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MRC
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mauring |
Il gas si espande nel vuot(t)o |
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Luglio 16, 2009, 14:39:56 pm |
Utente standard, V12, 46986 posts |
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http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/07/porsche-sotto-scacco-debiti-10miliardi.shtml?uuid=5831c042-71d1-11de-92dd-89cda6061e6a&DocRulesView=LiberoSi dimette il numero uno di Porsche». «Non è vero, è mobbing!». La notizia data ieri dal settimanale «Wirtschaftswoche» delle dimissioni dell'amministratore delegato di Porsche, Wendelin Wiedeking, e l'immediata smentita dall'azienda, che l'ha appunto definita «mobbing», danno l'idea del clima a una settimana dal consiglio di sorveglianza della Porsche convocato per il 23 luglio e che dovrà decidere sul destino dell'azienda. Sul tavolo del consiglio della Porsche – controllata dalle due famiglie Porsche e Piech – sono due offerte per una quota di minoranza: una del colosso tedesco Volkswagen (di cui Porsche controlla il 51%) e una dell'emirato arabo del Qatar, preferita quest'ultima dal management Porsche e dai sindacati dell'azienda. Anche Volkswagen ha convocato il consiglio di sorveglianza per il 23 luglio e anche questa riunione si terrà a Stoccarda, nonostante la sede Vw sia a Wolfsburg. I motivi sono anche pratici, in quanto i due personaggi fondamentali della vicenda siedono in entrambi i consigli: Wolfgang Porsche, capo del ramo omonimo della dinastia, e Ferdinand Piech, leader della "fazione rivale" ed ex numero uno operativo di Volkswagen. Si va verso un accordo? Difficile dirlo, dopo lo scambio di accuse e colpi bassi che ha visto la giornata di ieri. Christian Wulff, premier della Bassa Sassonia (azionista di Volkswagen con il 20%) ha definito assurda l'offerta del Qatar, mentre i sindacati Porsche hanno rafforzato il fuoco di sbarramento: Uwe Hueck, capo del consiglio di fabbrica ma anche vice di Wolfgang Porsche nel consiglio di sorveglianza dell'azienda, ha accusato Wulff di aver contribuito ad affossare la richiesta di fondi pubblici, e ha invitato la famiglia proprietaria a tener fede agli impegni di difendere l'autonomia di Porsche. Nel concreto, sul contenuto delle due offerte non ci sono dettagli certi: secondo la stampa tedesca il Qatar avrebbe offerto 7 miliardi di euro per una quota del 25% in Porsche e per acquistare da Porsche opzioni su azioni Volkswagen che le permetterebbero di acquistare un 20% circa; Vw avrebbe invece offerto poco più di 4 miliardi per il 49% della propria controllante. Formalmente, sempre secondo i media locali, solo la proposta degli investitori arabi è all'ordine del giorno del consiglio Porsche del 23. Il tempo stringe per la casa di auto sportive: secondo un'indiscrezione riportata dall'agenzia Reuters, il debito della Porsche avrebbe superato i 10 miliardi di euro (da circa 9 a fine gennaio). Oltre alla cessione di una quota al Qatar o a Volkswagen, si parla di un aumento di capitale che verrebbe sottoscritto dalle famiglie azioniste. Wulff si è detto a favore di una integrazione tra Vw e Porsche e ha invitato la famiglia a prendere una decisione in fretta: «La frutta è matura e aspetta solo di essere colta». Oggi potrebbe essere l'occasione giusta: i due rami della famiglia si ritrovano infatti a Ingolstadt per festeggiare i 100 anni dell'Audi. A Stoccarda, però, temono che in caso di fusione con Vw la Porsche finisca per diventare la decima marca della scuderia di Wolfsburg – proprio come Audi o Lamborghini. Per questo contro la proposta di Vw sono schierati i sindacati di Porsche e una parte della famiglia, mentre l'altra – guidata da Ferdinand Piech – sostiene Volkswagen. Piech è infatti proprietario di Porsche insieme ai cugini, ma anche presidente del consiglio di sorveglianza della Volkswagen di cui è stato in passato top manager (quando Porsche non era ancora tra i soci). Piech non ha mai digerito la scalata "occulta" realizzata da Porsche sotto la guida di Wiedeking. Come andrà a finire? «È ormai in gran parte una questione di ego» commenta una fonte finanziaria. Ma anche il Qatar ha fatto sapere che investirà solo una volta tornata la pace.
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stella |
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Luglio 16, 2009, 15:11:03 pm |
Visitatore, , posts |
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Loggato
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Luglio 16, 2009, 15:27:01 pm |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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Loggato
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baranzo |
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Luglio 23, 2009, 09:05:25 am |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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E alla fine, come richiesto da Dogui, Wiedeking se n'è andato, ha lasciato la direzione di Porsche con effetto immediato.
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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jimb0 |
Harry, hol schon mal den Wagen! |
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Luglio 23, 2009, 09:44:44 am |
Utente standard, V12, 9565 posts |
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ma qualcuno mi spiega perche' fino a 3 mesi fa dovevano comprare mezzo mondo e adesso e' il mezzo mondo che se li pappa?
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Luglio 23, 2009, 10:48:21 am |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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JULY 23, 2009, 1:20 A.M. ET UPDATE:Porsche CEO, CFO Quit; Supervisory Bd Backs Qatar Deal By Christoph Rauwald Of DOW JONES NEWSWIRES FRANKFURT (Dow Jones)-- Porsche Automobil Holding SE (PAH3.XE) said Thursday that Chief Executive Wendelin Wiedeking is leaving the German sportscar maker with immediate effect, just hours after the company's supervisory board approved his plan for a capital increase of at least EUR5 billion and unanimously backed talks with Qatar over a capital injection.
Porsche Chief Financial Officer and Wiedeking confidant Holger Haerter also resigned.
"Wiedeking and Haerter have come to the conclusion that the further strategic development of Porsche ... is better off, if they are not on board as acting persons," the Stuttgart-based company said in a statement following an extraordinary board meeting that started Wednesday evening.
Porsche said Wiedeking and Haerter "see that step as a significant contribution to the appeasement of the situation and to support the forming of an integrated car manufacturing company" with Volkswagen AG (VOW.XE).
Porsche has been locked in a fierce power struggle with Volkswagen as its attempt to gain full control over its much larger German peer backfired when credit markets dried-up amid the financial crisis.
Wiedeking and Haerter will "provide advice to both companies as wished by the supervisory board" and "will "support their respective successor in their tasks".
The head of production and logistics at Porsche's core sportscar operations, Michael Macht, will replace Wiedeking as the operation's chief executive.
Thomas Edig, the operation's head of human resources, will become his deputy. Both Macht and Edig have been appointed as executive board members at Porsche's holding company as well, with Macht being in charge of technology and products and Edig with responsibility for commercial issues and administration.
Wiedeking, Germany's highest-paid executive, had come under fire from Volkswagen's influential supervisory board chairman and Porsche co-owner Ferdinand Piech, Volkswagen's powerful labor unions and the German state of Lower Saxony, which can block important decisions at the Wolfsburg-based automaker through its 20.1% stake.
Speculation about Wiedeking's departure has swirled since Piech said May 11 in Italy during one of his rare public appearances that he favored Volkswagen Chief Executive Martin Winterkorn, one of his closest confidants, as head of a combined company. Asked whether he still trusted Wiedeking, Piech said, "I still trust him. You can skip the word 'still.'"
In 2006, similar statements from Piech in an interview with The Wall Street Journal heralded the resignation several months later of former Volkswagen Chief Executive Bernd Pischetsrieder. Company Web site: www.porsche-se.com http://online.wsj.com/article/BT-CO-20090723-700817.html
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Luglio 24, 2009, 10:02:38 am |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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VINCE IL RAMO PIËCH, WIEDEKING LASCIA CON 50 MILIONI Volkswagen «compra» Porsche Rinasce la dinastia del Maggiolino Il gruppo di auto sportive sarà il decimo marchio di Wolfsburg. «Diventeremo i primi al mondo»
BERLINO (GERMANIA) - La straordinaria guerra famigliare dei Porsche pare finalmente avere trovato una soluzione. Ferdinand Piëch — nipote del mitico Ferdinand Porsche, progettista del Maggiolino du rante il nazismo — ha vinto la battaglia che lo vede impegnato da decenni: la Porsche e la Volkswagen, di fatto inven tate dal nonno, saranno finalmente uni te in un solo gruppo sotto il controllo della famiglia, con l’ambizione di diven tare il primo produttore mondiale: si af ferma una nuova dinastia dell’auto.
Ha perso Wendelin Wiedeking che si è di messo da numero uno della casa di auto sportive, con una liquidazione di 50 mi lioni di euro. Hanno perso gli azionisti di Volkswagen che dovranno comprare le attività di Porsche a suon di miliardi. Ha perso la Germania che, ancora una volta, ha visto fatte a pezzi le buone re gole di un mercato finanziario. Al termine di una riunione di 15 ore che si è protratta nella notte tra mercole dì e giovedì, ieri mattina Wiedeking si è dimesso. È l’uomo che nel 1993 prese in mano le redini di una casa automobilisti ca moribonda, Porsche, per trasformarla in una delle aziende più redditizie del set tore. Ma è anche l’uomo che a un certo punto ha deciso di scalare la Volkswa gen, 16 volte più grande, anche attraver so l’uso spregiudicato delle opzioni di ac quisto e l’utilizzo delle carenze regola mentari caratteristiche della Borsa tede sca. Nel farlo, ha realizzato profitti enor mi sulla carta, grazie ai quali ha incassa to bonus eccezionali (quasi 80 milioni l’anno scorso), ma ha poi dovuto consta tare, quando la crisi finanziaria è esplosa lo scorso autunno, che Porsche era inde bitata per oltre nove miliardi e le banche erano sempre più restie a darle credito. Ha dunque dovuto dimettersi, con ef fetto immediato, assieme al suo braccio destro, il direttore finanziario Holger Härter. Sarà sostituito da Michael Ma cht, fino a ieri capo della produzione.
La buonuscita di Wiedeking ha ovviamente prodotto scandalo: nonostante abbia de ciso di dare in beneficenza la metà dei 50 milioni che incasserà, il mondo politi co tedesco, a due mesi dalle elezioni fe derali, si è scatenato. Riassume tutto un comunicato emesso da Joachim Poss, deputato socialdemocratico molto vicino al ministro delle Finanze Peer Stein brück: «Per un po’ il gioco ha funzionato e i profitti della Porsche, sostenuti da speculazione finanziaria, hanno permes so a Wiedeking giganteschi guadagni personali. Alla fine, tuttavia, i mercati fi nanziari sono crollati portando con loro il castello di carte speculativo di Wie deking ». Ciò nonostante, è stato premia to con altri 50 milioni. Ora, la situazione è questa. Porsche possiede il 51% di Volkswagen con opzio ni di acquisto per un altro 20%. Ma ha an che un debito di oltre dieci miliardi. Quin di, la soluzione approvata ieri. Innanzitut to, la holding Porsche Se, i cui diritti di voto sono tutti dei Porsche e dei Piëch, effettuerà un aumento di capitale per cin que miliardi. Non si sa ancora come, ma gli analisti ritengono che le famiglie ap porteranno gli asset della Porsche Hol ding austriaca, la maggiore catena di con cessionari d’Europa (13,7 miliardi di fat turato nel 2008). Poi, il fondo sovrano del Qatar comprerà opzioni per il 17% di Volkswagen oggi possedute dalla Por sche e in più potrebbe acquistare azioni privilegiate senza diritto di voto della Por sche Se: altri quattro o cinque miliardi.
Fatto questo, Volkswagen, presieduta e guidata da Piëch, comprerà gradual mente Porsche Ag, la controllata che pro duce le auto. La fusione (creerà un grup po dal fatturato di almeno 120 miliardi di euro) dovrebbe avvenire entro la metà del 2011 con un esborso nell’ordine de gli otto miliardi di euro che dovrà essere sostenuto dagli azionisti della casa di Wolfsburg. Se la scelta di fare di Porsche il decimo marchio del gruppo Volkswa gen abbia una logica industriale o solo di salvataggio famigliare è oggetto di di scussioni: il rischio di annacquare il no me Porsche è alto. Christian Wulff — il primo ministro della Bassa Sassonia, Land che possiede il 20% di Volkswagen e che ha bloccato la scalata della Porsche — ha però detto che il gruppo vuole di ventare il primo al mondo, superando la giapponese Toyota, entro il 2018. Alla fine, Volkswagen — con in pan cia Porsche — sarà controllato dalla fami glia Porsche-Piëch senza debiti che avrà come soci la Qatar Investment Authori ty, il governo della Bassa Sassonia e gli azionisti che ancora vorranno starci. Ieri, parlando ai dipendenti, Wolfgang Por sche, cugino e rivale di Piëch, aveva le la crime agli occhi mentre assicurava che la gloriosa casa di auto sportive sarebbe ri masta tale. Lo consola il fatto che ora la famiglia Porsche-Piëch può scrivere il suo nome vicino alle dinastie dei Ford e degli Agnelli, grandi dell’auto.
Danilo Taino 24 luglio 2009, corriere.it
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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mauring |
Il gas si espande nel vuot(t)o |
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Luglio 25, 2009, 20:27:59 pm |
Utente standard, V12, 46986 posts |
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Io mi accontento a venire solo a fargli aria al kaiser Piëch! Ah, no. Per quello mi son gia' prenotato io, ed ho gia' preparato una mega-pignatta di pasta e fagioli.
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