From Club mini italia
Ieri sfogliavo EVO UK ed ecco cosa mi trovo a pagina 150:
BBR dichiara che la Cooper S turbo da 307 cv è la più veloce mai costruita. Scopriamolo.
by Richard Meaden, pictures by Andy Morgan (traduzione: Gardus)
La Brodie Britain Racing ha costruito molte auto pazzesche nel tempo. Una Lamborghini da 1000 cv, una Sierra Cosworth da 300 all'ora, e una Elise turbo da 320 km/h sono solo tre esempi della produzione: evidente che BBR regolarmente supera sfide che il resto dei preparatori si rifiuta di affrontare.
Quindi, qunado un cliente ha telefonato qualche tempo fa per commissionare "la più veloce Mini della terra", il co-titolare e attore semi-professionista Dave Brodie non ha battuto ciglio.
Con un record su pista a testimonianza della sua capacità di ottenere dalla Mini Cooper S più di quanto fanno gli altri, era giusto una delle sue sfide preferite.
Ma, mentre BBR si imbarcava nel progetto è diventato evidente che Brodie e i ragazzi avevano già esaurito il potenziale del motore con compressore volumetrico. Quello che serviva loro era un turbo!
E' cominciata quindi una quasi completa re-ingegnerizzazione del tutt'altro che particolare 1.6 4 cilindri, del suo sistema di raffreddamento e dell'elettronica, non dimenticando significativi miglioramenti al telaio e ai freni.
Cominciando con una Cooper S base, BBR ha rimosso e ricostruiro il motore usando i componenti rassicuranti di vecchia scuola dell'azienda: valvole maggiorate, una testa lucidata e con condotti lavorati, unite ad un albero a camme BBR, alimentazione (completa di iniettori) a flusso maggiore e, naturalmente, il turbocompressore.
La chiave del successo di questa conversione era forzare grandi quantità di aria nel motore e altrettante di calore fuori da esso, quanto velocemente ed efficentemente possibile. La risposta è stata di sostituire l'intercooler in cima al motore con airbox ed un filtro specifici, aiutati dalla presa d'aria del cofano della BBR, più "affamata" dell'originale, e montare un intercooler più efficente al di sopra del radiatore frontale. E' un installazione pulita e precisa, che trova posto comodamente sotto il cofano di serie e non copre il motore con un ragnatela di cavi preoccupante.
Far funzionare la mappa e l'elettronica era un test importante, invece di buttare la centralina originale, che avrebbe fatto scartare la commercializzazione del progetto (se siete veloci potete avere una di queste conversione "FASE 5" ad un prezzo introduttivo di 23.000 euro), BBR ha optato per appliccare un po' di furbizia e "truccare" l'elettronica standard facendola funzionare con il turbo invece che il compressore, aggiungendo non meno di 4 centraline BBR "Interceptor" .
Maggiori lavori di mappatura in tempo reale hanno avuto luogo dopo che il motore è stato unito al telaio, ora adeguato con un assetto BBR "Power Grip". freni AP Racing, a 4 pistoncini e un differenziale a scorrimento limitato.
Non c'erano dubbi sulle capacità "balistiche" della Mini, ma Briodie no aveva intenzione di chiudere un occhio sulla natura selvaggia dell'erogazione della potenza nelle marce basse. Sarebbe sempre stato un problema, ovviamente, con 307 cv a 6550 giri/m e non meno di 424 nm di coppia a 5000 giri. Insoddisfatta, la squadra ha continuato a provare a dominare la bestia. Infine è giunta ad un intelligente controllo del boost a 3 stadi, che è azionato automaticamente dalla posizione dell'acceleratore e dal carico (ovvero maggiore la pressione del pedale, maggiore pressione del turbo viene applicata). La bestia era pronta per essere liberata.
Dopo la telefonata di Brodie, ci aspettavamo l'equivalente Mini di Superman, completo di mantello e mutante sopra i pantaloni, entrare rombando nel parcheggio di Evo.
Immaginate la nostra sorpresa quando abbiamo visto Clark Kent: cerchi di serie, vernice standard, sedili originali. Oh, e la piccola questione dei 300 e passa cv. L'auto "stealth" definitiva? L'avremmo presto scoperto.
Abbiamo una sessione prenotata al centro di test di Millbrook, ma prima dobbiamo coprire qualche km su alcune delle strade più tortuose e divertenti strade locali. Dossi, buche, ghiaietto e strane contropendenze sono tutti mortali nemici di potenti trazioni anteriori, come dimostra la dinamica non certo eccellente della Focus RS, che pagava 100 cv alla lunatica Mini di Broody.
Come uno si aspetterebbe, piena accelerazione in seconda è una lotta per l'aderenza, con il differenziale che punta il muso a destra e sinistra, come un cane che fiuta in cerca del grip. Serve una ferma presa con entrambe le mani, per tenere l'auto in traiettoria, ma la mini trova un immensa riserva di trazione e quanto il turbo è in piena spinta, da 3500 giri, la mini va come un demonio. Il sottosterzo di potenza è presente, fino all'inizio del terzo rapporto, ma il passo è dir poco esplosivo. Quando si inserisce la quarta, la Mini sta assolutamente volando, ed è meglio controllare bene di non essere controllati dalle autorità!
I freni AP danno una sensazione di solidità sul pedale leggermente maggiore, ma funzionano dolcemente, in modo progressivo, e soprattutto danno confidenza nel esprimere al massimo le presazioni della 300T.
Le sospensioni BBR sono ben tarate, nessun peggioramento nell'assorbimento delle irregolarità, grip eccellente, controllo delle ruote migliorato e un equilibrio in curva più versatile e pronto nella risposta all'acceleratore.. In termini di guidabilità e comportamento dell'assetto è più l'auto di serie all'ennesima potenza, piuttosto che un'auto da gara con assetto di marmo.
Nel tempo che serve per arrivare a Millbrook è chiaro che nonostante la 300T sia significativamente più impegnativa di, per dire, una Cooper S JCW, non è una teppista della strada ed è più guidabile di quanto dovrebbe.
Riesce persino a mettere a terra la prodigiosa potenza attraverso la sola meccanica; di conseguenza scegliamo di spegnere l'ASR di serie, per paura di friggere il suo povero cervello di silicio sovraccaricato.
Il rettilineo di un miglio di Millbrook ha distrutto gli ottimistici sogni di molti preparatori, ma Broody è deciso a vedere cosa può fare la bambina del suo cliente. Noi non siamo da meno, anche se siamo sempre un po' nervosi misurando le prestazioni di un auto pesantemente preparata, specie se questa ha cambio e frizione di serie. Ma come dice il vecchio Broody "frizioni e cambi sono tanto più robusti di quanto erano una volta. Lo devono essere, con la garanzia di 3 anni dal produttore e il resto. Non abbiamo mai sentito il bisogno di cambiare qualcosa".
Detto questo, non stiamo per andare in cerca di ogni ultimo decimo, dato che questa è un auto di un privato, e non un auto demo. Dopo una coppia di false partenze (una dovuta a un calo di giri, una ad eccessivo slittamento) riusciamo in un lancio perfetto, con abbastanza giri - giusto sopra i 4000 - per tenere il turbo in tiro con le ruote che girano un filo più veloce di quello che fa l'auto rispetto all'asfalto, mentre la velocità aumenta rapidamente.
Un cambio pulito in seconda mantiene le cose al "punto di ebollizione", il differenziale che scava per dare la massima trazione, e alla fine del miglio siamo a 225 km/h: notevole per un a utilitaria 1.6...
Replichiamo il lancio in direzione opporta, l'esperienza ci dice che abbiamo ottenuto un tempo rappresentativo, prendere o lasciare un decimo, decicidamo quindi di preservare la meccanica e di scaricare i dati dal V-Box e analizzarli. I risultati sono assolutamente impressionanti, con i migliori tempi da 0-50 in 2,72 secondi, 0-100 in 5,78 e 0-160 in 12,86!
Mediando con la seconda corsa, fatta per mediare eventuali effetti del vento risulta comunque uno 0-100 in 5,89 e uno 0-160 in 13,3. Anche se ha inevitabilmente perso nello scatto da fermo, acculuma velocità dai 100 km/h in poi recuperando e riportandosi in pari con un Impreza P1 nel raggiungere i 160.
Finito il lavoro sul dritto di un miglio, è ora il momento che io e Jethro abbiamo aspettato nervosamente: l'ovale ad alta velocità.
Normalmente una Mini non presenta una sfida attorno alla massiva salsiccia di cemento di Millbrook. Ma come abbiamo già stabilito, questa non è una Mini normale.
Con la parabolica a 5 corsie deserta, gli unici fattori che trattengono la Mini di Broody sono la fisica e la paura. E' passato un po' da quando ho fatto l'ultimo test qui, e la corsia più esterna sembra più irregolare del solito. A rendere le cose ulteriormente interessanti c'è il vento che soffia forte, frustando la sommità dell'ovale a sottomettendo la Mini, che sta ancora accelerando, ad invisibili e destabilizzanti spinte laterali mentre la barriera erosa dalle intemperie scorre nello specchio destro.
Dopo un forte impulso fino a 225 km/h l'aerodinamica pari a un mattone della Mini comincia a stringere la presa e l'accelerazione diminuisce gentilmente, quasi stessimo guidando lungo una salita con pendenza crescente. Ma il pompato 1.6 non ha ancora finito, a i led rossi del v-box mostrano senza dubbi la sua testarda ostinazione a spingersi fino a più insostenibili velocità. A 235 io e Jethro pensiamo abbia dato il massimo, ma stiamo ancora combattendo il vento. Con il pedale ancora a fondocorsa voliamo lungo la relativamente protetta parte dell'ovale, e dalla Mini sgorga nuovo vigore, prima a 240, e infine ad un impressionante 250 km/h.
Ogni volta che corro lungo Millbrook, penso sempre che se Dio avesse voluto che l'uomo guidasse in tondo a 250 all'ora ci avrebbe dato delle teste "a secco". Ne sono abbastanza sicuro quando rilascio l'acceleratore e gradualmente scendo dalla parabolica. Mi gira un po' la testa mentre i fluidi che erano spinti fermamente nel mio orecchio destro tornano a livelli normali. Spalla e avanbraccio destri sono doloranti per aver tenuto solo 1/4 di giro fisso a sinistra per 3 giri consecutivi, ed è un gran solievo potersi rilassare dopo aver tenuto testa ai g laterali per quasi 10 chilometri percorsi a 250 all'ora in una curva a raggio costante.
E' stata una corsa selvaggia, grazie alla superficie sconnessa alla furia degli elementi, senza contare l'incrollabile forza di 307 cavalli vapore.
Bovingdon ammette che è stata la prova di velocità massima più divertente da quando fu passeggero per 250 km/h in una Catheram R500. Ora tornati sani e salvi alla nostra base temporanea sul rettilineo, devo dirmi daccordo, specialmente quando un po' di aritmetica mentale rivela che applicando il fattore correttivo dell'attrito per l'accelerazione laterale dato dall parabolica, il picco di velocità della Mini BBR cresce fino ad uno spettacolare 257 km/h.
La Mini più veloce della terra? Ci potete scommettere.