L'argomento sarebbe interessante se ciascuno avesse la forza di non limitarsi alle proprie convinzioni, ma valutasse anche i contributi altrui.
Espongo le mie convinzioni in ordine sparso, disponibilissimo a cambiarle se qualcuno sarà convincente.
1) il nazionalismo di un popolo NON può essere il metro per valutare un dato. PRIMA si misurano i dati, poi si CERCA DI CAPIRE se tali dati possano PARZIALMENTE essere imputati a nazionalismo.
2) Lo sforzo di Danny (auto nazionali /auto giap) è pregevole, ma non tiene conto della diversa storia delle auto jap sui mkt francese ed italiano, e di numerosi altri dati che non sto a ricordare....
3) Valutare PRIMA il prodotto e poi il mercato non è logico. Bisogna prima vedere come si comporta il mercato, e da qui far discendere che cosa il mercato PENSI del prodotto (un prodotto potrebbe essere eccellente tecnicamente, ma essere valutato male dal mercato).
4) Il prodotto in sè e le capacità strategiche, tattiche, commerciali di chi lo produce sono cose ben diverse. La storia ricorda molti prodotti buoni che hanno portato al fallimento i suoi produttori, oppure molti casi nei quali, per scelta (errata o meno) dei produttori, un prodotto non è stato venduto/spinto su mercati che l'avrebbero ben gradito.
5) Ciò che accade in UN PRECISO MOMENTO su un mercato non è funzione solo dell'offerta IN QUEL MOMENTO, ma anche della STORIA del mercato (esempio banale "a cazzo", senza nessuna pretesa: la MB vende più di quanto "merita" il suo prodotto odierno grazie alla sua storia di affidabilità non ora confermata, la fiat vende meno di quanto "merita" il suo prodotto odierno, ritenuto inaffidabile come in passato).
6) continuo a pensare che l'unica maniera di valutare il peso di scelte di tipo nazionalistico sui singoli mercati sia quello di paragonare la penetrazione di una casa sul proprio mercato come percentuale sulla penetrazione della stessa casa sui mercati esteri. Ciò sarà una misura di quanto la popolazione privilegi l'acquisto di quella casa nazionale rispetto a quanto facciano i mercati "neutrali"....
Ovviamente questa misura sarà funzione non certo della sola bontà del prodotto in sè, ma di vari fattori: forza/presenza commerciale della casa sul mercato interno e su quelli esteri, investimenti commerciali, assistenza, prezzo (sì, i prezzi variano da paese a paese, e questa è una scelta aziendale....), nazionalismo, immagine, etc etc...
Purtroppo mi pare che l'argomento nazionalismo faccia perdere a molti utenti la capacità analitica della quale tante volte hanno dato e danno dimostrazione. E mi pare anche che si voglia dare al "nazionalismo" un peso eccessivo sulle scelte del mercato..... semmai ha un peso l'immagine di marca, ha un peso l'assistenza, ha un peso l'affidabilità, la facilità di riparazione, i costi...... COME PENSATI DAL MERCATO, non necessariamente come sono nella realtà...
Mio papà continua, da cinquant'anni, a comprare Fiat o Peugeot perchè l'ASSISTENZA E' COMODA, senza rendersi conto che oggi è comoda forse anche di più l'assistenza di dieci altre case (ma se nessuno riesce a convincerlo di questo fatto, ed è colpa del marketing, lui rimarrà convinto che le uniche due case con un'assistenza capillare siano quelle due....
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Straquoto, senza eccezione alcuna.