e diventa il quarto gruppo
http://www.repubblica.it/2009/06/motori/giugno-09/incentivi-salvano-mercato/incentivi-salvano-mercato.html?ref=mothpstr9Il mercato europeo di maggio ha segnato, grazie alle vendite incentivate, un recupero rispetto ai mesi precedenti, chiudendo con un segno negativo più contenuto (-4,9%). Lo afferma l'Unrae, l'associazione che raduna le case estere operanti in Italia, nel sottolineare che l'adozione degli ecoincentivi a sostegno del mercato dell'auto si va diffondendo in Europa, dove anche Gran Bretagna e Spagna si sono accodate a Germania, Francia e Italia e viene presa in considerazione anche da colossi mondiali come Stati Uniti e Cina. In Italia, però, malgrado gli ecoincentivi, le immatricolazioni di maggio hanno segnato -8,6%.
"Ormai - commenta Gianni Filipponi, segretario generale dell'Unrae - i risultati di vendita europei sono fortemente caratterizzati dalle misure di sostegno e sono correlati alla quantità del parco coinvolto.
Il mercato italiano, oggi fortemente orientato sulle vendite ai privati per via degli ecoincentivi che spingono specifiche tipologie di vetture, soffre per i mancati incentivi alle società ed al noleggio, penalizzando così le vetture delle categorie medio-alte ed alte". L'Unrae si sofferma inoltre su un'analisi dettagliata dei maggiori mercati europei.
La Fiat raggiunge in Europa quota 9,3%. Cresce, cioé, nel mese di maggio, la percentuale di auto vendute dal gruppo sul totale di tutte le case nel vecchio continente. La casa torinese è ora al quarto posto. Nello stesso mese del 2008, la quota era pari all'8,8%. Nei primi 5 mesi la quota di mercato cresce e passa dall'8,4% al 9,3% mentre le immatricolazioni registrano una flessione del 3,8%.
Un risultato conseguito nell'ambito di una situazione generale che resta fortemente negativa per il settore. A maggio le immatricolazioni di auto in Europa (UE 23 + Efta) sono scivolate del 4,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, raggiungendo un livello di 1.270.195 unità (-4,4% in Europa Ovest; -26% nuovi Stati membri). Tra i cinque principali mercati, trend positivo per la Germania (+39,7%) e per la Francia (+11,8%), mentre calano le vendite in Spagna (-38,7%), Gran Bretagna (-24,8%) e Italia (-8,6%). Per quanto concerne i singoli marchi, la Volkswagen ha segnato un rialzo delle vendite del 5,3%, Daimler un calo dell'8,3% e BMW una flessione del 13,9%, mentre il Gruppo Peugeot (che include la Citroen) segna una contrazione del 4,1% e la Renault del 2,4%.
In termini assoluti, a maggio Fiat Group Automobiles ha immatricolato in Europa occidentale (Ue a 15 più Efta) 111.279 vetture nuove, segnando un aumento del 2,5% rispetto ad un anno fa.
Calcolando l'Unione europea a 27 (compresi i nuovi stati membri), Fiat Group Automobiles ha immatricolato a maggio 116.243 vetture nuove, segnando un rialzo del 2% rispetto ad un anno fa. In Europa occidentale, il solo marchio Fiat ha immatricolato il mese scorso 89.236 unità, in aumento del 3,5% rispetto a maggio 2008. Il marchio Lancia sale dell'1% (a 10.734 unità), mentre Alfa Romeo scende del 3,5%, a 10.704 unità.
GERMANIA: Continua la corsa del mercato tedesco, che grazie agli estesi incentivi ha chiuso maggio con una crescita su base annua del 39,7%, la più forte dal '91. Secondo l'Unrae, il mercato tedesco chiuderà sulle 3.450.000 immatricolazioni, con una crescita sul 2008 fra l'11 e il 12%.
FRANCIA: Grazie agli ecobonus, il mercato francese ha ripreso la marcia, segnando a maggio +11,8%. Il governo francese ha reso noto che i bonus alla rottamazione di 1.000 euro sono stati già erogati a 175.000 acquirenti, utilizzando così una larga parte dello stanziamento di 220 milioni di euro e spingendo il governo verso possibili sostegni anche nel secondo semestre.
GRAN BRETAGNA: Anche a maggio ha fatto registrare una forte flessione (-24,8%) ma il governo ha adottato, a partire dal 18 maggio, misure di incentivazione che hanno già consentito di raccogliere 35.000 ordini negli ultimi giorni del mese.
SPAGNA: Prosegue la caduta a picco (-38,7% a maggio). Ora il settore si aspetta un recupero almeno parziale nella seconda parte dell'anno dovuto alla recente adozione di ecoincentivi.