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mariner
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TonyH |
I'm the face of terror. Terrier Terror. |
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Ottobre 23, 2007, 12:06:37 pm |
Staff, V12, 28735 posts |
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Se ho ben capito sei per il ritorno all'estetica "funzionale"........... « Ultima modifica: Ottobre 23, 2007, 12:20:19 pm da TonyH »
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your honor student is merely a pawn in my westie's diabolical world domination plot!
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TonyH |
I'm the face of terror. Terrier Terror. |
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Ottobre 23, 2007, 12:20:32 pm |
Staff, V12, 28735 posts |
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Quoto Ares, bell'intervento. Per Tony: il design è SEMPRE funzionale, sennò non è più design bensì disegno/drawing.. Corretto
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your honor student is merely a pawn in my westie's diabolical world domination plot!
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THE KAISER |
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Ottobre 23, 2007, 13:15:13 pm |
Staff, V12, 37777 posts |
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Suzuki Kizashi V6 3,6 litri GM questo non mi dispiace!! non è perfetto...ma concettualmente lo apprezzo!
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Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa.
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am1 |
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Ottobre 23, 2007, 13:59:28 pm |
Utente standard, V12, 33886 posts |
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Appunto, "basso" è diventata una sensazione, una parola priva di senso. Si "abbassano" i cayenne e gli X5 per farli diventare "sportivi", quanto effettivamente son più alti di me...
Quanto al cosa fare, eh, è dura. La situazione è così complessa e ingarbugliata che diventa davvero difficile uscirne fuori. I concept jap presentati a Tokyo sono ovviamente esagerati, ma tolte le loro esagerazioni si tratta di idee che vengono tutte più o meno dalla stessa base:
Lo spazio nelle città è risicato, e la velocità che si può mantenere è quella che è: cosa me ne frega di ingigantire l'auto e far vedere che ho un motorazzone da 5000 cc, se poi non posso muovermi?
E così i giapponesi rispondono con le famigerate k-car, le scatolette, che prima erano giusto 4 lamiere fatte per utilità, ora si stanno evolvendo nell'idea che in una situazione come quella delle metropoli giapponesi è meglio preoccuparsi della qualità della vita all'interno, delle comodità (non del lusso, ma proprio dell'abitabilità), piuttosto che le dimensioni e le prestazioni, che imbottigliati nel traffico a 30 all'ora hanno veramente poco senso.
In tutto questo non è che si cancella l'idea di auto come passione, anzi... i giapponesi non hanno mai voltato le spalle alle Skyline, S2000 e NSX (per quanto ora col marketing imperante ci sia un pò di confusione anche in questi segmenti).
In Europa, tolta la discriminante della cultura jap che è molto distante dalla nostra, ci ritroviamo nostro malgrado in situazioni non molto diverse: l'urbanizzazione è un processo inevitabile (e per come viene controllata, specie in italia, verrà fuori una cagata immensa, vabbè), e i nuclei delle città europee (e in particolare proprio quelle europee) sono basati su "progetti" che non tenevano minimamente conto dell'idea di automobile e del suo degenerare nel carrarmato, nè tantomeno dell'idea di automobile come status-symbol estetico, privo di contenuto. Spiego cosa vuol dire privo di contenuto: per quanto si dica "quest'auto fa schifo, ha gli interni che scricchiolano", c'è da dire che la qualità generale s'è assestata tutta su di un livello comune abbastanza alto. Questo è segno di un sistema produttivo che funziona, ma se poi nel progetto non c'è un minimo passo in avanti nell'ergonomia o nell'efficienza dell'uso dello spazio, allora mi chiedo se quest'appiattimento qualitativo non sia semplicemente perchè si sta guardando da un'altra parte (marketing ed estetica).
IMHO per uscirne bisognerebbe dare un'occhiata alla parola "design", che in italia e in europa viene tradotta malissimo, per assonanza con il verbo "disegnare". Ovviamente il designer usa il disegno come mezzo per esprimere il suo progetto, ma non è che finisce lì... non è che i designer di sedie, fanno un disegnino di una sedia su un foglio ed è finita lì (per quanto ora ho il sospetto che molti lo facciano...). In realtà il verbo "to design" in inglese vuol dire "progettare", non disegnare (che è "to draw").
Perciò nel design di un'auto rientra anche il "progetto" della stessa (con la collaborazione dell'ingegneria, ovvio), che non può prescindere da dove cavolo questa macchina andrà a gironzonale e su quale strada. La globalizzazione dei mercati porta a fregarsene, è vero, ma esiste pure un sistema che viene definito la suddivisione per "segmenti". Un segmento A non ha le stesse finalità nè lo stesso progetto di una vettura di segmento F. Peccato che ora con questa febbre del marketing, sia A che F son malati della stessa malattia: estetica, estetica, estetica.
Sinceramente penso che non siamo pronti a cose nuove, semplicemente perchè non c'è più il concetto di nuovo, o almeno è pesantemente distorto. Il "nuovo" è l'ossessione attuale nel marketing di ogni cosa: la novità cancella ciò che c'era prima, e guadagna mercato. Il punto è che ciò che distingue il "nuovo" dal "vecchio", non è altro che (di nuovo) l'estetica dell'oggetto. Certamente c'è una evoluzione nella tecnica e nella sicurezza (e ci mancherebbe pure che non ci fosse), ma mica vengono colte come novità... hai mai visto uno spot dire "abbiamo irrigidito la scocca del 20%"? Perciò quando vien fuori qualcosa che è nuovo non nell'estetica, ma nel progetto in sè, manda in cortocircuito il processo che guida il pubblico "nuova estetica - nuovo prodotto" e non fa altro che spaventare. Soprattutto se il "nuovo" significa intaccare certi processi del tipo "auto grossa -> sono figo."
E in un mondo governato dall'estetica, dove l'arte, l'architettura e il design sono quasi del tutto decerebrati (tranne alcuni casi, ovvio), è dura ritornare a fare cose davvero nuove.
P.S. ho scritto di getto, e devo fuggire, non ho controllato se ho scritto cose sgrammaticate o illogiche.
però, per capire meglio, tu dici A) da una parte in tutti i segmenti ci si sta omologando sulla "novità fine a se stessa" B) dall'altra parte non si seguono principi di "puro design" per correre dietro al marketing ma io mi domando: se ragionassimo solo in base a cosa dovrà fare una vettura, allora avremmo solo un determinato tipo di vettura, cioè la morte della varietà e delle assurdita (inteso in senso buono, chiamiamolo... l'aspetto ludico della questione auto, diciamo), o no? l'altro giorno, leggevo l'intervista ad un boss della bentley il quale ha detto che bentley dovrà puntare sul peso perchè dovrà sempre pensare a macchine di dimensioni rilevanti, e sulle dimensioni non può lavorare molto... io l'ho trovato tranquillizzante, cioè, è una filosofia che dice "ok, ambiente, leggerezza, impatto ambientale, però conserviamo anche il gioco". allora è giusto secondo te che il design si occupi solo "freddamente" di quello che serve in una determinata area urbana, e smetta di sognare? o l'unico sogno possibile è avere una citycar più simpatica ed ergonomica della media? e per il punto B: e se i tanto bistrattati operatori del marketing, qualche cosa la azzeccassero? siamo sicuri che a stravolgere un modello poi lo si vende? tu dici che se ci fosse qualcosa di realmente "nuovo" venuto fuori dal puro design, la gente lo comprerebbe? io penso di si, ma non riesco a immaginarmi cosa di realmente nuovo si potrebbe dire su una vettura..
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Miki Biasion |
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Ottobre 23, 2007, 14:25:30 pm |
Utente standard, V12, 42086 posts |
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tu dici che se ci fosse qualcosa di realmente "nuovo" venuto fuori dal puro design, la gente lo comprerebbe? io penso di si, ma non riesco a immaginarmi cosa di realmente nuovo si potrebbe dire su una vettura..
Secondo me "dipende", dipende dal genere di auto e da quanto sarebbe "nuova"
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"Preferire un cambio robotizzato ad un cambio manuale è come preferire una donna virtuale a Monica Bellucci in carne e ossa"
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Loggato
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TonyH |
I'm the face of terror. Terrier Terror. |
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Ottobre 23, 2007, 15:47:44 pm |
Staff, V12, 28735 posts |
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Il design difficilmente è brutto. E di esempi ce ne sono tanti Fiat "Nuova 500", Mini, 2CV, R4....tutte auto osannate come icone, ma che hanno lasciato pochissimo spazio all'estetica fine a sè stessa....
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your honor student is merely a pawn in my westie's diabolical world domination plot!
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TonyH |
I'm the face of terror. Terrier Terror. |
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Ottobre 23, 2007, 16:12:30 pm |
Staff, V12, 28735 posts |
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Erano gradevoli perchè erano puro design. Difficilmente si trovano brutti gli oggetti puramente funzionali..... Mentre la Ami aveva già vezzi estetici, andando incontro ai gusti......
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your honor student is merely a pawn in my westie's diabolical world domination plot!
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Motesto |
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Ottobre 23, 2007, 16:18:34 pm |
Visitatore, , posts |
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Il vero problema ora è che lo sviluppo del design, soprattutto per auto generaliste è bloccato per ragioni di costo e carry-over da altre produzioni. Del resto oggi qualunque casa ha in listino un numero impressionante di vetture, se non facesse economie sui prodotti sottopelle sarebbe drammatico per i conti. Quindi se il sottopelle è uguale, per forza cambi poco e cambi solo cofani,fari ecc ecc , non l'essenza di una vettura.
Le idee ci sarebbero pure, vedi le tue proposte ares, ma si scontrano sempre coi budget produttivi.
Per non rischiare , si cede nella noia dell'odierna produzione.
Ares ti mando stasera un mp.
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Loggato
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Ares |
Fairies wear boots, you gotta believe me! |
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Ottobre 23, 2007, 19:00:15 pm |
Utente standard, V12, 4990 posts |
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però, per capire meglio, tu dici
A) da una parte in tutti i segmenti ci si sta omologando sulla "novità fine a se stessa" B) dall'altra parte non si seguono principi di "puro design" per correre dietro al marketing
ma io mi domando: se ragionassimo solo in base a cosa dovrà fare una vettura, allora avremmo solo un determinato tipo di vettura, cioè la morte della varietà e delle assurdita (inteso in senso buono, chiamiamolo... l'aspetto ludico della questione auto, diciamo), o no?
l'altro giorno, leggevo l'intervista ad un boss della bentley il quale ha detto che bentley dovrà puntare sul peso perchè dovrà sempre pensare a macchine di dimensioni rilevanti, e sulle dimensioni non può lavorare molto... io l'ho trovato tranquillizzante, cioè, è una filosofia che dice "ok, ambiente, leggerezza, impatto ambientale, però conserviamo anche il gioco".
allora è giusto secondo te che il design si occupi solo "freddamente" di quello che serve in una determinata area urbana, e smetta di sognare? o l'unico sogno possibile è avere una citycar più simpatica ed ergonomica della media?
e per il punto B: e se i tanto bistrattati operatori del marketing, qualche cosa la azzeccassero? siamo sicuri che a stravolgere un modello poi lo si vende? tu dici che se ci fosse qualcosa di realmente "nuovo" venuto fuori dal puro design, la gente lo comprerebbe? io penso di si, ma non riesco a immaginarmi cosa di realmente nuovo si potrebbe dire su una vettura..
No, aspè... la varietà non può essere annullata, perchè è essa stessa componente del design. In poche parole il design è un tramite, non un fine, nè un oggetto definito: è un modo per rispondere ai bisogni dell'uomo. ora è ovvio che nessun uomo avrà al 100% gli stessi bisogni di un altro uomo: è per questo che esistono i marchi e il loro "background" di concetti, la loro diversificazione e più nel dettaglio esistono i modelli e i segmenti di automobili. Ognuno di loro risponde in un modo alle richieste del pubblico, senza prescidere dai bisogni comuni (es. l'auto deve camminare, possibilmente consumando poco) e declinandoli in vario modo. E ancora più nel dettaglio, ciascun marchio e ciascun segmento potrà declinare la richiesta in un modo diverso: e questo non nega che la richiesta sia anche di una vettura divertente, più che razionale. Ma divertente non deve necessariamente dire suvvone da 2700 kg con un motore che consuma come una idrovora che viene reso sportivo unicamente dall'estetica... (che poi abbia il suo diritto di esistere, ok, ma ci deve essere anche il diritto di avere una alternativa) Alla fine se il design risponde ai bisogni e li declina anche rispetto alle specificità della richiesta stessa e da dove questa stessa richiesta proviene, è ovviamente impossibile che risponda sempre allo stesso modo. E non casca nemmeno il discorso delle novità: il design è in sè una situazione instabile, in bilico, in continua evoluzione: si tratta sempre e comunque della ricerca di qualcosa, del "modo migliore per". E "il modo migliore per" vuol dire anche "il modo più bello (e funzionale) per". Concludo citando Gregotti, và... Il problema è che si è smesso di considerare criticamente (da parte degli stessi designer, e architetti e, certe volte, pure artisti) il proprio mestiere e i propri metodi: la dimensione del progettista è sempre stata un prisma che rifrange e ricrea nella realtà le condizioni e i bisogni. Ora il prisma è diventato completamente trasparente, e il commento del progettista è di tipo puramente decorativo. « Ultima modifica: Ottobre 23, 2007, 19:09:52 pm da Ares »
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