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Phormula |
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Gennaio 20, 2009, 08:50:45 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Secondo te le Alfa negli USA le possono vendere con un 1.4 tubo, cilindrata che per gli americani va bene (forse, ma credo che lo considererebbero un "polmone") per il tosaerba...
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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Motesto |
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Gennaio 20, 2009, 08:52:27 am |
Visitatore, , posts |
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Secondo te le Alfa negli USA le possono vendere con un 1.4 tubo, cilindrata che per gli americani va bene (forse, ma credo che lo considererebbero un "polmone") per il tosaerba...
non penso che ci volgia stà gran tecnologia per fare i loro motori . poi si parla di downsize, caxxo gli basterà un 3.200 6 cilindri o no a sti americani in crisi!!
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Loggato
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Phormula |
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Gennaio 20, 2009, 08:56:14 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Per progettare un motore partendo da un foglio bianco ci vogliono i soldi e il tempo. Poi ci vogliono i soldi per attrezzare le linee... in America i motori ci sono già e le linee pure, al massimo si tratterà di modificarli per adattarli alle Alfa, ma si tratterà di intervenire sulla distribuzione e sulle centraline.
Mica tanto, adesso che la benzina è tornata a livelli ragionevoli, la corsa alle vetture piccole e risparmiose si è rallentata parecchio.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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Homer |
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Gennaio 20, 2009, 09:02:11 am |
Staff, V12, 89898 posts |
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ma sul fatto di esser geni vedremo....di accordi in cui fiat ha perso anche le mutande pensando di fare ottimi affari ne abbiamo già visti......
beh insomma nell'accordo con GM non so se ci abbia rimesso più Fiat o gli americani...è vero che ci han guadagnato i Multijet ma l'han pagato profumatamente... bisogna anche tenere presente che il mercato americano è molto chiuso, le auto prodotte all'estero hanno dei dazi elevati rispetto a quelle prodotte in loco, quindi nell'ipotesi di entrare nel mercato in futuro con alcuni prodotti di nicchia (500 e Mito IMHO venderebbero bene in USA specie in questo periodo di "downsizing" anche per loro) avere un appoggio "in loco" è fondamentale...anche come rete vendita...
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Giorgio (TO, 46, 110, 75, 150) Opel Mokka 1.5D Elegance 2022 Suzuki Vitara 1.6 HT 1989 Triumph Tiger 1200 Rally Pro 2023
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Homer |
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Gennaio 20, 2009, 09:03:57 am |
Staff, V12, 89898 posts |
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Secondo te le Alfa negli USA le possono vendere con un 1.4 tubo, cilindrata che per gli americani va bene (forse, ma credo che lo considererebbero un "polmone") per il tosaerba...
mah sarà ma io quest'anno in USA ho visto un sacco di Hyundai Accent, Kia Rio (4 porte! burp), Toyota Yaris, Volkswagen Rabbit e Jetta (non solo con il 2.5 ma anche diverse diesel)... è vero che ora la benzina è tornata sotto i 2 $ al gallone ma chissà quanto ci resterà...
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Giorgio (TO, 46, 110, 75, 150) Opel Mokka 1.5D Elegance 2022 Suzuki Vitara 1.6 HT 1989 Triumph Tiger 1200 Rally Pro 2023
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THE KAISER |
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Gennaio 20, 2009, 09:08:24 am |
Staff, V12, 37777 posts |
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http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/01/auto-fiat-chrysler.shtml?uuid=f75565ec-e645-11dd-bec1-1d41eeb4e23e&DocRulesView=LiberoFiat accelera il dossier alleanze, sulle due sponde dell'Atlantico. Da un lato prepara un'intesa con Chrysler, che potrebbe essere annunciata in tempi brevissimi e dovrebbe vedere l'ingresso della casa torinese con una partecipazione azionaria nell'azienda americana; dall'altro tiene aperti i canali con Peugeot per un'eventuale alleanza più ad ampio raggio. Il titolo Fiat però continua a perdere terreno in Borsa (-4,88% a 4,48 euro, ieri) dove gli operatori temono che la crisi dei mercati renda necessario un aumento di capitale. L'intesa con Chrysler Come anticipato da Automotive News Europe, Fiat ha in corso colloqui con Chrysler per una partnership strategica che vedrà l'acquisizione da parte della casa torinese di una quota del gruppo Usa in difficoltà. Dal Lingotto è arrivato un «no comment», ma le trattative sono in fase avanzata e un annuncio potrebbe arrivare in tempi brevissimi. Fiat potrebbe dare a Chrysler accesso alle sue piattaforme per vetture mini, piccole, medio-basse e medio-alte, oltre che motori e trasmissioni. Date le difficoltà finanziarie (è appena stata salvata dal Governo Usa) Chrysler potrebbe "pagare" Fiat con azioni proprie: Torino diventerebbe così socia della casa americana senza esborso di contanti – un meccanismo coerente con la strategia seguita finora dall'amministratore delegato Sergio Marchionne e con l'attuale esigenza di minimizzare le uscite di cassa. Secondo il Financial Times è già stata siglata un'intesa di massima per una quota del 35%, con la concessione da parte di Chrysler di un'opzione per prendere il controllo (il 55% secondo il Wall Street Journal) in un momento successivo. Secondo l'agenzia Agi, sull'intesa con Chrysler la Consob ha chiesto chiarimenti al Lingotto – chiarimenti che dovrebbero arrivare entro stamane. L'ingresso di Fiat in Chrysler vedrebbe la contemporanea uscita di scena della Daimler, che aveva ceduto l'80,1% del capitale a Cerberus due anni fa e che aveva conservato il restante 19,9% (peraltro già svalutato a zero). Sia la quota Fiat che l'opzione potrebbero avere un carattere quasi teorico, qualora nell'ambito del piano di salvataggio Washington ricapitalizzasse Chrysler diluendo i soci privati. La scommessa per Torino non presenta particolari rischi nel caso di fallimento di Chrysler, ma permetterebbe al Lingotto di partecipare a un'eventuale, pur improbabile, revival del gruppo Usa. Non solo: nell'ipotesi più positiva, il gruppo italiano si troverebbe a disporre di una rete di distribuzione e di stabilimenti Oltreoceano, sottoutilizzati e a basso costo. I contatti con Peugeot Il dossier francese è aperto da tempo. Le due famiglie si conoscono, e i due gruppi collaborano già nei veicoli commerciali e nei monovolume (prodotti nei due stabilimenti di Atessa e Valenciennes). Al Lingotto «ci stanno lavorando alacremente», dice una fonte industriale. Fonti vicine al gruppo francese confermano che i Peugeot (la famiglia e l'azienda) sono aperti a possibili discussioni per intese industriali e anche di capitale, ma ricordano che nell'attuale congiuntura la priorità numero uno è affrontare la crisi dell'auto. Oggi i vertici di Peugeot e Renault incontrano l'esecutivo in occasione dei cosiddetti "Stati Generali" del settore, che dovrebbero definire gli aiuti statali al settore. Ma sono proprio la crisi e le sue implicazioni politiche a rendere un accordo italo-francese in questo momento più difficile. In particolare, il presidente francese Nicolas Sarkozy (si veda l'articolo qui sotto) ha già detto che finanzierà i costruttori a condizione che non taglino in Francia. Ma dal punto di vista industriale l'intesa Fiat-Peugeot avrebbe senso proprio in caso di consistenti sinergie sui costi. «L'accordo con Chrysler ha una logica di utilizzo di asset già disponibili e di sviluppo su nuovi mercati – spiega per esempio Stefano Aversa, co-president della Alix Partners –. Quella con il gruppo francese avrebbe la logica delle sinergie di costo». Queste sinergie potrebbero arrivare da chiusure di stabilimenti e razionalizzazione di costi di struttura, con con costi elevati sul piano sociale e politico (e anche finanziario, almeno in una prima fase). Ma è ipotizzabile che tali chiusure avvengano solo in Italia? Certamente no. Ecco quindi che un'eventuale intesa Fiat-Peugeot passerà sicuramente da Roma e Parigi. Non solo: gli eventuali fabbisogni di finanziamento straordinari di entrambe le imprese dovranno essere soddisfatti separatamente, dai Governi o sui mercati – a meno di non ipotizzare un utilizzo di fondi europei. La strada, insomma, è ancora lunga. Il mercato e i conti Il titolo Fiat è sceso ieri al di sotto dei minimi toccati a dicembre (-4,88% a 4,48 euro) con scambi vivaci. Oltre ai timori di un aumento di capitale e ai negoziati in corso per una rinegoziazione del debito, pesa un certo pessimismo sui conti 2008 e soprattutto e dell'anno appena iniziato. La presentazione di sabato di Marchionne alla banca svizzera Bank Am Bellevue è stata letta come una sorta di allarme utili: centreremo gli obiettivi 2010 - ha detto il manager – solo se il mercato tornerà alla normalità entro il 2009. La media delle stime degli analisti sull'ultimo trimestre Fiat vede un utile operativo di 590 milioni (947 nel 2007) per il gruppo e quasi azzerato a 40 per l'auto (233 nel 2007); l'utile netto si dimezzerebbe a 290 milioni. I valori per l'intero 2008 sono 3,27 miliardi di utile di gestione di gruppo (3,23 nel 2007), 680 milioni per l'Auto (803 nel 2007) e 1,76 il risultato netto di gruppo (da 2,05); secondo la media degli analisti la divisione auto chiuderà il 2009 in rosso, sia pure di poco (30 milioni di euro). Il debito netto industriale a fine 2008 si dovrebbe invece essere ridotto a 2,57 miliardi dai 3,3 di fine settembre, anche se è proprio questo aspetto dei conti a preoccupare di più, in quanto la frenata del mercato delle cartolarizzazioni rende più difficile finanziare il capitale circolante
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Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa.
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Phormula |
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Gennaio 20, 2009, 09:10:21 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Infatti, io credo che uno sbarco in grande stile negli USA partendo da zero sarebbe costato molto ma molto di più. Con questa mossa si recuperano gli stabilimenti e soprattutto la rete di vendita capillare, che potrebbe essere sfruttata anche da Iveco per i veicoli commerciali, che negli USA sono un mercato niente affatto trascurabile.
Per quanto riguarda i motori, dalle informazioni che ho io credo che il mercato americano si orienterà verso motori a benzina 4-6 cilindri tra i 2 e i 3 litri di cilindrata, che sono il giusto compromesso per il loro tipo di automobili e per il loro stile di guida.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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TonyH |
I'm the face of terror. Terrier Terror. |
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Gennaio 20, 2009, 09:11:44 am |
Staff, V12, 28740 posts |
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Secondo te le Alfa negli USA le possono vendere con un 1.4 tubo, cilindrata che per gli americani va bene (forse, ma credo che lo considererebbero un "polmone") per il tosaerba...
Beh, nella aree urbane di Mini e Smart ne vendono bene. Ford vuole importare persino la Ka, una MiTo col 1.4-1.8 Turbo non sarebbe così fuori luogo Però resto convinto che a Fiat non interessi il marchio Chrysler, quanto i suoi stabilimenti (per costi, capacità produttiva e immagine) e la rete distributiva. Al limite l'accordo con VM per il V6 diesel.
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your honor student is merely a pawn in my westie's diabolical world domination plot!
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Homer |
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Gennaio 20, 2009, 09:19:05 am |
Staff, V12, 89898 posts |
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Mini vende da paura, nella costa orientale e nelle grandi città californiane ce ne sono veramente un fottio... ho visto anche un paio di Smart a Washington e Baltimora, ma non la pubblicizzano particolarmente
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Giorgio (TO, 46, 110, 75, 150) Opel Mokka 1.5D Elegance 2022 Suzuki Vitara 1.6 HT 1989 Triumph Tiger 1200 Rally Pro 2023
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jimb0 |
Harry, hol schon mal den Wagen! |
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Gennaio 20, 2009, 09:35:07 am |
Utente standard, V12, 9565 posts |
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titoli fiat temporaneamente sospesi in attesa di comunicato.
epperche'?!?
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jimb0 |
Harry, hol schon mal den Wagen! |
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Gennaio 20, 2009, 09:50:03 am |
Utente standard, V12, 9565 posts |
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perchè ovviamente un'operazione del genere, del cui contenuto reale alcuni sono già a conoscenza ed altri (il grande pubblico) no, può creare variazioni di prezzo anche notevoli, e quindi si cerca di impedire speculazioni chi ha delle informazioni non ancora pubbliche.
ma per quello non c'e' il reato di insider trading? beh, certo che prevenire e' meglio che curare...
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jimb0 |
Harry, hol schon mal den Wagen! |
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Gennaio 20, 2009, 10:30:19 am |
Utente standard, V12, 9565 posts |
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ma qui non si tratta di insider trading, si tratta di un normale caso di operazioni importanti sul capitale di un'azienda note nei dettagli ad alcuni ed ignote ad altri.
ma l'insider trading non e' proprio questo?!? quando un tizio, per via della sua posizione "interna" viene a conoscenza di future mosse della propria azienda e usa tali conoscenze per investire/disinvestire di conseguenza?
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