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   Re: il topolino che compra il gigante... che barza...   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
italiancarlover è nata, cresce, non avrà fine.Niente scuse.
Maggio 02, 2009, 18:17:12 pm
Utente standard, V8, 410 posts
Hanno continuato a produrre catorci, l'unico decente successo e' stato proprio la 300C che ha inizialmente venbuto bene.

Il "matrimonio" e' stato gestito male, sinergie mancate, Daimler inizialmente si e' concentrata troppo poco su Chrysler lasciando molta liberta di azione al management locale e la situazione e' deteriorata ulteriormente, quando poi si sono resi conto dei problemi era ormai troppo tardi e non ci hanno voluto investire seriemente ed hanno preferito defilarsi.

Chrysler e' stata quindi "svenduta" al gruppo di private equity Cerberus che sicuramente non era interessato a fare industria ma un veloce "strip and flip" con un orizzonte temporale di 3-4 anni, rivendendola magari a pezzi imbottita da un bel po' di ingegneria contabile e finanziaria...erano i tempi della finanza allegra, dei finanziamenti a gogo con leve incredibili, il buontempone che se l'accollava si sarebbe potuto sempre trovare.

Le aziende piu' o meno buone di una certa dimensione da acquisire cominciavano a scarseggiare durante l'orgia di "easy money" ed allora anche "ronzini" come Chrysler cominciavano a diventare appetibili.

Poi e' arrivato lo tsunami della crisi finanziaria e Cerberus e' rimasta "intrappolata" col ranocchio in attesa di essere trasformato in principe....non sapevano con chi parlare prima per liberasrsene, Nissan, Ford, Hyundai, altri gruppoi di PE....alla fine e' arrivata Fiat, spero che Marchionne abbia fatto bene i conti a mettersi con un'azienda che va da crisi in crisi da oltre 30 anni ed e' stata in grado di mettere in difficolta' anche Mercedes.

chissa' come la vive questa scommessa il pubblico medio canadese e u.s.a., sara' anche per loro una scommessa...

"e te lo ritrovi seduto ad aspettare con te(...) immerso in uno spazio
che quasi mai gli serve davvero (...) imago mobile della ricerca incondizionata di un diverso che aiuti a compensare la propria infinita somiglianza al popolo dal quale vuole prendere le distanze..."
K. Marhnaus-chi io mai saro'
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   Re: il topolino che compra il gigante... che barza...   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
saturn_v ....E' piu' ecologico di una Euro 4......
Maggio 02, 2009, 18:58:06 pm
Utente standard, V12, 8016 posts
chissa' come la vive questa scommessa il pubblico medio canadese e u.s.a., sara' anche per loro una scommessa...

Ti diro' non e' che abbia fatto molta notizia da queste parti...Chrysler e' gia' da tempo una casa abbastanza marginale.
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   ed ora fiat punta su opel..   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
vigggi
Maggio 03, 2009, 14:39:43 pm
Visitatore, , posts
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/economia/fiat-3/marchionne-opel-trattativa/marchionne-opel-trattativa.html

Il gruppo austriaco ha soldi, ma produce poche auto. Manca un partner
di peso sui mercati mondiali. E l'ultima parola spetta a Gm
di PAOLO GRISERI
 
Sergio Marchionne

TORINO - E ora la Opel. Lunedì Sergio Marchionne vola in Germania per incontrare a Berlino i ministri competenti: "Esamineremo tutti i dossier con correttezza", promette il cancelliere Angela Merkel dopo le polemiche anti-Fiat dei giorni scorsi mentre il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier, socialdemocratico, indica in 14 punti le richieste della politica tedesca al futuro acquirente di Opel. Tra i punti c'è "il mantenimento degli impianti esistenti in Germania" (4 stabilimenti) e di "molti posti di lavoro", oltre alla garanzia che eventuali aiuti di stato di Berlino non vengano utilizzati a vantaggio di altri interessi fuori dalla Germania. Il ministro inserisce addirittura "il gradimento delle maestranze e dei concessionari"

Nella trattativa Marchionne parte in salita. Sindacati e Spd hanno fatto sapere in tutti i modi che gradirebbero la soluzione Magna, una società austriaca che parla tedesco e dunque gode di maggiore considerazione. Ma Magna da sola non è in grado di risolvere i problemi della Opel perché è specializzata nella componentistica e nella progettazione. E Opel con Magna sarebbe esattamente nella stessa situazione di Fiat prima dell'accordo con Chrysler: non avrebbe cioè (con poco più di due milioni di auto prodotte) sufficiente massa critica per stare efficacemente sul mercato internazionale dell'auto. Dunque è possibile che accanto a Magna (che ha il vantaggio di avere i soldi e ha promesso di investire 5 miliardi di dollari) si debba comunque trovare un partner in grado di inserire la casa tedesca in un gruppo più grande dopo l'abbandono da parte di Gm.

Nulla di strano dunque se Fiat e Magna si alleassero per rilevare la casa tedesca: con Marchionne che mette le tecnologie e gli austriaci che mettono la progettazione e i soldi. L'alternativa a Fiat sarebbero i russi di Gaz e non è detto che darebbero ai tedeschi maggiori garanzie di quante è in grado di darne il Lingotto.

A spingere per la soluzione russo-austriaca sarebbe, secondo lo Spiegel, l'ex cancelliere tedesco Gerhard Shroeder, oggi in affari nel Baltico. Mentre i sindacati dell'Ig Metall accusano la Fiat di voler investire in Germania, "meno di 750 milioni".

La parola decisiva non la diranno comunque i tedeschi ma gli americani. Perché oggi la Opel è ancora la divisione europea di Gm. Marchionne dovrà dunque tornare a Detroit a trattare con gli stessi uomini del tesoro Usa che ha già conosciuto nella vicenda Chysler. Che non è comunque chiusa. Secondo il Wall Street Journal ci vorranno due mesi prima che la vicenda legale della bancarotta pilotata giunga al termine e non è detto che questo avvenga senza esborso di denaro.

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   Re: matrimonio fiat - chrysler.... ed alfa gode...   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
Motesto
Maggio 03, 2009, 15:08:34 pm
Visitatore, , posts
è palese che marchionne si stà giocando la partita della vita.

se gli và bene è un fenomeno e sarà idolatrato per secoli e secoli, se gli và male noi pagatori di tasse dovremmo fare l'ennesimo aiutino alla famiglia Fiat.
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   Re: matrimonio fiat - chrysler.... ed alfa gode...   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
vigggi
Maggio 03, 2009, 15:43:14 pm
Visitatore, , posts
mahh
tutti continuiamo a dimenticarci che se fiat in un giorno chiude baracca e burattini e mette tutti su una strada.... l'Italia può dichiarare fallimento.... non sarebbe assolutamente possibile aiutare tutte le famiglie coinvolte.... egoisticamente è meglio tifare per fiat... anche perchè sia i francesi che i tedeschi sicuramente non salverebbero la fiat mangiandosi la sua quota di mercato....

comunque è divertente il commento di repubblica... i krukki possono dire e fare.... tanto sono gli americani che decidono a chi vendere opel  Grin
penso che sia questo che fà rodere gli ostrogoti....

ciao ciao
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   Re: matrimonio fiat - chrysler.... ed alfa gode...   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
Motesto
Maggio 03, 2009, 19:49:06 pm
Visitatore, , posts
faccio cortesemente notare come fiat ha avuto ampiamente aiuti dall'italia negli anni passati.

e sono curioso di vedere che politica produttiva adotteranno, se in italia ci saranno assunzioni e nuovi stabilimenti...... o produrranno ancora la 500 "regina del made in italy" in polonia.....

E pensare che io da Alfista quale sono speravo che vendessero il glorioso marchio!
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   Re: matrimonio fiat - chrysler.... ed alfa gode...   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
italiancarlover è nata, cresce, non avrà fine.Niente scuse.
Maggio 03, 2009, 22:17:09 pm
Utente standard, V8, 410 posts
faccio cortesemente notare come fiat ha avuto ampiamente aiuti dall'italia negli anni passati.

e sono curioso di vedere che politica produttiva adotteranno, se in italia ci saranno assunzioni e nuovi stabilimenti...... o produrranno ancora la 500 "regina del made in italy" in polonia.....

E pensare che io da Alfista quale sono speravo che vendessero il glorioso marchio!

ti assicuro altrettanto cortesemente che se Fiat fosse tedesca e francese non ci penserebbero due volte ad aiutarla, soprattutto se questa fosse l'unica grande industria manifatturiera del proprio paese.  Parlo degli anni in cui questo era possibile.
E mi stanno venendo in mente le sovvenzioni a favore delle fabbriche nell' ex Germania orientale della meta'degli anni '90.
« Ultima modifica: Maggio 03, 2009, 22:36:09 pm da italiancarlover »

"e te lo ritrovi seduto ad aspettare con te(...) immerso in uno spazio
che quasi mai gli serve davvero (...) imago mobile della ricerca incondizionata di un diverso che aiuti a compensare la propria infinita somiglianza al popolo dal quale vuole prendere le distanze..."
K. Marhnaus-chi io mai saro'
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   Re: matrimonio fiat - chrysler.... ed alfa gode...   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
italiancarlover è nata, cresce, non avrà fine.Niente scuse.
Maggio 03, 2009, 22:46:24 pm
Utente standard, V8, 410 posts
Intervista a Montezemolo tratta da
http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1055208&page=41

L'INTERVISTA
Montezemolo: «E adesso Opel,
partner ideale di una grande Fiat»
Il presidente: con Chrysler occasione irripetibile ma sappiamo che ora inizia il lavoro duro


MILANO - E adesso Berlino? «Sarebbe la chiusura del cerchio». Molto oltre non vuole andare, Luca Cordero di Montezemolo. Il dossier è aperto, Sergio Marchionne è al lavoro, è l'amministratore delegato che dopo aver convinto Barack Obama su Chrysler ora tenta il raddoppio con Angela Merkel su Opel. E in Germania le barricate sono già state alzate, la Fiat un pò di paura - anche - la fa, dunque «lasciamo che Sergio si muova come sa». Ovviamente però conferma, il presidente del Lingotto, che la casa tedesca «sarebbe per noi una straordinaria opportunità, sarebbero i nostri partner ideali, nascerebbe un gruppo molto forte».

Neanche il tempo di festeggiare Detroit, avvocato? Non è un pò troppo?
«È una necessità. Guardate: in Fiat noi, tutti, proviamo orgoglio e soddisfazione per l'operazione Chrysler e per le parole del presidente degli Stati Uniti. A me, come presidente del Lingotto, lasci aggiungere l'enorme gratitudine per un management che ha sempre mantenuto le promesse fatte, si trattasse di risultati o di strategie. Però il nostro primo sentimento è l'umiltà. Umiltà e una grande determinazione. Da un mese, da quando Obama ha parlato per la prima volta di noi, siamo sotto la lente del mondo. Lo sappiamo e sappiamo soprattutto che è un'impresa molto difficile, da far tremare i polsi. L'affrontiamo con entusiasmo, ma raddoppiando impegno e lavoro per rafforzare Fiat e risanare Chrysler. È un'occasione irripetibile, ma il lavoro duro inizia adesso».

Avrete brindato, però. Sei anni fa la Fiat andava con il cappello in mano ad Arcore, Paolo Fresco e Gabriele Galateri costretti all'umiliazione. Oggi vi chiama la Casa Bianca. A salvare l'auto americana. «Dico sempre che bisogna guardare avanti. Però sì, qualche volta è giusto anche ricordare da dove si è partiti. E io ricordo molto bene i primi giorni a Torino. Il giovedì mattina ero diventato presidente di Confindustria, la sera morì Umberto Agnelli. Sergio e io ci siamo conosciuti grazie a lui: era stato lui a volerci in consiglio. E il giorno dopo il suo funerale ci siamo ritrovati Sergio a gestire l'azienda, io alla presidenza. Sui giornali del mondo la Fiat era data per fallita».

In effetti lo era.
«Le prime notti non ci abbiamo dormito».

E oggi? L'ha detto lei: già Chrysler fa tremare i polsi...
«Ma oggi partiamo dal lavoro enorme fatto dal management. È con questo che ci siamo creati un punto fondamentale che, se vuole, è il nostro plus: la credibilità. Ed è la credibilità che ha fatto sì che il presidente Obama dicesse di noi quel che ha detto».

È anche però, forse non a caso, un'operazione fatta fuori dal capitalismo di relazione o dei salotti.
«Ma è un'operazione-Paese. Ed è, credo, un orgoglio anche per l'Italia e la sua industria. Gli uomini e le donne della Fiat in questi anni hanno lavorato tornando a occuparsi di auto, fuori dalle stanze della politica. È così che siamo tornati a essere un pò un "ritratto di famiglia" dell'impresa italiana: impresa familiare, privata, grande o piccola non importa, che va per il mondo, raccoglie le sfide, si mette in gioco con i propri prodotti e nient'altro. Al di là dei discorsi sul primo o sul quarto capitalismo, è questa l'Italia delle mille eccellenze. Il manifatturiero è uno dei suoi pilastri, e l'orgoglio è anche una Fiat che traina, con sé, un intero sistema industriale grazie al lavoro duro, di squadra, di tutti: da Sergio Marchionne all'ultimo operaio».

Gli operai, oggi, in America li avrete come soci. Insieme a due governi. Un inedito rapporto pubblico-privato: si potrebbe replicare, in Italia?
«Sono due Paesi, due culture, due situazioni totalmente diverse. Io ho sempre sostenuto la necessità di un forte coinvolgimento dei dipendenti nei risultati delle aziende. Ma la proprietà è un'altra cosa».

Vale anche per eventuali soci pubblici?
«Ho detto prima che il risanamento è stato possibile grazie al gioco di squadra. Nel quale metto le banche, senza il cui appoggio non ce l'avremmo fatta. Ci metto, oggi, gli incentivi al settore che il governo italiano, come tutti gli altri, ha varato per contrastare una crisi mondiale senza precedenti. Ma il punto fermo resta uno: l'aver sentito sempre gli azionisti, prima Ifi-Ifil con Gianluigi Gabetti e ora Exor con John Elkann, dietro di noi. Hanno rischiato, ci hanno creduto e continuano a crederci».

Dicono però che una parte della famiglia Agnelli sia, ora, preoccupata: giusto orgoglio, ma timori per il peso che sta assumendo l'auto. Che patisce la crisi meno di altri, sì, però i debiti sono 6 miliardi e gli unici utili si vedono da Ferrari e Maserati.
«Intanto, Fiat non è solo auto. È camion, trattori, altro ancora. Dopodiché: se guardo agli ultimi due mesi, stiamo reagendo bene alla crisi. In marzo siamo diventati il terzo gruppo più venduto in Germania, e non era mai accaduto. Siamo cresciuti molto in altri Paesi, come la Francia, e abbiamo superato il 9% di quota in Europa. Sulle alleanze, il nostro è un disegno con obiettivi a medio termine. Azionisti preoccupati, dice? Io ho visto grande soddisfazione e grande appoggio. È chiaro che ogni volta che fai un'operazione importante assumi dei rischi. Ma è cambiato tutto, nel mondo. La Fiat da sola forse poteva sopravvivere, certo non essere protagonista. Aver anticipato il cambiamento, aver dato il via ai giochi che comunque scompagineranno gli assetti dell'auto mondiale avrà effetti positivi. Con Chrysler oggi. E con qualcos'altro, spero, nei prossimi mesi».

Se non andasse Opel? Potrebbero essere le attività sudamericane di Gm? O un ritorno su Peugeot? E comunque: si aspettava lo sbarramento tedesco?
«Piano, lasciamo lavorare Sergio. Quel che posso dire è che noi perseguiamo coerentemente una strategia. E poi vediamo. Sappiamo quali sono le nostre carte: ce le giocheremo».

Che cosa direbbe Giovanni Agnelli del tutto e di Chrysler?
«Lui raccontava sempre che quando il nonno, il fondatore, mandò i primi tecnici negli Usa la raccomandazione fu: non cambiate niente, copiate e basta...».

Ora saranno loro a copiare noi, quindi...
«Quindi gli Usa, che sono sempre stati il link dell'Avvocato, sarebbero oggi per lui il sogno che si avvera. L'accordo Chrysler ci apre per la prima volta il più grande mercato di consumo del mondo. Perfetto, spero, per i prodotti che abbiamo: abbiamo lavorato su tecnologia e motori "puliti", ma non abbiamo trascurato il design. Un'auto come la 500 può essere un'icona anche negli Usa».

Con la squadra come farete? Snella e vincente: ma ora basterà?
«Panchina corta, vuol dire? Sappiamo valore e potenzialità di tante persone che ancora non vedete in campo: ne abbiamo molte, pronte ad assumersi responsabilità di primo piano».

Nell'euforia del momento storico abbiamo tutti un pò perso di vista le difficoltà qui. La crisi è tutt'altro che passata, la cassa integrazione c'è ancora, il sindacato chiede garanzie per gli stabilimenti italiani.
«Senza scivolare nel romanticismo, ricordo che Fiat sta per Fabbrica Italiana Automobili Torino. Nemmeno per un secondo abbandoneremo l'impegno verso Torino, l'Italia, i nostri dipendenti. Non siamo diventati americani: il contrario. Bisogna però riconoscere la realtà del momento. Ci sono nodi strutturali che, anche a causa della caduta della domanda, dobbiamo affrontare in modo responsabile insieme al governo e ai sindacati. Poi, non dimentichiamo l'Europa: la Ue si giocherebbe la propria credibilità se assecondasse nazionalismi superati quando, in palio, c'è il futuro di un settore fondamentale come l'auto».

Pensa anche lei che, comunque, il peggio della crisi l'abbiamo già visto, che il fondo sia già stato toccato?
«Sarei molto prudente: rischiamo di alimentare facili ottimismi. Credo che sia rallentata la velocità della discesa, che i primi segnali di risalita ci siano. Ma dobbiamo fare ancora molta attenzione».

L'Italia ha fatto quel che doveva?
«Ci sono questioni che, mi rendo conto, è più facile affrontare dalla tribuna che non dal campo. Ma restano nodi che sono il frutto di decenni di non scelte: il taglio delle spese improduttive, la burocrazia, le pensioni, la sanità. E dobbiamo stare più che mai attenti a che non aumentino i tanti divari. Ricchi e poveri. Nord e Sud. Sarebbe bello se dalle imprese l'intero Paese imparasse il gusto del cambiamento e la voglia di anticiparlo».

Curiosità: con Marchionne, nei giorni caldi di Washington, anche lei parlava via sms?
«Sì. Ma io usavo dieci parole, lui mi rispondeva con una. Io mi firmo Luca, lui "S.". Lo stile di uno che per portarci Chrysler non ha dormito per un mese».

L'ha convinto a farsi almeno questo weekend?
«Ci ho rinunciato: sono partite perse».

Raffaella Polato
03 maggio 2009

"e te lo ritrovi seduto ad aspettare con te(...) immerso in uno spazio
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K. Marhnaus-chi io mai saro'
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   Opel, il ministro Guttenberg "La Fiat ha un piano interessante"   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
vigggi
Maggio 04, 2009, 20:19:04 pm
Visitatore, , posts
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/economia/fiat-3/marchionne-guttenberg/marchionne-guttenberg.html

BERLINO - La Fiat ha un piano "interessante", che adesso deve essere "valorizzato". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg in una conferenza stampa seguita all'incontro con l'amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne. Guttenberg ha aggiunto che l'ad di Fiat gli ha detto che la Fiat vuole comprare Opel senza indebitamento.

Il piano della Fiat per una possibile acquisizione della Opel prevede inoltre riduzioni di posti di lavoro presso uno solo dei quattro impianti produttivi che la casa automobilistica tedesca, controllata dalla General Motors, ha in Germania. Durante l'incontro Marchionne ha infatti assicurato che nessuno stabilimento sarà chiuso. Il piano della Fiat prevede poi garanzie statali a livello europeo per 5-7 miliardi di euro, cifra che si riferisce all'indebitamento della casa madre General Motors e include anche la parte pensionistica.

Il ministro ha inoltre precisato di attendersi a questo punto un "piano più dettagliato" da parte del fornitore austro-canadese Magna, concorrente di Fiat nella corsa a Opel. In ogni caso, ha aggiunto, "oggi non è il giorno delle deliberazioni" anche se il governo tedesco punta a "una decisione in tempi rapidi".

Berlino detta condizioni molto precise agli aspiranti acquirenti: "Tutti gli impianti Opel in Germania devono essere mantenuti e chi punta ad acquistare l'azienda deve anche specificare il luogo della sede della nuova società", ha detto il ministro degli Esteri tedesco e vice cancelliere, Frank-Walter Steinmeier. Inoltre, "dovrebbe essere mantenuto il marchio Opel".

Secondo indiscrezioni di fonte sindacale, intanto la Fiat avrebbe aumentato la sua offerta per l'acquisizione di Opel a un miliardo di euro. Lo afferma il rappresentante sindacale Opel presso lo stabilimento di Bochum, nella Germania Ovest. "Fiat - afferma il sindacalista citato dall'agenzia di stampa francese Afp - ha alzato di poco la sua offerta a un miliardo di euro".

Un altro rappresentante sindacale, Armin Schild, aveva precedentemente affermato che l'offerta del gruppo torinese era di 750 milioni di euro. Ma per i sindacati anche un miliardo di euro non è abbastanza, dato che Opel necessita di circa 3,3 miliardi per tornare a essere competitiva.

Intanto il portavoce del ministero svedese dell'Industria Hakan Lind ha fatto sapere che Fiat ha avuto contatti con il governo svedese per discutere del marchio automobilistico Saab, di cui General Motors ha detto di volersi disfare entro fine anno. "Abbiamo avuto contatti con Fiat", e "l'incontro è stato su Saab", ha detto Lind. I contatti - scrive l'agenzia Reuters - risalirebbero a circa due settimane fa e ad essi non è seguita alcuna decisione concreta
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   Re: matrimonio fiat - chrysler.... e forse opel   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
Motesto
Maggio 05, 2009, 08:49:33 am
Visitatore, , posts
mah
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   Re: matrimonio fiat - chrysler.... e forse opel   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
Motesto
Maggio 05, 2009, 17:43:01 pm
Visitatore, , posts
un piccolo particolare...

si parla di opel e non di vauxhalll..... Roll Eyes Roll Eyes Roll Eyes
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   Re: matrimonio fiat - chrysler.... e forse opel   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
Losna
Maggio 05, 2009, 17:45:25 pm
Visitatore, , posts
< staff: rimosso su richiesta dell'utente >
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   Re: matrimonio fiat - chrysler.... e forse opel   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
THE KAISER
Maggio 05, 2009, 17:48:57 pm
Staff, V12, 37777 posts
si parla di opel. vauxhall e saab...stanno tentando il colpo grosso Grin

Nessun vento è favorevole per chi non sa dove andare, ma per noi che sappiamo, anche la brezza sarà preziosa.
thekaiser350z@hotmail.com Guarda Profilo Email  Loggato 
   Re: matrimonio fiat - chrysler.... e forse opel   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
Motesto
Maggio 05, 2009, 17:58:09 pm
Visitatore, , posts
A me pare che Vauxhall sia solo UN MARCHIO, quello di commercializzazione in inghilterra, e che ci sia anche uno stabilimento inglese, che però produce UN SOLO MODELLO (gli altri, pur marchiati Vauxhall, sono prodotti in altri stabilimenti Opel in germania e resto d'europa...

O no?

c'è rete vendita uk , gm l'accorperebbe alla gamma chevrolet invece che a quella opel.

e li qualche numero c'era.
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   non vogliamo comprare opel... ma costruire un grande gruppo   Vai Giù Vai Su Le News Indice del forum
vigggi
Maggio 05, 2009, 19:30:01 pm
Visitatore, , posts
 Grin
http://www.repubblica.it/2009/05/motori/maggio-09/marchionne-pensiero-opel/marchionne-pensiero-opel.html?ref=mothpstr6

"La parola acquisizione suona in modo troppo ostile: Fiat non vuole subentrare a Opel, vogliamo creare un nuovo grande gruppo automobilistico internazionale". A dichiararlo in un'intervista al quotidiano tedesco 'Bild' è stato l'Ad della Fiat Sergio Marchionne dopo i colloqui con cui ha formulato la sua proposta a Berlino.

"Vogliamo mantenere il marchio Opel e collaborare a stretto contatto nel settore tecnico, nella ricerca e nella produzione tagliando costi e guadagnando denaro", ha aggiunto, assicurando che la Fiat non intende chiudere nessuno dei quattro impianti tedeschi della Opel. "Non vogliamo chiudere nessuno dei quattro impianti della Opel in Germania. Ho bisogno di quegli impianti per il futuro, per fabbricare una quantità di auto sufficiente. Ma il numero dei dipendenti dovrà essere ridotto. Questo non potrà cambiarlo nessuno. Gli impianti devono diventare più efficienti".

Inoltre Marchionne ha detto che la Fiat si impegna a ripagare entro al massimo tre anni le possibili garanzie pubbliche per il salvataggio dell'auto: "Attualmente la Opel brucia denaro, per questo motivo ha chiesto gli aiuti dello stato. Per questo il governo deve intervenire con garanzie. Però questo non può durare troppo a lungo...Noi vogliamo riuscire senza i soldi del contribuente. E per questo vogliamo ripagare le garanzie entro al massimo tre anni".


(5 maggio 2009)
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