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Miki Biasion |
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Marzo 26, 2007, 18:39:29 pm |
Utente standard, V12, 42086 posts |
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Ingegneristicamente no, hai solo usato un coefficiente di sicurezza elevato Il mio prof di tecnologia meccanica lo chiama "coefficiente di ignoranza" Comunque, per aggiungere dati, la Ferrari Tipo 125, la prima gran prix della Ferrari, montava un V12 1.5 sovralimentato
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"Preferire un cambio robotizzato ad un cambio manuale è come preferire una donna virtuale a Monica Bellucci in carne e ossa"
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Loggato
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TonyH |
I'm the face of terror. Terrier Terror. |
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Marzo 26, 2007, 18:41:06 pm |
Staff, V12, 28735 posts |
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Il mio prof di tecnologia meccanica lo chiama "coefficiente di ignoranza" Non ha tutti i torti, anzi.......è solo brutto a dirsi! "Sicurezza" fa più figo e non impegna....difatti sta nel Doguirelli 2007.
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your honor student is merely a pawn in my westie's diabolical world domination plot!
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Miki Biasion |
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Marzo 26, 2007, 18:42:40 pm |
Utente standard, V12, 42086 posts |
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Non ha tutti i torti, anzi.......è solo brutto a dirsi! "Sicurezza" fa più figo e non impegna....difatti sta nel Doguirelli 2007. Si si assolutamente Comunque, anche la sicurezza c'entra, dato che possono sempre capitare eventi imprevisti, si sa mai
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"Preferire un cambio robotizzato ad un cambio manuale è come preferire una donna virtuale a Monica Bellucci in carne e ossa"
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Loggato
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p1pp0 |
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Marzo 26, 2007, 21:19:18 pm |
Utente standard, Bicilindrico, 94 posts |
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Partendo dal presupposto che la potenza di calcolo necessaria non era disponibile quando M. Eiffel progettò la sua torre, e dal fatto che, ad oggi, essa ancora si erge maestosa e probabilmente non crollerà nel futuro immediato, è possibile affermare che con la FEM oggi si potrebbe costruire una torre Eiffel più bella, più solida più duratura di quella esistente? se è per questo la tour Eiffel non ha alcuna importanza dal punto di vista funzionale, bisogna apprezzarla solo come opera d'arte. Il concetto del "matricione" per tener conto dei più svariati parametri di progettazione credo sia alla base del funzionamento di qualsiasi CAD,per questo la mia prof di fisica tecnica disse un giorno che oggi anche il salumiere è in grado di progettare, e sotto certi punti di vista ha ragione a questo punto basta mettere i dati giusti in una macchina e lei ti da il risultato esatto, forse,anzi quasi sicuramente, un risultato migliore di qualsiasi calcolo fatto a mano. Ma quali sono allora i limiti di tali programmi???
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Loggato
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Aquiles |
meno alberi e più parcheggi!! |
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Marzo 26, 2007, 21:42:12 pm |
Utente standard, V12, 1635 posts |
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se è per questo la tour Eiffel non ha alcuna importanza dal punto di vista funzionale, bisogna apprezzarla solo come opera d'arte. Il concetto del "matricione" per tener conto dei più svariati parametri di progettazione credo sia alla base del funzionamento di qualsiasi CAD,per questo la mia prof di fisica tecnica disse un giorno che oggi anche il salumiere è in grado di progettare, e sotto certi punti di vista ha ragione a questo punto basta mettere i dati giusti in una macchina e lei ti da il risultato esatto, forse,anzi quasi sicuramente, un risultato migliore di qualsiasi calcolo fatto a mano. Ma quali sono allora i limiti di tali programmi???
elaborare un modello agli elementi finiti non è la cosa più semplice del mondo, ad esempio, ogni elemento deve essere connesso all'altro tenedo conto delle caratteristiche effettive della connessione che li collega tra loro (rigidezze flessionali, torsionali, spostamenti consentiti, ecc....) Imho solo un ingegnere, persona che per sua (s)fortuna mastica tecnica delle costruzioni, è in grado di capire se un modello può sputare risultati sensati.E solo un ingegnere, una volta che i numerini sono sbucati dalla stampante, è in grado di far controlli sommari (penna, calamaio e calcolatrice) per constatare la bontà e l'attendibilità dei risultati.... e basta veramente un niente in modellazione per far si che 'sti programmi rivoluzionari sbolognino output senza senso un salumiere, per quanto bravo ed intelligente sia, penso che non sarà mai in grado di ricavare esecutivi strutturali di , ad esempio, una struttura antisismica. « Ultima modifica: Marzo 26, 2007, 21:48:10 pm da Aquiles »
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hey gringo!!! la maquina.... VA-VA-BUMAAAA!!!
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mariner |
Chi ha toccato il freno a mano? |
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Marzo 26, 2007, 23:16:07 pm |
Staff, V12, 23947 posts |
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elaborare un modello agli elementi finiti non è la cosa più semplice del mondo, ad esempio, ogni elemento deve essere connesso all'altro tenedo conto delle caratteristiche effettive della connessione che li collega tra loro (rigidezze flessionali, torsionali, spostamenti consentiti, ecc....) Imho solo un ingegnere, persona che per sua (s)fortuna mastica tecnica delle costruzioni, è in grado di capire se un modello può sputare risultati sensati.E solo un ingegnere, una volta che i numerini sono sbucati dalla stampante, è in grado di far controlli sommari (penna, calamaio e calcolatrice) per constatare la bontà e l'attendibilità dei risultati.... e basta veramente un niente in modellazione per far si che 'sti programmi rivoluzionari sbolognino output senza senso un salumiere, per quanto bravo ed intelligente sia, penso che non sarà mai in grado di ricavare esecutivi strutturali di , ad esempio, una struttura antisismica. esatto, perchè il programma, per quanto evoluto, ha comunque un numero "finito" di possibilità..mentre la realtà ne ha infinite. quindi bisogna essere in grado di mediare..
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L'ortografia della lingua italiana è freeware, ciò significa che è possibile usarla gratuitamente. Tuttavia non è Opensource, quindi non è possibile modificarla o pubblicarne forme modficate.
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Loggato
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pasquale83 |
ALFA ROMEO cuore sportivo :( |
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Marzo 27, 2007, 00:37:33 am |
Utente standard, V12, 10074 posts |
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la prof. di fisica tecnica purtroppo è una ingegnereSSA! cmq io il detto lo conoscevo diversamente: chi non sa fare... insegna! (è tanto vero che io lo tengo come messaggio iniziale del cell. e come messaggio iniziale del pc ) un prof ci disse: 1) io dopo laureato (in 5 anni) trovai lavoro entro un anno dalla laurea e dopo 5 anni di lavoro sono venuto quì a insegnare 2) io durante i miei 5 anni di lavoro presso una ditta non ho mai progettato ma ho sempre scelto i componenti dai manuali "a sentimento" allora 1+2 fa tre ha rovinato per 5 anni quella ditta e poi ha trovato asilo all'università... e tra l'altro insegna "impianti industriali"!!!! esatto, perchè il programma, per quanto evoluto, ha comunque un numero "finito" di possibilità..mentre la realtà ne ha infinite. quindi bisogna essere in grado di mediare..
il problema è: oggi i programmi si stanno evolendo e di conseguenza si complicano sempre più.... un ign mecc. con un'infarinatura di informatica riuscirà a capire i limiti di un programma di progettazione?
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vatanen |
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Marzo 27, 2007, 05:16:58 am |
Utente standard, V12, 21350 posts |
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Il mio prof di tecnologia meccanica lo chiama "coefficiente di ignoranza" Comunque, per aggiungere dati, la Ferrari Tipo 125, la prima gran prix della Ferrari, montava un V12 1.5 sovralimentato anche nelle moto ci sono esempi di frazionature assurde,è solo questione di resistenza meccanica!per esempio una volta andavano di moda i cinquantini bicilindrici da 20.000 giri per le corse.erano totalmente assurdi e insensati,ma quello era l'unico modo per raggiungere un regime elevato senza spaccarsi.più avanti è toccata la stessa sorte ai 125 bicilindrici!fu poi imposta la cilindrata unitaria a metà anni 80 mi sembra,per via dei costi insensati.ora si raggiungono potenze parecchio più elevate,con massima affidabilità.
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Mi piace l'odore di miscela la mattina...cit.
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mariner |
Chi ha toccato il freno a mano? |
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Marzo 27, 2007, 07:31:30 am |
Staff, V12, 23947 posts |
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la prof. di fisica tecnica purtroppo è una ingegnereSSA! cmq io il detto lo conoscevo diversamente: chi non sa fare... insegna! (è tanto vero che io lo tengo come messaggio iniziale del cell. e come messaggio iniziale del pc ) un prof ci disse: 1) io dopo laureato (in 5 anni) trovai lavoro entro un anno dalla laurea e dopo 5 anni di lavoro sono venuto quì a insegnare 2) io durante i miei 5 anni di lavoro presso una ditta non ho mai progettato ma ho sempre scelto i componenti dai manuali "a sentimento" allora 1+2 fa tre ha rovinato per 5 anni quella ditta e poi ha trovato asilo all'università... e tra l'altro insegna "impianti industriali"!!!! il problema è: oggi i programmi si stanno evolendo e di conseguenza si complicano sempre più.... un ign mecc. con un'infarinatura di informatica riuscirà a capire i limiti di un programma di progettazione? non serve che capisca di informatica. serve che capisca diingegneria..
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L'ortografia della lingua italiana è freeware, ciò significa che è possibile usarla gratuitamente. Tuttavia non è Opensource, quindi non è possibile modificarla o pubblicarne forme modficate.
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Loggato
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Miki Biasion |
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Marzo 27, 2007, 08:28:57 am |
Utente standard, V12, 42086 posts |
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anche nelle moto ci sono esempi di frazionature assurde,è solo questione di resistenza meccanica!per esempio una volta andavano di moda i cinquantini bicilindrici da 20.000 giri per le corse.erano totalmente assurdi e insensati,ma quello era l'unico modo per raggiungere un regime elevato senza spaccarsi.più avanti è toccata la stessa sorte ai 125 bicilindrici!fu poi imposta la cilindrata unitaria a metà anni 80 mi sembra,per via dei costi insensati.ora si raggiungono potenze parecchio più elevate,con massima affidabilità. Interessante questo discorso! Ma ora, con le tecnologie attuali, pernsi - pensate - esistano ancora i limiti minimi/massimi per le cilindrate unitarie? Mi viene in mente il caso della Smart CDI, che è dotata di un turbodiesel di cilindrata unitaria inferiore a quelli che erano considerati dei limiti difficili da scavalcare
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"Preferire un cambio robotizzato ad un cambio manuale è come preferire una donna virtuale a Monica Bellucci in carne e ossa"
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Loggato
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&re@ |
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Marzo 27, 2007, 08:47:16 am |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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anche nelle moto ci sono esempi di frazionature assurde,è solo questione di resistenza meccanica!per esempio una volta andavano di moda i cinquantini bicilindrici da 20.000 giri per le corse.erano totalmente assurdi e insensati,ma quello era l'unico modo per raggiungere un regime elevato senza spaccarsi.più avanti è toccata la stessa sorte ai 125 bicilindrici!fu poi imposta la cilindrata unitaria a metà anni 80 mi sembra,per via dei costi insensati.ora si raggiungono potenze parecchio più elevate,con massima affidabilità. Prima dell'avvento del 2 tempi, la Honda fece addirittura un 50 4T quattro cilindri 16 valvole. Immaginati l'affollamento di quella testa (ciascun cilindro da 12.5 cm3) con 4 valvole e una candela... (ora che ci penso, non sono sicuro, credo fosse un 125... devo cercare) « Ultima modifica: Marzo 27, 2007, 08:49:15 am da &re@ »
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Loggato
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&re@ |
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Marzo 27, 2007, 08:53:18 am |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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Allora, ricordavo male. Era un 5 cilindri in linea 125, 4T, 20 valvole (una testata comunque parecchio "fitta"). http://www.hondaitalia.com/moto/uff_stampa/comunicati/2005/7-05.htmlLa RC149 rappresenta l'evoluzione della famosa RC148, la prima 5 cilindri 125cc mai realizzata. Conquistò il titolo mondiale della ottavo di litro nel 1966, in entrambe le Classifiche (Piloti e Costruttori). In particolare, l'esemplare presente a Misano é la moto che ha vinto il GP della Germania Est 1966 con alla guida Luigi Taveri. Motore 125cc 4 tempi, 4 valvole, 5 cilindri in linea (DOHC) raffreddato ad aria con cambio ad 8 marce, che eroga 34 cavalli a 20.500 giri, in grado di spingere la moto (che pesa soli 85 chili) ad oltre 210 km/h.
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Loggato
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