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Phormula |
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Marzo 23, 2006, 14:02:20 pm |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Preferisco fare una capatina in Italia a mangiare in qualche trattoria nelle Langhe... Su quello non c'è dubbio. In Italia è difficilissimo trovare un posto dove si mangia male. Il mio ragionamento era che se ti trasferiscono in Cina e non vuoi adattarti agli usi e costumi locali, rischi che gran parte del tuo stipendio se ne vada per mantenere le usanze alimentari occidentali.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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diabolik82 |
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Marzo 23, 2006, 15:01:44 pm |
Visitatore, , posts |
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Su quello non c'è dubbio. In Italia è difficilissimo trovare un posto dove si mangia male. Il mio ragionamento era che se ti trasferiscono in Cina e non vuoi adattarti agli usi e costumi locali, rischi che gran parte del tuo stipendio se ne vada per mantenere le usanze alimentari occidentali.
In Cina non so. Ma in Giappone so che si riesce a mangiare italiano a casa senza svenarsi.... Si trova la pasta Voiello e i sughi Barilla a prezzi normali....e almeno sai cosa mangi!
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Loggato
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pininfa1967 |
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Marzo 24, 2006, 08:55:24 am |
Utente standard, V12, 6039 posts |
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Su quello non c'è dubbio. In Italia è difficilissimo trovare un posto dove si mangia male. Il mio ragionamento era che se ti trasferiscono in Cina e non vuoi adattarti agli usi e costumi locali, rischi che gran parte del tuo stipendio se ne vada per mantenere le usanze alimentari occidentali.
quoto pero Shangai
Per il resto, a parte il mio collega che ha fatto il viaggio di ritorno con il pollice piantato nel posteriore per trattenere la diarrea, è stata anche una esperienza interessante.
coumque questo non ha niente da vedere con il fatto che si trovava in cina ,la prima volta che sono andato in italia con mi figlio son dovuto andare al pronto soccorso talmente era ammalato « Ultima modifica: Marzo 24, 2006, 11:04:07 am da pininfa1967 »
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pininfa1967 |
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Marzo 24, 2006, 22:25:53 pm |
Utente standard, V12, 6039 posts |
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Sul fatto di andare in Cina per l'avviamento di una nuova fabbrica, mi ricorda la Ignis elettrodomestici di Napoli. Acquistata da Philips, diventa Wirpool. Poi aprirono una bella fabbrica in Polonia, chiesero ai tecnici italiani di andare ad insegnare il lavoro ai polacchi. Dopo che quest'ultimi impararono il lavoro, chiusero la fabbrica di Napoli. Mi risulta che non siano stati gli unici.
e gia purtroppo non è la prima volta che sento questo discorso,speriamo che in questo caso la fine sia diversa
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Phormula |
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Marzo 25, 2006, 09:02:00 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Sul fatto di andare in Cina per l'avviamento di una nuova fabbrica, mi ricorda la Ignis elettrodomestici di Napoli. Acquistata da Philips, diventa Wirpool. Poi aprirono una bella fabbrica in Polonia, chiesero ai tecnici italiani di andare ad insegnare il lavoro ai polacchi. Dopo che quest'ultimi impararono il lavoro, chiusero la fabbrica di Napoli. Mi risulta che non siano stati gli unici.
Lo stanno facendo tutti. E qui si vede la differenza tra la mentalità tedesca e quella americana. I manager di scuola americana vivono la trasferta in Cina come una occasione per accumulare benefit e vivere da nababbi, cercando di mettere i locali in condizione di fare da soli prima possibile mentre loro vanno a giocare a golf. Quelli di scuola tedesca insistono per mantenere la loro posizione in azienda, ci pensano due volte prima di trasferire certe competenze, passano molto tempo in azienda e se ne tornano quieti in albergo. Non a caso le aziende cinesi preferiscono fare JV con gli americani.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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tommy |
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Marzo 26, 2006, 17:27:59 pm |
Utente standard, V12, 1022 posts |
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chissà su strada come sarà...non mi fido delle auto cinesi...
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ChB |
... senza questa, nessuno |
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Marzo 26, 2006, 18:32:41 pm |
Utente standard, V12, 23581 posts |
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Shangai
Per il resto, a parte il mio collega che ha fatto il viaggio di ritorno con il pollice piantato nel posteriore per trattenere la diarrea, è stata anche una esperienza interessante.
Doveva averla la primo giorno, poi andava tutto bene ... Seriamente, non ci vuole molto a star male in viaggio ... io ho avuto il problema contrario la prima volta che sono andato negli USA ... una settimana senza andare sul "trono" ... diedi la colpa al loro caffé
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"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
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Loggato
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