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am1 |
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Maggio 03, 2005, 21:56:19 pm |
Utente standard, V12, 33886 posts |
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mmm ma i valori assoluti? passare da 10 prius a 12 non è il massimo
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ItalianDJ |
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Maggio 03, 2005, 21:57:33 pm |
Visitatore, , posts |
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Loggato
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THE KAISER |
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Maggio 03, 2005, 22:41:31 pm |
Staff, V12, 37777 posts |
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Speriamo che crolli Fiat domani, che ho shortato 1200 azioni ma non hai niente da fare?io sono disgraziatamente long
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Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa.
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Maggio 04, 2005, 10:26:55 am |
Global Moderator, V12, 27242 posts |
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QUOTE Toyota sold 11,345 of its gas-electric Prius cars last month, more than tripling the year-ago tally of 3,684. UNQUOTE
non penso che siano stati gli ibridi a fare la differenza, su un mercato di oltre 4 milioni di auto a trimestre 8000 pezzi in più rappresentano lo 0.2%...
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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MB |
MB CL500 sport driver |
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Maggio 04, 2005, 11:05:52 am |
Utente standard, V12, 5368 posts |
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ho letto, non ricordo dove, che Toyota avrebbe finora venduto 225000 Prius della nuova serie nel mondo. Certo il vantaggio di Toyota in termini di numeri di vendite non è la Prius, ma la la sua penetrazione crescente complessiva su diversi mercati.
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La civetta ( cioè il cr....) cantò tre volte e il Bar chiuse definitivamente le porte...UTENTE BANNATO
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THE KAISER |
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Maggio 04, 2005, 21:24:37 pm |
Staff, V12, 37777 posts |
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Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa.
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Phormula |
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Maggio 05, 2005, 08:19:08 am |
Visitatore, , posts |
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speriamo di no....quanto faranno pagare le bmw? Prendi il mercato dei televisori come esempio. Il grosso delle vendite è rappresentato da prodotti consumer fabbricati in Cina o in Turchia, venduti con marchi di fantasia o rimarchiati con marchi generalisti a noi noti. Infatti l'unico costruttore nazionale di televisori (Mivar) sta chiudendo i battenti ma, dal momento che non fabbrica automobili e non si chiama Fiat, la cosa sta passando inosservata. Poi c'è il settore di nicchia, rappresentato da due-tre marchi, i cui prodotti costano il doppio ma che hanno una clientela tra quelli che non guardano il cartellino del prezzo ma il prestigio del marchio o la qualità del prodotto. Per le automobili sono convinto che succederà la stessa cosa. Non sono lontani i tempi in cui i costruttori generalisti invece di investire per sviluppare nuovi prodotti, si limiteranno a rimarchiare vetture pensate e costruite in Cina.
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Loggato
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Claudio53 |
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Maggio 05, 2005, 08:26:50 am |
Visitatore, , posts |
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Prendi il mercato dei televisori come esempio. Il grosso delle vendite è rappresentato da prodotti consumer fabbricati in Cina o in Turchia, venduti con marchi di fantasia o rimarchiati con marchi generalisti a noi noti. Infatti l'unico costruttore nazionale di televisori (Mivar) sta chiudendo i battenti ma, dal momento che non fabbrica automobili e non si chiama Fiat, la cosa sta passando inosservata. Poi c'è il settore di nicchia, rappresentato da due-tre marchi, i cui prodotti costano il doppio ma che hanno una clientela tra quelli che non guardano il cartellino del prezzo ma il prestigio del marchio o la qualità del prodotto.
Per le automobili sono convinto che succederà la stessa cosa. Non sono lontani i tempi in cui i costruttori generalisti invece di investire per sviluppare nuovi prodotti, si limiteranno a rimarchiare vetture pensate e costruite in Cina.
Però il mercato del "bianco" è ancora nelle mani di italiani o gruppi USA-Europei. Si tratta di investire e automatizzare, la Electrolux, per parlare di un caso che conosco direttamente, ha fabbriche per i compressori frigo in Italia, in Austria e in Cina. Tutti lavorano e producono allo stesso prezzo, con gradi diversi di automazione. Il vero problema è l'occupazione delle persone poco qualificate, non l'impossibilità di essere competitivi in patria.
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Loggato
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Phormula |
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Maggio 05, 2005, 08:33:00 am |
Visitatore, , posts |
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Però il mercato del "bianco" è ancora nelle mani di italiani o gruppi USA-Europei. Si tratta di investire e automatizzare, la Electrolux, per parlare di un caso che conosco direttamente, ha fabbriche per i compressori frigo in Italia, in Austria e in Cina. Tutti lavorano e producono allo stesso prezzo, con gradi diversi di automazione. Il vero problema è l'occupazione delle persone poco qualificate, non l'impossibilità di essere competitivi in patria.
Ancora per poco. Electrolux ha in mente un piano ambizioso di delocalizzazione.
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Loggato
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Claudio53 |
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Maggio 05, 2005, 08:37:34 am |
Visitatore, , posts |
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Ancora per poco. Electrolux ha in mente un piano ambizioso di delocalizzazione.
Sono gia delocalizzati in tutto il mondo da anni (Cina compresa), ma continuano a investire sia in Italia, sia in altri paesi europei. E gli italiani continuano a produirre in Italia. Inutile illudersi, se delocalizzi tutti i beni di consumo, prima o poi vai in bancarotta.
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Loggato
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