«Il Bondone l'ho fatto 1 volta a piedi, 2 volte in bicicletta, da piccolo i miei genitori mi ci portavano in vacanza per un mese (rigorosamente in luglio, mese storico della gara). Da quando ho la patente (presa 28 anni fa) avrò "consumato" un paio di macchine andando su e giù. Su sette volte sono arrivato in cima solo tre e tuttora, quando ho un?ora libera me lo "ripasso" ancora ed ogni volta ci scopro qualcosa di nuovo, ogni volta mi accorgo che questa montagna si diverte a giocare a "nascondino" con me.
Dal parco partenza guardo in su e mi vedo questo "gigante" ed ogni volta lo stesso pensiero: ... quest'anno almeno la bandiera a scacchi la voglio vedere... passandoci con la macchina da corsa naturalmente, per il cronometro si vedrà dopo.
Certo che salirci in meno di 10 minuti (Irlando,Tschager e Savoldi) è qualcosa di epico. Altro che campionato di F1. vorrei proprio vederli arrivare quassù. Gli darei anche l'ausilio del "controllo" antispin e poi penso che molti dovrebbero chinare il capo. Quassù conta ancora l'uomo.
Ragazzi!!! Siete pronti? Avete tirato le cinture e attivato l'estintore? Il collega davanti è appena partito; abbiamo ancora un minutino prima del verde e possiamo concentrarci mentre il Signor Riva (è sempre Lui, da anni il direttore di corsa) ci scruta con il solito sguardo severo. Fa un caldo asfissiante ed il sole di luglio picchia sul casco. Sull?aspetto tecnico ci sarà solo qualche accenno, perchè da me... non penso abbiate molto da imparare; più che altro sarà una descrizione emotiva del percorso e del "pilota" perciò prendete tutto con le pinze.
Tutto a posto; ultima occhiata ai manometri, il motore è ancora al minimo, si accende la prima luce, giù la visiera, due colpetti alla frizione, si spinge la molla verso sinistra e si tira la leva indietro ... "click !" buon segno la prima è entrata, seconda luce, su i giri a ca. 5000, verde !!! Un pò di gioco di frizione, giù tutto e via che comincia il divertimento.
L'asfalto piega verso sinistra e poi a destra mentre tutte le marce vanno dentro. Al cartellino bianco con il numero romano che c'è a destra ci si infila di quinta a sinistra con dolcezza; alla casa chiudo a destra verso il muro (io scalo in 4°, ma c'è qualcuno che la fa di 5a... pochi) ed è subito la prima staccata con tornante sinistro. Appena uscito cerco di stare a sinistra per fare la destra successiva in 3a con progressione senza correggere ed è ancora frenata per il tornante dx del "cancello". Questo è brutto gira indietro (quante Abarth ho visto capottarsi qui!!!). Gas controllato e progressivo (le gomme non sono ancora Ok) doppia sinistra metto 3a e poi destra sempre di 3a fino al tornate sn. Uscita del tornante molto ripida, 2a e sfioro il muro sulla curva a destra e poi i rail della sinistra e ancora un tornate dx (Tornante della Ca' dei Gai). Infido infido!!! sto alto e cerco di non chiuderlo in anticipo altrimenti ci stampiamo nel muro di cemento in uscita (Anchè qui si vedono i segni di copiose grattate fatte negli anni passati!). Ho già la testa nel pallone per la lite fatta con il volante e non è passato neanche un minuto !!!
Piccolo allungo e... mi trovo la "malefica" esse del "tombino" da 3a marcia (quante vittime illustri e non!) Occhio che qui ti fai male e fai danni. Sfioro il muro a sinistra ed entro accarezzando il volante destra-sinistra-destra e sinistra che apre un po?; tutto in terza marcia... è passata.
Ora respiro 5-6 secondi per un allungo che piega verso destra. Scalo di una marcia entro a sinistra e poi subito a dx a vista vedo il tornante sn del muraglione. Bello ampio non c'è problema. Piccola retta ripida scalo ancora mi butto dentro a sinistra e cerco di fare le due destre successive di 3a senza dover correggere. Se esco bene di qui guadagno un secondo nel rettifilo. Giù di gas e sto a destra, scalo una marcia per fare il curvone sinistro, cerco di stare ancora a sinistra per fare la esse dx-sn successiva come si deve. Ok ora c'è un curvone destro e uno sinistro che non danno problemi. Tutto in vista (alla mia velocità naturalmente, con un CN-4 non saprei dirvi). C'è l'indicazione del paese di Sardagna sto a sinistra, frenata e scalo, entro nel tornante del paese in terza e appena la macchina è quasi dritta su in mezzo alle case a manetta. Vedo con la coda dell'occhio la fontana sulla destra. Colpo di gas e scalo infilandomi a destra. Mi porto molto alto a sinistra e come riferimento ho uno spigolo di una casa. Non devo anticipare la destra successiva da 3a altrimenti vado a muro (anche qui ogni anno qualcuno lascia il segno). Io tengo la 3a anche nelle successive sinistra e destra (brutta questa... Rudy Bicciato parcheggiò in uscita in posizione verticale).
Esco da Sardagna innestando fino alla 5a e respiro alcuni secondi. Allegerisco e scalo due marce per la sinistra (Iaquinta ci stampò la Sighinolfi) e destra successiva poi ancora dentro tutte fino alla curva della "casetta" verso sinistra che faccio in 4a. Piccolo allungo.
Eccolo lì il primo dei sette tornanti. Siamo quasi ad 1/4 del percorso. Staccata e faccio il 1° tornante ampio a sinistra. Ancora piccolo rettifilo, colpetto ai freni metto terza e mi infilo sicuro a destra (fatelo se sapete molto bene com?è l'uscita !!!) e mi trovo immediatamente il 2° tornante a dx, giro e mi trovo una sinistra secca (io sono in 2a marcia) e ho appena raddrizzato il volante che devo fare il 3° tornante a sinistra (in 1a) non ho ancora finito che mi trovo il 4° a destra, non passano più di due secondi che ho il 5° a sinistra ed il 6° a destra altri due secondi e finalmente faccio il 7° (l'ultimo della fatidica serie) che sale ripido a sinistra. La fatica si fa sentire ed il respiro si fa più intenso. Solo l'aria un pò più fresca (ora siamo a circa 700-800 metri) mitiga lo sforzo.
Ora arriva un tratto per me molto bello ed impegnativo.
Dopo l'ultimo dei sette tornanti c'è un piccolo allungo che chiude leggermente verso destra senza alcun problema che c'è invece con la destra successiva. Questa è meglio passarla e ripassarla con attenzione. Se la si sbaglia non si riesce più a rientrare verso destra e con la sinistra successiva non c'è più niente da fare. Come riferimento c'è una piccola scaletta di pietra a dx che si dovrebbe "sfiorare". Se non sei in traiettoria è meglio mollare di brutto altrimenti si va a roccia (che disastri e che botte e quante interruzioni di gara per colpa di questi 100 mt circa).
Scampato il pericolo si sta a monte per fare una sn di ca 90° e poi una destra, accenno di sinistra ed un'altra destra che si apre più della precedente di terza marcia per immettersi sul pezzo più veloce del Bondone (almeno io credo sia questo). E' un rettifilo con un inizio di accenno verso sinistra dopo il quale la strada perde un po? di pendenza e si arriva in fondo con una piega verso destra che si fà in pieno anche se all'apparenza fa un po? di impressione. Staccata decisa per un tornante bello ampio a destra (chiamato il tornante dell "morte" perchè parecchi anni fa un bus di linea, scendendo, rimase senza freni e finì nel burrone proprio sotto questo tornante...). L'uscita è ripidissima e chiude un po? verso sinistra.
Adesso intorno all'asfalto l'ambiente e tutto diverso; siamo a circa 900 metri di altitudine e si nota subito che le conifere si fanno più spazio creando le ombre tipiche dei boschi trentini ... ops è meglio che guardiamo la strada altrimenti il paesaggio lo ammiriamo a testa in giù... si allunga fino alla 4a (la strada qui sarà circa al 12 % di pendenza) e incontriamo una "meravigliosa" destra sinistra destra detta in gergo "orba"... anche questa è da pelo folto anche perchè da alcuni anni hanno messo il doppio rail e non si può più "rubare" asfalto verso destra in entrata per fare la sinistra ... pazienza.
Usciti da questa "simil-esse" di 4a la strada piega verso destra e poi si scala decisi per la successia sinistra di ca. 90 % detta curva "Marcello Lizzio" perchè il simpatico siciliano decise per ben due volte di farla "piena" ed infatti cappottò ben per due volte sia con l'A-112 che con la R5-Turbo. Quando si dice capatosta si dice "Marcello Lizzio".
Ora abbiamo qualche secondo di respiro: allungo con piega verso destra ancora allungo e si arriva al primo tornante dell'abitato di Candriai che gira "all'infinito" verso sinistra (attenti all'uscita... c'è un palo dell'Enel che diverse turismo "accarezzano" con disinvoltura) la successiva sinistra a vista ci fa capire che dobbiamo stare molto alti per affrontare con decisione la destra che immette al rettifilo della "buca" di Candriai.
Dentro marce fino alla piega a destra che porta alla staccata del tornante sinistro del bivio di Sopramonte (detto anche tornante dei Carabinieri perchè la stazione è proprio dietro il tornante). Ora arriva la curva che io ritengo (come anche la moltitudine che ha sbattuto secco o si è girato - vedi Baccaro & Chinnici nel 2004) la più "bastarda" del Bondone. È una destra (io l'affronto in 3a marcia) che gira in modo strano e se anticipi il gas con una posteriore è facile che ti ritrovi verso Trento o se ci vai in pieno ci vai proprio... ma nel rail. Pensateci bene quando arrivate qui dopo aver passato le precedenti fatiche. Siamo quasi a metà e sarebbe brutto... parcheggiare o peggio...
La successiva destra non da problemi che invece sono più probabili nella successiva sinistra per le macchine molto potenti. Poi c'è un accenno a destra che è "inesistente" in pieno e successivo curvone destro che si affronta ritardando molto l'entrata (di solito con le sport si scala una marcia) lasciandola poi correre decisa fino alla staccata del tornante sinistro successivo. Qui è installato il rilevatore dell'intermedio ed arrivati qui abbiamo percorso circa. 8,500 Km. Solo metà strada? Eh sì ma ora viene il pezzo più bello del Bondone.
Alcuni anni fa Gianni Marchiol mi disse che questi 4 Km successivi sono i più tecnici che esistano al mondo. In nessun posto ha trovato un tracciato così impegnativo ed appagante. Vi giuro che quando mi raccontava era emozionato ed eccitato. Io non ho corso tanto e non ho visto tutto quello che c'è nel mondo delle salite ma appena mi "addentro" in questo pezzo (anche con la macchina stradale) attorniato da pini, abeti centenari, dove il sole filtra a sprazzi ed il gioco di luci e ombre ti fà sembrare tutto irreale... ho la sensazione di entrare nella tana del lupo. Che "rumba" con la macchina da corsa. Gli esperti ripetono all'ossessione: "è qui che si fa il tempo... è qui ...!!! " Forse è vero. Non lo so. Di energia bisogna però conservarne anche per dopo... perchè non è finita qui.
Abbiamo appena intravisto il display dell'intermedio sulla ns dx che affrontiamo il "mitico" acquedotto subito fuori Candriai. Sinistra in rilascio, subito dx in seconda e poi ancora sn lenta e infinita. Breve allungo e... attenzione!!! Altra curva da "sorprese". Gira verso dx in 3a ma si deve entrare molto dopo quello che si immagina perché chiude sempre più in uscita e subito dopo si deve percorrere un sinistra destra prima del prossimo tornante dx. (È da provare, a parole è tutto facile... in velocità è delirante).
Fuori dal tornante la strada si impenna verso sinistra che chiude anche questa; accenno di destra e subito tornante sn che si impenna. Giù decisi verso la piega destra e ancora tornante dx.
Nella roccia a sn del tornante c'è un cancello che chiude una specie di grotta. È un riferimento importante che vi può aiutare a capire dove siamo. La strada sale ripida doppia sinistra, la seconda è ... un "casino".
Sarò duro di comprendonio ma... vi giuro che non ho ancora capito come si fa a farla giusta. So solamente che è meglio non esagerare con la 3a (ricordo di qualche "imbarcatina di retro". Qui ci sono gli unici 50 mt quasi senza pendenza di tutto il Bondone. Dritti per 100 mt fino al tornante sn del Preventorio. Bello ampio ma staccate un pò prima per il fatto che la strada spiana. (Tanti vanno dritti nel terrapieno o si incartano dentro il tornante). Ora tiriamo il fiato perchè inizia un pezzo che è un'incanto. Qui ho assaporato i piaceri più belli da quando mi sono messo in testa l'idea di guidare una macchina da corsa in salita (caspita! sono passati quasi 40 anni, ne avevo solo 7 e la passione aumenta. Sarò ammalato? Ho visto comunque che sono in buona compagnia e la cosa mi conforta).
Usciamo dal tornante dx e subito gira a destra come all'infinito mentre il motore urla e vanno dentro 3a,4a, se c'è "stomaco" anche 5a e i tronchi degli alberi a sinistra, dietro il rail non li distingui più: è tutta una "fascia" scura, con una verde sopra ed il casco fa sentire il peso verso l'esterno.
Appena fatto il curvone c'è forse lo spazio di 2" per riflettere che ti butti a sinistra (dove è partito Iaquinta lo scorso anno demolendo la Picchio) e subito destra in 4a poi ancora a sinistra. Appena la macchina è diritta riesco a scorgere a sn la sagoma di un tronco piegato (noi lo chiamiamo albero "gobbo") e capisco che è ora di buttarmi dentro a destra senza paura (si fa per dire... o sei sicuro o molla) e da qui giù a manetta finché ci sono marce, piega a sinistra, poi ancora a sinistra ed in un baleno arriviamo al tornante destro del crocifisso. Staccatona impegnativa. Giriamo a destra, 4"-5" di respiro e poi ancora a "litigare" con il volante: accenno a sn, giù una marcia, destra-sinistra subito e via con un curvone verso dx fino al tornante sn.
Questo è ripidissimo, diamo gas a tavoletta verso destra, ancora sinistra, stiamo alti e con "eleganza" accompagniamo il volante verso la destra velocissima che immette al breve rettifilo del primo albergo di Vaneze.
Staccata decisa per il tornante a dx. (Concentriamoci, le forze sono al lumicino. Proprio qui Ivano Giuliani andò dritto e... recuperarono la sua Subaru... 60-70 metri sotto nel bosco). Se siamo arrivati qui "incolumi" possiamo dire di esserci goduti il Bondone all?80%.
Non "gongoliamoci" troppo però, manteniamo la concentrazione e cerchiamo anche di "ascoltare" le reazioni della nostra "amica" (per quanto possibile naturalmente) che potrebbe già dare segni di "stanchezza".
Breve dritto e tornante del Tabaccaio a sn (Non è la curva di Montecarlo... ma fa comunque un bell'effetto!). Ancora piccolo allungo con una insidiosa e brevissima curva a destra (la Tre-Tre ) con tornante destro immediato e impegnativo anche se ampio. Su a "palla di cannone" con gli alberghi di Vaneze sulla ns sinistra. Accenno a sinistra e... attenzione a non staccare troppo tardi che c'è subito un'altro tornante a sinistra molto stretto (molti, già in crisi di freni, si infilano dritti nella stradina privata che c'è in testa al tornante). Saliamo in allungo veloce, con il cartello di fine località Vaneze, fino al prossimo tornante dx, segue una piega a dx con tornante sn. Ancora allungo fino alla postazione nr. 31 (cosa mi sarà venuto in mente la 31 che non c'è proprio nulla da ricordare? La stanchezza fa dare i numeri nel vero senso della parola). Tornante dx, breve strappo, ancora tornate ma a sn, ancora allungo, ancora tornante a dx, altro strappo e tornante sn. Vediamo il cartello della località Norge, altro tornante dx poi subito tornante sn, passiamo davanti al bar sulla sinistra... che voglia di qualcosa di dissetante!!! Attenzione che adesso c'è n'è un'altro a dx che poi gira a sinistra con strada molto ampia ma dopo 3" c'è n'è un'altro poco simpatico a sn. (ma quanti sono questi tornanti! me li starò sognando?... dalla puzza di freni penso proprio di no). Avanti che è ancora lunga, accenno a destra e poi via quasi diritto con piega verso sn con il cartello Norge barrato sulla sinistra. Frenata "impiccata" e tornante dx che sale ripido. Stiamo a sinistra "sfiorando" la staccionata della casa "incastrata" tra le rocce e ancora frenata per il tornante sn che probabilmente è il più stretto del Bondone. Attenzione all'uscita, la roccia è li che... aspetta.
Ora respiriamo un po?. Diamoci dentro a tutta fino al prossimo tornante verso dx.
Si arriva in 5a di brutto e subito c'è un tornante a dx, allungo e poi sinistra che con macchine potenti è impegnativa. Piccolo rettifilo, accenno a dx in 3a, frenata 2a e tornante ampio a sn. (Non è proprio semplice questa dx). Allungo breve e doppia dx in 3a (anche queste sarebbero da "studiare" bene) e ancora allungo con subito una esse molto veloce (e molto difficile) destra sinistra con dei bellissimi spuntoni di roccia che ci "accarezzano" la carrozzeria e via fino all'ultimo tornante dx del Bondone da 1a.
Uscita molto ripida per ca. 50-60 mt e poi curva a sn molto insidiosa. Non so perchè tanti vanno dritti in questa curva. Forse perché si è alla frutta. Allungo a sinistra e ancora la sinistra dell'albergo Montana e.... mamma mia, non mi sembra vero, leggera piega a destra e... c'è un "Tizio" che sventola una bandiera a scacchi... ce l'abbiamo fatta è il traguardo. Siamo in Palon. Non so se il mio cuore batte più forte dalla fatica o dall'emozione.
Il nostro "crono" è proprio di fronte prima di girare a dx nel parco chiuso ... cosa c'era scritto?: 11'... o 12?...o 13?... booh!!! ma chissenefrega. Sono stanco, sfinito ma la gioia di essere arrivato al traguardo ripaga con gli interessi. Che gara, che emozioni. Ora parcheggio. È incredibile: sto parcheggiando dove si fermavano anche Von Trips, Federhofer, Mitter, Scarfiotti, Stommelen, Perrot, Mander, i fratelli Almeras, Schetty, Nesti, "Noris", Bormolini, Merzario, Ortner, Biasioli e tutti i miti della mia infanzia e tutti gli altri che ricordo come fosse solo ieri.
Qualcuno non c'è più purtroppo, ma qui in Bondone li "sento" come fossero ancora tra di noi».
- J.B. Fender
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