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Tarvos |
not in my name |
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Aprile 21, 2006, 08:01:39 am |
Utente standard, V12, 7818 posts |
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(20/04/2006) -------------------------------------------------------------------------------- Dieci milioni di automobilisti rischiano di rimanere senza assicurazione RC auto se l'Italia sarà obbligata dall'Unione Europea a eliminare l'obbligo a contrarre. Sarebbero a rischio, tra gli altri, i giovani sino a 25 anni, quelli che vivono in zone ad alto tasso di sinistrosità (per esempio, Napoli, Bari o Bologna) e quelli che percorrono decine di migliaia di chilometri l'anno. L'allarme arriva dall'Adiconsum: la Ue ha ritenuto carenti le motivazioni fornite dal governo italiano a giustificazione della normativa vigente, che prevede per le Compagnie l'obbligo di stipulare una polizza a chiunque ne faccia richiesta. Quindi, è scattato il periodo di 60 giorni previsto per il deferimento alla corte di Giustizia europea entro cui il Governo deve fornire risposte più esaustive, pena l'avvio della procedura d'infrazione. Una situazione imbarazzante per il nostro Paese, a elezioni appena finite e con un nuovo esecutivo che difficilmente s'insedierà in tempi brevi; il rischio di essere bacchettati da Bruxelles è più che alto. E le conseguenze non devono essere sottovalutate: le assicurazioni, avendo la possibilità di scegliersi i clienti, lascerebbero senza polizza milioni di automobilisti. Questi ultimi, in mancanza di alternative, avrebbero due possibilità: lasciare ferma l'auto oppure circolare senza copertura, soluzione che, almeno in alcune zone d'Italia, rischia di diventare la più gettonata. "Occorre che anche da noi s'inizi a parlare di una Compagnia che tuteli gli automobilisti che non vorrebbe nessuno", avverte Fabrizio Premuti, responsabile del settore assicurativo dell'Adiconsum, "una sorta di 'Bad Company' sul modello francese, il cui onere ricada non solo sullo Stato, ma anche sulle assicurazioni che respingono i clienti. Si eviterebbe così che gli assicuratori scarichino sulla collettività i costi che non vogliono assumersi. Il pericolo c'è e sarebbe opportuno che il Governo, prima di formulare l'ennesimo parere, sentisse consumatori, Compagnie e Isvap". da quattroruote.it
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anche io una volta nella mia vita ho corso più veloce di tutti.
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Loggato
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Phormula |
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Aprile 21, 2006, 08:19:55 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Io non mi preoccuperei eccessivamente. Nel senso che già adesso una compagnia può "scaricare" i clienti poco convenienti. L'eliminazione dell'obbligo a contrarre non implica che gli automobilisti possono fare a meno dell'assicurazione. Ciò vuol dire che comunque ci sarà una domanda di assicurazioni in certe zone d'Italia e per certe fasce sociali. Certo, non essendo più obbligate, le compagnie potranno applicare tariffe più salate laddove l'incidentalità è maggiore, ma tutto sommato non è una cosa così negativa, perchè forse è la volta buona che per paura di essere scaricata dall'assicurazione, certa gente imparerà a guidare come si deve.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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mauring |
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Aprile 21, 2006, 08:29:17 am |
Visitatore, , posts |
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Ma per curiosità: neglia altri Stati come funziona?
Ecco. Quello sarebbe importante sapere. Noi prendiamo sempre dei pezzi delle normative europee, e poi ci attacchiamo le altre nostre norme demenziali. E il risultato e' inaccettabile.
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Loggato
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Phormula |
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Aprile 21, 2006, 08:34:01 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Ma per curiosità: neglia altri Stati come funziona?
In genere funziona con la logica del libero mercato. Se sei un utente molto a rischio paghi (salato, molto salato) e righi dritto per paura di pagare ancora più salato.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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Claudio53 |
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Aprile 21, 2006, 08:37:54 am |
Visitatore, , posts |
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Mi sembra giusto, le assicurazioni non sono mica compagnie benefiche, a parte il caso del mauring . Chi ha rischio alto, paghi tanto, senza tetto, e se non si può permettere la polizza, non circoli. Mica ci possiamo permettere di finanziare con soldi pubblici o privati i guidatori pericolosi, sarebbe da pazzi
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Loggato
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Phormula |
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Aprile 21, 2006, 08:42:42 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Mi sembra giusto, le assicurazioni non sono mica compagnie benefiche, a parte il caso del mauring . Chi ha rischio alto, paghi tanto, senza tetto, e se non si può permettere la polizza, non circoli. Mica ci possiamo permettere di finanziare con soldi pubblici o privati i guidatori pericolosi, sarebbe da pazzi Quoto. Automobile e patente non sono un diritto.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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Tarvos |
not in my name |
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Aprile 21, 2006, 08:43:37 am |
Utente standard, V12, 7818 posts |
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Mi sembra giusto, le assicurazioni non sono mica compagnie benefiche, a parte il caso del mauring . Chi ha rischio alto, paghi tanto, senza tetto, e se non si può permettere la polizza, non circoli. Mica ci possiamo permettere di finanziare con soldi pubblici o privati i guidatori pericolosi, sarebbe da pazzi stai attentando al 259° articolo della costituzione italiana che recita: la patente di guida e l'automobile sono un diritto intagibile e supremo di ogni cittadino. Ogni ostacolo di natura normativa, economica e sociale deve essere rimosso.
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anche io una volta nella mia vita ho corso più veloce di tutti.
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Loggato
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am1 |
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Aprile 21, 2006, 08:45:22 am |
Utente standard, V12, 33886 posts |
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automobile e patente sono un diritto. E come molti altri diritti, bisogna fare qualcosa per ottenerli.
Detto questo, in linea di principio è giusto che compagnie private non debbano fare quello che dovrebbe fare lo stato: per qeusto però bisogna che ci sia comunque una assicurazione che assicuri anche i "reietti", visto che quando vado in giro vorrei almeno essere risarcito se mi vengono addosso...
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Phormula |
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Aprile 21, 2006, 08:45:27 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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stai attentando al 259° articolo della costituzione italiana che recita: la patente di guida e l'automobile sono un diritto intagibile e supremo di ogni cittadino. Ogni ostacolo di natura normativa, economica e sociale deve essere rimosso.
259°. Pensavo fosse il primo. L'Italia è una repubblica fondata sull'automobile.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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Tarvos |
not in my name |
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Aprile 21, 2006, 08:47:22 am |
Utente standard, V12, 7818 posts |
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259°. Pensavo fosse il primo. L'Italia è una repubblica fondata sull'automobile.
gli altri 258 sono stati recentemente abrogati con la riforma costituzionale, che andremo a confermare con il prossimo referendum
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anche io una volta nella mia vita ho corso più veloce di tutti.
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Loggato
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Claudio53 |
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Aprile 21, 2006, 08:49:17 am |
Visitatore, , posts |
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automobile e patente sono un diritto. E come molti altri diritti, bisogna fare qualcosa per ottenerli.
Detto questo, in linea di principio è giusto che compagnie private non debbano fare quello che dovrebbe fare lo stato: per qeusto però bisogna che ci sia comunque una assicurazione che assicuri anche i "reietti", visto che quando vado in giro vorrei almeno essere risarcito se mi vengono addosso...
Per gli incidenti provocati da chi non è assicurato c'è un fondo delle assicurazioni. I reietti sono tali perchè provocano troppi incidenti, devono andare a piedi, non essere assicurati comunque, ma ci sei o ci fai
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Loggato
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am1 |
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Aprile 21, 2006, 08:51:35 am |
Utente standard, V12, 33886 posts |
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Per gli incidenti provocati da chi non è assicurato c'è un fondo delle assicurazioni. I reietti sono tali perchè provocano troppi incidenti, devono andare a piedi, non essere assicurati comunque, ma ci sei o ci fai se uno va in giro in automobile vuol dire che lo può fare. A quel punto è meglio che sia assicurato. Il fondo delle assicurazioni chi lo paga secondo te? allora tantovale che ognuno si paghi la sua.
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