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1228 Visitatori + 1 Utente = 1229
Homer
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alura |
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Settembre 13, 2006, 12:09:05 pm |
webmaster, V12, 50851 posts |
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Kia Sorento = Oso nei Kart
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Losna |
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Settembre 13, 2006, 12:23:56 pm |
Visitatore, , posts |
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< staff: rimosso su richiesta dell'utente > « Ultima modifica: Settembre 13, 2006, 12:25:43 pm da Losna »
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Loggato
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TonyH |
I'm the face of terror. Terrier Terror. |
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Settembre 13, 2006, 17:24:42 pm |
Staff, V12, 28736 posts |
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1) Singola curva: se al limite, sostanzialmente sì. Se lontano dal limite no. Ricordo un GP Lotteria di diversi anni fa, che si correva con le F.3000. Ero alla Roggia. Herbert, che non era ancora arrivato in f1, e si trovava in posizione a punti, a podio o vicino, usciva dalla seconda della Roggia con un lieve ma evidente sovrasterzo di potenza, a differenza di tutti gli altri, che non scomèponevano la macchina, in maniera costante per tutta la gara (o meglio, per lo spezzone che vidi lì: la gara venne interrotta e mi spostai di tribuna per quando riprese), lasciando uno stupendo segno nero sul cordolo esterno. Stupendo, sublime.
Di questo sto parlando (e rispondo anche a Homer), del LIMITE, del CONFINE, dove la numerosità e la complessità dei feedback forniti dalla vettura non sono gestibili da un computer, ma solo dalle incredibili terminazioni sensoriali di un essere umano, e dal suo cervello, molto inferiore ad un computer come potenza di calcolo bruta, ma infinitamente superiore come capacità di sintesi degli input ed adeguatezza degli output.
Quando gli aerei da caccia verranno pilotati interamente dai computer (e non solo aerei da ricognizione), allora i computer forse avranno superato l'uomo. Anche perchè, ricordiamocelo, formare mille piloti da caccia costa molto più che costruire mille computer (ammesso che lo si possa fare).
Tornado IT: SE l'operazione CICLICA non viene svolta al limite, il computer è superiore all'uomo. Se viene svolta al limite, no (non ancora).
2) Ok, vedo che concordi.
Aspetta un attimo, prima che entrambi partiamo per la tangente che sembriamo poi due Furbish.... Forse te stai parlando di "controllo" al limite, dove l'umano (almeno un pilota come Herbert) riesce a essere superiore al PC perchè riesce comunque ad essere più sensibile. Il PC si rivela superiore nelle misure, dove voglio misurare un'uscita a fronte di determinate condizioni di ingresso. Poi cosa succeda dopo che ho misurato poco mi frega....nel caso in questione, se dopo aver misurato il massimo dell'accelerazione laterale la macchina sbanda, si capotta e prende fuoco non altera la mia misura e non me ne frega niente Le si darà un voto assolutamente pessimo come handling, ma il valore di g laterale rimarrà lo stesso..
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your honor student is merely a pawn in my westie's diabolical world domination plot!
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navarra05 |
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Settembre 14, 2006, 01:54:42 am |
Utente standard, Monocilindrico, 12 posts |
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Mi perdoni non era mia intenzione sottovalutare la eccellenti doti dinamiche di quel missile della Enzo........ Tenevo solo a ribadire che con tutte le qualità che ha una tale vettura, ci sono comunque dei limiti....(ben superiori ad una vettura di serie) E lo steering pad ne evidenzia alcuni....
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navarra05 |
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Settembre 14, 2006, 02:18:39 am |
Utente standard, Monocilindrico, 12 posts |
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1) benvenuto! 2) confronta la tua ultima frase con la firma dei miei post... 3) un curvone affrontabile a 130/ora (o a 180 con una Radical, che è a tutti gli effetti un'auto da corsa, con una deportanza senz'altro notevole a quella velocità e invece difficilmente sfruttabile alle velocità, inferiori, dello St.Pad) potrebbe non avere molto in comune con lo steering pad, a meno che si tratti di un curvone nell'ordine dei 180° o più. La differenza fra st.pad e curva è che il primo viene percorso, per definizione, a velocità ed assetto costanti, mentre la curva viene percorsa (tranne che si tratti di curva percorribile sostanzialmente a velocità pari a quella massima raggiungibile da quella singola auto, e che a tale velocità la vettura si trovi al limite di aderenza) a velocità ed assetto variabili (1^fase: decelerazione con trasferimento di carico in avanti - fase che sul lento si protrae fino al punto di corda, sul veloce è invece molto breve se non assente -; 2^ fase: corda/parte centrale in assetto costante ed accelerazione longitudinale nulla - fase che può essere prolungata in una curva stretta e lunga, oppure istantanea o assente in un curvone veloce; 3^ fase: uscita, accelerazione longitudinale positiva e trasf di carico all'indietro - uscita di curva nello stretto, quasi tutta la curva in un curvone veloce). Orbene, l'unica parte di curva paragonabile allo st.pad è quella che ho denominato 2^fase, ossia quella centrale. La differenza fra una Radical, una Enzo ed una Ritmo emerge per la gran parte nella 1^ e nella 3^ fase, mentre la 2^ fase è quella che evidenzia minori differenze (a parità di gommatura, le citate pzerorosso, per esempio). 4) qui mi piacerebbe l'intervento di Mariner. Non credo di sbagliare, però, nell'asserire che il coefficiente di attrito di una gomma (all'interno del suo previsto campo di utilizzo) è funzione positiva del suo carico: ergo IN CONDIZIONI COSTANTI (st. pad o fase 2^ della curva) a variazioni di peso di vetture altrimenti eguali, non dovrebbero corrispondere variazioni di velocità. Tali variazioni di peso esplicano invece ampi effetti nelle fasi 1^ e 3^. Purtroppo non ho qui con me la mia Bibbia, e non posso quindi dimostrare la correttezza di questa mia affermazione: mi affido a..... MAAAAAAAARINEEEEEEEERRRR!!!!!! 5) In funzione di ciò, resta comunque valida ed incontrovertibile l'affermazione di Sir Colin Chapman. Hai perfettamente ragione. Se affronto una curva con punto di corda ritardato oppure usando il trail brake,certamente me ne esco decisamente meglio con una Enzo anzichè una Punto. Questo è ovvio. Ma nel caso di un lungo curvone dove le variazioni di carico longitudinale sono assenti e l'unico carico importante è quello laterale,(un esempio potrebbe essere una curva di 180gradi di un circuito ovale - meglio ancora se privo di banking per non far entrare in gioco fattori più complessi-) dove l'unica cosa importante è mantenere una velocità costante possibilmente la più elevata. per cui la frenata in entrata e l'accelerazione in uscita hanno poca rilevanza, tutte le qualità dinamiche della Enzo non possono essere sfruttate. E solo in questo limitato caso intendevo la Enzo non così nettamente superiore alle altre vetture. Riguardo l'esempio della Radical si è vero forse i 2g laterali ed in frenata dichiarati si riferiscono in condizione di elevato carico aereodinamico. Però se prendiamo una Lotus elise o una Exige che arriva a 1.7g laterali con pneumatici stradali ,non riesco proprio a spiegarmi come una coefficiente di aderenza del valore di 0.9-1 (per pneumatici stradali) possa portare a tali valori di tenuta stradale. L'unica spiegazione che forse posso darmi (corregetemi se dico sciochezze) è che il coefficiente di aderenza sia inversamente proporzionale alla pressione specifica che agisce sul battistrada. Questo credo in parte giustifichi anche il perchè con ruote più larghe si ha maggior tenuta.
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vatanen |
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Settembre 14, 2006, 02:29:30 am |
Utente standard, V12, 21350 posts |
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è che il coefficiente di aderenza sia inversamente proporzionale alla pressione specifica che agisce sul battistrada.
Questo credo in parte giustifichi anche il perchè con ruote più larghe si ha maggior tenuta.
sicuramente la perdita di aderenza è dovuta a scarsa o eccessiva pressione sul pneumatico!ma non credo sia proporzionale la cosa,montando gomme larghe potrebbe comunque scivolare perchè non è suff la pressione sui pneumatici,o anche giungere al cappottamento se invece mettiamo come ipotesi una tenuta illimitata del pneumatico. sono troppi i fattori da tenere in conto.io ricordo la elise su 4 ruote,arrivava a 1,26 g che è tutt'ora il record se non mi sbaglio...ma già anche una saxò 16v,leggerissima e con gomme 195/45 stava sull' 1,12 g.... nel caso della elise credo però si tratti oltre che di leggerezza e perfetto bilanciamento,anche di ottimo sfruttamento dello pneumatico,visti gli angoli di campanatura senz'altro superiori alla media. comunque nello steering pad non vi è mai perdita di aderenza repentina,vero sfruttamento dello pneumatico.il dato viene dato buono finchè l'auto non tende ad allargare la traiettoria con un asse,che al 90% è quello anteriore!le auto non sono progettate per assetto bilanciato a velocità costante o leggera accelerazione,quelle più sportive vengono tarate per la guida sportiva,quindi non è prevista la condizione statica.in corsa o freni o acceleri,il momento stazinario è la frazione di secondo nel punto di corda,o in certi casi il lungo curvone! la mia auto è perfetta negli inserimenti veloci ma va in crisi nei curvoni proprio perchè le molle dure progettate per essere compresse nelle staccate,diventano un limite in condizioni statiche....è per questo che io,nei curvoni(anche quelli veloci),tengo frenato col piede sinistro per non caricare l'asse posteriore.
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Mi piace l'odore di miscela la mattina...cit.
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navarra05 |
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Settembre 15, 2006, 00:50:07 am |
Utente standard, Monocilindrico, 12 posts |
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Non concordo quindi sul fatto che l'aderenza/grip sia INVERSAMENTE proporzionale alla pressione specifica: è il contrario (entro i limiti previsti dal costruttore della gomma). Siccome quello sfaticato di Mariner latita, non posso supportare scientificamente quanto dico, ma ti fornisco una dimostrazione LOGICA ed INCONTROVERTIBILE: l'utilizzo di dispositivi DEPORTANTI aumenta l'aderenza, altrimenti per far andare più forte un'auto, basterebbe montare delle vere ali da aeroplano, portanti, anzichè alettoni deportanti: la portanza senz'altro diminuireppe il carico specifico degli pneumatici, e quindi secondo la tua teoria l'auto andrebbe più forte. Forse prenderebbe il volo, ma dubito seriamente andrebbe più forte in curva... Lutilizzo e la continua ricerca di dispositivi deportanti sulle auto da corsa, dispositivi che non fanno altro che aumnetare il carico (totale e specifico) sui pneumatici, senza aumentare la massa della vettura, sono la chiara dimostrazione che (sempre entro i limiti delle specifiche previste dal costruttore), l'aderenza AUMENTA all'aumentare del carico sui pneumatici. Forse non mi sono spiegato bene. Per pressione specifica intendo la pressione espressa in cm2 sulla superfice del battistrada. Cioè, se ho 400 kg di carico verticale su una ruota e una superfice di aderenza di 20cm2 allora la pressione specifica sul battistrada sarà di 20kg * cm2 Ora lasciando invariato il carico verticale se ho una superficie di aderenza di 25 cm2 la pressione specifica sarà 15kg *cm2. In questo caso potrei parlare di una probabile variazione (ma non ne sono del tutto sicuro) del coeff. di aderenza. In quanto con le gomme stradali entra in gioco anche un altro elemento, che è la deformazione dei tasselli del battistrada, che avviene quando il pneumatico è sottoposto a forti carichi laterali. La deformazione dei tasselli è direttamente proporzionale alla pressione specifica che agisce sul battistrada, ed inoltre incide negativamente sulla deriva del pneumatico. In alcuni casi però vedi la convergenza delle ruote anteriori, porta anche dei vantaggi in quanto la deformazione dei tasselli genera calora, il che migliora la prestazione del pneumatico. Questa era la ragione per cui dicevo che forse la pressione specifica può in qualche modo interagire col coeff. di aderenza. Inoltre diminuire la press. specifica non significava togliere soltanto peso(inteso come forza peso-carico verticale) mantenedo invariata la massa come potrebbe accadere montando ali che diano portanza all'auto. ma o montare ruote più larghe oppure allegerire l'auto e quindi diminuire la massa con conseguente diminuzione della forza peso.
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vatanen |
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Settembre 15, 2006, 01:14:37 am |
Utente standard, V12, 21350 posts |
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Concordo (era il succo della mia prima affermazione) sul fatto che la curva a 180° molto lunga e veloce (analoga, ma NON per la velocità di percorrenza, allo St.Pad) è la situazione nella quale una Enzo ha minor vantaggio su una Ritmo, tanto per fare un esempio. Quanto alle radical ed elise, bisogna fare una puntualizzazione: i dati che fornisci sono relativi a gomme OMOLOGATE stradali, ma non gomme NORMALI, sono in pratica delle slick leggermente scolpite (questo è il motivo per il quale io ho fatto più volte riferimento ad un pneumatico che potrebbe essere comune tanto a queste bestie da trackday, quanto ad una Enzo, quanto ad una Ritmo: Pzerorosso). Infatti molti pneumatici "da corsa" o quasi hanno coefficienti di aderenza superiori ad 1 (cosa che fino a qualche decennio fa veniva ritenuta contraria alle leggi delle fisica: infatti non venivano prese in considerazione l'aderenza generata chimicamente e meccanicamente per interferenza). Non concordo quindi sul fatto che l'aderenza/grip sia INVERSAMENTE proporzionale alla pressione specifica: è il contrario (entro i limiti previsti dal costruttore della gomma). Siccome quello sfaticato di Mariner latita, non posso supportare scientificamente quanto dico, ma ti fornisco una dimostrazione LOGICA ed INCONTROVERTIBILE: l'utilizzo di dispositivi DEPORTANTI aumenta l'aderenza, altrimenti per far andare più forte un'auto, basterebbe montare delle vere ali da aeroplano, portanti, anzichè alettoni deportanti: la portanza senz'altro diminuireppe il carico specifico degli pneumatici, e quindi secondo la tua teoria l'auto andrebbe più forte. Forse prenderebbe il volo, ma dubito seriamente andrebbe più forte in curva... Lutilizzo e la continua ricerca di dispositivi deportanti sulle auto da corsa, dispositivi che non fanno altro che aumnetare il carico (totale e specifico) sui pneumatici, senza aumentare la massa della vettura, sono la chiara dimostrazione che (sempre entro i limiti delle specifiche previste dal costruttore), l'aderenza AUMENTA all'aumentare del carico sui pneumatici. io so per certo che qualunque gomma oltre una certa pressione si disgrega,i legami molecari vanno a zoccole..è per questo che le F1 super alettonate di qualche anno fa avevano gommazze larghissime. però la massa non ha influenza nello steering pad a parità di baricentro,angoli,rollio ecc perchè insieme all'aumentare della forza centripeta,aumenta anche il grip...graficamente componendo le 2 forze vettorialmente ed aumentando la massa,l'angolo della risultante non cambia!!!cioè massa e grip aumentano assieme!!!ovviamente una Veyron con gomme 155 vola fuori ai 30 all'ora,ma con gomme proporzionate(che non vuol dire massa doppia larghezza doppia)non ci sono prob!!!diciamo che un aumento del peso del 10% a parità di condizioni,non dovrebbe inficiare l'accelerazione laterale!!questo perchè l'inerzia è quasi assente in quelle condizioni,il dramma della massa sorge quando si deve cambiar direzione rapidamente,quando si deve entrare in curva...è li che l'auto tenderà al sottosterzo(generalmente)!!se l'elise fa bene nello steering pad,credo sia dovuto solo a baricentro,rollio e sfruttamento della gomma ideali rispetto a qualunque altra auto!!!una auto da formula senza alettoni non credo potrebbe ottenere risultati troppo superiori nello steering pad e alettonata farebbe poco meglio visto il raggio stretto,le velocità son troppo basse per sfruttare al meglio la deportanza..sicuramente i 4 G si hanno in curve ben oltre i 200 km/h..
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Mi piace l'odore di miscela la mattina...cit.
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navarra05 |
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Settembre 16, 2006, 00:03:31 am |
Utente standard, Monocilindrico, 12 posts |
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Attenzione, ho l'imptressione che tu stia facendo confusione. Per pressione specifica intendiamo, direi, la stessa cosa: carico per unità di superficie. Ciò premesso, se metti alettoni>deportanza, certamente la pressione specifica aumenta a parità di dimensioni delle gomme, e poichè sappiamo che la deportanza aumenta l'aderenza, possiamo quindi asserire che aumenti di pressione specifica aumentano il coefficiente di aderenza. Coefficente, badiamo bene, che aumenta ANCHE se per ipotesi io zavorrassi di due quintali la vettura, invece che metterle due alettoni. Anche in questo secondo caso il coefficiente di aderenza aumenterebbe, ma la maggior massa della vettura porterebbe ad una minore aderenza TOTALE (se aumento il peso di una F1, va più piano anche in curva). Lascerei invece stare i tasselli, e mi limiterei a parlare di DERIVA, in quanto la deriva (consistente in deformazione elastica del battistrada e della carcassa) si verifica con qualsiasi tipo di gomma. SENZA deriva la macchina sarebbe quasi priva di aderenza. Il grip di una gomma aumenta all'aumentare della deriva, diventa massimo, per poi decadere rapidamente al superare una certa deriva. Per le gomme da strada strette sono sopportabili anche elevati angoli di deriva, ed il decadimento è graduale (chi abbia guidato un'auto anni 70 "sa"), per gomme larghe e da corsa gli angoli di deriva ottimali sono molto bassi. Tuoi ultimi due chiarimenti: 1) se allarghi la sezione delle gomme senza variare il peso, la pressione specifica diminuisce, ma aumenta la tenuta in quanto devi "moltiplicare" per una superficie maggiore. 2) se diminuisci il peso della vettura (inteso come massa, senza usare portanza) a parità di gomme, la pressione specifica diminuirà e la tenuta aumenterà solo perchè la vettura sarà sottoposta ad un'accelerazione laterale inferiore (per far ruotare una mazza ferrata medievale da 10 kg hai bisogno di una catena, per far ruotare una pallina da tennis alla medesima velocità e con il medesimo raggio è sufficiente un cordino: il cordino certamente è meno "forte" della catena, ma ha bisogno di reggere ad una accelerazione laterale minore - ossia la forza centripeta richiesta è inferiore, ergo è richiesta minore "tenuta laterale"). Un ottimo testo che parla (in inglese) in maniera chiara e godibile di queste cose, con qualche accenno di fisica sopportabilissimo, è "Tune to Win", di Carroll Smith, Aerosmith Publishers. Si trova facilmente su Amazon e lo consiglio a tutti gli appassionati di dinamica del veicolo (riguarda le veture da corsa, con attenzione principalmente alle monoposto, ma i principi sono quelli anche per la trabant...) Sai perchè faccio queste ipotesi? c'è una cosa che proprio non mi va giù. Parlo dei kart. Un kart da competizione arriva a sfiorare i 3g A Sarno il tornantino prima del rettilineo si fa a 100km/h con 2.5g laterali. In una pista europea mi sembra in germania, c'è un curvone veloce dove si arriva a 3g laterali. Ora, capisco che si usano gomme slick, ma dovrebbero avere un coefficiente di aderenza con un valore di 3. Le F1 attuali hanno gomme con un coeff. di aderenza pari circa a 2. Mi sembra strano che con quel che spendono in ricerca i gommisti di F1 si fanno battere da chi produce gomme per Kart. Quando Senna entrò in F1 mi sembra nell'anno 1984 Disse che l'esperienza dei kart era stata molto formativa in quanto le prestazioni intese come comportamento tenuta e reattività in curva erano simili a quelle di una F1, la vera differenza consisteva nel fatto che in kart si viaggiava sui 130-150km/h mentre in F1 intorno ai 300km/h. Spesso ho fatto dei giri in un kart da noleggio, che certamente ha gomme molto meno performanti rispetto a quelle usate nei kart da competizione, ed ho notato una tenuta laterale decisamente superiore alle normali auto, si badi bene non parlo di reattività che nel kart è rapidissima,ma parlo proprio di curve fatte a tavoletta con relativo sforzo del collo quindi di pura tenuta laterale. Non so il valore preciso ma sicuramente più di 1g credo 1.5g o più. Tutto ciò credo sia dovuto al peso ridottissimo di un kart sui 150kg compreso il pilota. Con una superfice di aderenza che se volessimo rapportarla ad un auto di 1500kg dovrei avere un pneumatico largo 1metro.
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navarra05 |
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Settembre 16, 2006, 00:37:48 am |
Utente standard, Monocilindrico, 12 posts |
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Forse ho appena trovato un link chiarificatore www.f1webtech.netandate sulla voce "pneumatico" poi "teoria" infine "deriva del pneumatico" non riesco a copiare il link se no facevo prima
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vatanen |
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Settembre 16, 2006, 04:05:52 am |
Utente standard, V12, 21350 posts |
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Sai perchè faccio queste ipotesi? c'è una cosa che proprio non mi va giù. Parlo dei kart. Un kart da competizione arriva a sfiorare i 3g A Sarno il tornantino prima del rettilineo si fa a 100km/h con 2.5g laterali. In una pista europea mi sembra in germania, c'è un curvone veloce dove si arriva a 3g laterali.
Ora, capisco che si usano gomme slick, ma dovrebbero avere un coefficiente di aderenza con un valore di 3. Le F1 attuali hanno gomme con un coeff. di aderenza pari circa a 2. Mi sembra strano che con quel che spendono in ricerca i gommisti di F1 si fanno battere da chi produce gomme per Kart.
Quando Senna entrò in F1 mi sembra nell'anno 1984 Disse che l'esperienza dei kart era stata molto formativa in quanto le prestazioni intese come comportamento tenuta e reattività in curva erano simili a quelle di una F1, la vera differenza consisteva nel fatto che in kart si viaggiava sui 130-150km/h mentre in F1 intorno ai 300km/h.
Spesso ho fatto dei giri in un kart da noleggio, che certamente ha gomme molto meno performanti rispetto a quelle usate nei kart da competizione, ed ho notato una tenuta laterale decisamente superiore alle normali auto, si badi bene non parlo di reattività che nel kart è rapidissima,ma parlo proprio di curve fatte a tavoletta con relativo sforzo del collo quindi di pura tenuta laterale. Non so il valore preciso ma sicuramente più di 1g credo 1.5g o più.
Tutto ciò credo sia dovuto al peso ridottissimo di un kart sui 150kg compreso il pilota. Con una superfice di aderenza che se volessimo rapportarla ad un auto di 1500kg dovrei avere un pneumatico largo 1metro.
3 g laterali per un kart mi sembra una cifra un pò esagerata....le gomme da corsa sfiorano le proprietà di adesività e regalano grip ben superiori a 1,ma dubito che senza deportanza di possa arrivare a 2...mi piacerebbe che rispondesse Anto14 a riguardo..
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Mi piace l'odore di miscela la mattina...cit.
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