Sto facendo la raccolta dei bollini, alla millesima Ducati mi regaleranno un portachiavi
Dopo due Monster e due Multistrada, potevo farmi mancare la "open week" della Streetfighter? In realtà ci ho provato, ma stamattina mio figlio mi ha svegliato alle 7.20, quindi, abitando a 5 minuti dal Ducati Store di Borgo Panigale...
Primo della lista questa volta.
"LO" Streetfighter (in ducati la chiamano al maschile) che mi aspetta è rosso, versione "S", quello con sospensioni Ohlins e il completo sistema di acquisizione dati. Dopo la solita compilazione dei documenti me ne viene invece assegnato uno nero, poco male, sta meglio con la tuta
Ma non ho notato se fosse un "S" o no...
Mentre aspetto, un ragazzo dello Store ci dice che il motore è una furia della natura, roba da impennate ai 170 (?!). Non so se goderne o esserne intimorito... ci starò attento!
La moto è
bella, sottile, aggressiva, non le manca proprio niente. Ecco, magari le manca un po' di quel "family feeling" Ducati, ha un po' un look da giapponese, ma una volta in sella si fa presto a capire che è solo quello.
La gentile ragazza del "factory Store" mi setta il
controllo di trazione DTC sulla sesta posizione (su sette disponibili, mi pare). La procedura è un po' laboriosa, armeggia un po' con il computer di bordo, ma in breve sono pronto a partire. Nel frattempo posso notare come la posizione di guida non sia tutto sommato "assassina". Ovvio che non parliamo di una sport-touring, comunque non è più scomoda di tante altre naked sportive che ho provato.
Mi avverte di stare attento ai freni, perché sono potentissimi e molto pronti.
Ma appena partiti, la prima impressione viene dal
motore 1099 cm3 da 155CV (solo 5 in meno rispetto alla sportiva 1098 da cui deriva). Anche grazie al netto "stacco" della frizione idraulica, parte in avanti come una cavalletta, e già dai 3000 giri ha una forza taurina unita a un comportamento sorprendentemente fluido, per un bicilindrico, specie di questa cubatura. Un bel miglioramento rispetto al vecchio 998 del Monster più estremo, l'S4RS da 130CV, che sotto i 4000 vibrava da smontarti le palle. Questo è solo leggermente pulsante dai 2000 giri, mentre sotto a questa soglia dev'esserci qualche aggeggio elettronico che simula una frizione antisaltellamento (che non è di serie... ma francamente non posso escludere che fosse montata sull'esemplare in prova), perché il motore si acquatta quasi al minimo e la ruota posteriore non strattona neanche un po'.
Bel comportamento davvero. Non la fa diventare una utilitaria da tutti i giorni ma insomma... almeno è usabile senza impazzire anche se si trova un po' di traffico e bisogna procedere con un filo di gas. Mentre quando il gas è un po' più di un filo, si scatena l'uragano! Spinge come una béstia, per dirla alla Capirossi, d'altra parte i cv e i kgm sono davvero tanti.
Ma niente paura, il carattere del motore è molto ben gestito da una
ciclistica solida (e forse anche dal DTC alla sesta "tacca"), tant'è che la dinamite disponibile non esplode se proprio non lo si vuole. Sul vecchio Monsterone bastava meno per trovarsi con la ruota anteriore che galleggiava.
Sapete che ho sempre lodato l'erogazione elettrica del mio 900, ma devo dire che scendendo da questa, aprire il gas sull'Hornet è un po' una rottura di palle, niente "acuti" o "calci nel culo"
Certo si tratta di tutt'altro tipo di moto, nonostante l'aridità dei segmenti di mercato le metta in caselle ravvicinate...
Cambio con innesti precisi e duri quanto basta. Certo non è moto da guidare coi mocassini, ma in Ducati i cambi "morbidi" non sanno nemmeno cosa siano
Solidità dicevo, tanta, in tutti i frangenti, ma ho trovato le
sospensioni fin troppo rigide per uso stradale. I tester Ducati, che parlano sempre della ben pavimentata S.S della Futa, dovrebbero forse spararsi qualche volta (in più?) una Vergato-Cereglio, per variare un po' e trovare un fondo meno amichevole. Una ciclistica del genere dev'essere spettacolare in pista, ma in generale non credo sia poi molto redditizia su strada. Certo ti fa sentire uno Stoner che deve dominare il toro
almeno se sei abituato a una Giapponese.
Per buttarla in piega ci vuole una certa convinzione, non ti ci accompagna docile come la "asettica" concorrenza Jap. In compenso un ragazzo che ha fatto il giro con me, proprietario di una Hypermotard, si è meravigliato di quanto fosse facile da far curvare (però rimaneva sempre indietro...). Non immagino come possa essere la Hypermotard!
Torniamo ai
freni. Eh già, sono una forza, potentissimi, come deve essere un impianto Brembo di derivazione prettamente racing. Se non avessi profondamente modificato il mio, abituandomi "bene" (ma non così tanto bene!), forse mi ci sarei ribaltato davvero. Resta il fatto che la potenza è più che abbondante (come sulla vecchia S4RS d'altronde), benché forse su strada non sarebbe male un po' di modulabilità in più.
Un ultimo accenno per la
strumentazione completamente digitale, che presenta le stesse funzioni delle sportive 1098 e 1198 (sulla "S" c'è anche la telemetria!) e con un layout più compatto.
Io sono un estimatore del classico analogico quindi il mio parere su una strumentazione digitale di una moto provata per 10 minuti non può essere del tutto positivo, ma qui le cifre che fanno da cappello al contagiri a barre sono proprio piccole, così come quelle del tachimetro sono formate da "segmenti" molto sottili. In definitiva, se si vuole capire davvero, sulle prime si perde un sacco di tempo a cercare le informazioni. Ma si tratterà di farci l'abitudine... e comunque meglio guardare la strada.
Blocchetti elettrici esclusivi, di forma molto compatta e gradevole... ah dite che non ve ne frega un cazzo... ma state ancora leggendo? Ok passiamo al
prezzo allora.
14900 se vi accontentate della versione standard, ma per la "S" bisogna sborsarne 18700.
Più di trenta milionazzi. Così è, se vi pare. E se non vi pare, allo Store vi vendono anche il Monster (quello nuovo, però
).