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coccosiffredi |
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Luglio 05, 2007, 13:46:40 pm |
Utente standard, V12, 1159 posts |
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figura di merda colossale della McLaren, e pure della stessa Mercedes-Benz, immaginatevi se fosse successo alla Ferrari...che gogna mediatica si sarebbero sorbiti...ora spero proprio che vengano messi in croce dai media e dalla Fia.
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jimb0 |
Harry, hol schon mal den Wagen! |
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Luglio 05, 2007, 13:52:57 pm |
Utente standard, V12, 9565 posts |
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figura di merda colossale della McLaren, e pure della stessa Mercedes-Benz, immaginatevi se fosse successo alla Ferrari...che gogna mediatica si sarebbero sorbiti...ora spero proprio che vengano messi in croce dai media e dalla Fia.
bisogna forse attendere l'esito dell'indagine: se fosse appurato che il tizio, il coughlan, abbia usato i documenti per farsi fico adottando soluzioni per contrastare le ferrari, ma senza divulgarli al resto della scuderia, la maclaren non sarebbe poi troppo responsabile. ne avrebbe si' beneficiato -ma anche questo e' da dimostrare- ma in maniera ignara. ad ogni modo io spero solo il peggio per la maclaren
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Luglio 05, 2007, 14:25:23 pm |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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Ecclestone avrebbe dichiarato che anche qualora venisse provata la colpevolezza della McLaren i piloti non dovrebbero essere puniti. perfetto, loro non hanno commesso alcun reato, ma se hanno raggiunto i risultati che hanno raggiunto grazie allo spionaggio industriale non è neanche giusto che possano trarre giovamento da pratiche illegali.
vicenda torbida, ne sentiremo parlare a lungo.
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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coccosiffredi |
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Luglio 06, 2007, 12:19:36 pm |
Utente standard, V12, 1159 posts |
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anche perche...pur lasciando i punti ai piloti, quando accertano il fatto, su cosa corrono i piloti sulle gambe? o fanno come coi flinston?
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&re@ |
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Luglio 10, 2007, 16:31:19 pm |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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Il caso si allarga... http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=4487253Spionaggio Ferrari: nuovo tecnico coinvolto (AGM-DS) - Milano, 10 luglio - L`udienza del processo sullo spionaggio alla Ferrari, che coinvolge la Rossa e la MacLaren, e` stata rinviata a mercoledi`. Questa la decisione dell`Alta Corte di Londra, su richiesta della difesa, nello stesso giorno in cui spuntano altre novita` nel caso che ha coinvolto la scuderia di Ron Dennis: oltre alla conferma del coinvolgimento di Mike Coughlan e di sua moglie, infatti, spunta il nome di Jonathan Neale. Si tratta del direttore esecutivo della casa di Woking, che sarebbe stato a conoscenza del fatto che uno dei suoi progettisti fosse in possesso di 780 pagine di documenti Ferrari.
Al momento non e` ancora chiaro quale fosse il suo grado di coinvolgimento, e pare non ci sia alcuna richiesta di azione legale da parte dei legali del Cavallino Rampante.
Il rinvio di oggi e` stato chiesto invece dagli avvocati di Caughlan. La causa e` il timore dell`avvio di un procedimento penale in Italia, nel quale potrebbe essere usata la memoria difensiva preparata dall`ex capo progettista della McLaren per il processo da sostenere in Inghilterra. E per evitare che il documento in Italia possa essere utilizzato contro di lui.
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Loggato
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Homer |
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Luglio 12, 2007, 13:35:53 pm |
Staff, V12, 89891 posts |
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Giorgio (TO, 46, 110, 75, 150) Opel Mokka 1.5D Elegance 2022 Suzuki Vitara 1.6 HT 1989 Triumph Tiger 1200 Rally Pro 2023
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pg |
"Forse tu non pensavi ch’io löico fossi!" |
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Luglio 12, 2007, 13:49:16 pm |
Utente standard, V12, 12456 posts |
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McLaren have been summoned to appear before an extraordinary meeting of the FIA World Motor Sport Council later this month to answer charges relating to Formula One's ongoing spy controversy surrounding their chief designer Mike Coughlan.
Following an investigation into the matter by the sport's governing body, the FIA wants McLaren to answer charges that they have breached Article 151C of the International Sporting Code.
The hearing will take place on July 26.
This relates to: "Any fraudulent conduct or any act prejudicial to the interests of any competition or to the interests of motor sport generally."
A statement issued by the FIA on Thursday said: "The team representatives have been called to answer a charge that between March and July 2007, in breach of Article 151c of the International Sporting Code, Vodafone McLaren Mercedes had unauthorised possession of documents and confidential information belonging to Scuderia Ferrari Marlboro, including information that could be used to design, engineer, build, check, test, develop and/or run a 2007 Ferrari Formula One car."
Coughlan was found to have in his possession a 780-page document of classified technical information from Ferrari.
It is not clear how the dossier got into his hands, but McLaren have insisted several times that they have not acted incorrectly, and said they were confident the FIA would exonerate them.
Team boss Ron Dennis said at last weekend's British Grand Prix: "We have never to my knowledge, and certainly over the past few months over this period, ever used other people's intellectual property.
"It is not on our car. I am sure the FIA will confirm that either now or in the future, and that is the key message."
Fonte autosport.com
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Digital computers = people who count on their fingers
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Loggato
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stella |
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Luglio 12, 2007, 17:30:11 pm |
Visitatore, , posts |
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E io riporto lo stesso articolo tradotto in italiano!! Spionaggio, inchiesta Fia. La McLaren sotto accusa. La Federazione internazionale ipotizza per la scuderia inglese una violazione delle regole sportive per il possesso di materiale riservato alla Ferrari: prevista una riunione straordinaria del Consiglio il 26 luglio a Parigi LONDRA (Inghilterra), 12 luglio 2007 - La Federazione internazionale dell'Automobile (Fia) ha aperto un'inchiesta sportiva sulla McLaren per violazione delle regole sportive in relazione al possesso di materiale riservato della Ferrari. In un comunicato la Fia ha reso noto che i rappresentanti della scuderia inglese dovranno comparire davanti a una riunione straordinaria del Consiglio mondiale della Federazione che si terrà a Parigi il 26 luglio. IL COMUNICATO - "La McLaren - rende noto la Fia - dovrà rispondere dell'accusa secondo cui, tra marzo e luglio 2007, in violazione dell'articolo 151c del Codice sportivo internazionale, il team sarebbe entrato in possesso illecitamente di documenti e informazioni confidenziali appartenenti alla Ferrari, compreso materiale che potrebbe essere usato per progettare, costruire, analizzare, testare sviluppare e/o mettere in pista una F2007". Il comma C dell'articolo 151 del Codice si riferisce a "ogni condotta fraudolenta o a ogni azione che pregiudichi gli interessi di una competizione o dello sport dei motori in genere". POSSIBILI SANZIONI - Le eventuali sanzioni sono contemplate dall'articolo 153: si va dalla reprimenda fino alla squalifica, passando per i gradi intermedi della multa, dell'esclusione e della sospensione. Le 3 sanzioni più severe (esclusione, sospensione e squalifica) possono essere adottate solo dopo che è stata concessa al soggetto coinvolto la possibilitá di presentare una difesa. Nel Mondiale di Formula 1, così come nel Mondiale Rally, è prevista anche la possibilità di una penalizzazione in termini di punti.http://www.gazzetta.it/Motori/Formula1/Primo_Piano/2007/07_Luglio/12/fia.shtml
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Loggato
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pg |
"Forse tu non pensavi ch’io löico fossi!" |
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Luglio 14, 2007, 09:58:15 am |
Utente standard, V12, 12456 posts |
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MODENA - L'epicentro del terremoto è un documento spesso un dito. Si chiama "affidavit" ed è una memoria difensiva giurata consegnata pochi giorni fa all'Alta corte di Londra. Dentro c'è tutta la verità di Mike Coughlan, il capo progettista della McLaren trovato in possesso dei disegni della Ferrari: una versione ambigua, a tratti reticente, ma comunque sufficientemente chiara per mettere seriamente a rischio il futuro, e anche il presente, della scuderia inglese.
Il primo passo compiuto da Coughlan, come quasi sempre si fa in circostanze del genere, è l'ammissione, generica, di responsabilità: "E' vero - scrive il tecnico - quei disegni li avevo io. Ed è stata mia responsabilità averli avuti". Dice proprio così, Coughlan, "my responsability", dimostrando che, in questo momento, la cosa che gli è più a cuore è limitare i danni, evitare cioè che un suo errore, una sua ingenuità, possano finire per ricadere sull'intera scuderia compromettendo una delle stagioni migliori da un po' di tempo a questa parte.
Del resto, con necessaria prudenza, la McLaren si è da subito ben guardata dal licenziare il suo ex dipendente (come invece ha fatto la Ferrari nei confronti del suo presunto complice, Nigel Stepney). Gli inglesi si sono limitati a una semplice, quasi garbata sospensione dall'attività di Coughlan il quale, coerentemente, ha riempito la sua testimonianza di quei "my responsability". Che però sono una coperta decisamente troppo corta, per nascondere le responsabilità del team.
Ed è lo stesso Coughlan, involontariamente, a puntare l'indice. Perché poche pagine più avanti, in quello che con ogni probabilità finirà per essere il passaggio cruciale del processo alla McLaren, il capo dei progettisti rivela: "Quei progetti li mostrai in McLaren. E non solo a Jonathan Neale (come era sino ad oggi noto, ndr), ma anche ad altri".
Certamente consapevole della gravità dell'affermazione, Coughlan si affretta a ridimensionarne i contorni. "Però tutti hanno reagito allo stesso modo, dicendomi dapprima che non ne volevano sapere e poi invitandomi a sbarazzarmi di quei progetti".
Il tentativo di riduzione della responsabilità dei manager McLaren, però, rischia di risultare vano. Perché nella F1 vige una regola che, per certi versi, è assimilabile a quella della responsabilità oggettiva nel calcio (quella per intenderci che ha condannato Juventus, Fiorentina, Milan e Lazio per Calciopoli). E' l'articolo 3.1 del codice sportivo che dice espressamente che "è responsabilità di ogni concorrente assicurarsi che tutti i suoi componenti osservino le norme del Patto, del Codice, le regole tecniche e quelle sportive".
Insomma, sta alle scuderie controllare che i propri tecnici non commettano irregolarità. Irregolarità che è lo stesso Coughlan a dettagliare, più avanti, nella sua memoria, laddove descrive il modo attraverso cui è entrato in possesso di quei documenti. Il punto è fondamentale non tanto per individuare e "graduare" le responsabilità della McLaren, ma soprattutto per capire cosa sia realmente successo in Ferrari. Per capire chi e come ha deciso di tradire le Rosse.
Ovviamente Coughlan non fornisce alcuna indicazione sul chi. Però sul come racconta un dettaglio interessante e inatteso. "Quei documenti mi sono arrivati con il Pony Express". Cioè: nel regno della tecnologia qualcuno - secondo l'accusa della Ferrari, Nigel Stepney - avrebbe affidato a un mezzo tanto antiquato un patrimonio informativo, e quindi economico, del genere. Ma la questione del pony express è molto importante anche per un altro motivo: è uno strumento che lascia molte tracce dietro di sé e metterebbe in condizione qualunque investigatore di risalire agilmente al mittente.
E qui si apre un altro punto molto delicato. E cioè: l'uso che potrà essere fatto di queste carte. Perché al momento l'unico uso consentito per legge è quello che ne ha fatto la Ferrari che le ha prese e le ha spedite a Parigi dove, il 26 luglio, comincerà il processo sportivo alla McLaren. Non potranno però, almeno in teoria, essere utilizzate nell'ambito del processo penale italiano (che al momento è aperto a Modena per sabotaggio, in relazione alla famosa storia della polverina trovata nei serbatoi delle Rosse alla vigilia del Gp di Montecarlo). E quindi c'è il concreto rischio che - una volta arrivati a una condanna sportiva per la McLaren - la questione si areni.
La Ferrari potrebbe non avere alcun interesse - o addirittura avere qualche timore - ad arrivare fino in fondo a questa vicenda e quindi potrebbe decidere di non fare denuncia per spionaggio (e al momento ancora non l'ha fatta) e finire di lavare i panni sporchi in famiglia, con calma e, soprattutto, poco clamore. (14 luglio 2007)
fonte: repubblica.it
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Digital computers = people who count on their fingers
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Loggato
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Homer |
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Luglio 14, 2007, 10:04:01 am |
Staff, V12, 89891 posts |
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Giorgio (TO, 46, 110, 75, 150) Opel Mokka 1.5D Elegance 2022 Suzuki Vitara 1.6 HT 1989 Triumph Tiger 1200 Rally Pro 2023
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Tarvos |
not in my name |
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Luglio 17, 2007, 10:12:00 am |
Utente standard, V12, 7818 posts |
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Coughlan suggerisce alla moglie Trudy: «Dai, brucia quelle carte» STRUMENTI VERSIONE STAMPABILE I PIU' LETTI INVIA QUESTO ARTICOLO DAI NOSTRI INVIATI MODENA — «Ho chiesto a mia moglie Trudy di bruciare quei fogli, ecco perché non ce n'è più traccia». Parola di Mike Coughlan, l'ex capo dei progettisti della McLaren. Una parte dell'affidavit, la dichiarazione giurata firmata e consegnata all'Alta corte inglese, è dedicata a spiegare proprio questo: perché diavolo esiste soltanto documentazione elettronica delle 780 pagine di segreti rubati alla Ferrari. Durante la perquisizione a casa sua, nel Surrey (a Lightwater), gli investigatori hanno trovato sì le centinaia di pagine dello scandalo ma scannerizzate ad una ad una e copiate su due dischetti. La trasformazione dal cartaceo al digitale è stata l'operazione che ha portato la signora Trudy (un passato alla Tyrrel) nella copisteria diventata poi celebre perché il responsabile, (signor Mike) è stato così zelante da accorgersi che aveva in mano documenti scottanti, da sbirciare l'indirizzo email di un dirigente Ferrari su uno dei fogli e da scrivergli un messaggio di allarme: «Ho davanti agli occhi molti disegni e scritti con lo stemma del Cavallino. Secondo me c'è qualcosa che non quadra...». Tanto accorto lui, quanto sprovveduta lei che, alla fine della scannerizzazione, paga pure con un assegno: 70 sterline e arrivederci. Di corsa verso chissà dove a far sparire quei fogli, come le aveva ordinato il marito. Carte da bruciare, secondo le indicazioni di lui. Che poi lei lo abbia fatto o no non si sa. Di sicuro le 780 pagine non erano più a casa loro quando gli inquirenti sono arrivati. Avevano però fatto in tempo a vederle almeno tre-quattro fra i dirigenti del reparto tecnico e di quello amministrativi della McLaren. Non tra questi Ron Dennis, il boss del team inglese che di sicuro non è fra i nominati da Coughlan nel suo affidavit. Gli altri, quelli che invece sapevano, non avrebbero letto il contenuto (sempre secondo la versione dell'ingegnere inglese) e tutti gli avrebbero consigliato di disfarsene. Per primo Jonathan Neale, direttore esecutivo («non fare stupidaggini, distruggile»). Non risulta, però, che Neale abbia segnalato l'episodio alla Federazione internazionale dell'automobile. Questioni che valuterà il Consiglio mondiale della Fia il 26 luglio a Parigi (data che segnerà la sorte della scuderia di Woking) e che però potrebbero approdare anche in Italia se, come sembra, la Ferrari presentasse una querela per spionaggio industriale. In quel caso, ipotizzano in procura, sarebbe praticamente automatica l'iscrizione nel registro degli indagati sia dei coniugi Coughlan, sia dello stesso Neale. In casa McLaren però non ci stanno. E ribadiscono sul sito che «nessun materiale o dato della Ferrari è, o è stato, in possesso di addetti McLaren eccetto l'individuo (Coughlan, ndr) accusato dalla Ferrari. Il fatto che lui fosse in possesso di quel materiale non era noto ad alcun membro della squadra prima del 3 luglio 2007». g.fas. a.rav. 17 luglio 2007 Emergono nuovi elementi dal caso di spionaggio subito dalla Ferrari Polverina, la verità I carabinieri intercettano Stepney con i pantaloni sporchi Il maresciallo ordina: «Se li tolga, devo sequestrarglieli» STRUMENTI VERSIONE STAMPABILE I PIU' LETTI INVIA QUESTO ARTICOLO DAI NOSTRI INVIATI MODENA — C'è un maresciallo dei carabinieri in divisa e un tecnico Ferrari in mutande. L'uomo in divisa pone delle domande e annota a verbale le risposte dell'altro. È il 18 maggio e i pantaloni che mancano sono quelli di Nigel Stepney, ex coordinatore dei meccanici a Maranello. «Se li tolga per favore, devo sequestrarli»: il militare li ha voluti perché è convinto (e gli accertamenti gli daranno poi ragione) che nelle tasche ci sia il corpo del reato, l'ormai famosa polverina bianca del tentato sabotaggio che avrebbe potuto rovinare le F2007 di Raikkonen e Massa prima del Gran Premio di Montecarlo. C'è anche la descrizione di questo episodio nelle carte dell'inchiesta modenese sullo Stepneygate. È la scena madre: è la prima volta che qualcuno dubita della fedeltà aziendale del tecnico inglese. Di lì a pochi a giorni, il suo nome sarà coinvolto anche nello scandalo sulle 780 pagine di segreti Ferrari passati alla McLaren. A Modena Giuseppe Tibis, il magistrato che indaga sul tentato sabotaggio, s'imbatte nel nome di Nigel Stepney leggendo l'informativa dei carabinieri datata 18 maggio. Nel rapporto si legge anche la prima reazione di Stepney: «Non so davvero dire come quella sabbia sia finita nelle mie tasche. Potrebbe avercela messa chiunque. Ieri sera ho lasciato i pantaloni incustoditi nello spogliatoio, mentre facevo la doccia». Ma il suo problema è che quei residui recuperati in tasca, che lui definisce anche «granuli di terra», assomigliano decisamente a quelli trovati il giorno prima, il 17 maggio, vicino alle due Rosse. Il dossier dei carabinieri indica l'ora: le sette del pomeriggio. Quando, cioè, un meccanico della Gestione sportiva che sistemava il materiale di gara da spedire a Montecarlo ha trovato un «residuo alquanto anomalo» svitando il tubo che pesca la benzina dal fusto. E dopo i controlli, si è accorto che la stessa sostanza si trovava «nella vettura di Kimi Raikkonen, mentre quella di Massa era perfettamente regolare». Chi e quando aveva avuto accesso a quel serbatoio? Il chi, secondo la procura, sarebbe proprio Stepney. Il quando è sicuramente un momento compreso tra le 9 e le 19 di quel 17 maggio, fascia oraria nella quale il tecnico sospettato è stato notato, per ben due volte («alle 12 e alle 13.45»), «nelle immediate vicinanze della macchina di rifornimento e dei computer delle F2007 di Raikkonen e Massa». Le indagini chiariranno se è davvero stato l'ex capo meccanico. La sola cosa certa per ora resta la polverina raccolta in gran quantità («forse un chilo »). Uno dei meccanici ha raccontato, a verbale, di averne trovata «nel fusto della Shell, intorno al suo tappo, nella macchina denominata "carlotta", nell'altra che si chiama "Intertecnique" che viene usata per il rifornimento dell'autovettura in gara e nel serbatoio della macchina di Raikkonen». Luca Baldisserri, il mago delle strategie di gara, si è preso pure la briga di «repertarla» (come scrivono i carabinieri). Ma non è finita qui. C'è un testimone oculare che racconta di aver visto, «dalla finestra dell'ufficio del reparto montaggio del primo piano», Stepney «vuotare la tasca sinistra dei pantaloni. Quando si è allontanato sono andato dove era e ho trovato per terra granelli di polvere». Il testimone spiega: «Ho avuto l'accortezza di recuperarla, metterla in un sacchetto di cellophane e consegnarla al mio responsabile». Dal canto suo, il tecnico inglese ammette di essersi trovato la polvere nei pantaloni, «è vero, ho svuotato le tasche, lo può confermare anche l'amico che era con me in quel momento, Chris Hewett. Ma non so come quella polvere sia finita lì dentro». Dettagli, tutti questi, importanti semmai per una disquisizione penale in aula, ma che non spiegano nulla sulla vicenda che sta sconvolgendo la Formula 1, quella del presunto spionaggio. Certo, sa bene che sul sabotaggio si gioca la sua credibilità. Fosse dimostrato, diverrebbe evidente l'ipotesi che gli stessi carabinieri propongono nell'informativa, e cioè che lui era «risentito dal fatto che, dopo 12 anni veniva destinato a un incarico di minor prestigio». Mentre aspetta le sorti giudiziarie a Modena, Stepney — che ostenta un'incredibile tranquillità — minaccia di tirar fuori «dieci anni di cadaveri in Ferrari». E si prende qualche rivincita: i pantaloni glieli hanno restituiti. Giusi Fasano Arianna Ravelli 17 luglio 2007 da www.corriere.it
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anche io una volta nella mia vita ho corso più veloce di tutti.
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Loggato
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