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HansMuller |
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Agosto 19, 2004, 17:34:01 pm |
Visitatore, , posts |
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non era assolutamente contro di te, anzi è molto interessante, il fatto è che nel thread intitolato "Quizzo..." abbiamo trattato seppure partendo da un approccio differente la stessa tematica. volevo semplicemente sottolineare questo fatto.
Bar, a me rodeva da giugno quell'editoriale di 4R, solo che non avevo mai avuto il tempo di confutare quanto asserito da Tedeschini. E poi mi rode la mania italiana di dire che dobbiamo imparare dagli altri perchè gli altri sono piu bravi di noi Ma da chi? forse dalla VW che produce quasi il 70% fuori dalla Germania ?
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Loggato
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ChB |
... senza questa, nessuno |
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Agosto 19, 2004, 17:37:42 pm |
Utente standard, V12, 23581 posts |
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Bar, a me rodeva da giugno quell'editoriale di 4R, solo che non avevo mai avuto il tempo di confutare quanto asserito da Tedeschini. E poi mi rode la mania italiana di dire che dobbiamo imparare dagli altri perchè gli altri sono piu bravi di noi Ma da chi? forse dalla VW che produce quasi il 70% fuori dalla Germania ? Ma a Tedeschini non hai scritto?
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"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
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Loggato
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ChB |
... senza questa, nessuno |
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Agosto 20, 2004, 07:58:04 am |
Utente standard, V12, 23581 posts |
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se mi dai l'indirizzo altrimenti gli puoi scrivere tu L'indirizzo, visto che leggi 4R, lo trovi in basso all'editoriale, sempre ... perché dovrei scrivergli io? Non ho letto l'editoriale, non capisco perché te la sei presa, (non capisco neanche la tua matematica, 62,21% non è "quasi 70%", ma fa niente ... basta citare la VW) e non sarei così sicuro sul costo del lavoro ... io ho esperienze dirette con imprese svizzere che, nel campo della costruzione civile (un lotto del CERN), sono andate a lavorare in Francia e impiegato personale interinale francese ... con la storia delle 35 ore dovevano fare i salti mortali e han visto lievitare i costi "francesi" a quelli svizzeri e, in alcuni casi, superarli ... A me sembra che appena vedi le parole "noi", "Francia" (meno) e "Germania" (di più) ... parti in tromba ... A legger questa parte ... Nell?editoriale del mese di giugno di 4R, il direttore Tedeschini scriveva: ?E ricordando ai tanti avvoltoi che se la francia e la Germania continuano a produrre milioni di auto, non c?è motivo per deindustrializzare l?Italia che ha un costo piu? basso e grandi competenze?
... a me sembra di capire che Tedeschini esorti a NON abbandonare l'Italia ... poi, onestamente, si dovrebbero ricalcolare le varie % ... ad esempio MB, nel computo ci sono i pezzi "americani" fatti in USA, non mi sembra corretto considerare a senso unico la cosa ... Skoda, ceca, è fatta in Cechia ... Dacia in Romania ... È bello giocare con i numeri
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"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
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Loggato
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MB |
MB CL500 sport driver |
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Agosto 20, 2004, 11:07:13 am |
Utente standard, V12, 5368 posts |
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L'indirizzo, visto che leggi 4R, lo trovi in basso all'editoriale, sempre ... perché dovrei scrivergli io? Non ho letto l'editoriale, non capisco perché te la sei presa, (non capisco neanche la tua matematica, 62,21% non è "quasi 70%", ma fa niente ... basta citare la VW) e non sarei così sicuro sul costo del lavoro ... io ho esperienze dirette con imprese svizzere che, nel campo della costruzione civile (un lotto del CERN), sono andate a lavorare in Francia e impiegato personale interinale francese ... con la storia delle 35 ore dovevano fare i salti mortali e han visto lievitare i costi "francesi" a quelli svizzeri e, in alcuni casi, superarli ... A me sembra che appena vedi le parole "noi", "Francia" (meno) e "Germania" (di più) ... parti in tromba ... A legger questa parte ...... a me sembra di capire che Tedeschini esorti a NON abbandonare l'Italia ... poi, onestamente, si dovrebbero ricalcolare le varie % ... ad esempio MB, nel computo ci sono i pezzi "americani" fatti in USA, non mi sembra corretto considerare a senso unico la cosa ... Skoda, ceca, è fatta in Cechia ... Dacia in Romania ... È bello giocare con i numeri Suvvia, Christian, non essere troppo esigente, altrimenti cominciano disucssioni senza fine
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La civetta ( cioè il cr....) cantò tre volte e il Bar chiuse definitivamente le porte...UTENTE BANNATO
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HansMuller |
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Agosto 20, 2004, 12:13:05 pm |
Visitatore, , posts |
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L'indirizzo, visto che leggi 4R, lo trovi in basso all'editoriale, sempre ... perché dovrei scrivergli io? Non ho letto l'editoriale, non capisco perché te la sei presa, (non capisco neanche la tua matematica, 62,21% non è "quasi 70%", ma fa niente ... basta citare la VW) e non sarei così sicuro sul costo del lavoro ... io ho esperienze dirette con imprese svizzere che, nel campo della costruzione civile (un lotto del CERN), sono andate a lavorare in Francia e impiegato personale interinale francese ... con la storia delle 35 ore dovevano fare i salti mortali e han visto lievitare i costi "francesi" a quelli svizzeri e, in alcuni casi, superarli ... A me sembra che appena vedi le parole "noi", "Francia" (meno) e "Germania" (di più) ... parti in tromba ... A legger questa parte ...... a me sembra di capire che Tedeschini esorti a NON abbandonare l'Italia ... poi, onestamente, si dovrebbero ricalcolare le varie % ... ad esempio MB, nel computo ci sono i pezzi "americani" fatti in USA, non mi sembra corretto considerare a senso unico la cosa ... Skoda, ceca, è fatta in Cechia ... Dacia in Romania ... È bello giocare con i numeri 1. indirizzo ok: lo faro' 2. 62,21% hai ragione non è 70% pero' è sempre molto piu' grande del 40,50% della Fiat o del quasi 40% della PSA 3. Costo del lavoro: per vedere dove il costo del lavoro è inferiore basta vedere dove i gruppi industriali hanno costruito ultimamante fabbriche. La Francia è stata scelta da DC per la Smart e dalla Toyota per la Yaris. Nessuno ha scelto l'Italia o la Germania. 4. Hai perfettamante ragione nel dire che Tedeschini nell'editoriale ha esortato la Fiat a non abbandonare l'Italia. Ma ha anche aggiunto di imparare a fare bene come i francesi o i tedeschi. ma quali? Tutti stanno spostando le fabbriche dove il costo del lavoro è conveniente o addirittura stanno ricattando i lavoratori: ma avete letto i giornali? Gli operai della Bosch hanno accettato l'aumento dell'orario di lavoro non retribuito (se non erro da 37 ore a 45 (pagate 37) ore settimanali) pur di non perdere il lavoro. La bosch voleva spostare in slovacchia alcune fabbriche Gli operai della OPEL, mi sembra, da 37 a addirittura 47(pagate 37) ore. In Francia sono passti quasi tutti dalle 35 alle 40 (pagate 35) ore. Caro Christian io vedo un futuro sempre piu' nero per l'europa e per l'Italia in particolare. Io sarei ben felice che la Fiat continuasse a produrre in Italia, ma quando vedi che gli italiani (e anche gli altri europei) si comperano auto coreane o in altri posti dove il costo del lavoro è basso mi incajdsjgdgjkdgzzo talmente da consigliare alla FIAT di abbandonare l'Italia e andare in Cina a fabbricare le sue auto. Ma si: muoia sansone e tutti i filistei
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Loggato
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ChB |
... senza questa, nessuno |
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Agosto 20, 2004, 12:28:45 pm |
Utente standard, V12, 23581 posts |
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1. indirizzo ok: lo faro' 2. 62,21% hai ragione non è 70% pero' è sempre molto piu' grande del 40,50% della Fiat o del quasi 40% della PSA
Va bene, ma la mia era una critica di fondo ... non cambierà moltissimo, ma si dovrebbe separare le differenti "nazionalità" dei prodotti ... la Seat è spagnola o tedesca? Idema la Skoda o la Chrysler ... 3. Costo del lavoro: per vedere dove il costo del lavoro è inferiore basta vedere dove i gruppi industriali hanno costruito ultimamante fabbriche. La Francia è stata scelta da DC per la Smart e dalla Toyota per la Yaris. Nessuno ha scelto l'Italia o la Germania.
Riguardo alla Germania, son d'accordo ... riguardo l'Italia un po' meno ... non c'erano stati veti all'epoca? 4. Hai perfettamante ragione nel dire che Tedeschini nell'editoriale ha esortato la Fiat a non abbandonare l'Italia. Ma ha anche aggiunto di imparare a fare bene come i francesi o i tedeschi. ma quali? Tutti stanno spostando le fabbriche dove il costo del lavoro è conveniente o addirittura stanno ricattando i lavoratori: ma avete letto i giornali? Gli operai della Bosch hanno accettato l'aumento dell'orario di lavoro non retribuito (se non erro da 37 ore a 45 (pagate 37) ore settimanali) pur di non perdere il lavoro. La bosch voleva spostare in slovacchia alcune fabbriche Gli operai della OPEL, mi sembra, da 37 a addirittura 47(pagate 37) ore. In Francia sono passti quasi tutti dalle 35 alle 40 (pagate 35) ore.
Non ho letto l'editoriale e quindi non posso esprimermi su quel che ha scritto Tedeschini ("fate come ecc. ecc.") ... dimentichiamo che in Germania, alla VW, avevano garantito uno stipendio minimo relativamente elevato (i 5'000 Marchi) e diminuito le ore ... è vero che adesso stan facendo marcia indietro ... in Francia non tutti fan marcia indietro, nel campo della costruzione no, hai più flessibilità nel senso che la media annuale ricade nelle 35 ore alla settimana, ma in certi periodi puoi farne di più, compensando con altri in cui lavori meno ... Caro Christian io vedo un futuro sempre piu' nero per l'europa e per l'Italia in particolare. Io sarei ben felice che la Fiat continuasse a produrre in Italia, ma quando vedi che gli italiani (e anche gli altri europei) si comperano auto coreane o in altri posti dove il costo del lavoro è basso mi incajdsjgdgjkdgzzo talmente da consigliare alla FIAT di abbandonare l'Italia e andare in Cina a fabbricare le sue auto.
Ma si: muoia sansone e tutti i filistei
Dimentichiamo sempre "l'indotto diretto": cioé la manutenzione dell'auto che si fa vicino a casa e non dove han costruito l'auto ... che non sia rosa, siam d'accordo, ma neanche nero pesto « Ultima modifica: Agosto 20, 2004, 12:29:38 pm da ChB »
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"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
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Loggato
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THE KAISER |
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Agosto 20, 2004, 13:31:51 pm |
Staff, V12, 37777 posts |
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comunque non sapevo che peugeot e citroen producessero (seppur quantità marginali) anche in Italia...ma non c'è niente da fare,l'Italia è l'ultimo Paese in cui una multinazionale poterbbe pensare di impiantare uno stabilimento produttivo,non ci sono le condizioni,alcune "sconcezze" ormai si vedono solo qui.
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Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa.
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HansMuller |
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Agosto 20, 2004, 13:32:51 pm |
Visitatore, , posts |
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Va bene, ma la mia era una critica di fondo ... non cambierà moltissimo, ma si dovrebbe separare le differenti "nazionalità" dei prodotti ... la Seat è spagnola o tedesca? Idema la Skoda o la Chrysler ...Riguardo alla Germania, son d'accordo ... riguardo l'Italia un po' meno ... non c'erano stati veti all'epoca?Non ho letto l'editoriale e quindi non posso esprimermi su quel che ha scritto Tedeschini ("fate come ecc. ecc.") ... dimentichiamo che in Germania, alla VW, avevano garantito uno stipendio minimo relativamente elevato (i 5'000 Marchi) e diminuito le ore ... è vero che adesso stan facendo marcia indietro ... in Francia non tutti fan marcia indietro, nel campo della costruzione no, hai più flessibilità nel senso che la media annuale ricade nelle 35 ore alla settimana, ma in certi periodi puoi farne di più, compensando con altri in cui lavori meno ...Dimentichiamo sempre "l'indotto diretto": cioé la manutenzione dell'auto che si fa vicino a casa e non dove han costruito l'auto ... che non sia rosa, siam d'accordo, ma neanche nero pesto 1. Come si puo' dire che la seat sia spagnola o la skoda sia ceca ! appartengono al gruppo VW che è tedesco e che per strategie industriali molto chiare ha preferito fabbricare auto all'estero. Non so se hai notato ma già nel 2003 la VW ha prodotto 624.837 auto in cina. Il giorno in cui lo riterrà conveniente potrà benissimo chiudere le sue fabbriche in spagna o in cechia per spostarle in cina. 2. non mi sembra che ci siano stati veti per l'italia. Quello che mi ricordo è che Calvet (psa) aveva cercato di bloccare con tutti i mezzi la trattativa tra la toyota e il governo francese. 3. come fai a confrontare l'indotto diretto con la fabbricazione di una auto? La fabbricazione di una auto, considerando la progettazione, ricerca e mano d'opera, da lavoro mediamente ad una persona (non è solamente l'operaio!) per un anno. La manutenzione di un'auto darà al massimo lavoro (nella migliore delle ipotesi) ad una persona per 2 o 3 giorni all'anno. come fai a confrontare un'anno con 3 giorni? « Ultima modifica: Agosto 20, 2004, 13:33:47 pm da HansMuller »
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Loggato
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Phormula |
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Agosto 20, 2004, 13:39:48 pm |
Visitatore, , posts |
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Non è che ci sono veti ad impiantare fabbriche in Italia, è che alle aziende non conviene farlo. L'Italia per le multinazionali è considerata solo un posto dove vendere, non certo dove produrre per esportare.
Abbiamo una rete di infrastrutture inadeguata, trasporto merci quasi tutto su gomma, burocrazia devastante, elevata conflittualità sindacale e litigiosità in genere, costi dell'energia superiori, normative che cambiano a seconda del governo... e tutto questo non è bilanciato da un costo del lavoro inferiore.
Se poi parliamo di produzioni a basso valore aggiunto, ormai il concetto è quello della "fabbrica su ruote", ovvero si fa uno stabilimento in un paese pronti a spostarlo in un altro se è più conveniente.
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Loggato
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THE KAISER |
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Agosto 20, 2004, 13:45:31 pm |
Staff, V12, 37777 posts |
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penso che le scelte delle case non siano dvute solo al puro costo del lavoro, ma anche alle infrastrutture esistenti ed alla difficoltà, puramente burocratica, di costruire nuovi stabilimenti.
Nel post precedente ho dimenticato di aggiungere che nessuna multinazionale investirebbe in Italia se non momentaneamente x incassare eventuali finanziamenti... Comunque è vero che un'impresa non considera solo il costo del lavoro come parametro di scelta,deve tener conto come dici tu anche delle infrastrutture,delle eventuali barriere di vario tipo,della fiscalità di un Paese. Però un alto costo del lavoro e un eccessivo potere dei sindacati,lo sciopero facile e scorretto, x me è un buon deterrente.Esempi come quelli di Melfi non ne ricordo molti altrove negli ultimi anni...
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Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa.
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THE KAISER |
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Agosto 20, 2004, 13:50:05 pm |
Staff, V12, 37777 posts |
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Non è che ci sono veti ad impiantare fabbriche in Italia, è che alle aziende non conviene farlo. L'Italia per le multinazionali è considerata solo un posto dove vendere, non certo dove produrre per esportare.
Abbiamo una rete di infrastrutture inadeguata, trasporto merci quasi tutto su gomma, burocrazia devastante, elevata conflittualità sindacale e litigiosità in genere, costi dell'energia superiori, normative che cambiano a seconda del governo... e tutto questo non è bilanciato da un costo del lavoro inferiore.
Se poi parliamo di produzioni a basso valore aggiunto, ormai il concetto è quello della "fabbrica su ruote", ovvero si fa uno stabilimento in un paese pronti a spostarlo in un altro se è più conveniente.
d'accordo in toto.Anche perchè non è che negli altri principali paesi europei in cui tuttora si produce il costo del lavoro sia troppo + basso,ma ci sono condizioni generali che rendono comunque (x ora) conveniente la produzione in loco. Comunque credo che l'auto sia un settore in cui la manodopera incide non in maniera preponderante sui costi di produzione,x questo ancora si riesce a produrre nell'Europa occidentale.I settori in cui la manodopera incide x la maggior parte del costo di produzione stanno spostando la produzione molto + rapidamente ,in luoghi dove il lavoro costa poco
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Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa.
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THE KAISER |
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Agosto 20, 2004, 13:53:16 pm |
Staff, V12, 37777 posts |
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Dimenticavo. La stagione turistica in corso purtroppo ci sta anche dimostrando che l'Italia non conviene più nemmeno per andare in vacanza. L'anno scorso per dieci giorni alle Canarie in un villaggio turistico abbiamo speso meno di quanto hanno speso i miei suoceri per farne altrettanti in una località di villeggiatura sul gragano. Nonostante noi abbiamo dovuto pagare il volo aereo (di linea) e loro siano andati in treno, sorbendosi ben 14 ore di viaggio.
purtroppo è vero anche questo...spesso il commerciante(poco lungimirante) aspetta la stagione estiva x spennare un pò di turisti,senza rendersi conto che facendo così compromette la sua stessa attività nel futuro,perchè le voci corrono e i turisti non tornano.
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Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa.
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