 5% di gm, che se non sbaglio è la quota più grande detenuta da un singolo azionista. bisognerebbe vedere la nazionalità di ogni singolo azionista di gm per determinare la percentuale di appartenenza ad ogni singola nazione. oppure si potrebbe prendere in considerazione il luogo in ci vengono pagate le tasse, ma anche qui non è facile visto che tasse ne paga in tantissime nazioni, non ultima l'iva sulle auto vendute. oppure potremmo prendere in considerazione la nazionalità dei membri del consiglio di amministrazione, e dividere l'appartenenza nazionale in percentuale dei membri del consiglio.
altre definizioni?
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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lothar |
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Agosto 23, 2004, 18:33:52 pm |
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Mi intrometto con un paio di considerazioni, forse anche provocatorie. Se un giorno in Italia, o in un qualsiasi altro posto, non ci saranno persone che lavorano, in qualsiasi campo, o le persone che lavorano non hanno il potere di acquisto per "comprare" qualsiasi cosa, ci sarà un crollo totale dell'economia (Argentina?). Tra poco forse non avremo nemmeno i soldi per comprarsi da mangiare, a parte un gruppo di persone molto ridotto che avranno miliardi di Euro. Mi spiego meglio: quasi tutti noi lavoriamo per un'azienda che produce qualcosa, che verrà venduta a qualcuno che grazie al suo lavoro (e quindi stipendio) potrà comprarsela. Se nessuno ha i soldi per comprare, l'azienda chiude, per il proprietario e per i dipendenti. Il resto pensatelo da soli. Seconda questione: fabbriche italiane all'estero e fabbriche straniere in Italia. Ormai credo che il Mondo sia in mano a poche multinazionali, che decidono in base a "numeri" se aprire uno stabilimento in un posto piuttosto che in un altro. In questi numeri c'è tutto, la stabilità di governo, la professionalità delle persone, la capacità produttiva, le leggi del paese, i sindacati, la viabilità, il costo della mano d'opera, il costo dell'energia, i vincoli ambientali, ecc.ecc. Quindi, credo sia inutile pensarci troppo sopra, evidentemente se per alcune produzioni vengono in Italia e per altre anche gli italiani vanno all'estero, la causa è di quel "numeretto". Ultima (per ora) considerazione: la tendenza sembra che sia a sfavore dei dipendenti, dei piccoli commercianti, artigiani e piccole industrie, costrette a cedere alle "pressioni" delle multinazionali. Secondo me non devono stare molto tranquilli nemmeno i bancari e gli assicuratori, visto che non avremo altro che debiti non solvibili e ben poco da assicurare. Sono troppo catastrofico? Non credo, solo leggermente pessimista, ma in genere ci azzecco.
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Loggato
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MB |
MB CL500 sport driver |
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Agosto 23, 2004, 18:47:27 pm |
Utente standard, V12, 5368 posts |
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Brevemente sulla nazionalità delle case. Se si prende in considerazione il criterio di dove risiedono coloro che decindono, non se ne esce più. E si ha una conferma: che ormai parlare di nazionalità di un prodotto come l'automobile ha sempre meno senso.
Tra tutti i criteri presi qui in esame per determinare la nazionalità, premesso che qualsiasi scelta sarebbe opinabile e discutibile, io riterrei più utile convenire di attribuire la nazionalità alla primncipale sede del progetto, oltre che ai detentori del controllo societario. Ma si entrerebbe in un altro ginepraio, e allora vale la considerazione che facevo sopra: non ha senso parlare ormai di paternità nazionale di una automobile. E se questo è vero, allora tutta l'argomentazion di Hans anche per questa via viene a cadere.
Poi, io continuerò a considerare la Seat spagnola, la Fiat italiana, la Chrysler amercana, ben sapendo che questo sarà sempre meno vero.
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La civetta ( cioè il cr....) cantò tre volte e il Bar chiuse definitivamente le porte...UTENTE BANNATO
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HansMuller |
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Agosto 23, 2004, 23:15:44 pm |
Visitatore, , posts |
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Mi intrometto con un paio di considerazioni, forse anche provocatorie. Se un giorno in Italia, o in un qualsiasi altro posto, non ci saranno persone che lavorano, in qualsiasi campo, o le persone che lavorano non hanno il potere di acquisto per "comprare" qualsiasi cosa, ci sarà un crollo totale dell'economia (Argentina?). Tra poco forse non avremo nemmeno i soldi per comprarsi da mangiare, a parte un gruppo di persone molto ridotto che avranno miliardi di Euro. Mi spiego meglio: quasi tutti noi lavoriamo per un'azienda che produce qualcosa, che verrà venduta a qualcuno che grazie al suo lavoro (e quindi stipendio) potrà comprarsela. Se nessuno ha i soldi per comprare, l'azienda chiude, per il proprietario e per i dipendenti. Il resto pensatelo da soli. Seconda questione: fabbriche italiane all'estero e fabbriche straniere in Italia. Ormai credo che il Mondo sia in mano a poche multinazionali, che decidono in base a "numeri" se aprire uno stabilimento in un posto piuttosto che in un altro. In questi numeri c'è tutto, la stabilità di governo, la professionalità delle persone, la capacità produttiva, le leggi del paese, i sindacati, la viabilità, il costo della mano d'opera, il costo dell'energia, i vincoli ambientali, ecc.ecc. Quindi, credo sia inutile pensarci troppo sopra, evidentemente se per alcune produzioni vengono in Italia e per altre anche gli italiani vanno all'estero, la causa è di quel "numeretto". Ultima (per ora) considerazione: la tendenza sembra che sia a sfavore dei dipendenti, dei piccoli commercianti, artigiani e piccole industrie, costrette a cedere alle "pressioni" delle multinazionali. Secondo me non devono stare molto tranquilli nemmeno i bancari e gli assicuratori, visto che non avremo altro che debiti non solvibili e ben poco da assicurare. Sono troppo catastrofico? Non credo, solo leggermente pessimista, ma in genere ci azzecco.
Mi dispiace condividere il tuo pessimismo. e non sono solo pessimista per l'Italia ma per tutta l'europa. Le ultime che soccomberanno saranno le nazioni più nazionaliste (francia, germania ed inghilterra). L'Italia sarà una delle prime a soccombere.
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Loggato
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HansMuller |
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Agosto 23, 2004, 23:23:10 pm |
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Perché è stata assemblata in Germania? Perché gli stabilimenti su suolo italiano non erano ancora pronti per costruirle tutte ... Dove è stata progettata? Il telaio dove lo fanno? La Lamborghini è diventata una fabbrica cacciavite Bene, chi ha preso la decisione del monovolume in comune? visto che li fanno sulla stessa linea dei "cugini" mi sorgerebbe il dubbio ...
Quindi secondo te la PSA ha deciso di fabbricare anche la Phedra e l'ulisse? peccato che non abbia anche preso la decisione di costruire per la ford o la GM ecc. ecc. In questo caso non si tratta di decisione ma di iniziativa. potrebbe anche essere che l'iniziativa sia partita da psa, ma che importanza può avere sapere chi ha preso per primo l'iniziativa?
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Loggato
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HansMuller |
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Agosto 23, 2004, 23:29:07 pm |
Visitatore, , posts |
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Sempre Seat: la progettazione del design viene fatta a Barcellona ... c'è il centro stile Seat, poi è vero che è parziale poiché le parti meccaniche vengono dalla banca comune, ma chi fa il progetto e l'industrializzazione è seduto ad una scrivania spagnola ...
Altra contraddizione, ai miei occhi: non vuoi fabbriche cacciavite in Italia ... un'idea come un'altra, ma perché, allora, ti chiedi perché le industrie automobilistiche straniere non investono e non aprono stabilimenti in Italia?
Seat: il centro stile è a Barcellona. D'accordo. Ma chi prende la decisione di iniziare un progetto? forse alla Seat? chi ha deciso di fabbricare la seat arosa in Germania? chi ha deciso di cessare la produzione della monovolume alhambra? Chi ha ancora deciso di cessare la produzione della superb? forse il management della Skoda?
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Loggato
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HansMuller |
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Agosto 23, 2004, 23:37:25 pm |
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E se questo è vero, allora tutta l'argomentazion di Hans anche per questa via viene a cadere.
Poi, io continuerò a considerare la Seat spagnola, la Fiat italiana, la Chrysler amercana, ben sapendo che questo sarà sempre meno vero.
Se dovessi per assurdo seguire la tua logica allora la vauxhall è inglese, la seat arosa (fabbricata in Germania) è tedesca, la FSA (Fiat 126 marchiata polacca) è polacca e se sulla panda ci mettessero un nome diverso da fiat sarebbe anche lei polacca.
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Loggato
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MB |
MB CL500 sport driver |
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Agosto 24, 2004, 00:10:20 am |
Utente standard, V12, 5368 posts |
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Se dovessi per assurdo seguire la tua logica allora la vauxhall è inglese, la seat arosa (fabbricata in Germania) è tedesca, la FSA (Fiat 126 marchiata polacca) è polacca e se sulla panda ci mettessero un nome diverso da fiat sarebbe anche lei polacca. O non mi sono spiegato, o non mi hai capito. La Vauxhall per me è tedesca, perchè si tratta di una Opel (tedesca) con un altro marchio, la 126 e la Panda sono italiane perchè sono progetti sviluppati in Italia. Infatti, io ho suggerito, se proprio si vuole attribuire una nazionalità alle automobili, di considerare la sede principale responsabile della progettazione. Credo infatti che di tutti i criteri, questo sia il più "utile" a dipingere l'attuale sistema automobilistico. Prendere la proprietà non ha senso, perchè il mondo della finanza a quel livello è stato il primo ad essere gobalizzato; ad esempio gli interessi degli Agnelli sono tali che non avrebbe alcun significato definirli "italiani"... I siti di produzione sono ormai molteplici: la Classe M è prodotta come la Z4 negli USA, ma sono e restano due prodotti europei e tedeschi in particolare.
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La civetta ( cioè il cr....) cantò tre volte e il Bar chiuse definitivamente le porte...UTENTE BANNATO
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HansMuller |
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Agosto 24, 2004, 09:44:37 am |
Visitatore, , posts |
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O non mi sono spiegato, o non mi hai capito. La Vauxhall per me è tedesca, perchè si tratta di una Opel (tedesca) con un altro marchio, la 126 e la Panda sono italiane perchè sono progetti sviluppati in Italia. Infatti, io ho suggerito, se proprio si vuole attribuire una nazionalità alle automobili, di considerare la sede principale responsabile della progettazione. Credo infatti che di tutti i criteri, questo sia il più "utile" a dipingere l'attuale sistema automobilistico. Prendere la proprietà non ha senso, perchè il mondo della finanza a quel livello è stato il primo ad essere gobalizzato; ad esempio gli interessi degli Agnelli sono tali che non avrebbe alcun significato definirli "italiani"... I siti di produzione sono ormai molteplici: la Classe M è prodotta come la Z4 negli USA, ma sono e restano due prodotti europei e tedeschi in particolare.
In realtà opel o vauxhall non esistono. Esiste solo GM europe. GM Europe delega alla divisione tedesca ed a quella inglese alcune progettazioni sotto il totale controllo della casa madre americana.
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Loggato
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