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MarzulLaurus |
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Aprile 14, 2009, 15:14:59 pm |
Utente standard, V12, 23763 posts |
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In effetti non sta a loro dirlo... sarebbero illazioni... non potrebbero fare alcuna affermazione a riguardo...
Mi pare che il test valuti non la progettazione/ideazione/realizzazione, ma quello che un normale utente può trovarsi fra le mani (sulla testa, in questo caso...
Insomma, è un po' la differenza che Passa (o almeno dovrebbe) fra il test dei 100'000km e la "prova su strada"...
Lì dici: "la macchina ha consumato tot litri di benzina, ha avuto queti difetti, l'assistenza è stata di questo tipo..." chiaramente non ha un valore statistico (così come non ne ha la prova su strada), ma fa la storia di quello che potrebbe succedere ad un acquirente qualsiasi...
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Loggato
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Phormula |
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Aprile 14, 2009, 15:24:31 pm |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Quoto. Non spetta a loro spiegare il perchè, saranno le case interessate, al di là dei comunicati stampa in stile "Pravda" ad indagare e capire dove sta il problema (e speriamo a risolverlo). Quello che Altroconsumo ha evidenziato è che un consumatore qualsiasi che si compra un casco, corre il rischio di trovarsi un prodotto che non soddisfa le normative di omologazione, e quindi non in grado di offrire la necessaria protezione in caso di incidente. Tutto quello che il consumatore può fare è verificare l'etichetta di omologazione, ma non può sapere se il casco è uscito difettoso dalla fabbrica, se è stato prodotto dieci anni prima o se è rimasto due anni su una mensola sotto il sole.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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&re@ |
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Aprile 14, 2009, 15:41:57 pm |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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Devo avere più o meno gli stessi problemi di comunicazione di altroconsumo.
Detto terra terra: se io prendo il casco A nuovo e il casco B che è rimasto 30 anni nel deserto del Sahara (senza dirlo ai lettori, anche perché non lo so, tanto chemmifrega, basta vendere il giornale), poi faccio una classifica e decreto che il casco B è un cesso, ho fatto una classifica sensata secondo voi?
Non ha alcuna rilevanza il fatto che possa capitare all'acquirente, avrebbe rilevanza se testassi caschi tutti della stessa Marca e vedessi le differenze. Dal momento stesso che faccio un confronto, devo mettere tutti i contendenti sullo stesso piano (dice: "è impossibile", bene, allora non mettere neanche una classifica...).
Perché in QUEL confronto compaiono solo le marche e i modelli, quindi il lettore ne evince che la tal marca e/o il tal modello sono meglio o peggio di altri...
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Loggato
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Aprile 14, 2009, 15:49:22 pm |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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Devo avere più o meno gli stessi problemi di comunicazione di altroconsumo.
Detto terra terra: se io prendo il casco A nuovo e il casco B che è rimasto 30 anni nel deserto del Sahara (senza dirlo ai lettori, anche perché non lo so, tanto chemmifrega, basta vendere il giornale), poi faccio una classifica e decreto che il casco B è un cesso, ho fatto una classifica sensata secondo voi?
Non ha alcuna rilevanza il fatto che possa capitare all'acquirente, avrebbe rilevanza se testassi caschi tutti della stessa Marca e vedessi le differenze. Dal momento stesso che faccio un confronto, devo mettere tutti i contendenti sullo stesso piano (dice: "è impossibile", bene, allora non mettere neanche una classifica...).
Perché in QUEL confronto compaiono solo le marche e i modelli, quindi il lettore ne evince che la tal marca e/o il tal modello sono meglio o peggio di altri...
Concordo con te, un confronto di questo tipo denota una buona dose di incompetenza, o almeno spero, altrimenti si tratterebbe di malafede.
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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MarzulLaurus |
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Aprile 14, 2009, 15:59:04 pm |
Utente standard, V12, 23763 posts |
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Detto terra terra: se io prendo il casco A nuovo e il casco B che è rimasto 30 anni nel deserto del Sahara (senza dirlo ai lettori, anche perché non lo so, tanto chemmifrega, basta vendere il giornale), poi faccio una classifica e decreto che il casco B è un cesso, ho fatto una classifica sensata secondo voi?
Quindi tu presupponi una loro malafede? Perchè, escluso il caso "malafede", come già detto prima, se hanno chiarito bene che la classifica è fatta su CASCHI ACQUISTATI IN NEGOZIO, si, per me ha senso... Ha il senso di farmi capire che io vado in un negozio, mi compro un casco, me lo allaccio bene in testa e le mie possibilità di sopravvivenza risultano simili a quello senza casco... Non ha alcuna rilevanza il fatto che possa capitare all'acquirente, avrebbe rilevanza se testassi caschi tutti della stessa Marca e vedessi le differenze. Dal momento stesso che faccio un confronto, devo mettere tutti i contendenti sullo stesso piano (dice: "è impossibile", bene, allora non mettere neanche una classifica...). entrambi i test hanno un senso... in entrambi i casi puoi valutare l'affidabilità della rete di vendita/atttenzione della casa alla validità del prodotto... Magari sarebbe meglio farli entrambi...
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Loggato
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&re@ |
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Aprile 14, 2009, 16:03:32 pm |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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Quindi tu presupponi una loro malafede?
Io presuppongo pressappochismo Ecco, AltroConsumo è uno di quei giornali che vuole parlare di tutto, ma non parla bene di niente. Già in passato si erano distinti per pressappochismo, riguardo ai caschi.
Non ho elementi per supporre una malafede, che comunque non escludo...
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Loggato
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Phormula |
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Aprile 14, 2009, 16:20:35 pm |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Io escludo la malafede. La procedura con cui eseguono i test è chiaramente indicata: acquistano i prodotti in forma anonima e nei normali negozi. Essendo una associazione a tutela dei consumatori, si comportano come normali consumatori, che entrano in un negozio e comprano un prodotto. In questo caso più d'uno, visto che i caschi sono stati sottoposti a numerosi test distruttivi. Dopodichè eseguono le loro prove e stilano la classifica, che ovviamente si riferisce agli esemplari da loro testati. I prodotti non conformi alle normative o alla sicurezza vengono esclusi dal test, infatti nella tabella compaiono in fondo.
Non vedo dove sia la malafede in questo comportamento e non vedo perchè sarebbe stato necessario mettere tutti i produttori sullo stesso piano (ammesso che fosse possibile su prodotti acquistati sul mercato in forma anonima, probabilmente in posti diversi e da rivenditori diversi per non destare sospetti), dal momento che io, consumatore, quando vado a comprare un casco, nulla posso sapere su come è stato conservato e rischio di comprarne uno che non mi garantisce la necessaria sicurezza. Ammesso che sia questa la ragione del problema, io ho qualche dubbio.
Da questo punto di vista secondo me hanno reso al consumatore un servizio migliore della rivista "motoenuncinetto", che si fa dare i caschi nuovi direttamente dalle case e non avrebbe mai evidenziato l'esistenza di un problema del genere, che spero i produttori si attiveranno per risolvere.
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alura |
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Aprile 14, 2009, 16:33:20 pm |
webmaster, V12, 50851 posts |
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Io escludo la malafede. La procedura con cui eseguono i test è chiaramente indicata: acquistano i prodotti in forma anonima e nei normali negozi. Essendo una associazione a tutela dei consumatori, si comportano come normali consumatori, che entrano in un negozio e comprano un prodotto. In questo caso più d'uno, visto che i caschi sono stati sottoposti a numerosi test distruttivi. Dopodichè eseguono le loro prove e stilano la classifica, che ovviamente si riferisce agli esemplari da loro testati. I prodotti non conformi alle normative o alla sicurezza vengono esclusi dal test, infatti nella tabella compaiono in fondo.
Non vedo dove sia la malafede in questo comportamento e non vedo perchè sarebbe stato necessario mettere tutti i produttori sullo stesso piano (ammesso che fosse possibile su prodotti acquistati sul mercato in forma anonima, probabilmente in posti diversi e da rivenditori diversi per non destare sospetti), dal momento che io, consumatore, quando vado a comprare un casco, nulla posso sapere su come è stato conservato e rischio di comprarne uno che non mi garantisce la necessaria sicurezza. Ammesso che sia questa la ragione del problema, io ho qualche dubbio.
Da questo punto di vista secondo me hanno reso al consumatore un servizio migliore della rivista "motoenuncinetto", che si fa dare i caschi nuovi direttamente dalle case e non avrebbe mai evidenziato l'esistenza di un problema del genere, che spero i produttori si attiveranno per risolvere.
A me pare chiaro il discorso di andrea. E' altamente probabile che tutti i caschi usciti di fabbrica siano conformi all'omologatura. Segue il pensiero che la "stagionatura" sia pericolosamente deleteria per le caratteristiche del casco. Se fai un mischione di nuovi e vecchi salta fuori che i nuovi si comportano meglio a prescindere dal marchio. Quindi siamo di fronte ad una prova che andava, per cosi' dire, a culo. Non ho purtroppo ancora letto l'articolo, ma a questo punto il messaggio del test e' sbagliato se focalizza sui marchi piuttosto della necessità di valutare attentamente il periodo di produzione prima di acquistare un casco. Tra l'altro, la legge mi obbliga inutilmente a comprare un casco omologato che non vale piu' un tubo dopo un anno. Dovrebbero avere le scadenze, e se ti fermano dopo la scadenza dovrebbe esserci una multa, giusto per essere precisi.
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Kia Sorento = Oso nei Kart
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Phormula |
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Aprile 14, 2009, 16:52:22 pm |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Allora leggetevi l'articolo. I modelli non conformi sono elencati in fondo alla classifica in ordine alfabetico e senza voto. Non si fa alcuna ipotesi sulla causa, si dice solo che i costruttori devono impegnarsi di più per garantire la sicurezza dei loro prodotti e i caschi non conformi sono stati segnalati alle autorità competenti. Da nessuna parte è scritto che si tratta di un problema di conservazione, e infatti io ho qualche dubbio sul fatto che questa sia la causa reale.
Per il resto sono d'accordo con Alura. Se il problema è la conservazione, allora il casco dovrebbe avere una data di scadenza, oltre la quale non può più essere venduto o utilizzato.
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&re@ |
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Aprile 14, 2009, 17:13:38 pm |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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e infatti io ho qualche dubbio
Ma un articolo ben fatto dovrebbe toglierci qualunque dubbio. Si sono verificati determinati problemi, le cause possono essere diverse (nell'articolo non mi pare se ne menzioni nemmeno una), allora bisogna andare a fondo, non lasciare dubbi al lettore. Sennò, IMHO, serve a poco...
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Loggato
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Phormula |
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Aprile 14, 2009, 17:27:07 pm |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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No, non se ne menziona nemmeno una, si dice che i caschi in oggetto non hanno passato le prove e quindi sono stati esclusi dal test. Del resto non credo sarebbe possibile farlo, come fai, guardando un casco, a dire se era difettoso fin dall'origine o se è stato conservato male? Inoltre si aggiunge che sono state contattate le autorità, che faranno le indagini del caso e interverranno se e come sarà opportuno. Il che vuol dire che i prodotti e i risultati dei test sono a disposizione delle autorità.
Quando un consumatore compra un prodotto omologato, ha il diritto di pretendere che esso risponda ai criteri di omologazione. Se non è più conforme, il prodotto non deve raggiungere il consumatore finale ma deve essere ritirato.
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MarzulLaurus |
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Aprile 14, 2009, 17:35:14 pm |
Utente standard, V12, 23763 posts |
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Ma un articolo ben fatto dovrebbe toglierci qualunque dubbio. Si sono verificati determinati problemi, le cause possono essere diverse (nell'articolo non mi pare se ne menzioni nemmeno una), allora bisogna andare a fondo, non lasciare dubbi al lettore. Sennò, IMHO, serve a poco...
Che possa servire a poco non lo so... Magari uno che legge l'articolo pensa che tutto sommato il casco non lo tutela a sufficienza e regolarsi di conseguenza... In ogni caso, conclusioni, a meno di non fare test di laboratorio che non credo siano sostenibili dalla testata, è difficile trarne... Sta alle case, invece garantire il prodotto... come dice Phormula: " Quando un consumatore compra un prodotto omologato, ha il diritto di pretendere che esso risponda ai criteri di omologazione. Se non è più conforme, il prodotto non deve raggiungere il consumatore finale ma deve essere ritirato."
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Loggato
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